A cominciare dallo stato decoroso e igienico delle case, fino ad ascoltare telefonate urlate, battibecchi tra le coppie, ancora peggio, raccogliere le confidenze di uno solo degli adulti di riferimento.
In genere mi limito ad osservare, o ascoltare, sforzandomi per me stessa di non giudicare (perché anche della mia casa si potrebbero trovare mille punti di debolezza igienica e decorosa) e soprattutto di non lasciarmi coinvolgere. Osservo, ascolto, al massimo annuisco per far capire che ascolto, ma non mi pronuncio mai e quando mi si chiede di esprimere la mia opinione (successo veramente) in diatribe tra nonni e cose simili, ribadisco che il mio lavoro è quello di accudire i Bambini e solo su quell'argomento, ma limitatamente al mio operato, sono disposta a discutere.
Purtroppo, ciò non toglie che io sia obbligata ad assistere a scene quotidiane di dubbio gusto, e spesso imbarazzanti.
Adesso ci starebbe bene il racconto dell'ultimo episodio, in ordine cronologico, cui ho assistito, quello la cui battutona, il coup de theatre, è il titolo di questo post, ma ci ho ripensato, perché anche su questo spazio virtuale e quasi anonimo voglio mantenere il mio riserbo professionale.
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