30/07/08

New moon

Allora... proverò a separare le mie impressioni di lettrice da quelle di aspirante scrittrice.

Da lettrice dico che è un pentolone con troppa carne che vi ribolle dentro. Poteva benissimo dividersi in due libri separati. Succedono cose che non trovano una risoluzione e che sembra non abbiano alcuna ragione di esistere se non in prospettiva di un terzo volume della storia.
Come capita spesso (il secondo album è il più difficile nella carriera di un artista), siamo di fronte ad un secondo episodio che esiste solo ed esclusivamente in funzione del terzo.
Spero che il terzo non si trascini così in funzione del quarto, perché altrimenti vado a tirarle in testa tutti e due i tomi. Alla scrittrice, è chiaro.

A rileggere questa righe non sono proprio convinta che sia un parere da lettrice...

Andiamo avanti: la storia non ha assolutamente senso, non c'è nessuna coerenza nè tanto meno verosimiglianza nei comportamenti dei personaggi, siano essi "umani", vampiri, licantropi o chicchessia.
Non ha senso nulla di questo librone di 446 pagine.

L'unica cosa che mi è piaciuta è la scorrevolezza e la facilità con cui cattura il lettore. L'ho letto in poco meno di due giorni, facendo una full immersion di lettura che non mi capitava dal 1999, quando lessi per la prima volta "Cent'anni di solitudine". La facilità, la velocità del testo, la lunghezza snervante dei dialoghi mi ha addirittura permesso di leggerlo in convivenza con mia figlia, senza che ne risentisse "il senso" della lettura, nè la cura verso di lei.

Il parere da scrittrice è semplice: la m*rda che ho scritto io non fa più puzza di questa che ho appena letto, ma la Meyer è straricca e si fregia del mestiere di "scrittrice", mentre io, qui, nell'ombra, rosico, rosico da morire.

4 commenti:

utente anonimo ha detto...

... non sono un'esperta, ma sono convinta che anche gli altri scrittori hanno avuto, come te, il loro inizio. E ogni inizio è di per sè cosa ardua. Hai mai visto un cigno prendere il volo? Sembra non dovercela fare mai... ha bisogno di una "pista di rullaggio" che manco un boeing... Si affanna, batte le ali sull'acqua, tende il collo con uno sforzo immane, e con una lentezza esasperante il suo corpo inizia a staccarsi dal pelo dell'acqua, e le zampe forzano la spinta per aiutare le ali a "cercare" l'aria... E finalmente ecco che tutto il corpo sfiora l'acqua, ma ancora si vede lo sforzo: il collo teso, il corpo ancora ondeggia nello sforzo di tenersi in volo. Poi, magia! Il cigno da goffo ammasso di piume diventa angelo in volo. E sembra fatto d'aria e piume...

Anche tu sarai aria e piume.


Per il momento passa da me a ritirare un piccolo premio!

Federica

lucyvanpelt78 ha detto...

Un'immagine molto bella, senza dubbio, ma non credo che sia molto verosimile... Ho capito che per gli scrittori non è così, non basta il talento, non basta la bravura, non basta il tempo e le energie profuse, le ore passate solo su una frase, non basta. Bisogna avere c*lo. Io ce l'ho, e anche abbastanza "importante", ma serve solo a mettermi in imbarazzo quando indosso il costume da bagno.

utente anonimo ha detto...

Da lettrice a lettrice.

Preferisce Romeo o Paride? Io Paride tutta la vita! E muoviti [;)] a leggere il 3° che così posso esporti la mia speranza, che tanto non si avvererà --

Kitiara

http://kitiara.over-blog.com/

lucyvanpelt78 ha detto...

Io, indubbiamente, Romeo... i maledetti bastardi idioti infantili bugiardi impulsivi e stronzi mi hanno sempre attratto. Stare con Paride è troppo facile... :-D

Leggo il terzo dopo aver dato la seconda possibilità a Pulsatilla, con Giulietta Squeenz. Se va come il primo libro, lo abbandonerò dopo 30 pagine quindi diciamo che entro la settimana prossima dovrei aver già letto Eclipse :-D