23/04/25

Cose imparate e mai dimenticate

A lezione di canto la maestra mi dà uno spartito. La canzone la conosco molto bene, è anche abbastanza nelle mie corde, ma troppo bassa per il mio registro, perché è cantata da un uomo.
Ok, dice la maestra, cambiamo di tonalità. Sbircia lo spartito chiedendo quasi a se stessa "Qual è la tonalità originale...?"
Io guardo lo spartito e rispondo istintivamente: "Sembrerebbe Do maggiore".
Lei mi guarda e conferma. Allora, quasi a me stessa, aggiungo "Non ci sono accidenti in chiave, quindi o è Do maggiore o La minore, ma al basso il primo accordo sono due DO...".


E come se 25 anni fossero passati in 25 minuti mi rivedo all'esame di teoria musicale, quando una delle domande sicure era quella di indicare la tonalità di uno spartito potendo guardare solo la prima battuta e l'ultima. Me lo ricordo ancora: il mio era in Re maggiore. Dissi "Escluderei il Si minore, perché gli accidenti in chiave sono il Do# e il Fa#, ma l'ultima nota dell'ultima battuta è un Re, dunque azzarderei la tonalità di Re maggiore", e il prof, il meraviglioso e fighissimo prof, mi rispose "Il suo azzardo è corretto", poi mi diede 30 e lode.

E' assurdo come certe cose, una volta imparate, non si dimenticano.

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