E poi succede che si apre l'ascensore sul corridoio del quinto piano, e dalla finestra aperta arriva il suono di una piccola orchestra di flauti, dalla scuola lì di fronte, che attacca l'"Inno alla gioia" e tu, che stai per usufruire della tua ottava seduta di psicoterapia, lo prendi come un buon segno.
Poi il dottore apre la porta del suo studio e ti fa accomodare verso la seduta più forte e impegnativa di sempre, dove in 50 minuti scarsi riuscirà a farti piangere, ma proprio con lacrime vere e copiose, soltanto invitandoti a stare con gli occhi chiusi a riconoscere e accogliere alcune sensazioni del tuo corpo.
Altro che gioia...!
1 commento:
Io le definivo "sedute di piantoterapia".
Però piangere aiuta. Aiuta a capirsi, a perdonarsi e ad compatirsi.
E alla fine dovresti amarti un pò di più...!
LA Santa
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