15/04/25

Rallentare

Oggi pomeriggio ho finito le lezioni di yoga a scuola per questo anno scolastico.
E' stato un massacro, da novembre ad adesso. Ho fatto il conto: 150 lezioni esatte, in 20 settimane. E lo yoga coi bambini è totalmente diverso da quello con gli adulti, richiede una sollecitazione continua al limite dell'insostenibile per mantenere sempre viva la loro attenzione.
E la voce, la voce sempre a tono medio, a scandire bene, a superare le loro voci quando, inevitabilmente, partono per la tangente. E poi la lettura "drammatizzata", e il kiirtan, ossia il mantra cantato.
Quest'anno, però, è stato il primo in cui non mi è mai mancata la voce. Gli anni scorsi mi succedeva sempre, a novembre, quando iniziavo, e verso marzo-aprile, quando stavo per finire e non ne potevo già più. Quest'anno no, quest'anno la voce ha tenuto botta. E' il corpo che ha avuto la peggio, a ben pensarci.

Ma per il momento è finita.
Da domani avrò le mattine libere e potrò iniziare un processo di decompressione lenta e graduale (anche perché continuo a fare lezioni al pomeriggio coi bambini fino a fine maggio), ma almeno rallento.

Vorrei sfruttare le mattine per fare le cose che mi piacciono: vorrei visitare qualche museo dove non sono mai stata, o anche rivederne qualcuno dove sono già stata; vorrei riprendere in mano quella trilogia di racconti che ancora non sono riuscita a finire; vorrei prendere la bicicletta e andarmene a fare passeggiate al parco; vorrei esercitarmi di più con la chitarra; vorrei cucirmi un abito estivo, ho già il modello, la stoffa e tutto quanto.

Vorrei fare cose belle. Rallentare e sognare, tornare a vivere e ad amare, soprattutto me.

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