31/01/15

Stanotte ho sognato di baciarti

Stanotte ho sognato di baciarti, ed è stato strano.
Non c'era, tra noi, nessun sentire, nessun atteggiamento, nessun elemento di complicità, che lasciasse intendere ciò che stava per accadere. Stavamo lì, semplicemente. In una stanza bianca e beige che non conosco.
Non so neanche cosa stavamo facendo. Parlavamo. Parlavo di qualcosa che ci accalorava entrambi. Non che non fossimo d'accordo, anzi forse il contrario. Ci accaloravamo entrambi nel discutere di qualcosa che ci trovava d'accordo.
Poi è successo.
Per qualche motivo, tu ti sei spostato alle mie spalle, senza toccarmi. Io mi sono girata e ti ho detto: "Ora puoi darmelo un bacio, se vuoi".
E tu hai voluto.

È stato un bacio morbido, delicato, lento. Ecco, ciò che notavo di più, mentre rispondevo al tuo bacio, era la lentezza con cui accadeva, una lentezza quasi esasperante. Era come se tu volessi impedirmi, a tutti i costi, di prendere il controllo di te e della tua bocca, del nostro bacio. Come se volessi essere tu a condurlo, a costo di esasperarmi.
Perché non è che non ti andasse, non era un bacio controvoglia o forzato, tutt'altro. È che tu mi stavi volutamente contrastando nella mia abitudine di acquisire il controllo di ciò che gli altri fanno per me.

Tu ed io non ci siamo mai baciati, ma più di una volta io ci ho fantasticato sopra.
Dopo questo sogno quasi quasi avverto il desiderio di farlo.
Dopo questo sogno sono quasi sicura che, se mai accadesse, sarebbe esattamente come nel sogno.

Dopo questo sogno capisco che comincio ad avvertire seriamente la mancanza di un uomo al mio fianco.

30/01/15

Questione di asana

"Guarda, poi facciamo il guerriero"
"E come lo fate?"
"Così"
"Ah, allora fate il guerriero uno"
"No poi facciamo anche quello due e quelle tre, guarda"
"E questo quale sarebbe?"
"Quello due"
"Forse è la semplificazione per bambini. Io quello due lo faccio così"
"E quello tre?"
"Così"
"Uguale a quello nostro!"

È meraviglioso confrontarmi con le mie figlie comparando le asana dello yoga nelle versioni standard e per bambini.

29/01/15

Mi sono rotta di facebook

Già da diverso tempo, chi mi segue lo sa, lo uso pochissimo. L'ho sempre usato poco in maniera attiva, mi poteva capitare di scrivere qualcosa una o due volte al mese al massimo, magari più di frequente pubblicavo foto, delle mie figlie, delle cose particolari che avevo intorno. Ogni tanto qualche condivisione emozionale tramite una canzone da YouTube. Molti giochini, quelli sì. Tengo ancora l'80% delle amicizie solo perché ci scambiamo gli aiuti di candy crush...
Ma ora mi sono rotta.
Mi ero iscritta nel febbraio del 2008, quando mio fratello T se ne andò a fare l'erasmus in Spagna, e all'epoca era più complicato mantenere il contatto con qualcuno che andava all'estero a studiare, c'erano solo le e-mail e giusto MSN, se trovava un accesso a internet. Con facebook era più semplice guardare le foto che pubblicava, leggere cosa faceva ecc.
Ecco, a questo doveva servire. Doveva permettermi di stare in contatto con gli amici lontani, i parenti in America, i compagni di scuola trasferiti al nord, vederli crescere e cambiare nel tempo, sposarsi e avere figli, e poi veder crescere i loro figli, e tutto questo *nonostante la distanza geografica*, ma grazie a facebook.

E invece.
Invece ormai mi sembra di trovarmi alla fiera dei comizi, periodicamente sono tutti esperti di tutto e tutti con il desiderio e l'irrefrenabile necessità di esprimere la loro opinione porgendola, tuttavia (e questo mi da fastidio), come verità assoluta e universale, che peggio per voi che non la pensate come me e allora vi fate fottere dal sistema.
Basta. Vi odio tutti.

