23/07/09

Ciò che mi mette in ansia

Forse è meglio parlarne, scriverne, per esprimere tutti i nodi che mi mettono ansia e che mi strozzano il respiro in gola.
Domani pomeriggio partirò con mio fratello alla volta di Torino, raccoglierò, l'altro fratello e insieme, domenica mattina, partiremo per Copenhagen, quindi torneremo a Torino martedì sera e rientreremo a Palermo mercoledì sera.

Ecco, già detto così mi sento meglio.

Di cosa ho paura?
Sostanzialmente di due cose: 1) che mi succeda qualcosa; 2) che succeda qualcosa qui mentre io non ci sono.

Alla base di tutto c'è solo superstizione, forse, e bassa autostima. Mi spiego: ho sempre pensato di non meritare la specialità di mia figlia. Vivo sempre con il timore che qualcosa possa spezzarla e portarmela via. Perché non la merito, perché è troppo per me.
Parto per diletto. Puro e semplice piacere. Quale migliore occasione per "punirmi" di una fortuna tanto immeritata se non colpendomi proprio nel momento in cui voglio approfittare di un'ulteriore fortuna che non merito?

Sono una sciocca, lo so e me lo dico da sola e questo post ha l'unico scopo di darmi modo di esternare ed esorcizzare tutto questo.

E allora ho paura che mi succeda qualcosa, ho paura di morire. Ho paura che cada l'aereo o che si schianti la nostra macchina. Ho paura di rimanere coinvolta in un attentato o anche solo in una rissa tra danesi e svedesi ubriachi.
Ho paura di non ritornare a casa. Ho promesso a Matilde che tornerò presto, abbiamo anche contato sulle dita della mano i 5 giorni e le 5 notti che passeremo lontane. Cosa penserà se non tornerò più da lei? Chi glielo spiegherà e come? E lei cosa ne capirebbe?

Ed ho paura anche per lei. Per loro.
Ho paura che possa succederle qualcosa mentre non sono con lei, sempre a riprova del fatto che questo viaggio è l'occasione migliore per colpirmi, ossia quando vengo meno ai miei doveri di madre e me ne vado *a divertirmi*.

Bah...

La mia mente è sempre stata alimentata a furia di doveri. Solo doveri e nessun piacere. Nonostante un anno di psicoterapia, credo di non essere mai guarita del tutto. Ed è proprio questo il nucleo della questione: il viaggio di piacere.
Mi sto prendendo una cosa, sto facendo una cosa che *nella mia mente malata* so che non avrei dovuto fare: concedermi un piacere.

Questo post sta diventando sempre più delirante.

La mia superstizione è proprio qui: nel piacere che non avrei dovuto concedermi (perché per legge io non ho diritto ai piaceri) è necessaria una punizione. Ed è qui che temo per me e per mia figlia oltre ogni ragionevole concessione.

Che aggiungere? Sono indecisa se pubblicarmi o meno, ma so già che lo farò. Sono troppo compiaciuta delle mie parole per non volerle rileggere altre volte.

Però è servito.
Ho fatto il punto della situazione ed ho scoperto che è sempre lì.

Proposito da realizzare quando tornerò a casa sana e salva e troverò tutti quanti tranquilli e in salute:

- valutare seriamente l'opportunità di tornare in terapia.

11 commenti:

Marsille ha detto...

magari invece con questo viaggetto riuscirai a sfatare le tue paure e a capire che aldilà del "core de mamma" non avevi motivo di preoccuparti..

dalle8alle5 ha detto...

Senti, visto che la tua mi pare una normale ansia nonché senso di colpa da mamma e moglie che molla a casa marito e figli per motivi non riconducibili a qualcosa tipo lavoro, ospedale, cioè obbligatori, se decidi di andare in terapia fammelo sapere: per metà di quel che ti fa pagare lo psico-coso, ti psicanalizzo io via e-mail.

Piccola ideuzza: visto che ti piace scrivere, tieni un piccolo diario del tuo viaggio e incollaci anche delle foto (scattate apposta per il diario), così quando sarai a casa lo condividerai con tuo marito e Matilde. Ma solo con loro, eh!

lucyvanpelt78 ha detto...

in realtà la situazione è molto più grave di quel che sembra... ma ti terrò presente lo stesso! :-D

moonsweet ha detto...

sarà la vota buona che vai, ti diverti, torni e vedi che non è successo nulla e ti senti un pò meglio....

e per quanto riguarda la terapia.... io consiglierei a tutte le persone del mondo una sana terapia....

Quindi consolati... siamo pazzi in parecchi :)

Trasparelena ha detto...

se può essere di aiuto anche io a volte penso di non meritarmi la bambina. Penso che è un miracolo che sia sana. Penso che non mi merito il suo affetto e il fatto che lei mi veda sempre come un angelo sceso in terra pure se faccio delle cose di cui non vado fiera o se la sgrido mi fa sentire tremendamente in colpa.

Secondo me è normale, comunque!

utente anonimo ha detto...

cioa Lucy!! nn so quanti anni hai, ma probabilmente è colpa dell'educazione ricevuta (solo doveri e niente piaceri!) xché anch'io mi riconosco in questo post....sensi di colpa a go-go!!! x tutto!! secondo me a livello subliminale,ai nostri tempi, ci hanno "massacrato"...

lascia perdere, nn succederà niente, divertiti, cogli l'attimo e goditelo!! la tua bimba starà benissimo con il papà e......quando torni falle vedere il diario (idea stupenda!) con le foto e i tuoi pensieri e, sfogliandolo insieme, rivivrai la tua vacanza dividendola con lei e sarà ancora + bella...

buon viaggio e... tranquilla!!!!

un abbraccio affettuoso.

Angela,Ct.

lauraricama ha detto...

Se è questo il motivo di tornare in terapia... SCORDALO!!!

lauraricama ha detto...

Sei perfettamente nella norma delle mamme e figlie che pensano di essere sempre necessarie o che, comunque, nn fanno mai abbastanza e nn si meritano quello che hanno...fattelo dire da una che vive di sensi di colpa....

TI meriti tutto quello che hai e, anzi, meriteresti mille volte di più!!!!

utente anonimo ha detto...

Sei tornata ed è andato tutto bene......sei stata solo influenzata dai preconcetti.

utente anonimo ha detto...

come al solito dimentico di firmare...sono Katya

lucyvanpelt78 ha detto...

No, Laura, non è solo quello il motivo, diciamo che c'è molto di più, oltre quello che mi sono permessa di esprimere qui... :-)