12/05/08

Ovvietà

Mia figlia gioca con un piatto di plastica. Gioca a buttarlo a terra e chiedere a suo padre di riprenderglielo. Lui ha molta più pazienza di me, perché ha dovuto giocare molto meno di me a questo gioco, quindi asseconda  il gioco della bambina. Poi anche lui si stanca
Lui: "Tieni il tuo piatto, ma non buttarlo mai più a terra!"
Lei: "Si" e lo fa cadere di nuovo. "Papà me lo prendi?"
Lui: "No, ti avevo detto di non farlo cadere, adesso non te lo prendo più"

Io sono seduta dal lato opposto e fingo di essere distratta, quando invece ho seguito tutta la scena...

Lei: "Mamma mi prendi il piatto?"
Io: "Cos'è successo al piatto?"
Lei: "E' caduto..."
Io:  "No, non è caduto. L'hai buttato a terra tu. E papà ti aveva detto di non farlo più cadere, è vero?"
Lei:  "Si..."
Io: "...e invece tu l'hai fatto cadere..."
Lei: "...si..."
Io: "...e ora da me che cosa vuoi?!"
Lei: " ...il piatto!"

Regola numero uno tratta dal Manuale del perfetto genitore: ferirsi a sangue con le unghie di nascosto per evitare di scoppiare a ridere proprio nel momento cruciale di un intervento educativo su vostro figlio/a.

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