Lo ammetto. Ho aperto un profilo Tinder.
In un momento di noia, incuriosita da una notizia letta ieri, ove si parlava di questa mirabolante app per fare nuove conoscenze, e sotto l'onda emotiva della disperata solitudine, ho deciso di farlo.
Ho usato un nome falso e una fotografia dove non mi si vede bene in viso (non sono abbastanza disonesta per riciclare una foto trovata su google). In circa 3 ore ho ricevuto centinaia di "cuoricini", e qualcuno l'ho messo anche io in giro, qua e là.
In 5 hanno avuto l'ardire di scrivermi, ho chattato con tutti e cinque, ma nessuno di loro si è sbilanciato più di tanto. Oddio, forse uno di loro lo avrebbe fatto se avessimo continuato a conversare, ma io non ho più l'età per stare a chattare fino a mezzanotte, quindi addio.
Come mi sono sentita durante la giornata? Bene.
Porcatrottola quanto mi sono sentita "viva", e piena di ottimismo, con il sangue ancora in circolazione, pronta a lanciarmi in qualche nuova e devastante cazzata! Ogni mezz'ora andavo a controllare se c'erano nuovi messaggi, nuove compatibilità, nuovi profili da visionare e giudicare.
Poi, però, stamattina ci ho riflettuto, prima di cancellare l'account.
Ma quanto siamo soli e disperati?
Mentre scorrevo le foto profilo dei giovanotti della fascia d'età da me specificata e che si trovano entro un raggio di distanza da me stabilito, mi sentivo come se stessi sfogliando un catalogo. Viene automatico. Questo è carino, questo è brutto, questo è senza capelli, questo fuma, questo ha la faccia da delinquente, questo è grazioso, questo si atteggia troppo a figo, questo è bellissimo, ecc. e già è orribile così, voglio dire: che razza di comportamento è quello di giudicare una persona dalla foto del profilo?
Poi un'altra considerazione. Volendo ammettere che almeno la metà degli iscritti siano persone vere ed esistenti, solo una piccolissima parte di loro ha un aspetto obiettivamente da sfigato. Una quantità più sostanziosa di uomini ha pose, atteggiamenti e fotografie da strafigo in cerca di avventura, ma la metà sembra gente normale e, con tutta la buona pace dei filtri e dell'elaborazione fotografica, di bell'aspetto. Scorrendo le loro foto mi sono chiesta perché mai un ragazzo così abbia bisogno di un'applicazione per trovare una ragazza. Poi con un paio di questi ragazzi obiettivamente carini ci ho pure chattato, ed ho capito. E' più facile, è più comodo, è più sicuro.
Lo schermo ti difende, l'applicazione fa il grosso del lavoro senza che tu debba metterti in gioco.
Fondamentalmente è pigrizia.
E allora mi domando. Di tutti quelli che mi hanno messo un like, quanti, se mi vedessero da sola seduta ad un tavolino in un bar mentre mi faccio i fatti miei, mi rivolgerebbero la parola?
Ecco. Ero annoiata, incuriosita e sul depresso andante. Ora sono sconfortata più che mai. Torno a giocare a candy crush che è meglio.
1 commento:
come ti capisco....
Posta un commento