Ecco il motivo per cui sono tentata dal chiudere l'account facebook.
Non lo farò, ma solo perché è legato a Buongiorno Luna e perché lo uso per pubblicizzare l'atelier con cui collaboro.

Però mi sono rotta di facebook, e ci tenevo a dirlo.

26/01/15

Non sono una sarta...

"Sa, dottore, la verità è che io un po' ho sempre sofferto di formicolio alla mano destra, di notte, ma è negli ultimi mesi che è diventato doloroso e insopportabile... Da quando, non a caso, ho iniziato a svolgere un lavoro manuale e ripetitivo"
"Di che cosa si tratta?"
"Beh, ecco, io cucio. Fondamentalmente cucio"
"Dunque, attività lavorativa... Sarta..."
"No, non sono una sarta, ma suppongo che sia la definizione più vicina al tipo di lavoro che svolgo"
"Non lavora in una sartoria?"
"No, in uno studio di design"
"Va bene..."

25/01/15

22/01/15

Tape

"Gandalf, senti, la notte mi sveglio a causa di un dolore tremendo al pollice destro, ho tutte le altre dita intorpidite e senza sensibilità e non mi passa in nessuno modo, cambio posizione, scuoto il braccio, ma niente, non passa. Poi quando mi alzo e mi metto in attività allora poi passa pian piano"
"Da quanto tempo?"
"Due o tre mesi, ma nelle ultime due settimane è diventato molto più pesante"
"Tunnel carpale"
"Ma che dici?!"
"Sbaglio o hai recentemente iniziato a fare un lavoro manuale che prevede gesti ripetitivi, specialmente a carico del pollice e dell'indice?"
"...gli spilli... Quando metto gli spilli..."
"Tunnel carpale"
"E che devo fare?"
"Per prima cosa vieni da me, proviamo come va col tape"
"Ma si guarisce?"
"Non se ne muore"

21/01/15

Certe notti...

Certe notti Spotify che passa Mia Martini sembra avere capito chi sei...

http://youtu.be/4xNhfIS2RkM

20/01/15

L'invito

"Me fanno proprio impazzì sti stivali stretti che te metti"
"In effetti ora che sono dimagrita mi stanno anche meglio, prima mi stringevano troppo i polpacci e..."
"No, ma sono proprio belli loro! E poi te stanno bene, so' proprio un invito alla mano sul cuBo".
Gandalf. Solo lui riesce in due battute a risollevarmi una giornata intera.

17/01/15

Amicizie

"Mamma, ho messo il mio zaino vicino alla tua macchina da cucire così fanno amicizia e il mio zaino le può insegnare l'aritmetica. Infatti gli ho raccomandato di parlare del più e del meno per fare amicizia, ma anche del per e del diviso per spiegarle tutte e quattro le operazioni"

Io ancora non ho capito se Matilde dice cose di questo tipo perché è così in positivo, se dice cose di questo tipo perché è così in negativo, o se, semplicemente, mi prende per il cuBo.

15/01/15

E siccome...

...una il cosplay o lo fa bene o niente:
(Però appartiene a un altro costume, non di certo a quello di Lucy!)

14/01/15

Pollyanna

È strano che, da qualche tempo a questa parte, sembra quasi che ogni aspetto della mia quotidianità viaggi sulla stessa strada e nella stessa direzione della psicoterapia che ho seguito.
Sciogliermi. Cedere. Elasticizzarmi.

Sembra quasi che tutto l'universo mondo fosse a conoscenza della mia rigidità granitica interiore e che, tutto d'un tratto, se ne sia stufato, facendomelo notare e offrendomi svariati modi per modificare i miei schemi mentali.

L'ultima, in ordine di apparizione, è Pollyanna, il quale romanzo è stato regalato a Matilde, ed io lo leggo insieme a lei.
Sono sempre stata la zia Polly di me stessa, io. Ora bisogna trasformarsi in Pollyanna.

13/01/15

Cosplay in progress #2

Cioè, non ci posso credere che non riuscite a indovinare il personaggio del mio cosplay di quest'anno.
Mi state prendendo in giro, tutte quante siete...

