29/06/10

Un ricordo

Sono passate due settimane e conduco un'esistenza da mucca di allevamento intensivo.
Per uscire dalla monotonia della vita reale (pannolino, tetta, ruttino, nanna, faccende domestiche, pannolino, tetta, ruttino, faccende domestiche ecc...) voglio scrivere un post che non c'entri nulla. Raccontare un ricordo.

Nel marzo-aprile 2002 mi accadde una cosa strana.
Stavo tornando verso la stazione dopo aver seguito le lezioni all'università, era pomeriggio ma c'era ancora luce. Camminavo col mio solito passo spedito, quando mi si avvicina un ragazzo alto, con gli occhiali, che indossava un curioso e pesantissimo giubbottone giallo canarino. Veniva in direzione contraria alla mia e mi si è fermato molto vicino, troppo vicino (ed io ODIO chi mi sta troppo vicino). Mi chiede "Hai 200 lire?"

L'euro era da poco entrato nelle nostre tasche, era ancora il periodo di coesistenza tra le due monete, ma io 200 lire non ce le avevo proprio.
Lui si è allontanato ed ha proseguito la sua strada, ed io la mia, ma continuavo a pensare a quel ragazzo, ai suoi occhiali e i suoi occhi troppo vicini ai miei. Mi aveva lasciato addosso una sensazione sgradevole anche se non saprò mai spiegare il perché.

Continuo a camminare verso la stazione quando, davanti un bar, c'è ferma la moto di un poliziotto. Lui è dentro. Passando accanto alla moto, sento dalla radiolina una voce che descrive "Indossa un giubbotto giallo..." e subito penso al ragazzo che avevo incrociato pochi minuti prima.

Non ho mai saputo se quella voce stava descrivendo proprio quel ragazzo (certo la coincidenza è molto forte, però) nè se si trattava di qualcosa che quel ragazzo aveva fatto prima o dopo il mio incontro, però questa cosa me la ricordo ancora, mi lasciò davvero scioccata.

Chissà se il Perfido se lo ricorda... :-)

Ecco. Da adesso in poi inauguro questa nuova categoria: vita da mucca. Racconti sparsi di ricordi del passato slegati tra loro e anche sconclusionati, che fungano, però, da diversivo per questo blog e per me.

27/06/10

Aspettando la poppata delle 23.30

Angelica, tutto sommato, è una bambina tranquilla.
Alla stessa età (13 giorni) Matilde era peggio. O forse era uguale, ma io sono già allenata e la gestisco più facilmente.

Mangia ad intervalli di 2-3 ore, anche di notte. A pensarci bene è un po' sfiancante. Però, tutto sommato, mangia e si riaddormenta... è pur vero che tra cambio di pannolino, poppata, ruttino e addormentamento passa anche un'ora buona, ma insomma, si va avanti, anche perché indietro non si può tornare.

Qualche giorno fa ho raccontato della battuta di Matilde, dove sembra quasi che sia lei a tranquillizzare me. Ebbene si, io sono gelosa. Sono gelosa del fatto che ormai Matilde abbia occhi, cuore e cervello solo per sua sorella. Non mi guarda più, non mi abbraccia più non mi cerca più. In compenso vorrebbe avere sempre in braccio la piccolina, vorrebbe farle fare il ruttino, spogliarla, vestirla, farle il bagnetto e tutto il resto.

Dovrei essere contenta del fatto che l'abbia presa in maniera così positiva e costruttiva, che abbia reagito con l'azione, ma la verità è che mi manca. Mi manca quel dialogo a due, tutto nostro, fatto di sguardi e sensazioni, oltre che di parole. Quel rapporto magico che ci legava.

Boh... Ho la sensazione di aver rovinato tutto e questo è proprio triste.
Ma forse sono solo gli ormoni.

26/06/10

Va meglio

Stiamo riprendendo i giusti ritmi.
Le lavatrici si susseguono, i pasti vengono preparati, i letti vengono rifatti, il frigorifero si riempie e si riesce persino a trovare il tempo per fare ancora il pane in casa.

