26/03/21

La verità

La verità è che non so più scrivere.

La verità è che non ho più la pazienza di mettermi qui a scrivere, rileggere, correggere, lucidare.

La verità è che ho perso quello spirito narcisistico da scrittrice in pectore che avevo, quella gratificazione vuota nel rileggere i miei scritti e bearmi della loro brillantezza, della loro poesia, della loro incisività. Che poi, vai a capire se era davvero così.

La verità è che mi sento senza parole.


Comunque sto bene, stiamo bene, siamo ancora tutti in salute, e tanto basta.

14/01/21

Quando c'è il sole

 Da un po' di giorni su Torino splende un bel sole. Peccato che, come ho già detto anni fa, il sole di Torino sia un "sole a led", ossia che illumina ma che non scalda.

Comunque, le giornate di sole mi mettono spesso di buonumore, soprattutto quando ho degli altri motivi per essere di buonumore.

Ho fatto una visita medica con alcuni esami annessi. Avrebbe dovuto essere una visita di controllo, tanto che la dovevo fare un anno fa, ma poi è scoppiato il covid e allora ho deciso di tenermi alla larga da medici e ospedali se non necessario. Ci avevo anche ripensato, poi, a fine estate, quando ci eravamo illusi che la situazione fosse sotto controllo, ma il quel periodo ero in fase dirompente per la ludoteca, per lo yoga... e andare a spendere soldi per un esame routinario mi sembrava un surplus rimandabile. Poi la paura.

La mattina del 6 gennaio mi sveglio, faccio per girarmi su un fianco e alzarmi dal letto quando con la mano mi sfioro il petto e sento chiaramente una cosa dura ed enorme sul lato esterno del seno sinistro. E quando dico "enorme" intendo dire davvero ENORME, al punto che non saprei dire se mi spaventava di più il fatto che si fosse generata in una sola notte oppure pensare di averla avuta già da qualche tempo e non essermene mai accorta. Tra l'altro il rigonfiamento si vedeva anche dall'esterno.

Vi risparmio i pensieri catastrofici, gli scenari apocalittici, le crisi di panico, il terrore del futuro ma anche del presente, tutti i ragionamenti di ordine giuridico per tutelare le ragazze ecc. Vi faccio ridere: ho pensato subito a una mia amica che ha avuto un tumore alle ovaie e che, parlandone, mi ha confessato che oltre la paura per sé e i suoi figli (allora poco più che adolescenti), il suo pensiero fisso era per i capelli che avrebbe perso. Io ho pensato a lei e mi sono detta "Ma che me ne frega dei capelli, ho mille altre situazioni ben più importanti per cui essere in apprensione".

Ho recuperato la ricetta datata novembre 2019 e ho prenotato mammografia, ecografia e visita senologica in un centro medico che, essendo privato, mi ha servito la mattina del 12, ossia dopo solo 2 giorni lavorativi. Dei soldi me ne sono sbattuta.

E' andata bene. La dottoressa che mi ha visitato è stata asciutta e precisa, come tutti i torinesi, ma ci ha tenuto a rassicurarmi subito. Non morirò, non ancora, non per questa volta. Si tratta di liquido. A quanto pare la struttura della mia ghiandola ha questa conformazione, al punto che ne ho anche tanti altri accumuli, più piccoli, ben distribuiti.
Come mai questo è diventato così enorme all'improvviso? Boh. Capita. E' una cosa che dipende dagli ormoni.
Cosa devo fare? Niente. Se diventa più grande, se da fastidio, se se ne ingrossano altri, posso tornare e lei me li aspira con la siringa (per la serie che nemmeno se fosse lei a pagare me lo farei!) e tornare a rifare gli esami tra un anno.

Oggi splende il sole ed è da due giorni che so che, presumibilmente, non morirò a breve. E' davvero una bellissima giornata di sole.

24/12/20

Quindici anni

 Sei arrivata a 15 anni ed io sono ancora pazzamente innamorata ed esasperata di te. Ti è toccato un momento storico ben particolare per tuffarti nel cuore dell'adolescenza, dove tutti i tuoi maremoti interiori trovano nella tua pelle e nelle tue ossa l'unica separazione dai maremoti esteriori, fatti di paura, immobilità forzata, incertezza. Come se non fossero sufficienti i mostri che ti abitano dentro, devi fare i conti anche con quelli che stanno lì fuori. Ti barrichi nel tuo spazio, per difenderti, per proteggerti, per tirarti fuori da queste cose pazzesche che ci succedono intorno. 

