02/01/15

A spasso con l'ex

Un tè e biscotti in una sciccosissima e affollata sala da tè palermitana, una lunga passeggiata, chiacchiere, racconti, aneddoti, confidenze e condivisione di riflessioni varie, lacrime trattenute, risate e, infine, un saluto.
Ho trascorso due ore con il mio ex marito, in giro per le vie del centro di Palermo, come facevamo una volta, ma aprendomi a lui come non avevo fatto forse mai.

Avevo bisogno di questa chiacchierata, di dire quelle cose, di "fare pace" con lui, ché la guerra non serve mai a niente, di sciogliere i nodi, ammorbidirmi, cedere.

Sono una donna che è stata umiliata, ferita, uccisa, ma sto male a comportarmi da tale. Non porto rancore, per mia natura, mai. E mi sono accorta, invece, di sforzarmi di farlo nei suoi riguardi, perché è ciò che gli altri si aspettano da me, è ciò che principalmente io mi aspetto da me.
No.
Devo rompere tutti i miei schemi precostituiti, le mie convinzioni granitiche, smettere di autocelebrare la mia rigidità.
Voglio essere elastica, tollerante e gentile con me. Da oggi in poi.

Ovviamente, ci hanno visti in tanti, sia per strada che alla sala da tè. Spero solo di non avergli rovinato la piazza ;-)

1 commento:

Assia ha detto...

Non è che...
perchè la convenzione dice che non può essere, allora non deve essere, non è la convenzione a scegliere e decidere, è il cuore.
E poi si può fare.