26/02/10

Emy

Dicono che dare un nome a ciò che ci affligge, sia terapeutico: ci aiuta ad averne meno fastidio, a sdrammatizzare la sofferenza e a sopportare meglio.

Ok, io la chiamo Emy. E' l'emorroide che mi tortura ieri pomeriggio.

Stamattina sono andata dal medico, che mi ha suggerito una pomatina da usare con parsimonia... speriamo bene perché davvero non ce la faccio a stare altri tre mesi così...

Perché ne parlo? L'argomento è orripilante, fa schifo e mette a disagio, ma... un cuBo ce l'abbiamo tutti, in fin dei conti, e trovo che sia falsamente perbenista giudicare "indecoroso" un argomento del genere.

La cosa che mi fa più specie (= mi fa più rabbia) è che per la prima gravidanza non ne ho sofferto se non dopo il (a causa del) parto. Adesso che ho messo su la metà dei chili che avevo preso allo stesso punto della prima gravidanza, che non ho quasi per nulla la pancia (tanto che mi sono comprata i jeans premaman in modo che mettano in risalto quell'ombra che c'è) mi spunta quest'altro problema che è "tipico" della gravidanza e "causato" dal peso del pancione ecc ecc...

Uff...

Giugno arriverà, in ogni caso, troppo tardi.

3 commenti:

utente anonimo ha detto...

ti comprerò una ciambella... e sgnignazzerò mentre la usi.
Ma non smetterò di amarti :D

LA Santa

yersiniapestis ha detto...

mica è data dal pancione Emy...

lucyvanpelt78 ha detto...

Moon, ricordati che ciò che tu sei, io ero, e ciò che io sono, prima o poi anche tu sarai...
E il mio sgnignazzamento, quando ti resituirò la ciambella, sarà infininamente più sghignazzoso del tuo... sgrunt!