Due anni son tanti, se ci si pensa bene. Ma sono davvero pochissimi, se si fa una più attenta riflessione.
Hai solo due anni ma riesci a tenere completamente in mano tutta una famiglia. Hai solo due anni e già parli, fai frasi complesse, esprimi concetti complicatissimi, complementi di luogo e di tempo (anche se approssimativi) avverbi, complementi di termine e di specificazione. Distingui perfettamente "te stessa" dagli altri e usi con sicurezza "io" e "me". Esprimi opinioni e giudizi, fai complimenti agli altri ("Mamma ma come sei elegante con questa maglietta coi fiorellini!!").
Riconosci le vecchie canzoni, come "Volevo un gatto nero", "Quarantaquattro gatti", "Il pulcino ballerino" già dal primo accordo... roba che sarebbe da mandarti a Sarabanda.
Sai a memoria alcune poesie, molti libri di Giulio Coniglio, e tutti gli script dei cartoons dei Peanuts. Quando balli fai "Come Piperita Patty con Charlie Brown, nella puntata di capodanno".
Hai due anni, figlioletta mia.
E due anni fa, esattamente a quest'ora, io pregavo per te e perché stessi bene. Per ché eri nata da solo 4 ore ma avevi già scopetrto sulla tua pelle che la vita non è affatto facile, che il mondo liquido e caldo della pancia della mamma non sarebbe tornato mai più, e che fuori da lì la vita era difficile e complicata, e l'aria bruciava dentro i polmoni.
Io pregavo, perché sebbene mi avessero detto che andava tutto bene, non riuscivo a crederci in pieno. Non ti avevo nemmeno ancora vista, se non un attimo, di sfuggita, in sala parto, prima che ti portassero in neonatologia.
E questi, figlia mia, sono momenti e pensieri che mi segnano ancora l'esistenza. Un trauma che non supererò mai. Mai dimenticherò la faccia dell'ostetrica, mentre cercava di ricucirmi i pezzi, che chiede alla pediatra "C'è qualche problema?".
Poi è come se si fosse fatto il silenzio, dentro e fuori di me. Chiedevo che problema ci fosse e nessuno mi dava retta. L'ostetrica non si raccapezzava coi punti e ha dovuto chiamare il ginecologo, ed io ancora che chiedevo "Ma cos'è successo alla bambina? C'è qualche problema?" e niente, tutti lì a ravanarmi tra le gambe, per una complicazione di cui a me non importava nulla. Non riuscivano a suturarmi, ma io pensavo che volevo solo sapere che tu stavi bene. E nessuno mi dava retta, e tuo padre era uscito insieme all'infermiera, seguendoti.
Ed è stato inutile che poi si siano prodigsati tutti a dire che andava tutto bene, che era stato un problemino da nulla, niente di grave, si risolverà da solo e così via...
Mi hanno rubato il tuo primo sguardo, e nessuno me lo restituirà mai.
Ti ho vista solo alle 6 del mattino, quando mi sono alzata e mi son fatta quei 20 metri che mi pesavano come 200 chilometri, per arrivare a neonatologia e poterti, almeno, vedere. Eri bellissima, e adesso lo sei ancora di più, ma la paura che ho avuto non la dimenticherò mai.
Adesso sei qui, bellissima, grande, intelligente e meravigliosa... forse un po' troppo birichina, ma senza dubbio stupenda. Adesso sei qui, a distanza di due anni, a dire che per oggi qualunque scritta è "Buon compleanno", e allora io sono qui a dirti che è davvero così, perché ogni parola, ogni lettera, ogni istante di questo post è per te.
Buon compleanno, bambina mia.
4 commenti:
mi sono pianta l'anima...grazie delle emozioni...è un post che non dimenticherò mai...tanti auguri alla tua bambina bellissima...
Auguri piccola e ti immagino leggere queste righe con la stessa commozione con cui le leggo io da figlia ... una mamma speciale davvero ti è stata donata quel giorno. Auguri!
anti auguri alla pargoletta =)
Auguri... bhè ormai sono passati mesi... il mio gnomo è nato due giorni dopo!!!
Posta un commento