Sono passati 12 giorni e, tutto sommato, va meglio del previsto.

Certo, l'unico modo per scrivere un post qui è tirando fuori una tetta ed arrangiandomi a scrivere con una mano sola, e - a seconda del "turno" - farlo con la sinistra, può non essere facilissimo.

22/06/10

Il mondo al contrario

"Mamma non ti devi preoccupare: non è che ora voglio bene solo alla sorellina e a te non ti voglio più bene! Io vi voglio bene a tutte e due... a te voglio bene mille e anche ad Angelica voglio bene mille... non ti preoccupare..."

Meno male.

21/06/10

Quadrati per la copertina

In realtà il mega pacco regalo di Federica è arrivato un paio di giorni prima che Angelica nascesse, ma soltanto adesso ho trovato il tempo di pubblicare le foto (che avevo scattato subito dopo l'arrivo).

Ecco i due quadrati patchwork




Ed ecco tutto il resto di regali, regalini e regaloni che Federica ci ha spedito!

Un praticissimo telo di cotone multiuso


Una simpatica pochette per Matilde


Le spolettine per la mia macchina da cucire, insieme ad un porta-aghi, due fogli di gommina antiscivolo e un cd pieno di tutorial e cartamodelli


E una magnifica CICOGNA!!! Con tanto di fagottino e fiocco intercambiabile, in modo da poterla personalizzare all'ultimo minuto! :-D


Grazie grazie grazie e ancora grazie!

Per niente facile...

Un post per dire che siamo tutti vivi, che stiamo tutti bene, che è tutto ok.

Un post per dire che non ho ancora trovato nè l'equilibrio interiore, tantomeno quello esteriore, che mi ritrovo a mezzogiorno, dopo essermi svegliata alle 7, che l'unica cosa che ho fatto è stata vestire e far mangiare Angelica.

Ecco, giusto per scrivere un post.

18/06/10

Per essere sicuri

Visto che le cose sembravano andare per le lunghissime, abbiamo lasciato Metilde da mia madre. Probabilmente ci sarebbe voluta tutta la notte per tirare fuori Woodstock e non aveva senso sottoporre Matilde a questo supplizio.
Dunque l'indomani mattina, verso le 8, ho telefonato a mia madre e gliel'ho detto io per telefono.

"Indovina cosa è successo stanotte?"
"E' nato il fratellino?"
"Si, ma è una sorellina!"
"Una sorellina?! Ma sei sicura? Hai guardato bene in mezzo alle gambe??"


Eccoci qui!

Solo adesso riesco ad accendere il computer per ringraziare tutti per i messaggi e i pensieri che ho ricevuto in questi giorni. Tante sono le cose da raccontare, ma non credo che riuscirò a farlo in un unico post.

E' nata Angelica. E' nata alle 23.55 del 13 giugno.
Erano le 23.30 quando ho chiesto all'ostetrica "Secondo te ce la facciamo per mezzanotte?".
Erano le 23.45 quando l'ostetrica mi ha detto "Faccio entrare tuo marito... e comunque non credo che ce la faremo per mezzanotte"
Erano le 23.50 quando sono entrata in sala parto, e lo so con certezza perché c'era l'orologio proprio di fronte alla porta e l'ho visto bene quando sono entrata.

E' stato tutto molto veloce, poi. Troppo veloce. Da quando mio marito è entrato in sala travaglio, sono passati pochi istanti che la situazione ha avuto una brusca accelerata ed non ho capito più niente. L'immagine dell'orologio della sala parto è una delle pochissime immagini nitide e lucide che ho di quegli ultimi 10 minuti.

