Si chiama Pierpaolo, ed è stato uno dei miei tre eterni compagni di scuola.
Quando dico "eterni", dico seriamente.
Abbiamo fatto insieme l'asilo, le elementari, le medie e il liceo. Solo alle elementari eravamo in classi diverse, ma comunque le nostre maestre facevano "comunella" ed eravamo sempre insieme nelle recite natalizie e gli spettacolini di fine anno. Pierpaolo, Giuseppe e Lara.
L' incontrato in internet, la settimana scorsa. Dice che si è laureato, lavora, viaggia spesso e guadagna.
Me lo ricordo, quando aveva 5 anni e ci scandalizzò facendo irruzione nel bagno delle femmine con il pisellino in esposizione.
Adesso lavora, viaggia... me lo immagino in giacca e cravatta, con la valigetta in mano, non so, serio e professionale.
Dai miei infiniti (di numero) innamoramenti, lui è sempre passato incolume. Non mi ha mai "fatto sangue", come si dice dalle mie parti, ma adesso, a distanza di 10 anni dall'ultima volta che l'ho visto, mi rendo conto che gli sono stata davvero affezionata... insomma siamo REALMENTE cresciuti insieme. Ci siamo conosciuti poco più che lattanti e ci siamo lasciati poco meno che adulti.
Quando andavamo a scuola mi stava sempre un po' sul ca##o, perché era il saputello, perfettino, impeccabile e sempre preparato, ma allo stesso tempo era giocoso, goliardico, simpatico ed aveva una vita sociale che io nemmeno mi sognavo. Io riuscivo solo ad essere la prima metà, lui invece eccelleva anche nella seconda.
E mentre scrivo di lui, mi chiedo che effetto gli avrà fatto trovarmi sposata e mamma... Io lo immagino in versione "alto dirigente", lui magari mi immagina grassa, coi bigodini in testa, la bimba in braccio e il ferro da stiro nell'altra mano...
Beh, a parte i bigodini e il ferro da stiro, non ci sarebbe andato troppo lontano.
Nessun commento:
Posta un commento