15/10/09

Il viaggio a Londra

Mi rendo conto che lo aspettate da tempo, quindi eccomi qui a raccontarvi di come è andata.

Il viaggio.
Il viaggio è stato ottimo, sia all'andata che al ritorno, nonostante giungessero notizie preoccupanti da Palermo, di nuovo sotto il temporale fino alla notte prima del nostro rientro.
Matilde è stata tutto sommato tranquilla, nonostante le 3 ore di volo. Ci siamo armati di libro e colori e così ha ingannato il tempo.

Il clima.
Mi sono chiesta spesso il perché - visto che sono notoriamente freddolosa - mi ostini a viaggiare in direzione nord. L'autunno di Londra è più o meno come gennaio a Palermo. Uscivamo di casa la mattina nemmeno tanto presto, verso le 10 - 10,30 e c'erano sempre circa 8-9 gradi, che diventavano anche 12-13 dopo mezzogiorno, per scendere a 3-4 la sera. Quando ho preparato le valigie, ho messo dentro i nostri giubbottoni invernali pesanti e imbottiti, mentre mio marito - beffardo - si è portato solo il giacchino jeans... RIcordo chiaramente l'esitazione che ho avuto davanti alla sciarpa, al cappellino e ai guanti, ma poi mi son detta che forse stavo esagerando. Ebbene, in più di un'occasione, in quei 5 giorni di permanenza a Londra, ho rimpianto di non averli portati. Venerdì - poi - abbiamo preso in pieno un acquazzone infinito proprio mentre ci trovavamo nel bel mezzo del nulla al St. James Park, in direzione di Buckingham Palace... io mi sono bagnata fin dentro le mutande, senza esagerazione: il cappuccio del mio giubbotto è separato dalla giacca ed è attaccato solo con dei bottoni. Incredibilmente la pioggia mi si è infilata all'attaccatura dei bottoni e mi ha inzuppato anche il maglioncino... ovviamente è colata giù lungo il giubbotto ed ha bagnato anche i miei pantaloni e logicamente mi ha anche alluvionato la borsa che conteneva documenti, cartoline, guida turistica, mappe ecc. Per fortuna avevamo la cappottina impermeabile per il passeggino di Matilde, per cui almeno lei è rimasta asciutta: claustrofobica ma asciutta.
Fortunatamente gli altri giorni non abbiamo più preso pioggia, ma solo freddo.

La salute.
Inutile dire che io mi sono praticamente ammazzata. Dopo il diluvio mi è venuto un raffreddorone che ha consumato tutte le scorte di fazzoletti che mi ero portata. Il giorno del mio compleanno mi sentivo anche la febbre ma mi sono limitata ad una compressa di paracetamolo, giusto per stare su.... che cavolo! Mica ero andata a Londra per starmi chiusa in casa! Insomma, in qualche modo (sicuramente la pluriennale pratica di "mamma" che non ha diritto di ammalarsi mi è servita molto) sono stata in piedi e in giro, nonostante il raffreddore, il mal di testa, la stanchezza e l'innegabile bisogno di stare coricata a letto. Alla fine sono sopravvissuta. Per condire il tutto, probabilmente a causa del fisico già debilitato, lunedì mi è rispuntato l'herpes, ma fortunatamente avevo portato la cremina quindi ho potuto agire tempestivamente. La ciliegina sulla torta è stato, però, l'atterraggio a Palermo, martedì mattina... Non viaggiate mai in aereo quando siete raffreddati, mai! Appena abbiamo iniziato a scendere ho cominciato a sentire fitte dolorose alle orecchie e così fino a quando non abbiamo toccato terra, poi è rimasto l'indolenzimento solo da una parte, ma in compenso mi si sono otturate completamente e sono rimasta sorda tutto il giorno. Oggi stavo meglio, non ho avuto più dolore e il lato sinistro è più libero mentre dal destro sono ancora mezza sorda... E vabbè... pazienza...

L'inglese.
Come tutti sanno, I don't speak english. O meglio... io non ho mai studiato l'inglese (tranne un corso di due mesi fatto una decina d'anni fa) e quello che so l'ho imparato da sola, grazie molto anche al computer e a internet... motivo per cui non lo parlo assolutamente, ma se lo leggo sono in grado di capire il senso di quel che c'è scritto, ho una pronuncia orribile e una scarsa capacità di comprensione all'ascolto. Però mi arrangio, riesco a farmi capire il più delle volte... Forse perché non ho una "gabbia" di regole grammaticali da rispettare.... parlo per "termini", mi esprimo a gesti, ma alla fine mi faccio capire ed è questo ciò che conta.
Gli amici che ci ospitavano sono entrambi italiani, quindi parlavamo italiano... devo ammettere che dopo tre giorni cominciavo già a comprendere i loro discorsi in inglese mentre non riuscivo a cogliere i discorsi degli inglesi. Poi ho capito il perché... Perché noi italiani siamo più espressivi degli inglesi. Quando guardavo la mia amica B che parlava ne coglievo le espressioni del viso, il tono della voce, i gesti... e da lì riuscivo a ricostruire il senso del discorso. Gli inglesi, invece, ti parlano stando seri, guardandoti negli occhi e tenendo le braccia lungo i fianchi: insomma o capisci ciò che dicono oppure non lo intuirai mai...