Ecco l'ultimo aggiornamento di ieri sera.

12/01/15

Il vecchio e il nuovo

Io: "Allora, ragazze, che volete per cena?"
Matilde: "Si può avere un uovo?"
Angelica: "Perché lo vuoi nuovo? Che cosa c'era per cena che è vecchio?"

Sono un duo comico.

11/01/15

Cosplay in progress #1

Indovina da chi mi travesto?

(Dico solo che è uno sei sogni che si realizza)

09/01/15

La mascotte

Già le feste di compleanno sono in supplizio.
Poi, le feste di compleanno dei bambini di 3 anni sono la migliore approssimazione dell'Inferno sulla terra.
Si trasformano addirittura in veri e propri incubi a occhi aperti se, nel bel mezzo della festa, all'apparizione dell'immancabile mascotte travestita da Topolino, si leva il coro dei bambini più grandetti che prende a canzonarla "Sei una persona! Sei una persona! Sei una persona!".

08/01/15

Il simbolo dell'isola

Ho appena scoperto che dalla finestra della sala d'attesa del dottor Mercurio, all'orizzonte, in fondo al mare, si vede Ustica.
Chissà che significa.

07/01/15

Si ricomincia

Sì, va bene, ormai era diventato tutto insopportabile, il cibo, i parenti, le bambine e quant'altro. Però, quando stamattina la sveglia ha suonato alle 6.30, ho desiderato di tornare al 20 dicembre.

06/01/15

Fidarsi è bene...

Matilde: "Mamma, oggi voglio vestirmi elegante! I vestiti me li scelgo io!"
Io: "Ti vesti elegante, ma i vestiti li scelgo io"
M: "Noooooo, li voglio scegliere io!"
I: "Te li scelgo io, eleganti, giuro! Fidati di me. Ti fidi di me?"
M: "...no..."
Angelica: "Io mi fido di te, mamma!"
I: "Oh, almeno una che si fid..."
A: "...credo".

Nutricàti figghi. (=ah! le gioie della maternità!)

04/01/15

Antifurto

02/01/15

A spasso con l'ex

Un tè e biscotti in una sciccosissima e affollata sala da tè palermitana, una lunga passeggiata, chiacchiere, racconti, aneddoti, confidenze e condivisione di riflessioni varie, lacrime trattenute, risate e, infine, un saluto.
Ho trascorso due ore con il mio ex marito, in giro per le vie del centro di Palermo, come facevamo una volta, ma aprendomi a lui come non avevo fatto forse mai.

Avevo bisogno di questa chiacchierata, di dire quelle cose, di "fare pace" con lui, ché la guerra non serve mai a niente, di sciogliere i nodi, ammorbidirmi, cedere.

Sono una donna che è stata umiliata, ferita, uccisa, ma sto male a comportarmi da tale. Non porto rancore, per mia natura, mai. E mi sono accorta, invece, di sforzarmi di farlo nei suoi riguardi, perché è ciò che gli altri si aspettano da me, è ciò che principalmente io mi aspetto da me.
No.
Devo rompere tutti i miei schemi precostituiti, le mie convinzioni granitiche, smettere di autocelebrare la mia rigidità.
Voglio essere elastica, tollerante e gentile con me. Da oggi in poi.

Ovviamente, ci hanno visti in tanti, sia per strada che alla sala da tè. Spero solo di non avergli rovinato la piazza ;-)

01/01/15

E inauguriamo questo 2015

In fin dei conti, il 2014 non è stato male. Ha segnato uno degli eventi più tristi e problematici della mia vita, ma sono riuscita a trovare il modo di vedere, nella tragedia, un'opportunità di cambiamento, trasformazione, risveglio.
Mi basterebbe che il nuovo anno continuasse sulla stessa scia della buona occasione per trarre del buono da qualcosa che sembrerebbe non averne.
E nel concreto solo tre desideri: la salute, prima di tutto; la possibilità di avere una mia stabilità economica indipendente; un uomo accanto, ché ormai non ne sento quasi nemmeno più la mancanza, e l'idea di aver raggiunto la pace dei sensi a 36 anni mi deprime alquanto.