Verso le 21 sono ufficialmente "entrata in travaglio" dopo tutta la giornata passata a fare la spola dall'ospedale a fuori. La mattina l'ho passata con Matilde, a casa da mia madre. Ci siamo fatti una bella passeggiata, poi abbiamo pranzato e siamo tornati a controllo in ospedale. Quindi siamo andati a trovare i miei suoceri, ci siamo presi un bel gelato, siamo tornati in ospedale. La dilatazione procedeva molto lentamente ma per fortuna le contrazioni erano sopportabili, per cui, alla fine, è stato un bene che mi sia fatta il prodromico in giro piuttosto che da ricoverata.
Alle 21 finalmente i dolori si fanno più forti. L'ostestrica mi ha chiesto se volevo fare l'epidurale. Io ci ho riflettuto un momento e mi sono detta che se per arrivare da 0 a 3 cm c'erano voluti 2 giorni interi... si: volevo decisamente l'epidurale. Alla visita del ginecologo, però, non ero ancora "pronta" all'anestesia, quindi ho dovuto aspettare fino alle 22.30 prima di poter ricevere il tanto agognato sollievo.

L'anestesia è stata totalmente diversa da quella di Matilde. Molto più leggera e "mirata". Non sentivo solo il dolore delle contrazioni, ma sentivo perfettamente tutto il resto. Credevo di aver già sentito "tutto" per Matilde, invece mi sono resa conto che non avevo sentito proprio niente.

Quando mi hanno messo il catetere ho vissuto l'esperienza più traumatica e dolorosa della mia vita, al punto che erano meglio le contrazioni.
Quando la testa della bambina si è "affacciata" ho sentito una necessità di " spingere" tanto violenta da risultare dolorosa.
La fase espulsiva, praticamente, l'ho fatta "a vivo" e - purtroppo - anche il dopo, il secondamento, la spremitura, lo scovolinamento e - purtroppo - anche i 3 punti che non sono proprio riuscita a non farmi dare per tre piccole lacerazioni naturali.

Ma andiamo alle cose belle!
Appena è nata l'ostetrica ha annunciato "E' una femmina!" ed io, prontamente, "E' Angelica!"... Quindi mio marito mi ha guardato ed ha annuito. Se credete che significhi che io abbia "vinto", sbagliate. Non ho "vinto", è stato lui ad "accontentarmi", perché dice che gli facevo troppa pena... :-)
Torniamo all'istante della nascita. Ho sentito chiaramente uscire prima la testa, poi, all'altra spinta, il resto del corpo insieme a tutto il resto, liquidi vari e sangue. Per Matilde non avevo sentito niente di tutto ciò.

Angelica è nata con la mano sinistra poggiata sulla guancia, come l'hanno fotografata durante la morfologica. Aveva anche un paio di giri di cordone ombelicale attorno al collo... per questo ho avuto quelle piccole lacerazioni, ma alla fine è nata lo stesso e questo è l'importante.
Appena è nata io ho ripreso consapevolezza e forze e in un volo mi sono tolta il camice ed ho chiesto che mi venisse messa subito addosso.
Così ci siamo guardate per la prima volta, lei tutta sporca di appiccicume e sangue, che strillava come un'aquilotta. Mi è sembrata bellissima.

Volevo attaccarla subito al seno, ma mi hanno promesso che la lavavano, la vestivano e me la portavano.
Nel frattempo io ho espletato tutta la seconda parte del parto e finalmente sono scesa dal lettino della tortura.

Il tempo di essere messa sotto monitoraggio ed è tornata l'ostetrica a dirmi che la bambina era fredda, quindi la stavano tenendo nella culletta termica. A rischio di apparire una marziana, ho insistito dicendo che se invece della culletta la portavano da me, io me la tenevo addosso e la riscaldavo pure meglio...
Arriva la puericultrice, guardandomi come una marziana, ma mi porta la piccina seguita da mio marito. Secondo lei avevo bisogno che me la mettesse al seno. Io ho solo domandato all'ostetrica se potevo mettermi di fianco, quindi l'ho messa accanto a me le ho subito porto il seno. Ci ha messo qualche secondo, l'ha odorato, l'ha leccato, poi ha spalancato la boccuccia e si è attaccata.
E' stato stupendo.

Delle 2 ore di osservazione l'ho tenuta un'ora a ciascun seno, poi l'ho poggiata sul petto e lei, ascoltando il mio cuore, si è addormentata. Ci hanno portate in stanza ed abbiamo passato così il resto della notte.

