15/08/24

La maledizione dei bambini

 Da un po' di anni mi sono convinta che il mio dharma sia occuparmi dei bambini. Il "dharma" è un concetto che può essere semplificato con "essenza", "ragion d'essere", "scopo nella vita", "missione", e via così.

Da un po' di anni sembra che io non riesca a stare lontana dai bambini, e non intendo in maniera attiva, perché, dipendesse da me, una bella pausa me la prenderei volentieri.
No, il fatto è che l'Universo non riesce a trattenersi dal mettere bambini sulla mia strada.

Ok, ci lavoro coi bambini, ormai since 2016. Ma il problema è che anche quando non lavoro, al di là dei vari bambini della mia famiglia, comunque non passa un giorno in cui io non ci abbia a che fare in maniera prevalentemente passiva. Poi viene solleticato il mio dharma, quindi agisco attivamente.

Se sono al supermercato e c'è vicino a me una persona con un bambino nel passeggino, io potrò ignorarli quanto voglio, ma andrà a finire che per qualche strana ragione mi troverò comunque costretta ad interagirci, ad esempio il bimbo si toglie una scarpa e chi è con lui non se ne accorge: che fai? Non gliela raccoglie e gliela dai? 
Sono stata circondata da scolaresche sui mezzi pubblici, da famiglie al ristorante, nei negozi, per strada.

E a casa.

Dove abitavo prima, circa un anno fa si era trasferita una famigliola con un neonato di pochissime settimane. Si capiva che era neonatissimo da come piangeva. Tutta la notte.
E quante volte sono stata tentata dallo scendere a bussare al piano di sotto per offrire il mio aiuto, tanto non potevo dormire comunque!, e magari far riposare le braccia stanche di madre e padre.

Anche qui, a casa nuova, al piano rialzato abita una famiglia con 3 figli. Ecco, nessun neonato, ma i due più piccoli (di due e quattro anni, credo, o giù di lì) non fanno altro che piangere, strillare, litigare, urlare e giocare nei modi più chiassosi che esistano.

Che fai? Non vai a suonargli indossando la maschera da It?
No, non lo fai. Ma vorresti tanto.

Le maledizioni sono così: bisogna subirle e accettarle e basta.

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