17/04/20

Improving my English

Vi ricordate? Lo scorso ottobre avevo iniziato a frequentare un corso d'inglese tenuto dal più affascinante professore dell'universo.
Chiaramente, il 24 febbraio, anche il corso ha chiuso... temporaneamente, ancora un altro po', vediamo cosa dice il governo, ok, rassegnamoci che il corso è finito.
Lo ammetto: per tutto il primo mese-mese e mezzo ha bellamente ignorato le lezioni e gli esercizi che lo zelante professorino continuava a mandarci per email, un po' perché covavo il desiderio segreto di tornare in aula a seguire le lezioni e godere della sua presenza, un po' perché ero depressa e scoraggiata e di tutto sentivo il bisogno, men che meno che di un altro impegno da sobbarcarmi da sola. E poi io ormai lo come come funziono: da ragazza era diverso, ma ormai ho capito che per imparare ancora, ho bisogno di qualcuno che le cose me le spieghi. Non è più il tempo dell'autodidattica, quella andava bene a vent'anni.
A fine marzo, una volta capita l'entità del danno, e anche un po' per dare l'esempio soprattutto ad Angelica, ho recuperato tutti gli esercizi passati e mi sono messa lì, di buzzo buono, a farli.

Non sono ancora riuscita a recuperare gli arretrati (ieri sono arrivate le lezioni e gli esercizi sul tempo del futuro ed io ho appena iniziato il past simple dei verbi regolari: sono indietro di due step) ma poco a poco mi sono accorta che ce la posso fare.
Mi aiuta Matilde, che è quella che sa l'inglese meglio di tutti i famiglia (dopo mio fratello che è laureato in lingue).
Matilde non vede l'ora di correggere i miei esercizi e da qualche tempo, dopo che l'ho pesantemente cazziata, ha anche smesso di sganasciarsi dalle risate quando mi corregge o mi ascolta leggere con la mia pronuncia incerta.

Oggi ho fatto una prova. Proprio mentre provavo a memorizzare il past simple mi sono accorta che, a differenza di pochi mesi fa, guardando un testo in inglese sento molto meno il senso di spaesamento. Riconosco molte più parole - soprattutto i verbi - e ne capisco molto di più. Lo sto imparando per davvero. Quindi - dicevo - ho voluto fare una prova.
Matilde aveva dei libricini di narrativa che le erano stati assegnati come compiti per la vacanze tra la seconda e la terza media. L'indicazione in copertina è il livello A2, che è esattamente il corso che sto seguendo.
Ho voluto iniziare con "Little Women", soprattutto perché lo conosco molto bene in italiano. Ho iniziato a leggerlo.
Sono molto lenta. Mi fermo tantissimo su alcune frasi per ricostruirne il significato, soprattutto se ci sono parole che non conosco, ma posso dire di averlo capito. E non è tutto.
Riponendolo sullo scaffale e leggendo il dorso della copertina, mi sono resa conto che il titolo è - ovviamente - al plurale. Può sembrare una sciocchezza, ma per me è un segno trionfante di speranza per un traguardo che, forse, non è così irraggiungibile come credevo.

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