Fine prima parte.
Questo post è stato scritto in circa 45 minuti, dapprima con due mani, poi con una mano sola e una tetta di fuori. :-)

14/06/10

It's time for Woodstock


Finalmente Woodstock si è materializzato: all'1 di questa mattina è venuto fuori!
Pesa 3 chili e 50 grammi per 50 cm di altezza!

Ha parecchi capelli scuri scuri, un naso piccolino e delle belle labbra carnose.

Ah... dimenticavo... si chiama Angelica!!

13/06/10

Ci riproviamo

Dopo una notte passata dormendo, stamattina torno in ospedale a vedere a che punto siamo.
Ho già alle spalle più di 24 ore di prodromico e finalmente semrba di aver avuto una perdità più consistente di tappo.

Fosse la volta buona...

12/06/10

La presa per i fondelli

Non avrei mai scritto un post come quello di stamattina, se non mi fossi sentita più che sicura.

Arriviamo in ospedale, mi tengono più di un'ora col tracciato: le contrazioni ci sono, sono medie, sono regolari, non sono ancora "da travaglio" ma è evidente che qualcosa sta succedendo. Mi visitano: 1 cm di dilatazione. Ma non mi trattengono: l'ospedale è pieno di partorienti e (peggio ancora, puerpere) in barella che aspettano le dimissioni della mattina per sperare di avere un letto.
Infondo oggi c'è la luna nuova e si sa che non c'è nessuna evidenza scientifica, ma *statisticamente* quando cambia la luna c'è epidemia di parti.

La mia condizione non è ancora tale da giustificare un ricovero in barella in un ospedale pieno.

L'ostetrica mi suggerisce di tornare a casa e ripresentarmi nel pomeriggio, se la situazione dovesse precipitare, ma finché non c'è urgenza non ha senso che io stia lì.
Sono d'accordo e torno a casa.

Ho passato il pomeriggio da mia madre (dove avevamo lasciato Matilde), con le stesse condizioni. Contrazioni poco dolorose, più o meno regolari anche se a distanza di 5-7 minuti l'una dall'altra, perdite del tappo lente ma più evidenti. Insomma, la situazione NON precipita.

Ho deciso di restare a casa e di risparmiarmi la sfacchinata del viaggio sicuramente inutile in ospedale e risparmiare le energie per momenti più opportuni.

Insomma, stamattina alle 6 ero convinta che entro sera avrei sfornato, invece sono ancora qui, povera e pazza, con la pancia che si contrae ritmicamente ma che non ha intenzione di aprirsi.

Credetemi, non mi sono mai sentita così presa per il cuBo in vita mia.

Bene, ci siamo

Dopo la passeggiata pomeridiana, dopo aver pulito il pavimento della cucina a causa una caduta accidentale di olio, dopo una sex session con Schroeder, mi sono svegliata poco dopo le 3 per i dolori.
E' da allora che mi sto cronometrando: una contrazione ogni 11 minuti, via via fino ad arrivare ad una ogni 5.

Mi sa che il momento è arrivato.

Ci rileggiamo (spero) presto, con (spero) ottime notizie.

11/06/10

Qualcosa si muove?

La recita a scuola è andata benissimo! Ovviamente Matilde era la più brava e la più bella di tutte... :-P

In ospadale è andata altrettanto bene. Il tracciato era buono, il battito regolare. Durante i 30 minuti di tracciato ho avuto 3 contrazioni ma di lieve entità. La visita è andata meglio di quanto sperassi: il collo dell'utero è ancora "normale" (posteriore e conservato), però è già dilatato di 1 cm (cosa che non era la settimana scorsa, all'ultima visita), inoltre ho iniziato ad avere perditine più evidenti del famigerato "tappo mucoso", probabilmente "stimolate" dalla visita stessa...

Insomma, non è ancora il momento, ma qualcosa si muove e questo è, per me, già un gran traguardo!

Ce l'abbiamo fatta!

