11/09/19

I peggiori sono gli italiani

Mi ritrovo a sbrigare una commissione in un ufficio di pubblica amministrazione. Trattandosi della richiesta di un beneficio tradizionalmente legato alla fascia di reddito, l'utenza è al 90% straniera. L'ufficio apre al pubblico alle 8.30 ma la gente inizia il turno molto prima. Il primo che arriva inizia a scrivere su un foglio il proprio nome e così via, man mano che arrivano altri nottambuli e poi i mattinieri. Alle 8.30 l'ufficio apre, due impiegati si posizionano sulla porta, uno legge l'elenco dal foglio, l'altro distribuisce i numeri ufficiali del turno, poi segue la pianificazione in base alle fasce orarie, ossia dalle 8.30 alle 9 si prevede di servire i primi 10 numeri, dalle 9 alle 10 dall'11 al 25, dalle 10 alle 11 dal 26 al 44 e così via, in modo che l'utenza abbia una linea di massima per capire cosa altro può fare nel frattempo invece che affollare inutilmente la sala d'attesa.
Il 90% sono stranieri, dicevo, e tra le donne, senza veli ci sono soltanto io e le africane.
Arrivo alle 7.35 e prendo il numero 60. Per capire. Fino a quando l'ufficio apre, alle 8.30, si sono segnati 120 utenti.

Prima che aprisse l'ufficio c'è stato un piccolo screzio tra una signorona piemontese che, ad alta voce e senza pudore, si chiede "Ma il primo che è arrivato non ce l'ha una casa? Quando è venuto, alle due di notte?", e il primo dell'elenco che le ha replicato che no, non ce l'ha una casa perché vive insieme ad altri 6 connazionali, ma non ha dormito lì, è solo arrivato alle 5.
La signora finge che la sua sia stata una battuta ma non so come è finita perché mi sono vergognata per lei e mi sono allontanata.

Durante la mattinata, quando sono tornata nella fascia oraria auspicabile per il mio numero, ho assistito ad altri tre "incidenti".
Durante la mattina arrivano altri avventori a chiedere il turno, ma dopo 130 numeri non ne danno più, se ne riparla l'indomani. Sono entrati almeno 8 a chiedere durante la mia permanenza e i peggiori, i più maleducati e arroganti, sono stati gli italiani. Nessuno di loro ha accettato di non poter avere il turno oggi, di doversi "addirittura" presentare domani molto presto, alle 7 almeno, per avere speranza di prendere il turno. Neri, gialli, beige e bordò ringraziavano ugualmente l'impiegato delle informazioni e se ne andavano, gli italiani inveivano contro di lui, contro quest'ufficio dimmerda, che ti dicono che ti danno aiuto e poi pretendono che tu ti vieni a mettere a turno alle 7 di mattina!

Io non la capirò mai questa arroganza italica che pretende che tutto sia dovuto, facile, comodo e gratis.

En passant: l'impiegato che da le informazioni è un signore africano molto educato e distinto, probabilmente collocato a quello sportello proprio per la provenienza maggiore dell'utenza. L'ho visto con ragazzi che parlavano pochissimo italiano e aiutarli a compilare il modulo per la richiesta, o dare informazioni in una lingua che probabilmente è africana. Ed è stato paziente e gentile anche con me, che sono bianca e colta e che teoricamente avrei potuto capire da sola se la documentazione che avevo portato era corretta. Per dire.

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