Londra.
Londra è davvero una grande metropoli. Immensa e piena. Ho scarpinato per chilometri e chilometri, arrancando dietro al passeggino e col fazzoletto sempre in mano. Non ho colto la topografia della città e non sono mai stata in grado di capire dove fosse il nord e dove il sud, non capivo in che direzione ci muovevamo ma l'importante era sapere a quale fermata della metropolitana scendere, e il numero di bus da prendere. La stanchezza, la malattia e la bambina ci hanno impedito di visitare approfonditamente qualcosa. Siamo passati sempre e solo davanti e fuori da ogni monumeto, chiesa, museo ecc... La nostra tappa fissa quotidiana era il parco giochi esattamente sotto il London Eye... anzi.... per tutte le mamme di passaggio qui: prendete nota di questo parco giochi perché è stato l'unico che abbiamo trovato. Dice che a causa di "loschi figuri" che si appostavano ai giardinetti ad osservare i bambini hanno deciso di togliere tutte le giostrine dai parchi, tranne che in quelli rionali dove si conoscono tutti ma chiaramente sono ben lontani dal circuito turistico... Ebbene, ricordatevi che sotto la ruota panoramica c'è un piccolo parco giochi con qualche altalena, uno scivolo, due travi per camminare in equilibrio e un ponte tibetano.
Forse ci tornerò a Londra, per visitarla meglio, ma lo farò sicuramente a giugno-luglio!

Il cibo.
La cucina inglese, praticamente, non esiste. Fanno il fish&cips che non è altro che filetto di simil merluzzo, impanato e fritto, con contorno di patattine fritte... insomma, roba che si fa ovunque... il pudding altro non è che un budino... certo fanno le jacket poteto e forse quelle sono un po' più tipiche e caratteristiche, ma per il resto è una cucina anonima. Abbiamo mangiato cinese, giapponese, thailandese, messicano e alla fine persino la pizza... i ristoranti sono per un terzo italiani, per un terzo orientali e il restante terzo sono catane di distribuzione di panini, tramezzini e bibite imbottigliate... L'unico pub inglese dove siamo entrati era vietato ai minori quindi non potevamo stare con Matilde e ce ne siamo andati altrove...

Il bottino.
Non vi aspetterete che sia tornata con le mani vuote solo per l'ostacolo della lingua e un marito-interprete che non conosce i termini tecnici del cucito e del ricamo, vero?
Non è stato facile, ma sono riuscita a scovare un superstore che si chiama "sewing & craft" dove mi sono aggirata per un'ora. Poi abbiamo scovato il reparto haberdashery di John Lewis (che sarebbe una specie di Rinascente) e lì ho fatto altre spesucce, anche se molto poco rispetto a quanto avrei voluto... Sostanzialmente, comunque, c'è molta abbondanza e varietà di tessuti... per il ricamo non ho trovato quasi nulla (a parte le matassine DMC a ben 1,85 sterline ciascuna: quasi 2 euro... da pazzi!!!), nemmeno le riviste che tanto avete desiderato... I'm sorry...! Ho comprato due tagli di cotone a fiori, quattro fat quarter di cotonine americane (che mi sono costate meno della metà di quanto costano a Palermo!), due passamanerie carine e basta... In sostanza ho comprato solo quelle cose che economicamente erano convenienti rispetto a qui...
Mi ha fatto ridere un cartello, nel reparto bottoni, che mostrava millemila tipi di bottoni variopinti e di tutte le forme più assurde, etichettati come bottoni "made in Italy", ma io sono sicura che da queste parti bottoni come quelli non se ne trovano...

In definitiva, è stata una bella avventura, anche se la prossima volta che decidiamo di partire ad ottobre accetterò solo mete tropicali!! :-D

8 commenti:

dalle8alle5 ha detto...

Bentornata, viaggiatrice infreddolita. Se decidi di tornare in Inghilterra, qualunque sia la stagione, estate compresa, portati roba pesante.

yersiniapestis ha detto...

eh ehe eh
io andrei a camden! forse mia sorella mi ci porta per la mia laurea!
tutto sommato sembra andato bene il viaggio, mi ricordo che avevi timori a portarti dietro matilde.
son felice che sia andato tutto bene

utente anonimo ha detto...

bentornata! mi immagino il disagio del freddo! io sono riuscita a sentire freddo anche ai primi di settembre!
e le foto? non ce le mostri?
Linda

utente anonimo ha detto...

sarei intenzionata a visionare i suoi acquisti dove, quando?, brioscina con la nutella :)

sillym ha detto...

Un resoconto dettagliatissimo....un peccato per questo raffreddore che proprio non ci voleva!!!

antonio.disordinatamente ha detto...

eh si.. però che fascino di città....

moonsweet ha detto...

speravo ti sarebbero tornati utili anche quegli indirizzi!! mannaggia!

lucyvanpelt78 ha detto...

Moon! Lasciamo perdere! L'haberdashery che mi hai trovato si trova a London, si... ma London in CANADA!!!
Ci siamo sbellicate dal ridere quando lo abbiamo scoperto cercando il codice postale su google...!