05/10/09

Dialogo delle 7.50

"Mamma io non voglio andare a scuola!"
"Ma come?! Ma se ti diverti così tanto!"
"No... io non mi diverto..."
"Ma si che ti diverti, lo sai... Hai pure imparato la canzoncina dell'autunno!"
"Si... però io ieri piangevo perché tu non c'eri...!"
"Lo sai che a scuola le mamme non possono restare: lì potete rimanere in classe solo tu, i tuoi compagni e la maestra"
"Lo so, però non è giusto!"
"La vita è piena di cose ingiuste... Andiamo."
"Va bene.... però io devo piangere un poco, ma solo all'inizio e poi smetto"
"Sarebbe meglio che non piangessi del tutto, ma va bene anche così, basta che poi smetti...."
"Si... poi quando cominciamo a colorare io smetto..."
"Va bene.... ma quanto durerà questa storia? Così, per curiosità..."
"Tu quando puoi restare a scuola con me?"
"Mai"
"Allora fino a mai"

Basta saperlo.

9 commenti:

utente anonimo ha detto...

Hai presente i braccialetti con i campanellini che si usavano la scorsa estate?

Procuratene uno, stacca due campanellini e fanne due ciondoli per collanine...una la indosserà la Mitica, l'altra tu (che sei pure mitica ma con la m minuscola) e dille che ogni volta che sentirete tintinnare i campanellini quando siete lontane significa che vi state pensando. Con il mio piccolo ha funzionato, tentar non nuoce:)

Baci, Daniela

lucyvanpelt78 ha detto...

Le ho provate tutte, credimi! Ho provato coi premi (solo una volta se l'è meritato), ho provato coi bacetti conservati in tasca, ha la tovaglietta con le pecorelle dove sono la mamma e la figlia, ha la tovaglietta con la fatina dove c'è una stella ricamata col filo metallico dorato perché lei è la mia "stellina d'oro", ho provato con l'abbraccio da 10 secondi, ho provato con le promesse, ho provato con tutto tranne che con gli psicofarmaci (per me). Mi arrendo. Prendo atto che andrà avanti così fino a mai.

Tanto io la saluto con un bacio e me ne vado, mica do segni di cedimento! Tant'è che la sento piangere quando esco ma nemmeno il tempo di oltrepassare la soglia dell'altra classe e già non piange più (ed è collaudato: quando piange ancora si sente fino al portone)

E' il suo modo di salutarmi, che ci posso fare?


Sigh...


Urge cioccolata, Daniela, ma urge proprio!

utente anonimo ha detto...

Siccome è una bambina con un'intelligenza ed una sensibilità molto al di sopra della media appena la trovi "in si" falle capire che quando la senti piangere, anche solo un pochino, tu diventi triste...e rimani triste tutta la mattina...vedi cosa succede...eppoi Nutella a cucchiaiate...Baci, Daniela

lucyvanpelt78 ha detto...

Già provato... il risultato è stato "Allora io resto a casa a consolarti"

...

utente anonimo ha detto...

Mio figlio ha pianto tutti i santi giorni per tutti i tre anni di asilo. Non ho mai ceduto, sentendomi un verme. Ora gira per il mondo con sacco a pelo e zaino, sale e scende dagli aerei, e si dimentica pure di mandarmi un sms quando arriva a destinazione (mica chiedo una telefonata, solo un sms!). Vorrei tanto credere che sia merito mio...

Antonella

utente anonimo ha detto...

Certo che tua figlia fa dei dialoghi che neanche quentin tarantino... cacchio che proprietà di linguaggio :)

Che devo fare per partecipare al gioco delle lettere?

Antonio disordinatamente

utente anonimo ha detto...

"Resto a casa a consolarti" !?!?!?

Scusa ma non resisto AAHHHAHHHAHHHAHHHA è grandiosa...scusa, scusahahah :D:D:D

Daniela

moonsweet ha detto...

la adoro!!!!

lucyvanpelt78 ha detto...

@Antonio: bisogna scrivermi il proprio indirizzo di casa alla email lucyvanpelt78@yahoo.it


@Daniela: all'inizio era "Vengo a casa con la maestra a consolarti", poi ha creduto bene che non fosse direttamente il caso di lasciarmi in quello stato pietoso...