Bene, la notte è passata! Adesso di corsa a scuola per la recita e poi in ospedale per il controllo!

Aggiornamenti nel tardo pomeriggio - sera!


12 ore

Forza, forza... bisogna resistere ancora per poco...

(Tanto lo so che anche questa volta mi fa prendere le ansie e gli spauracchi e poi da domani pomeriggio tornerà la bonaccia e alla fine bisognerà tirarlo fuori con la forza, stu picciriddu....)

10/06/10

Il suv e la carretta


C'è una fila di macchine lungo una delle stradine del centro. Io, che sono a piedi, cammino bellamente sul marciapiede e arrivo fino all'inizio del problema: un suv mastodontico sta cercando di posteggiare, ma lo spazio è un po' strettino. Sul come venga in mente alla gente di infilarsi nelle viuzze coi carri armati, parleremo in altra sede, o anche no.
Ad ogni modo, sto suv fa tremila manovre per infilarsi nello spazio tra due macchine che - secondo il mio inesperto occhio - è troppo stretto in confronto alle dimensioni del mezzo, e la stradina stessa è troppo stretta per permettergli di fare manovra comodamente, ma il problema non è mio.

Il tizio alla guida, ovviamente, comincia ad innervosirsi della situazione. Le macchine in fila invece no. Probabilmente, come me, si stanno gustando la scena.

Pochi secondi dopo, scende dal suv la moglie, improvvisandosi posteggiatrice, ma dal lato sbagliato. Il marito perde le staffe e decide di fare "da sè". Il suo intento è di "spingere" un po' indietro la vecchia carretta scassata che si trova dietro al suo suv, per poter allargare lo spazio. La macchina in questione fa davvero pena: ha il cofano tenuto chiuso con una corda, giusto per fare un esempio. Però evidentemente ha il freno a mano in ottime condizioni, visto che il carrarmato non riesce a spostarla di un millimetro.



A questo punto la tragedia.

Il tizio si inca##a definitivamente e da un colpo di retromarcia piuttosto violento per spostare la carretta con la forza. Io sono proprio a fianco del suo finestrino e lui nota che faccio un'espressione preoccupata. Mi guarda con spavalderia, come a voler dire "Ma l'hai visto quanto ce l'ho grosso, io?" dunque si sente un CRACK! e la mia espressione, da preoccupata, diventa falsamente dispiaciuta. Il tizio continua a guardarmi sbruffone, perché il suv è un simbolo fallico, si sa... ma quel che lui non sa è che la scassatissima carretta esce integra (per quanto possibile) dall'impatto. Io mi avvicino alla moglie, che è ancora fuori dall'abitacolo, e le faccio vedere il danno. Il paraurti del suv si è letteralmente spaccato all'altezza delle viti che lo reggevano.

"TOOOOOOOOOOOONI! Test'i min##ia! Tuttu 'u rarrieri si rumpiu!"
(Toni, sciocchino incosciente, si è distrutto tutto il dietro, ndr)

Ho rivolto l'ultimo sguardo dispiaciuto al tizio e me ne sono andata, sghignazzando. Ah! Somma goduria!

Dai che ce la facciamo...

Domani mattina, a quest'ora, la recita dovrebbe essere già sul finire... dai che ce la facciamo, DOBBIAMO farcela.

Sono ottimista e fiduciosa, comunque.
Sostanzialmente sto bene. La mattina soprattutto sembra quasi di non essere incinta. Dopo pranzo mi arriva la stanchezza (anche se sono stata in panciolle tutta la mattina!) e comincia il balletto dei dolori e delle contrazioni, poi dopo cena si calma tutto, per poi tornare a movimentarsi a metà della notte, alle 2, alle 3... giusto per farmi svegliare dal dolore e poi farmi girare e rigirare senza riuscire ad addormentarmi... Credo sia una tattica di Madre Natura, per farmi riprendere in fretta il ritmo sonno-veglia di un neonato...


