20/11/18

Le manca?

Mi si chiude la gola, mi si incrina la voce e la familiare sensazione di bruciore agli occhi sembra smentire la mia risposta: "No, ma proprio no. Ma nemmeno un briciolo".
Lei mi guarda come sempre, quando mi metto a piangere, in attesa. In attesa che passi, in attesa che io dica qualcosa.
"Dottoressa, lo so che può sembrare un controsenso, e nel nostro so nemmeno io perché sto piangendo, ma no, Schroeder non mi manca, né fisicamente, né sentimentalmente. Quando lo frequento mi fa molto piacere stare in sua compagnia, sono dispiaciuta per il fatto che ci frequentiamo pochissimo, ma non posso assolutamente dire di sentire la sua mancanza, né nella quotidianità, né nel mio "sentire" nei suoi riguardi".

Eppure piangevo. Ormai ho capito che è proprio il concetto di "mancanza" che mi fa da interruttore per le lacrime (oltre a quel continuo viavai di aerei nel cielo di Torino, che porcatrottola me ne dovevo emigrare in una città con l'aeroporto più distante). Ma che cosa, davvero, mi manca?
Alla fine l'ho capito. Non è Schroeder in quanto lui, né come persona, né come marito o ex marito che dir si voglia, bensì ciò che lui simboleggia e rappresenta, ossia la mia vita passata: noiosa, frustrante, mediocre, infelice, eppure "sicura", facile, gestibile, comoda.

Come dico spesso, non mi pento della decisione presa, ma devo ammettere di vivere momenti di sconforto, nei quali mi sembra di faticare il doppio per ottenere la metà, sempre sul filo della lama, sempre di corsa, sempre in bilico tra le mille risorse e opportunità e le concrete possibilità di approfittarne.

"Le manca?" mi ha chiesto la mia psicologa parlando del mio ex marito, e mentendo con le parole io ho risposto di no. Oggi non tornerei con lui, ma se potessi tornerei volentieri indietro nel tempo a 6-7 anni fa.

1 commento:

LA Santa ha detto...

Solo chi ha un ex-marito che non ti manca può capire quanto quell'ex marito ti possa mancare alcune volte.

Credo sia perchè, o almeno così mi racconto, la vita che hai "dopo" per quanto possa essere più soddisfacente, più vicina a te stessa di quanto non sarebbe mai potuta essere la tua vita precedente, non è comunque la vita che volevi. Non è la prima scelta, non è la prima direzione, quella che d'istinto e di impulso hai voluto.

E' solo quello che razionalmente hai ricostruito imponendoti di esserne molto felice.