La signora Anna apre la saracinesca che chiude l'ingresso all'ufficio dell'anagrafe. Ha gli stessi gesti leggeri degli ippopotami ballerini di Fantasia.
Con una mossa perentoria che non accetta repliche, strappa via dal muro il foglio autogestito del turno. Entra, seguita dalla folla di imminenti utenti, prende un altro foglio e vi scrive i numeri da 1 a 40, poi legge l'elenco autogestito e di ogni presente riscrive il nome nell'altro foglio, mentre cancella con vigore il nome (e il turno) degli assenti all'appello.
Poi si siede e sorride, come se non avesse mai fatto altro per tutto il tempo. Dall'altro lato di un armadio facente funzione di muro per separare gli uffici dell'anticamera, una voce urla "Anna, quando vuoi possiamo cominciare", e la signora Anna fa entrare i primi due nomi della sua lista.
Man mano che gli utenti vengono serviti ed escono, dagli uffici si sentono le voci "Anna, fai entrare!".
La signora Anna sta lì, seduta col foglio in mano. Dispensa informazioni e consigli, scambia opinioni con gli astanti e svela qualcuno dei suoi trucchi in cucina.
E fa da display eliminacode vivente.
Io l'ho trovata molto più carina, simpatica ed efficiente di quelli elettronici.
2 commenti:
io penso che, sostanzialmente, i contribuenti le paghino lo stipendio per non fare un cazzo..
È opinabile. Alla fin fine rende le attese in anticamera molto più "umane" da tutti i punti di vista.
Posta un commento