Mi erano piaciuti fin da subito. Lei mi ha accolto con entusiasmo, la bambina con un sorriso sdentatissimo, lui è stato attento e silenzioso.
Abitano a un chilometro e mezzo da casa mia, 8 minuti di autobus, probabilmente 20 a piedi e al massimo 6 in bici.
Che ero piaciuta, me l'hanno detto fin da subito. Incuriositi dal mio curriculum, volevano conoscermi per capire (e secondo me verificare) che fossero vere tutte quelle competenze, conoscenze, capacità che millantavo.
Poi la bambina ha battuto la fronte sul tavolo. Pianti disperati, ombra di senso di colpa negli occhi del padre, che l'aveva in braccio, imbarazzo e senso di inadeguatezza nella voce della madre. Io ho preso un giochino che stava sul tavolo e l'ho porto alla piccola, sorridendo. "Guarda cosa ti do".
Ha smesso istantaneamente di piangere e mi ha guardato, poi ha guardato il giochino.
"Dai, prendilo, è morbido, guarda"
Occhi su di me, occhi sul giochino.
"Forza, allunga la manina, afferralo"
La bambina afferra il giochino, lo porta alla bocca, sorride.
Ecco, in quel momento ho sentito squillare le trombe degli angeli maggiori, minori e di passaggio, mentre i più festaioli sparavano i fuochi d'artificio.
Ho capito che avevo vinto. L'unico dubbio restava - naturalmente - quello economico.
Sono stata tutta la settimana a sperare, perché in confronto ad altre situazioni con cui mi sono relazionata, mi sono sembrati i più seri, stabili, desiderosi di collaborare. E la vicinanza a casa è impagabile.
Oggi, finalmente, mi chiama la mamma dicendo che ci hanno pensato per tutta la settimana, incontrando anche altre due aspiranti tate, ma alla fine hanno scelto me, e accettano anche le mie condizioni economiche.
Mi hanno tolto un peso dal cuore che nemmeno immaginano.
Ho un nuovo lavoro per settembre. Ce l'ho.
2 commenti:
Congratulazioni!
congratulazioni, sono felice per te!
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