La cosa più triste che possa accadere ad una bambina, è vedersi scoppiare il palloncino tra le mani, in un botto che trasforma velocemente il sorriso allegro e gioioso in pianto disperato.
Specialmente quando il palloncino è un ricordo di una passeggiata al mercatino, che si è sgonfiato ma papà è riuscito a rigonfiarlo, ed ha, quindi, dato l'illusione di essere un palloncino eterno e immortale.
Dopo la disgrazia di sabato sera, ieri mattina la nostra passeggiatina domenicale si è trasformata in missione alla ricerca di un venditore di palloncini.
I venditori di palloncini dovrebbero imparare a declamare lo slogan del venditore di sale di via Messina Marine, ossia "Quando mi cercate non mi trovate".
Abbiamo fatto in lungo e in largo il corso principale senza incontrare uno che fosse uno di quei molesti e onnipresenti venditori di palloncini.
Ovviamente la bambina, ogni tre passi, diceva "Mamma mi compri il palloncino, per favore?"
Ma evidentemente non ci credeva nemmeno lei che fosse così difficile incontrare un venditore di palloncini.
A metà del tragitto si è stancata ed ha voluto che suo padre la prendesse in braccio.
A tre quarti del tragitto suo padre si è stancato "Adesso questa bambina scende a terra..."
Lei si è aggrappata ancora più forte ed ha annunciato "Questa bambina scende a terra dopo che abbiamo comprato il palloncino"
Per fortuna che pochi metri dopo c'era l'edicola, che vende davvero di tutto.
1 commento:
la cosa peggiore è quando invece NON VUOI comprare un palloncino, e ti trovi milioni di venditori a ogni angolo...
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