Quindici anni fa mi hai trasformato in mamma, con tutte le meraviglie e disperazioni che questo comporta. L'unica certezza non è l'amore che ho per te, ma l'amara consapevolezza che mai, in nessun modo, riuscirò a spiegarti quanto è grande e immenso.

Nemmeno dopo aver trascorso un intero pomeriggio a decolorarti i capelli e poi tingerteli di viola.

Buon compleanno Matilde mia.



18/12/20

Non ce la sto facendo

 E mi dispiace.

Ci tengo a questo blog. Raccoglie 13 anni della mia vita. Ma non ce la faccio più a tenerlo aggiornato. Ho difficoltà a farlo dal telefono e questa cosa mi condiziona molto.

Mi dispiace proprio tanto.

23/11/20

La mia nuova ossessione

Ormai mi conoscete, sapete che non sono capace di mezze misure. Ho una nuova ossessione-fissazione: i libri per bambini.

Oddio, li ho sempre amati, letti, comprati, regalati, ma adesso la cosa mi sta sfuggendo di mano. Ormai convoglio tutto il budget per i libri solo esclusivamente in libri per bambini, ché tanto ormai ho deciso che i libri "da adulti" me li ascolto in audiolibro. Ma il vero problema è che i libri per bambini sono TANTI, e quasi tutti BELLISSIMI, e LI VOGLIO!

La fregatura sta nel fatto che ormai basta cercare un qualsiasi libro per bambini su youtube per trovare almeno una maestra/educatrice/appassionata che lo ha letto durante lo scorso lockdown, e questo da un lato aiuta a fare acquisti mirati (mi è capitato purtroppo di comprare libri che inizialmente mi sembravano imperdibili mentre si sono poi rivelati deludenti), ma dall'altro lato toglie ogni possibilità di freni inibitori nella compulsione degli acquisti. Mi suggeriscono un libro? Lo cerco su youtube. Leggo il testo, guardo le immagini, ne valuto il potenziale. Mi piace. Lo voglio. Chiedo a un paio di librerie del mio quartiere se ce l'hanno, e purtroppo spesso non lo hanno disponibile. Ma io devo averlo, ormai lo conosco, mi è piaciuto, non posso più vivere senza. Faccio il giro di tutti i siti online che vendono libri finché non lo trovo e lo compro.

Così. Senza freni. Senza ritegno.

Chissà come se ne esce.


20/11/20

Origliare

 Il mio lavoro da casa è pressoché silenzioso. Sto al pc, scrivo email, creo grafiche, rispondo a qualche telefonata, leggo, studio, programmo le attività online, le lezioni di yoga, cerco informazioni utili e inutili, ma fondamentalmente sto in silenzio quasi sempre.

Gli altri, invece, vociano. Se non loro, gli interlocutori.
L'unica con le cuffie è Matilde, che non mi fa sentire cosa dicono i professori e i suoi compagni, ma la sento quando risponde alle interrogazioni sui promessi sposi.

Angelica è proprio en plein air, microfono ambientale e casse a palla per poter far sentire a tutto il palazzo quanto male leggono ancora alcuni suoi compagni in quinta elementare.

L'altro è il Compagno Rerun, rintanato in camera da letto nello spazio tra l'armadio e il balcone, con porta chiusa e auricolari. Non sappiamo a chi fa i cazziatoni, ma talvolta li fa in inglese.

Ed io in cucina, in un open space su cui affacciano tutte le porte chiuse degli altri, a lavorare, disperarmi, e rassicurare mia madre al telefono che no, non sto male, se parlo a bassa voce è solo per non disturbare gli altri.

19/11/20

Sogno

 Sogno la pandemia. Sogno nella pandemia.

Faccio sogni normali, sogni in contesti quotidiani, eppure ci sono mascherine e distanziamenti. Questa cosa sta permeando dentro di me (e come me, tanti altri) senza che riusciamo a contrastarla, a difenderci, a opporci. Io voglio tornare a una vita normale, dove posso abbracciare un amico che non vedo da tempo, o semplicemente stringere la mano quando mi presento a qualcuno che non conosco. Non voglio sognare che indosso la mascherina appena esco sul pianerottolo dietro la porta di casa.