09/06/10

Meno 48

Ok, perfetto. Ce la possiamo fare. Mancano solo 48 ore e poi possiamo dedicarci alle danze più sfrenate.
Anche la maestra, stamattina, mi ha chiesto se penso di farcela a presenziare ed io ho risposto con sicurezza "Certo, ci mancherebbe altro!".

Yes, we can.

08/06/10

Tempo scaduto

Ormai mezzogiorno è passato. Se Woodstock dovesse decidersi adesso, non riusciremmo ad essere dimessi dall'ospedale per giovedì, e venerdì mattina c'è la recita a scuola da Matilde.

Ormai bisogna saltare questi 3 giorni. Mi accontento di guardarmi la recita con i prodromi di travaglio, per poi scappare in ospedale appena finito di applaudire, ma io DEVO necessariamente assistere alla recita.

Wodstock, amore della mamma... mi hai fatto tanto penare, mi hai fatto stare in pensiero, all'inizio mi hai fatto temere che volessi andartene, poi mi hai fatto temere di voler nascere troppo presto, ora mi stai facendo temere di voler nascere solo se costretto... fallo un favore alla tua mamma: fai come vuoi, resta lì dentro quanto ti pare, che alla fine non sei nemmeno tanto insopportabile com'era tua sorella, però per piacere... se proprio devi scatenare l'inferno, aspetta a venerdì pomeriggio. Te ne sarò eternamente grata, e lo sarà anche tua sorella.

07/06/10

Sulla strada per la scomunica

Sala d'attesa del medico. Io e Matilde stiamo sedute e sfogliamo insieme le riviste a disposizione, tra le quali ce n'è una cattolica dedicata alla Pentecoste.
Matilde guarda in copertina la fotografia del Papa interamente vestito di rosso ed esclama:
"Mamma guarda, questo è il comunista della Madonna!"

Ok, ok... forse potrei farle vedere un po' di meno i video su youtube di Bandiera rossa, Fischia il vento, Bella ciao, ecc... :-D

Tentativi per smuovere la situazione #2



Funzionerà?

06/06/10

Tappa obbligata

Non mi aspettavo di riuscire a non caderci, e purtroppo è stato frustrante e inutile come da copione.

Ieri, nel tardo pomeriggio, dopo aver lavato il terrazzo, lavato, steso, piegato e messo in ordine il contenuto di 3 lavatrici, ho iniziato a sentirmi stanca. La pancia mi si induriva con una discreta frequenza, alternandosi a sensi si crampi nel basso ventre.
Ho pensato che forse qualcosa si stava muovendo, oppure no.
Il fatto è che stavolta è davvero tutto diverso rispetto alla prima gravidanza, ed io mi sento spiazzata. Non riesco ad interpretare queste contrazioni lunghe ma non dolorose che si alternano a crampi che non producono, comunque, contrazione.

Alla fine, visto che questo altalenarsi di dolore e non dolore è perdurato fino a dopo cena, abbiamo pensato di lasciare Matilde dai nonni e fare un giro in ospedale.

Mi hanno visitata e dice che il collo dell'utero è ancora chiuso anche se "rammollato", come si legge nel referto, e già l'ostetrica aveva lo sguardo di una che pensava "Ecco la solita visionaria allarmista".
Mi hanno fatto il tracciato (con una specie di sismografo individuano le contrazioni) ed in 40 minuti non ne ho avuto nemmeno una. Anche il ginecologo mi ha guardato pensando che fossi la solita visionaria allarmista che scappa in ospedale per un nonnulla.
Io ho educatamente chiesto: "Ma allora questi dolori? Questi crampi che sento.... e che ho anche in questo momento, li ho avuti durante tutta la durata del tracciato, se non sono contrazioni cosa sono?"
"Doloretti preparatori".

Bene. Doloretti preparatori.
Siamo usciti dall'ospedale all'1 e mezza di notte (vi eravamo arrivati poco prima delle 23) per farci dire che sono solo doloretti preparatori.

