Ho smesso di essere bambina la sera in cui mio padre mi ha svegliata e non mi ha più preso in braccio per portarmi a casa quando mi ero addormentata sul sedile posteriore dell'auto.
Ho smesso di essere una ragazza il giorno in cui un adolescente mi ha detto: "Signora, le è caduto questo", e il "questo" in questione era il ciuccio di Matilde che stava nel passeggino.
Oggi, al supermercato, mentre frugavo nella taschina del portafogli per dare alla cassiera le monete giuste, lei mi ha chiesto: "Vuole che le prendo io?".
È stato un flash.
Negli anni ho visto eserciti di uomini e donne anziane offrire la taschina delle monete alle cassiere per permettere ai loro giovani occhi e dita di individuare le monete giuste.
Oggi, al supermercato, ho ringraziato la cassiera e le ho trovate io, ma ho avuto la sensazione che sia stato per me uno degli eventi indicatori della transizione da una parte all'altra della barricata. Che io ci sia (ancora) riuscita o meno non importa, ciò che colpisce è l'offerta di aiuto da parte della cassiera ventenne.
Mi chiedo, dunque, cosa ho smesso di essere, oggi?
No, non ditemelo. Non voglio saperlo.
1 commento:
Ho smesso di essere figlia il giorno che ho dovuto decidere per le cure palliative di mio padre
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