Cammino per strada e sento il botto. Sono a una decina di metri da uno dei peggiori incroci di questa parte della città. È inequivocabilmente avvenuto un incidente.
Noto tra i passanti qualcuno che si ferma per un istante, ma poi prosegue. Mi avvicino all'incrocio. Intravedo oggetti scuri sull'asfalto. La gente sembra non accorgersene, dedicando loro solo fuggevoli sguardi rapidi. Arrivo. In realtà è un paraurti, in due o tre pezzi. Mi chiedo dove siano le due macchine incidentate e sono lì, a due metri, accostate al marciapiedi, con le quattro frecce e i due conducenti che stanno compilando un foglio di constatazione amichevole. In tre minuti dall'urto questi, senza prendersi a male parole, senza urla, senza scenate, senza ostacolare il traffico, si stanno già accordando in modo garbato e civile.
Torinesi.
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