Ma l'esperienza non è stata del tutto inutile. Mi ha fatto capire ben due cose: la prima è che la prossima volta che andrò in ospedale sarà solo quando avrò la testa di Woodstock già in mezzo alle gambe perché non ne voglio più sapere di fare il turno infinito per vedermi rispedire a casa per un falso allarme. Insomma, ci andrò solo quando sarò sicura che è *il momento*, e sono certa che quando *il momento* sarà, non avrò alcun dubbio che si tratti di quello giusto.
Seconda cosa: sarà una carneficina, come la volta scorsa. Se nonostante questi "doloretti preparatori" che in realtà mi accompagnano già da più di un mese il mio collo dell'utero è ancora chiuso chiuso, sarà esattamente lo stesso lungo, eterno e angosciante supplizio di 4 anni fa. Pazienza.

04/06/10

'Sta casa aspetta a tte!

I bagagli ci sono tutti: la mia valigia, la tua borsetta e la carpetta con tutti gli esami di questi nove mesi.



Il fasciatoio è montato, arredato e corredato.



Il lettino è già al suo posto...


In effetti è vero: aspettiamo ancora che ci restituiscano il materasso che abbiamo prestato un paio di anni fa... Ma non vorrai farmi credere che stai temporeggiando solo per questo???

Mi prende in giro

Woodstock mi prende in giro, ormai è assodato.
Me l'immagino, dentro il suo nido semibuio, tiepido e morbido, a sghignazzare di me e delle emozioni che percepisce attraverso il mio sangue, il *nostro* sangue.

Ha iniziato presto a farmi temere di voler nascere anzitempo e ora se la ride. Se la ride perché sa, *sente* che io mi sento presa alla sprovvista, mi sembra che mi stiano cambiando le carte in mano a metà del gioco.
Sta in basso, al punto che talvolta temo che mi spunti all'improvviso una manina tra le gambe a farmi ciao. Spinge. Punta i piedi alle costole e cerca di allungarsi, per farmi temere una rottura delle acque o - peggio ancora - un piede che mi sfonda la parete addominale e mi da un calcio dritto in faccia.
Passo giornate con un discreto numero di contrazioni dolorose... irregolari, per carità, ma che mi illudono che qualcosa si stia muovendo, poi il giorno dopo nulla, calma piatta totale.

Gioca con me e con la mia ansia.
Quando nascerà chiederò di poter essere io personalmente a dargli la prima sonora sculacciata della sua vita. Oh.

03/06/10

La previsione di Schroeder

"Io scommetto che nasce il 12 giugno... e sono in possesso di prove inconfutabili! Dunque... Consideriamo la data di nascita di Matilde, il 24/12... Questo nasce a giugno, che è il mese numero 6... Dunque, se nascerà nel mese che è la metà del mese in cui è nata Matilde, allora farà lo stesso anche per il giorno, tanto più che in entrambi i casi il giorno sarebbe la metà del mese rispettivo. E sai perché il rapporto è proprio la metà? Perché Matilde è nata nel 2005, mentre questo nasce nel 2010... e già il 5 è la metà del 10. Quindi già i loro anni di nascita sono in rapporto di 1:2. E allora avremmo la prima figlia con la data di nascita che è doppio/doppio/metà e il secondo figlio con la data che sarebbe metà/metà/doppio. Sono anche perfettamente combacianti. Inconfutabile, no?"

I maya gli darebbero ragione.

02/06/10

Tentativi per smuovere la situazione #1

Lunga passeggiata tra i sentieri del rinnovato Parco naturalistico della mia cittadina, con contorno di "arrampicata" in salita per circa un chilometro.

Vediamo che succede...

01/06/10

La verbal tenzone

"Chi non mangia la pasta non avrà il dolce, lo sai..."
"Ma tanto l'ovetto kinder non è dolce, è cioccolato..."
"Non ha importanza, sempre dolce è..."
"E la brioscina con la nutella è pure dolce?"
"Si! Insomma, Matilde, se non finisci tutta la pasta non ti faccio mangiare nient'altro!"
"..."
"..."
"Ma tanto io me li mangio mentre tu sarai andata a fare pipì"