Il vero dilemma non sta nell'accettare o rifiutare una proposta di lavoro che è di pochissimo inferiore all'aspettativa di retribuzione, che se stringi la cinghia di un altro buco nemmeno te ne ne accorgi, quanto nell'incertezza di accettare una proposta comunque sicura e concreta che, però, preclude altre possibilità (immaginarie, potenziali, auspicabili) che potrebbero (immaginariamente, potenzialmente, auspicabilmente) essere più remunerative.
Ma quanto tempo ancora potrò reggere una vita basata sulla precarietà e incertezza?
Nessun commento:
Posta un commento