Quando leggo un libro ci sono due possibilità: che mi piaccia o che non mi piaccia. Per ciascuna possibilità, ci sono due diversi comportamenti che adotto.
Se non mi piace, lo abbandono. E' capitato alcune volte, anche se raramente, perché odio lasciare un libro a metà, fosse anche per i soli soldi che ho speso. Il più delle volte me lo trascino per settimane ma nel frattempo non leggo nient'altro perché so che, se cominciassi a leggere un altro libro, quello lo lascerei a metà.
Quando un libro mi piace, lo leggo tutto d'un fiato. Nella mia vita precedente ero capace di fare mattino leggendo un libro... ormai che il dormire è diventato uno dei miei beni più preziosi, leggo fino a quando il sonno si fa sentire, quindi spengo la luce e continuo l'indomani.
Oppure lo centellino apposta. Leggo due o tre capitoli e smetto, a prescindere dal sonno, perché mi piace rifletterci su. Rivivermi nella testa la storia.
Questo è ciò che sta accadendo con "Twilight".
Quando l'ho comprato, è stato quasi per noia. Eravamo in libreria "E tu non vuoi niente? E tu non vuoi niente? E tu non vuoi niente?"
Lo avevo visto da anni nelle riviste del club degli editori, ma l'avevo sempre snobbato. L'ho visto sullo scaffale "Questo".
In estate vanno bene anche le storielline adolescenziali, il caldo fa fumare la testa.
L'ho tenuto fermo quasi un mese, in attesa. Poi mi sono decisa a prenderlo e fin dalla prefazione ho avuto una chiara sensazione: questa scrittrice mi insegnerà come avrei dovuto scrivere "Buongiorno Luna" per farne un best seller.
Man mano che la lettura prosegue mi rendo sempre più conto di quanto sia indispensabile il supporto pubblicitario di un editore. Non è vero che i libri editi sono migliori di quelli inediti. E' tutta questione di pubblicità, non di effettivo valore letterario.
"Twilight" sembra scritto da me.
Per questo lo sto centellinando. Sono arrivata quasi a metà e so già che la prossima sessione di lettura sarà difficile da interrompere. Ma stamattina mi sono svegliata immaginando Edward, vedendomi insieme a lui, su quella macchina, nella strada buia.
Odio i libri che sembrano scritti da me, perché mi conquistano totalmente.
4 commenti:
Avevo 14 anni.
In casa la libreria era colma, dai fumetti, ai libri per bambini e via per ogni età.
Estate. Zero amici. Caldo. Noia.
Mi guardava dallo scaffale, il dorsetto bianco e azzurro e quel mucchio di fustacchioni stile James Dean in copertina. I ragazzi della 56^ strada. L'ho bevuto in due giorni.
E ho passato il resto della settimana a piangere e a struggermi.
Da allora non ho mai preso un voto sotto al 7 e mezzo nei temi di italiano...
Federica
vabbè ma è logico .... se ti assomiglia lo divori per forza ^___^
se ti vuoi bene ti mangi
Twilight è un libro fantastico... Ti trascina, ti porta via con sè, ti fa vivere quelle esperienze come se Bella fossi tu stessa. E' praticamente impossibile dirsi "ok, basta, ora smetto di leggere"
Goditelo, è stupendo... *-*
Un bacio
Ps. mi sono letta tutto il tuo blog in pochi giorni... Complimenti, mi piace! :)
grazie del suggerimento. l'ho cercato in biblioteca ma era già prenotato. mi sa che stavolta devo proprio comprarmelo.....ho diritto a 12 eccezioni all'anno...
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