03/05/25

Non è un vagabondo, ma sono io

La musica sta tornando con prepotenza nella mia vita. 
Potrei dire che non se n'era quasi mai andata, solo ogni tanto ci siamo prese una breve pausa di riflessione, ma come diceva quello "certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano", e per noi due è stato così.
Ogni volta che ne ho avuto uno a disposizione, ho sempre ripassato sul pianoforte i brani che conosco a memoria, anche se ormai la memoria si affievolisce. Nei 2 anni in cui abbiamo avuto un pianoforte in casa, qui a Torino, avevo persino recuperato i vecchi libri di tecnica e mi esercitavo di nascosto quando ero da sola. Negli ultimi tempi sto migliorando con la chitarra e sicuramente non ho mai smesso con l'unico strumento che ho sempre con me: la mia voce.

La combo tra le lezioni di chitarra con il Capitano e le nuove lezioni di canto ha dato un'ulteriore spinta a questa passione che credo davvero di avere fin da quando sono nata, e il fatto di sentirmi un po' più brava mi incoraggia ad esercitarmi ancora di più.
Ecco, quindi, che ogni volta che ne ho la possibilità, suono la chitarra e canto. Non riesco proprio a farne a meno. 
Ormai mi esercito su accordi un po' più complessi che solo 4 mesi fa consideravo irraggiungibili.
Suono, suono, suono, e canto. 
Suono anche quando sono stanca, quando mi fanno male le dita, quando mi arrabbio perché non riesco a schiacciare bene le corde, ma non smetto, non mi arrendo, provo e riprovo, ancora e ancora.
E adesso che ho iniziato con qualche esercizietto di tecnica vocale, provo anche a mettere in pratica ciò che ho imparato, e oltre a faticare per suonare, mi concentro anche sulla voce, per impostarla meglio, per cantare con più padronanza. 
E canto, canto, canto senza stancarmi, senza scoraggiarmi, e se sbaglio riprovo.
Sfrutto ogni momento libero di solitudine per esercitarmi.

Ok. 
Ieri ho scoperto che mi sentono tutti, sia nel palazzo dove abito (ma quello lo immaginavo facilmente, è il motivo per cui ci vado piano quando sono a casa), ma soprattutto quando sono in ludoteca, e quello non me l'aspettavo.
Ho scoperto che mi sentono quelli del palazzo, quelli dell'altro palazzo dal lato del cortile, e mi si sente pure dalla strada dove ci sono le vetrine, nonostante le finestre siano tutte chiuse.

Se passate per Vanchiglia e sentite qualcuno che suona mediocremente la chitarra e canta "Iooooo, vagabondo che son ioooooooo", ecco non è davvero un vagabondo, ma una strampalata insegnante di yoga che si fa chiamare Lucy Van Pelt.

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