Stanotte mi sono ricordata di un pezzo di stoffa rosa, pura seta grezza, che un mio ex mi portò dal suo viaggio in India. Era davvero tanto tessuto e mi piacerebbe utilizzarlo per fare un vestitino alla bambina.
Ma non lo trovo. Stamattina ho frugato in ogni angolo di casa di mia madre e non l'ho trovato. Poi lei mi ha detto: "Non sarà che per caso... l'hai buttato insieme a tutte le altre cose... quando ti è presa quella mania di buttare tutte le sue cose?"
Mia madre non approvò, ai tempi, il mio raptus di sgombero. Ma sono tante le cose che mia madre non mi ha mai approvato, e l' ho già detto, se dovessi parlare di mia madre ci vorrebbe un blog apposito.
Però, stamattina, mi sono ritrovata a ripensare a lui, dopo un bel po' di tempo.
Una storia disastrata fin dall'inizio, un'enorme differenza d'età, al punto che ad oggi mi chiedo quanta bassa autostima potessi avere di me, in quel periodo, per accettare una storia del genere. Avevo 20 anni e la vivevo come se fosse il mio ultimo treno.
In realtà, col senno di poi, in quel periodo avevo davvero bisogno di un ultimo treno, di una scusa valida per andare via di casa, per sottrarmi al controllo ossessivo di mia madre. E la storia con un uomo più grande di me di 21 anni mi era sembrata l'occasione giusta.
Cazzate ne ho fatte tante in vita mia, e una di quelle che non mi perdonerò mai è proprio la mia storia con lui. O meglio: l'accanimento con il quale mi sono ostinata ad andare avanti per tre anni, sebbene la prima frattura fosse avvenuta a poco più di un mese e dopo quattro mesi era lui che voleva lasciar perdere.
Bah, avevo voglia di farmi del male, e ci sono riuscita benissimo e su tutti i livelli. Senza escluderne nessuno, tanto che ancora oggi, ogni tanto, ne pago ancora le conseguenze.
Mi rendo che molti miei comportamenti sono ancora condizionati da lui.
Il mio ex era un ostentatore della carta di credito. Comprava il mio affetto, letteralmente. Spendeva soldi inutili in cose inutili per mettere a posto la sua coscienza. Non sapeva darmi amore, così mi copriva di regali. Per lui valeva il discorso che "L'amore con cui fai un regalo è direttamente proporzionale alla quantità di denaro che spendi"
Io sono stata cresciuta con la legge del "Vale il pensiero" e continuo ad andarmene così.
La prima "dipendenza" che lui ha scoperto di potermi causare, è stata proprio quella economica. Sapendo che per me un regalo vale il pensiero con cui viene fatto, mi faceva sentire in colpa percfhé non apprezzavo il suo impegno economico. Alla fine io ero quella che non apprezzava e non meritava ciò che lui mi dava, su tutti i fronti, quindi dovevo solo ringraziare se lui continuava a stare con me. Questo, tradotto in termini semplici.
Ecco. Ho iniziato a parlare di seta grezza e sono finita a parlare del mio ex.
Alla fine la stoffa non l' ho trovata. Un po' mi dispiace, ma in fin dei conti ho fatto bene, ai tempi, a sbarazzarmi radicalmente di ogni cosa che mi ricordava il mio ex.
Unico cimelio che mi sono riservata è un pezzo di lenzuolo. Del mio letto.
Su quelle lenzuola ho fatto l'amore per la prima volta col ragazzo che è adesso mio marito, e su quelle lenzuola, dopo, ho lasciato che dormisse il mio ex. Ed ho goduto al pensiero che lui dormisse su quel letto e su quelle lenzuola. E' stata la mia vendetta, sottilissima e squisita, per tutto il male fisico e morale che mi aveva fatto, per avermi fatto precipitare in un vortice di causa-effetto di sensi di colpa nei suoi confronti.
Solo dopo quella volta ho capito che potevo lasciarlo, e l'ho lasciato, e devo ammettere che mio fratello T ha avuto un ruolo decisivo in tutta la faccenda.
Quando l'ho lasciato lui mi ha detto: "Ma come? Io ti ho già comprato il regalo per il compleanno! Vuoi lasciarmi prima che possa dartelo???"
E non mi sono pentita di nulla. Ma proprio nulla.
2 commenti:
hai fatto proprio bene...
mai pentirsi!si gurada avanti e poi ci si accorge che quello che è costato fatica ci porta verso una strada migliore
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