A me della prova costume è sempre importato poco. Ho sempre avuto una sorta di accettazione-rassegnazione al mio corpo esposto in spiaggia e, molto spesso, mi sono resa conto che altre ragazze e altre donne con più cellulite di me se ne stavano belle tranquille in costume e allora l'importante era non essere la peggiore in spiaggia.
Poi ho iniziato, davvero, a fregarmene. Non ho mai avuto un corpo da modella e, onestamente, non lo avrei mai desiderato. Troppa fatica mantenerlo.
Risento pesantemente, però, della prova-gonna in estate. In realtà anche in inverno, ma mi rendo conto che la vera causa di questa apprensione non sta soltanto nell'effetto estetico complessivo, ma soprattutto nel condizionamento culturale di cui sento il peso del giudizio.
Quanto può essere corta una gonna affinché mi si ritenga entro i limiti del decoro?
Ecco, sarebbe semplice rispondere: fino a quando io stessa mi sento a mio agio indossandola. E ci sta, come risposta, il problema è che, però, non riesco a liberarmi del tutto dal peso del giudizio di chi incontro.
Io ho problemi di termoregolazione. Tanto freddo sento in autunno, inverno e primavera, quanto caldo sento in estate. E in estate non tollero le gambe coperte, non ci riesco, soffro, anche con leggings leggeri, anche con pantaloni a pinocchietto. Di sicuro devo avere le caviglie e i polpacci scoperti, meglio ancora se pure le belle cosciazze cellulitiche.
In estate non riesco a fare a meno della gonna. Della minigonna.
Fino all'estate scorsa l'ho indossata con disinvoltura. Me ne frego del biancore delle gambe, della buccia d'arancia, dei capillari e persino dei peli non sempre freschi di ceretta, che mica una se la può fare ogni due giorni.
Fino all'estate scorsa.
Da questa settimana ho iniziato a indossarla e noto gli sguardi dei passanti.
So bene che non ho belle gambe, ma non mi importa molto, visto che farmi ammirare le gambe non è lo scopo principale della mia vita, il problema è che non capisco che cosa, davvero, attira lo sguardo degli altri.
Mi viene il dubbio che ritengano la mia mise "indecorosa" contestualizzandola all'età, allo status, al fatto che sono in un giardinetto con due bambini di due anni ecc.
O forse, come sempre, è cambiato il mio modo di percepirmi e lo proietto sugli altri. Forse, semplicemente, si è modificato il mio livello di agio ed è questo che viene percepito dagli altri e quindi da me attraverso i loro sguardi.
Devo comprarmi una gonna più lunga.
1 commento:
E se provi coi calzoni corti? A parità di lunghezza forse viene percepita in modo diverso.
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