Ci sono voluti quasi due anni di terapia, fiumi di lacrime, sforzi immani, ma nel momento in cui, per la prima volta, sono riuscita a parlare di Schroeder senza sentire rabbia è stato come raggiungere un'estasi di pace. È andata. È finita. È stato tutto metabolizzato, elaborato, trasformato. Sono cresciuta io.
Ma la soddisfazione più grande sta nel fatto di sentirmi finalmente serena, leggera e capace.
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