Ne usciremo, prima o poi, in qualche modo. Bisognerà capire in che modo, e soprattutto quando.

18/11/20

Prendo l'impegno

 Devo prendere più seriamente l'impegno che ripropongo ogni volta che scrivo qui, di continuare a scrivere. Eppure non lo faccio.

Ci sono altre cose che assorbono la mia presenza mentale e - sarò anche noiosa e autodichiaratamente vecchia nel dirlo e ridirlo - ma l'interfaccia mobile di blogger fa schifo. Per scrivere sul blog devo farlo da un pc.

Ok, non mi mancano i pc, ne ho esattamente due a mia disposizione. Il problema è che , forse, ho perso l'abitudine. O gli argomenti.

Ma andiamo a noi.

Stiamo bene, siamo tutti in buona salute. Tutti a casa tra DAD, DDI, smartworking e chiusura cautelativa delle attività in zona rossa.

Abbiamo chiuso la ludoteca a inizio mese, anche se in realtà forse potevamo restare aperti, ma tanto non veniva quasi nessuno (ma ti pare che qualcuno si prende la briga di farsi un'autocertificazione per portare il bambino in ludoteca un'ora?) e stiamo provando a fare qualcosa online. I risultati ovviamente sono scarsi, perché noi ci rivolgiamo soprattutto a bambini molto piccoli, e a 2-3 anni è difficile far seguire qualcosa online, è molto più semplice che guardino i cartoni.

Ma pazienza, dobbiamo sperare che vada meglio. Prima o poi finirà tutto questo, in un modo o nell'altro, no?

14/10/20

Gli aneddoti non mancheranno

 "Buongiorno! Oh, ma che bello qui, e bla bla bla, vorrei iscrivere mio figlio di 8 mesi, e bla bla bla, in genere lo porto con me in negozio, ma credo che sia meglio per lui frequentare anche luoghi più adatti, bambini della sua età, e bla bla bla, perché vede io ho un negozio di derivati della canapa, quindi la mia clientela è quasi totalmente adulta, ed è vero che chiunque lo vede ci gioca, ma non è certo la stessa cosa dello stare insieme ad altri bambini, e bla bla bla, che poi, lo vede com'è tranquillo? E' un bambino tranquillissimo, socievole, sorride sempre a tutti, e bla bla bla, Non so se lei lo sa ma esiste anche una linea specifica per neonati, di olio di canapa, noi aggiungiamo al bagnetto e la pediatra si meraviglia sempre della pelle liscia, non ha mai fatto una dermatite, un arrossamento, nemmeno nel pannolino, e bla bla bla, però prima la vendevo anche io questa linea per neonati, ma l'ho tolta perché credo ci sia ancora troppo pregiudizio in giro, si figuri che quando l'ho detto alla farmacista ci mancava poco che chiamasse i servizi sociali, e bla bla bla, e posso dirle che ci sono anche le goccine da dare una volta al giorno, è un dosaggio minimo, con la pediatra abbiamo anche calcolato l'effettiva quantità di principio attivo ed è proprio irrisorio, però lui sta bene, cresce bene, e poi, lo vede, è tranquillissimo..."

Il bambino ha un viso che è il ritratto della serenità, della salute, del benessere. Si guarda in giro dalle braccia del padre, sorride, si sofferma con lo sguardo sui giochi e sorride, guarda me e sorride, il padre lo ripone nel passeggino e lui sorride. Davvero è la perfetta rappresentazione di un bambino sano e sereno.

E grazie tante! I genitori lo drogano!

Comunque in questi pochi giorni di apertura al pubblico ho capito una cosa: prima avevo una sola, ma moooooooooooolto importante, fonte di aneddoti tragicomici (il famigerato PapàDeiBambiniCheAccudivo) che quasi quotidianamente mi dava modo di raccontare aneddoti più o meno ridicoli, drammatici o scandalosi. Ora sono i grandi numeri che mi aiuteranno. Forse non incontrerò mai più una fonte tanto generosa di aneddoti, ma tante piccole sorgenti.

Avere a che fare con gli esseri umani è sempre un scoperta.