25/09/19

E chi sugnu, so matri?

In realtà la frase che dico più spesso è "Non sono figli miei", ma ribaltata e tradotta rende meglio l'idea.
Uno dei miei obiettivi per il futuro immediato è quello di imparare a vivere con più leggerezza il peso dell'educazione e della crescita dei bambini di cui mi occupo e che, spontaneamente, sento gravare su di me.
Anche a costo di adottare metodi che non approvo, quando questi mi vengano indicati dai genitori. Chiaramente non parlo di violenza o punizioni fisiche, ma della semplice, banale, drammaticamente diffusa e deprecabilissima necessità (=scorciatoia) di mettere su i cartoni animati per fare mangiare i bambini.
Io che non ho mai avuto la TV in casa eppure ho allevato due bambine riuscendo a nutrirle lo stesso, mi ritrovo davanti a boccucce tassativamente chiuse di cedere all'abitudine coltivata dai genitori.
Non sono figli miei. Non lo sono stati Bambina e Bambino, nonostante abbia trascorso con loro più di 10 ore al giorno, figuriamoci se lo è Neonata.

E con questa scusa ho scoperto che esiste una versione a cartoni animati di "Mamma Maria" dei Ricchi e poveri.

Nessun commento: