04/09/19

Come trent'anni fa

Negli ultimi tempi sono andata al lavoro in bici. Non mi fa risparmiare tempo, perché il percorso è così breve (stando a Maps sono 1,3 km) che tra semafori e quant'altro, impiego solo 5-6 minuti in meno rispetto all'andare a piedi. Mi piace farlo più per avere l'illusione di muovermi di più, che per altri motivi. Andare in bici mi sembra più "ginnico" dell'andare a piedi anche se a passo spedito.
Ieri, per tutta una serie di motivi, Angelica era con me al lavoro dunque, andandocene insieme, ho portato la bici spingendola a mano.
Dopo il primo isolato l'ho fatta sedere in sella e l'ho spinta. È stato per lei divertente, ma per gli attraversamenti dei semafori la facevo scendere. A quel punto, l'idea.
La mia bici è una city bike, col telaio dalla forma morbida e dolce, nonché fornito di portapacchi piatto posteriore, esattamente come la bici che avevamo da bambini, quando potevamo portare dietro anche un altro passeggero.
Dapprima l'ho solo fatta sedere dietro, continuando a spingere a mano, poi ho provato e sono salita in sella.
È stato romanticissimo portare mia figlia dietro, sentire che con le mani si teneva ai miei fianchi mentre io pedalavo. Mi è sembrato di tornare indietro di trent'anni, quando dietro portavo mio fratello.

Nessun commento: