24/12/13

Otto

Che da coricato è l'infinito.
Quanto l'amore che vivo per te, e non sono solo parole.

Sei davvero il regalo più bello che ho avuto dalla vita.

Auguri, Matilde, buon compleanno!

21/12/13

Non mi sbagliavo

Non lo so se passerò di qui nei prossimi giorni.
Per chi ci crede, in tutti i sensi, buon natale.

Per me, so solo che oggi è il solstizio d'inverno, il giorno più buio di tutto l'anno. In tutti i sensi.

A presto. Forse.

17/12/13

Il natale che verrà

Conosco almeno 4 famiglie per le quali, questo, sarà un natale "dimmerda".
Oggi mi sono svegliata con il preciso presentimento che ci siano tutti i presupposti perché si "dimmerdizzi" anche il mio.

12/12/13

Siamo arrivati a 6

6 copie vendute del mio ebook su Amazon.

Continuando così mi monterò la testa! ;-)

11/12/13

11-12-13-14-15-16

In questo momento preciso è il giorno 11/12/13, alle ore 14.15.16

(Non sono sicura di aver azzeccato i secondi. Fate conto di sì)
(Non guardatemi così, una cazzata ogni tanto, fa bene alla salute)

10/12/13

QR code stitch

Mi si è aperto un mondo, quello dei QR code.

(In questo quaggiù c'è scritto "Lucy van Pelt")
L'idea, in realtà, me l'ha data mio fratello che, in visita al "Palazzo della Penna" di Perugia, ha trovato una mostra di quadri che in realtà erano frasi in QR code ricamati a punto croce.
E da lì la presa di coscienza: che ci vuole? Ogni punto una crocetta, al peggio quattro, se proprio si vuole fare una cosa più grande.

Ed è così che sto ricamando a punto croce i QR code di alcune frasi "notevoli" del mio cartone animato preferito in assoluto, "I cavalieri dello zodiaco".

L'unico inconveniente è che devo ancora trovare la giusta proporzione tra la caratura della tela e lo spessore del filo, perché gli spazietti bianchi tra i due bracci della crocetta fuorviano il riconoscimento.
Ma ce la farò, ah! se ce la farò!

09/12/13

Non sono sparita

Nè sono stata arrestata per l'omicidio di mio marito.
E' solo che ho avuto giornate intense, mattine piene, e tanto, ma tanto sonno.

03/12/13

Quanto pesi?

Lui: "Vedo che hai sostituito le batterie della bilancia, ti sei pesata?"
Lei: "Sì, ma non ti dirò quanto peso nemmeno sotto tortura"
Lui: "Già che c'ero mi sono pesato anche io e peso #un peso inferiore a quello di lei#"
Lei: "..."
Lui: "..."
Lei: "Hai sentito di quella donna che ha ucciso il marito durante un amplesso sedendovisi di sopra?"

02/12/13

Un sole al cioccolato

500 gr di farina 00
80 gr di zucchero di canna
1 cucchiaino di miele
3 cucchiai di olio EVO
1 cubetto di lievito di birra
2 pizzichi di sale
Acqua tiepida
150 gr di cioccolato fondente

Impastare tutti gli ingredienti tranne il cioccolato. Impastare a lungo, fino a ottenere una pasta liscia e morbida. Lasciarla lievitare al calduccio per almeno un'ora.
Nel frattempo tritare il cioccolato col coltello.
Quando la pasta sarà lievitata, dividerla in due e spianare ciascuna metà su un foglio di carta da forno, dandole una forma rotonda.
Poggiare una delle due basi su una teglia, lasciando la carta sotto, poi cospargere tuta la superficie col cioccolato tritato. Facendo attenzione, poggiare la seconda base sulla prima, allineandole per bene, quindi esercitare una discreta pressione con le mani lungo tutta la superficie in modo da far attaccare per bene il cioccolato a entrambe le basi.
Poggiare un bicchiere capovolto al centro e, con l'aiuto di una rotella tagliapizza o simile, tagliare i "raggi" del sole procedendo per metà, dal bordo verso il centro: ne verranno 16.
Con delicatezza torcere ciascuno dei raggi facendo attenzione al ripieno di cioccolato, dunque infornare in forne preriscaldato a 220° per circa 15-20 minuti.

Porta il sole anche nelle uggiose giornate invernali.

01/12/13

Rivedere una vecchia fiamma

In realtà io non ne ho molte di vecchie fiamme, per cui è raro che possa incontrarle con facilità.
Però ho rivisto G . Dopo per lo meno 10 anni dall'ultima volta.

Lo avevo visto in foto, su FB. Le foto del suo matrimonio e poi, ma solo di recente, le sue foto di profilo, perché lui su FB non c'era mai stato prima degli ultimi 2-3 mesi.
In foto mi era sembrato più stempiato, più maturo - ovviamente - ma ben conservato.

L'ho rivisto di presenza, per caso, e non l'avevo riconosciuto. Mi ha chiamato lui, salutandomi con un calore e rivolgendomi un sorriso di gioia per il quale 20 anni avrei dato un rene.
Mi ha guardato ancora una volta con quel suo nuovo modo di guardarmi, quello sguardo che ha iniziato a rivolgermi solo molto tempo dopo che io, dentro di me, ci avevo messo una pietra sopra.
E' davvero strana la vita. E' davvero curioso l'amore.
Forse il destino si diverte a giocare con gli uomini e l'alternarsi dei loro sentimenti. Solo quando io avevo rivolto la mia attenzione altrove, G ha rivolto verso di me la sua, perché forse da venticinquenne facevo più gola che da brufolosa quindicenne.

Io non ho più alcun rimpianto nei suoi riguardi. Dal canto mio sono serena. Gli sono morta dietro per 2 o 3 anni, poi me ne sono fatta una ragione e, nonostante continui a trovarlo un bel ragazzo e nutra nei suoi confronti un grande affetto (ci conosciamo praticamente dall'asilo), non me la sento di parlare di lui come un mio rimpianto, un "ad averci pensato prima".
Invece capisco che, per lui, io lo sono ancora.
E questa presa di coscienza, quello sguardo carezzevole che mi ha rivolto, quella scintilla nei suoi occhi, quel sorriso da "E' un gran peccato che non ti faccio più effetto", mi hanno fatto sentire la donna più sexy e desiderabile dell'universo.
Per cinque minuti. Ma gliene sarò grata per almeno i prossimi 10 anni.

30/11/13

La più... la più...

"Oh, mamma, quanto ti voglio bene!"
"Oh, Matilde... anch'io ti voglio tanto bene!"
Scambio di sguardi languidi.

"Io sono proprio una bambina fortunata ad avere te come mamma!"
"Ed io sono stata proprio una mamma fortunata ad avere te come figlia!"
Scambio di abbracci e baci.

"Tu sei una mamma speciale! Sei la mamma più.... più... più..."
"...più?"
Sguardo improvvisamente allarmato.
"Vado a fare cacca!".

(Probabilmente sono la mamma più brava a ripulire i sederini...)

29/11/13

Sull'annosa questione degli e-book

Saranno almeno 10 anni che si sente parlare di e-book. Ed è noioso il fatto che, in 10 anni, la critica più gettonata sia quella famosa del "profumo della carta". Al salone del libro di Torino, nel 2011, c'era una casa editrice che la distribuiva in flaconcini etichettati "Profumo di carta".
Dall'altro lato, la tesi più utilizzata è quella che "Ma la sostanza non cambia, la storia è sempre quella, il talento di uno scrittore, se c'è, ti coinvolge lo stesso", e poi "Immagina il risparmio di spazio, il minor peso nella borsa, meno scaffali da acquistare/montare/spolverare, meno alberi abbattuti".

Io devo ammettere di averci riflettuto poco. Nel senso che amo così tanto l'esperienza fisica dell'entrare in libreria, sfogliare i volumi, lasciarmi catturare dalle copertine o dai titoli, che la cosa non l'ho proprio mai considerata. Non c'entra il "profumo", è proprio un'esperienza totalmente differente ed io non credevo possibile, per me, rinunciare al libro di carta in favore di quello elettronico.

Poi qualcosa è cambiato. Il mio punto di vista si è modificato, o - per meglio dire - ci ho riflettuto un po' su.

Leggere, secondo me, è come fare l'amore. Lo si può fare con qualcuno (a seconda dei propri gusti e delle proprie inclinazioni personali) o lo si può fare da soli.
La "sostanza non cambia". Cambia il tipo di esperienza.

Leggere un libro, è come fare l'amore con qualcuno. Un'esperienza fisica che coinvolge tutti i sensi, oltre l'intelletto. Il profumo della carta che può anche essere cattivo, così come anche il partner può, sfortunatamente, puzzare. Il tocco della rugosità della carta, il suo peso tra le mani, come può essere la morbidezza o meno della pelle dell'altro, il suo corpo fisico vicino, sopra, sotto, dentro. E poi, se piace, si arriva al culmine. Quanti libri mi hanno fatto provare emozioni immense, quanti mi hanno fatto ridere fino a spanciarmi, o piangere con lacrime vere. Quando un libro mi piace, è esattamente come quando mi piace l'amore: un senso di appagamento intellettuale facilmente paragonabile all'appagamento fisico.

Ma quello, se c'è, non cambia. Non manca.
Se un libro è buono, se piace, se incontra i gusti del lettore, lo appaga a prescindere dal supporto attraverso cui viene letto.
Ecco perché, secondo me, leggere un e-book è paragonabile all'autoerotismo.
L'esperienza fisica nei confronti di un e-book reader è diversa. Più semplice, per molti versi, più leggera, più accessibile, meno coinvolgente e compromettente sul piano fisico. Non rischi di farti venire il mal di schiena a portare la borsa piena di libri, perché un reader pesa niente. Non rischi di tagliarti le dita, specialmente in inverno, voltando le pagine. Non devi temere che la scelta tipografica dell'editore sia infelice ai tuoi occhi: carta troppo chiara o troppo scura, carattere troppo piccolo, impaginazione fatta da un editor ubriaco e così via. E' tutto liscio, preciso, perfettamente adeguabile alle tue esigenze, tue e di nessun altro.
La sostanza non cambia e se il libro ti fa ridere, lo farà anche l'e-book. Anche l'e-book ti farà piangere, se è il caso, o ti annoierà.
Ma l'esperienza intellettuale raggiungerà il suo culmine di piacere allo stesso modo che se fosse su un libro di carta, e la mancanza di ulteriori coinvolgimenti sensoriali, secondo me, può anche essere un vantaggio per esaltare il solo aspetto intellettivo dell'atto del leggere. Come dire: mi concentro solo sulle parole, senza altri fronzoli, senza lasciarmi influenzare dall'immagine di copertina o dallo strano odore di muffa che esce dalle pagine. Mi concentro solo sulle parole.

Dal mio punto di vista, adesso, dipende al tipo di esperienza che decido di concedermi. Da un mesetto possiedo un Kindle e posso dire che ne sono molto soddisfatta. Mi sono comprata con pochi centesimi diversi libri che, probabilmente, di carta non avrei comprato mai, e che forse, alla fine, potrei decidere di comprare lo stesso perché mi sono piaciuti, mentre quelli che ho lasciati a metà perché mi hanno annoiato li ho cancellati senza dolore. Un libro di carta non potrei mai cestinarlo, nemmeno se fosse il più schifoso del mondo.
Meno responsabilità nei confronti del partner, come fare l'amore da sé.

Però, è anche vero che non potrei mai pensare di leggere un libro di Camilleri solo su e-book. Non potrei mai perdermi il piacere della carta liscia color avorio della Sellerio, la morbidezza della copertina leggermente rugosa, il piccolo peso da portare, quasi divertente tra le mani.
Esperienza che coinvolge tutti i sensi, come fare l'amore con qualcuno.

E allora, giusto per chiarire, non vorrei che questo post venisse interpretato come una cruda etichettatura di "pippaioli" per gli utenti di vari e-book reader, lungi da me. Ripeto che sto scoprendo anch'io questa "nuova frontiera" della lettura e pippaiola non mi ci sento di certo.
Quello che intendo dire è che, forse, non bisognerebbe estremizzare il tutto (come spesso si fa). Ognuno dovrebbe sentirsi libero di scegliere, secondo il momento, secondo l'argomento, secondo ciò che gli va in quel particolare frangente.
Il libro di carta non è indispensabile, ma lo si legge perché è un supporto che da' più stimoli sensoriali.
L'e-book reader offre un approccio più asciutto e asettico al testo, ma è molto più comodo e versatile.

A volte un partner, a volte se stessi.

A seconda di cosa si desidera in quel momento, in quel periodo o, anche, per tutta la vita.

28/11/13

Yoga

Ieri sera ho fatto la mia prima lezione di yoga e ho deciso che non voglio più fare nulla di diverso nella mia vita. :-D

27/11/13

"Quilt spool" delle crocettine

Ecco il mio ultimo progetto di patchwork, una sorta di Round Robin con scambio diretto con le mie amiche "crocettine". La metà di questi blocchi li ho cuciti io, l'altra metà le mie amiche!


Tutti insieme diventeranno una borsa porta attrezzi per il patchwork, ma solo dopo che avrò terminato la trapunta per mio fratello! ;-)

26/11/13

Alla fiera di Vicenza

Volo preso, albergo prenotato!
Lucy van Pelt visiterà la fiera "Abilmente" di Vicenza nella sua proposta primaverile!

Da anni sognavo di farlo. Perché le mie amiche ci sono andate diverse volte e ogni volta ne raccontano meraviglie, mostrano acquisti sopraffini, esibiscono nuove capacità e tecniche imparate ai corsi!
A me, per motivi vari, è saltato il "Viaggio Distruzione" coi miei fratelli l'estate scorsa, e ne ho sentito la mancanza, di questa parentesi goliardica e spensierata. Un capriccio, ogni tanto, ci vuole. Un momento di liberazione, di follia, di "sfascio".

Partirò insieme alle amiche palermitane, ma, per tutta una serie di varie ragioni, viaggeremo in tempi diversi ed io arriverò alle settalbe del 19 febbraio a Verona, mentre loro mi raggiungeranno solo in serata.
Significa che ho tutto il giorno 19 febbraio A DISPOSIZIONE. Sarò a Vicenza da sola, mi sparerò musei a raffica, passeggiate in silenzio e... spero tanto di poter vedere nevicare! :-D

Poi andrò a mettere tutti gli scherzi e i tranelli nei letti delle mie amiche! :-D

25/11/13

Un'altra versione dei fatti

Mi ha fatto un certo effetto ascoltare, fingendo di non farlo, la versione di mia madre circa il suo approccio alla mia ex-storia, l'ultima prima del matrimonio.
Per me è stata una storia molto dolorosa, sia sul piano fisico che su quello emotivo, e forse avrebbe potuto devastarmi di meno se solo mia madre l'avesse gestita diversamente.

Mi è venuto in mente il film "Cappuccetto Rosso e gli insoliti sospetti", dove accade una certa cosa e ciascun personaggio racconta la propria versione, il proprio punto di vista, e man mano che arrivano le nuove versioni si capiscono più cose sulle versioni degli altri personaggi, alcune reazioni vengono travisate, altre non erano state neppure notate, e la morale del film (oltre a farti spaccare in due dal ridere) è proprio questa: non saprai mai la verità fino a quando non ricostruirai tutte le versioni della stessa vicenda.

Ecco. A quel punto mi è salita la rabbia, perché l'interlocutrice di mia madre si stava facendo una certa idea del tutto diversa dalla verità e dalla mia versione dei fatti, del come erano realmente andate le cose.
Mia madre ne parlava come se le sue reazioni dell'epoca fossero state mature e incoraggianti ("Io le ho detto, allora, vai a Roma, prova, vedi come va. Perché se non avesse provato le sarebbe rimasta per tutta la vita il dubbio sul come sarebbe stato", ma questo, mia madre, non me lo ha detto mai. Ero io che lo dicevo, chiedendo disperatamente il permesso di provare, di vedere come andava, perché altrimenti mi sarebbe rimasto per tutta la vita il rimpianto di non averlo saputo. E lei mi ha sempre detto di no, per 3 anni).
Se solo lei avesse gestito la cosa in maniera matura e incoraggiante, probabilmente la storia sarebbe finita dopo 6 mesi ed io mi sarei risparmiata anni di torture psicologiche, di senso di inadeguatezza e - non ultimo - avrei un ricordo migliore della prima volta che ho fatto l'amore. E anche della seconda, della terza, della quarta e così via.

Invece no. Mia madre ha reagito come, all'epoca, si sentiva di fare: protettiva, spaventata, proibizionista.
Non la rimprovero di questo. Erano altri tempi e lei stessa, all'epoca, aveva la mentalità molto più chiusa di adesso. L'ho detestata per questa ragione, ma adesso non riesco più a dargliene colpa.

Però, che si faccia bella, raccontando di sè un pensiero che, all'epoca, non condivideva affatto... no. Mi ha fatto montare la rabbia. Ho avuto la tentazione di dirlo, di avvicinarmi e di raccontare all'interlocutrice la vera storia, la mia versione che non è vera solo perché è mia, ma perché è il racconto oggettivo, cronologico e lineare di come sono andati i fatti, potrei esibire pure le prove. Ma poi mi sono detta: machissenefrega.

Mia madre s'è fatta bella agli occhi di un'amica.
A che mi serve smentirla? Posso averne un giovamento? No. E allora me ne frego.

24/11/13

La farfallina di Lucy

Niente di "hot", si tratta solo del mio ultimo esperimento scientifico:

Carina, vero? Me l'hanno insegnata le mie amichette palermitane, le mie Maestre di Patchwork. Era da diverso tempo che volevo sperimentare la tecnica degli esagoni ma non avevo mai avuto la spinta creativa. Ieri sera, durante il nostro consueto incontro mensile, le Maestre ci hanno insegnato a maneggiare gli esagoni e devo dire che la trovo una tecnica davvero rilassante, semplice pur di grande impatto visivo.
Qualcosa mi dice che questa non sarà l'unico esperimento... ;-)

(Ovviamente questa è solo la farfallina, tra l'altro ancora imbastita, da poi applicare da qualche parte. Credo che ne farò un'altra uguale per confezionare tue tovagliette da colazione/merenda per le bambine!)

22/11/13

È arrivato

Il mio peggior nemico. Più nemico della pesca (non per niente è  mela), più "peggiore" del bruco che si sta sbafando le mie piante di broccoli (infatti mi divorerà il marito), è arrivato.

20/11/13

Amore a 360°

"Mamma, io voglio stare sempre con te...!"
"Lo so, Angelica, anche io..."
"Ma sempre con te, sempre accanto! O davanti, o di dietro, o da un lato o dall'altro!"


19/11/13

Da oggi si cambia

Basta piangersi addosso.
Basta lamentarsi, lamentarsi e non agire.
Basta.

Ieri, prima seduta di massoterapia dal fisioterapista.
Stamattina ho iniziato gli esercizi che mi ha prescritto.
Martedì prossimo farò la prima lezione di prova di yoga (per chi l'avesse chiesto: le altre discipline sportive consentite sono: piscina - e a me fa visceralmente schifo la sola idea, un conto il mare, un conto è la piscina, non ci posso fare niente; bicicletta - e a casa mia non ho spazio per tenerla, dovrei lasciarla in garage da mia nonna, quindi andare a prenderla, farmi la pedalata, tornare a posarla da mia nonna, quindi rincasare... troppo lavoro; cyclette - l'alternativa casalinga alla bici, ma io non ce l'ho, e non ho neppure lo spazio per tenerla in casa... e poi mi sa troppo di vecchiume; pilates - che considero la valida alternativa allo yoga, ma siccome voglio curare anche la mia mente, credo che comincerò proprio dallo yoga).
Dietro consiglio del fisioterapista, seguirò il consiglio del fisiatra e farò la radiografia. (Ho maggiore considerazione e fiducia nel fisioterapista che nel fisiatra, senza nulla togliere a quest'ultimo, ma il fisioterapista lo conosco da una vita e so con certezza quanto è bravo).
Ai primi di dicembre contatterò un nutrizionista, che ho capito che a parte i crioccolatini al rhum, io non sono più quella di 5 anni fa, e 5 anni fa sono riuscita a perdere 10 chili in un anno senza fare quasi nulla di particolare, stavolta non ci riuscirei.

Ecco. E' ora che qualcuno si prenda cura di me. Io.

18/11/13

Travolta dalla devastazione post week-end...


Hanno fatto il film di Malauussène snaturandolo completamente.
Ho appena sentito alla radio un rapper nostrano che ha stuprato "Gli anni" degli 883.

Matilde ha la "sindrome del vomito", ossia, dopo la vomitata della notte tra venerdì e sabato, ogni sera se ne va a letto con la convinzione di dover vomitare ancora, e così fa, anche se poi non vomita più nulla, però in compenso mettiamo un po' ulteriore casino in giro, tra le 2 e le 3 di notte.

...e in più, dentro nella sindrome premestrale fino ai capelli.
Noncelapossofare.

16/11/13

Se il buongiorno si vede dal mattino...

Un sogno assurdo e demenziale, che viene interrotto dalla vocina della figlia grande, che annuncia di stare per vomitare.
Il salto dal torpore del letto al freddo pavimento del bagno, reggendole la testa mentre, a 12 ore dal pasto, vomita tutta la cena dall'antipasto al dolce.
I massaggini e le coccole a letto, talvolta interrotti da altre corse verso il bagno, per terminare l'operazione precedente che evidentemente non era stata completata.
Il risveglio della figlia piccola, con la sua urgenza di cibo e intrattenimento.
Il compromesso sulla colazione e sui giochini al computer nonostante i compiti ancora da finire.
I compiti ancora da finire.
La biancheria stesa ad asciugare tre giorni fa, che si è presa tre giorni di pioggia.
L'allergia a mille.
La stanchezza correlata.

E non è nemmeno mezzogiorno.

15/11/13

Me l'ha detto il dottore

Ieri ho fatto una visita fisiatrica, per l'eterno mal di  schiena e un nuovo (relativamente: sono già due anni) mal di spalla.
La prima indicazione del medico, prima ancora di tutte le varie massoterapie, laser, tens e robaccia varia, è stato l'obbligo di perdere peso, arrivare a 70 kg entro aprile 2014.
Un chilo al mese, ha detto lui, non sapendo che sarebbero di più, visto che gli ho sfacciatamente mentito sul mio peso attuale. Male per lui che non aveva la bilancia.
Comunque, ormai non posso continuare a fingere che non sia così, devo prendermi cura di me da tutti i lati.
Cercherò un nutrizionista a Palermo, che non storca il naso quando gli dirò che sono vegetariana, mi iscriverò a un corso di Yoga, che tra le uniche 4 attività fisiche che posso fare e soprattutto...
...soprattutto...
SOPRATTUTTO dovrò sbrigarmi a finire questa confezione di cuneesi al rhum che ho comprato a Torino.

Me l'ha detto il dottore.

14/11/13

E comunque...

...alla fine l'ha fatto.
Mio marito ha comprato un nuovo Mac spendendo una cifra impronunciabile.

La storia era iniziata QUI.

13/11/13

Tre

Ho venduto tre copie di "Buongiorno Luna", su Amazon.
In 144 lo hanno scaricato gratis a inizio mese, quando era in promozione, ma altri 3 lo hanno comprato. Pagandolo. 3 euro, va bene, ma pur sempre pagandolo.
E il bello è che da queste vendite ho già un guadagno di 5,29 euro, più o meno il quintuplo di quanto abbia mai guadagnato con le vendite della versione cartacea su ilmiolibro.

La cosa mi da' da pensare. Non so a che cosa, ma mi da' da pensare.

12/11/13

Lei che ne pensa?

Tiriririrririririririri (il mio citofono)

"Chi è?"
"Buongiorno signora, vorremmo lasciarle una rivista che parla dei morti"
"..."
"Secondo lei, i morti possono tornare a vivere? Lei che ne pensa?"

Ossantinumidelcieloedellaterra!


11/11/13

Per sfatare il luogo comune sul clima

Questo è il tempo che ho trovato a Palermo

E il mare era talmente grosso che potevamo fare il surf direttamente con l'aereo.

Dopo aver portato il sole a Torino

Si torna!

08/11/13

Flying to Turin

La famiglia Van Pelt va a vedere che tempo fa a Torino!

07/11/13

Il mistero del lancio della mutanda

Il "lancio della mutanda" è la disciplina olimpica per la quale si allenano quotidianamente le mie figlie. Ogni mattina si tolgono il pigiama e lo ripongono sul letto, prendono i rispettivi slip e li lanciano sulle scale, facendo la gara a chi lo fa arrivare più in alto sugli scalini.

Stamattina.
"Mamma, è successa una cosa stranissima! Ho tirato le mie mutandine e sono sparite!"

Non capita di rado che le suddette volino oltre la ringhiera della scala e arrivino alla rampa successiva, oppure pricipitino in quella in basso, talvolta arrivando quasi al portoncino.
Ma sarà che per ora siamo tutte avvolte dalla magia di Harry Potter, ste mutande non si trovavano. Sparite. Volatilizzate.
Con la fretta del lavarsi/vestirsi/pettinarsi/prendere gli zainetti abbiamo accantonato il mistero e siamo corse a scuola, rimandando a dopo l'indagine.

Tornando a casa, al solito, mi son fatta tutte le scale raccogliendo la biancheria sporca e, arrivata al piano di sopra, mi sono resa conto di non aver effettivamente incrociato le mutandine magiche.

Boh? Ho pensato che fossero finite in mezzo a qualcos'altro e avevo quasi deciso di dimenticarmene quando, scendendo, noto una cosa strana su una delle maschere africane che stanno appese sulla parete:


Mi sa che questo tiro vale almeno la medaglia d'argento. 

06/11/13

Quanto vale il mio tempo?

Mio marito mi dice spesso che non è vero che il tempo è niente, una cosa che si può regalare o buttare via senza farci troppo caso. Bisogna valutare bene anche le cose per cui può valere la pena di spendere tempo oppure no.

Fatta questa premessa, mi ritrovo in una empasse, dalla quale non so uscire.
Sto leggendo un romanzo, di un illustre sconosciuto scrittore emergente come me.
No. Peggio di me.

Non voglio fare la superba e presuntuosa, ma questo romanzo, pur avendo una trama simpaticuccia, è scritto coi piedi. Ci sono refusi talmente assurdi che sembra che non sia stato riletto nemmeno una volta prima di darlo metaforicamente alle stampe, autopubblicandolo nientepopodimenoche su Amazon.

Ora, l'empasse è la seguente: che faccio?
Lo lascio a metà (tanto sento già che la simpaticucceria della trama scacherà inevitabilmente in un polpettone di banalità disarmante), oppure lo leggo tutto, fino alla fine, riservandomi poi la facoltà di utilizzare dell'altro tempo per scrivere una dettagliata recensione su cosa fa schif... ehm... è da rivedere nel testo?
Gratis, va bene.
Significa prendere e regalare almeno 3 o 4 giorni di tempo libero ad uno sconosciuto.
In virtù di che? Del fatto che porcapupazza, sono pure io un'emergente ed io vorrei riceverne di un milione di recensioni critiche al mio romanzo, che pagherei... ehm... no, il mio "circolo di lettori" non si faccia venire grilli per la testa... non pagherei, ma offro la mia imperitura gratitudine a chi si offre di farlo per me.
(Poi a qualcuno ho anche offerto un "pagamento in natura" pur di avere la sua opinione, pur di sapere che si è preso l'impegno di leggerlo e invece non ha funzionato lo stesso... ma questa storia la racconto un'altra volta, che merita un capitolo a parte).

Ordunque, torno all'argomento principale: che fare? Impiegare il tempo che potrei usare per leggere qualcosa di *valido*, sciupandolo per leggere questa ciofeca?
Cosa vorrei, io, se fossi dall'altra parte della questione?
Ebbene, in effetti io vorrei che se qualcuno trovasse orribile il mio romanzo, ne interrompesse pure la lettura, però che mi spiegasse cosa non gli è piaciuto, cosa non lo fa proseguire. Però ci resterei male a leggere una recensione negativa di qualcuno che si è fermato, comunque, ai primi 3 o 4 capitoli.
Quant'è il minimo sindacale per interrompere la lettura di un romanzo?
E soprattutto: perché non mi faccio altrettanti scrupoli con gli scrittori-quelli-veri, per i quali mi sento libera di interrompere la lettura anche a pagina 5, se necessario, se non mi piace?
Forse la verità è che c'è un sottile filo che lega tra loro gli scrittori emergenti, una sorta di solidarietà, condivisione dei tormenti...

Bah. Mi sa che lo leggerò fino alla fine. Poi lo stroncherò, ovvio. Il tizio me ne sarà grato. O mi odierà per sempre.

05/11/13

Prova

Ssa... ssa... uno due tre, prova. Ssa... ssa...

La mia torta migliore (gemellaggio BlogPal)

D'accordo con Dajana, mia abbinata nell'iniziativa del BlogPal, abbiamo deciso di postare insieme uno scambio di ricette: la torta che ci riesce meglio.
Orbene, la torta che IN ASSOLUTO mi riesce meglio è quella al cacao, cotta al microonde.

Ingredienti:

2 uova
200 gr di zucchero (io preferisco quello di canna)
50 gr di burro
300 gr di farina 00
50-60 gr di cacao amaro in polvere
Latte quanto ne basta a rendere il tutto liquido ma denso
1 bustina di lievito per dolci

Il procedimento è semplise, è quello classico delle torte: prima si sbattono le uova con lo zucchero, poi si aggiunge il burro, quindi la farina e il cacao e il latte poco per volta fino a quando la consistenza è quella ottimale, infine il livito.
Io prefeisco usare la teglia in silicone, perfettamente antiaderente senza bisogno di imburrare utleriormente, quindi (e questa è la particolarità), schiaffo tutto dentro il forno a microonde, mettendo la potenza a 750W e il grill. 9 minuti e la torta è pronta.

Ciò che adoro di più di questa torta è proprio la rapidità di cottura: nel forno tradizionale devo tenercela per almeno 40 minuti, invece nel microonde non faccio in tempo a lavare le scodelle e i cucchiai che ho utilizzato che è già pronta. Con un risparmio di tempo e soprattutto di energia elettrica non indifferente.

L'altra meraviglia è che per i primai 4-5 minuti non succede nulla. La si vede girare lì nel forno, accennando appena un lieve bollore sui bordi.... poi d'improvviso, gonfia e solidifica, sembra di assistere all'innalzarsi di un'isola vulcanica, si apre un cratere al centro che lascia intravedere l'interno ben cotto e asciutto. Quasi una magia.


04/11/13

Lo scorpione

A Palermo gli "scorpioni" (altresì noti come "schippiuni") sono i gechi.

Io di gechi ne ho avuti e continuo ad averne a bizzeffe, in casa, fuori casa, sul balcone, in camera da letto, grandi, piccoli, vivi, morti, X...
Da qualche tempo a questa parte, però, mi sono accorta di avere in casa anche gli altri scorpioni, quelli veri, che pungono.


Non è la prima volta che ne trovo uno, già morto, sul pianerottolo del piano terra (che dà sulla strada). Un giorno sì e uno no ci trovo uno scarafaggiosauro, una volta al mese lo scorpioncino.
Questo l'ho fotografato perché, poveretto, era rimasto proprio in posizione da fotografia, con le zampette e le chele ben distese e persino la codina dispiegata (aguzzando la vista si vede anche il pungiglione). In tutto sarà stato lungo un paio di centimetri...

E ora ditemi che non vi è venuto in mente lui, il mitico Milo, Cavaliere d'Oro di Scorpio (che tra i cavalieri d'oro è quello che più di tutti mi confonde le idee dal cuore in giù, come si suol dire...) :-D

 

01/11/13

Tramandare una passione

Poche cose mi danno più soddisfazione, in questo momento, dello sguardo appassionato e divertito di Matilde mentre leggiamo insieme il primo libro di Harry Potter.

Per una mamma potterhead come me, non può che essere immmmmmmmmmmenso motivo di orgoglio! :-D

30/10/13

Io non l'ho capito

Io non l'ho capito come sia successo.
Eravamo lì, solo in 6 su 21.
Io sapevo già che quella dell'anno scorso non si sarebbe riconfermata, perché sta passando un momento davvero difficile in famiglia.
Sapevo che, sottobanco, qualcuno si era lamentato. Aveva polemicamente sussurrato che non è che possiamo avere sempre la stessa persona per tutti gli anni.
Io mi facevo i fatti miei, confidando nel fatto che qualcun altro si sarebbe fatto avanti.
Invece ho avuto tutti gli occhi puntati addosso, e i loro sorrisi incoraggianti.
Pur facendo la vaga, i loro occhi insistevano.
Poi è arrivata una ragazza, si è fatta avanti ma mezzo minuto dopo si è tirata indietro, scoraggiata, forse, dagli sguardi delle altre persone che indicavano me.

Sono stata eletta rappresentante dei genitori nella classe di Matilde.
Come sia successo, io ancora non l'ho capito.

29/10/13

Piccoli broccoli crescono


Non so se riusciranno mai a fare il broccolo vero e proprio, il "fiore", ma di sicuro crescono! :-D

28/10/13

Il bizzarro incidente del tempo rubato

di Rachel Joyce

E' la stessa autrice di "Harold Fry", quel romanzo spettacolare che mi ha fatto piangere di emozione, come pochissimi altri libri sono stati capaci di fare.
Ecco, come diceva Caparezza diversi anni fa, "il secondo album è quello più difficile nella carriera di un artista". Vale lo stesso anche coi libri, suppongo.
Questo secondo romanzo della Joyce non vale che un terzo rispetto al primo.
Ho pianto, ho pianto per tutte le ultime 30 pagine, ma non è stato un pianto culmine di tensione emozionale, come nel primo caso, è stato un pianto per una certa situazione che mi risuona particolarmente e che probabilmente non farebbe piangere chiunque.
No. Non m'è piaciuto. L'ho finito solo per curiosità di sapere come andava a finire, ma durante la lettura non mi sono appassionata più di tanto. Più volte avevo pensato di mollarlo, ma poi mi sono convinta a continuare.

Peccato.

23/10/13

Le recensioni su Amazon

Cioè, non sono arrabbiata. Sono FURIBONDA.

Amazon concede di lasciare una recensione e un voto esclusivamente agli utenti che non solo si sono registrati, ma che abbiano anche fatto almeno un acquisto in tutta la loro vita.
Ora: posso capire che serve per evitare che la gente si crei account fasulli solo per recensire i propri prodotti (come volevo fare io), però... se c'è qualcuno che conosce già un certo prodotto (un esempio a caso: il mio libro) e vuole recensirlo, ma non ha mai fatto un acquisto su Amazon? Se la prende in saccoccia, ecco. Insieme all'autore del prodotto (nell'esempio: io me stessa medesima).

Ho, dunque, torto ad essere FURIBONDA?

22/10/13

Gli occhiali da sole

Io sono quasi sicura che si tratti di una delle più basilari regole della buona educazione, nonché dello stesso galateo, quella di togliersi gli occhiali da sole quando si parla con qualcuno.
Eppure, forse per avere un'aria di sintomatico mistero, molta, troppa gente che incontro se ne sbatte e se li lascia indosso mentre si ferma a dialogare con me. E a nulla vale il fatto che io per prima li tolga, poggiandoli sulla testa a mo' di cerchietto: se ne sbattono.

Boh? Capita solo a me?

21/10/13

Geronimo Stilton

Matilde ne è molto appassionata, ma non tanto delle avventure "quotidiane" del topo giornalista, quanto - manco a dirlo - dei suoi grandi viaggi nel Regno della Fantasia.
Adesso è uscito il nono volume, un tomo gigantesco di 700 pagine, che lei ha letto prima da sola, poi rileggendolo insieme ad Angelica e me, la sera, prima di dormire.

Ora, mi sento di fare questa riflessione. E' indubbio che Geronimo Stilton si rivolga ad un target di lettori molto piccoli, diciamo "da scuola elementare", però secondo me Elisabetta Dami, l'autrice, potrebbe benissimo essere paragonata alla Rowling.
Soprattutto in questo nono libro, che è un po' la summa di tutti i precedenti 8, emerge quell'immenso lavoro di fantasia che c'è dietro. Il Regno della Fantasia è stato creato, in fin dei conti, con tutta la dovizia di particolari, dal linguaggio, alle etnie, agli usi e costumi, nè più e nè meno di come è stato immaginato il mondo "magico" di Harry Potter.
Geronimo Stilton è più semplice, ovviamente, più comico, più illustrato... per lettori più piccoli, dicevamo, ma non ha nulla da invidiare ad Harry Potter. Le situazioni tornano, i personaggi si ripropongono a distanza di anni contestualizzandosi alla perfezione. Si ride, ma anche ci si commuove. Si imparano cose vere, si scopre il funzionamento verosimile di quelle inventate.
Insomma, questo solo per dire che a me piace molto, e che ne consiglio la lettura a tutti i bambini dai 5 anni in su.

19/10/13

Ruggero

Ruggero è stato il mio primo fan. In assoluto.
Non gliene vogliano gli altri, ma Ruggero è stato il primo, nel lontano 2002, a comprare il mio romanzo "Ballerina Scalza", a leggerlo, tornare in libreria, chiedere come poteva contattarmi per farmi autografare la sua copia, tornare in libreria il giorno pattuito, farsi autografare la sua copia e poi dileguarsi nel nulla, in un misto di imbarazzo ed emozione.

Non l'avevo mai più rivisto in giro, per strada, da nessuna parte, al punto che credevo che si fosse trasferito altrove o - in alternativa - non fosse mai esistito e quel ricordo fosse solo il frutto della mia immaginazione.

Invece lo riscopro genitore di un bambino che frequenta la stessa scuola delle mie figlie. E quando lo guardo, e lui mi guarda, io so che lui sa che io so che lui sa ecc, ma ci ignoriamo.

Non me l'ero sognato, e già questo, per me, è motivo di immensa gioia.

18/10/13

Bizarra visione moderna dell'harem

"Sai mamma, oggi abbiamo fatto il matrimonio di M e G"
"G? Ma G non era fidanzato con te?!"
"Sì, certo, ma è anche fidanzato con M e A... e oggi ha fatto il matrimonio con M"
"Aspetta, fammi capire... G ha tre fidanzate?!"
"Sì"
"E a te non da fastidio che lui abbia anche altre due fidanzate, oltre te... e che si sia addirittura sposato con una di queste pur restando fidanzato con le altre due?!"
"No, perché dovrebbe darmi fastidio?"
"Perché di solito ci si fidanza con una persona per volta..."
"Ma così invece è più divertente! Se lui ha tre mogli poi abbiamo tutti più suoceri, poi stiamo tutti in compagnia, e quando facciamo i figli giocano tutti insieme. Non è più bello?"

Certo, a 7 anni l'idea di un harem somiglia molto ad un pomeriggio organizzato ai gonfiabili.

17/10/13

Nuovo regime alimentare

Siccome che peso un chilo in più di quanto pesavo il giorno prima di partorire Angelica, ho capito che è il momento di fare sul serio e smetterla di giocare.
Da lunedì mi sono presa l'impegno di limitare i mio numero di pasti giornalieri a 5.
Non è un refuso, è davvero 5. Perché prima ne facevo almeno 8, specialmente la mattina dove intercalavo merende alle pulizie.
Non voglio mettermi a dieta, per ora sarà sufficiente evitare di mangiare continuamente. Specie di mattina.

Per cui... lunedì ero 76 chili.
Speriamo che lunedì prossimo sia di meno perché altrimenti tutto questo penare non avrà senso...

16/10/13

Ritratto di mamma

"Mamma, ti piace il viola?"
"Sì, Angelica"
"Per fortuna, perché ti ci ho fatto i capelli!"

E non crediate che quello che porto in testa sia un berretto da neve rosa col pompom fucsia. Quella è una corona. Sissignori! Quella fucsia è una corona con le punte, e quello rosa è un cuscino, che io tengo tra la testa e la corona, per non pungermi.
Mica cotiche.

15/10/13

BL su Kindle

Andando e girovagando ho scoperto che Amazon offre un servizio di self-publishing per gli e-book, e non potevo non approfittarne!
Ecco il link diretto alla pagina, ma se lo cercate per titolo lo trovate.
E' messo in vendita a 2,99 euro, che mi sembra una cifra più che ragionevole per un e-book.

Per il momento non ci sono recensioni, ma se qualcuno che l'ha già letto volesse scrivere due righe e mettere qualche stellina... mi farebbe enormemente felice! ^_^
(Credo sia necessaria la registrazione, ma insomma, ce l'abbiamo tutti un indirizzo email dedicato esclusivamente alle registrazioni per ricevere il dovuto spam, no?)


14/10/13

L'impegno

Non per cattiveria, ma perché stavo dimagrendo (sigh) e mi stava troppo largo e rischiavo di perderlo, nel febbraio del 2009 avevo smesso di portare l'anello nuziale.
Non ne ho mai sentito la mancanza, piuttosto il sollievo per non dover stare sempre a toccarlo per verificare che ci fosse. Poi mi sono disabituata con naturalezza, al punto di non riuscire a credere che davvero una volta lo portavo.
Fino a un mesetto fa, forse anche meno.
Al momento di uscire da casa avevo la sensazione che mi mancasse qualcosa. Mi mancava esattamente quel gesto che facevo spesso col pollice sinistro, per pressare l'anello dalla parte interna del palmo e controllare che ci fosse.
Così. Inspiegabilmente. Dopo più di 4 anni.

Ho tergiversato, ho carcato di interpretare questo segnale, questo messaggio da parte di me stessa, del mio corpo, e specialmente alla luce di recenti fatti e prese di coscienza nei riguardi del mio matrimonio, di ciò che è stato detto e non detto, fatto e non fatto, ho deciso.
Ho preso e l'ho indossato.
Ed ecco la magia. E' sparita quella sensazione di mancanza, di qualcosa da fare, di disagio.

Forse era proprio questo il messaggio: riprenditi l'impegno.


Ed io, adesso, ho ascoltato. Finché sarò convinta che, nonostante tutto, ne valga ancora la pena, continuerò a prendermi l'impegno.

11/10/13

Sei e trentacinque

Non è l'ora in cui mi sono svegliata stamattina, ma sono gli anni che compiamo, oggi, questo blog ed io.

1734 post (compreso questo)
5913 commenti
250.000 visite
da più di 100.000 visitatori diversi

Sei anni, ragazzi! E' un'età ragguardevole per un luogo virtuale, specialmente per un luogo dove si parla dei fatti miei.
I fatti di una trentacinquenne che se li sente tutti addosso, porca paletta, e in certe occasioni se ne sente persino il doppio! :-O

Va beh. Il post autocelebrativo era d'obbligo. Auguri a noi. Torneranno i tempi in cui, in occasioni come queste, festeggiavamo alla grande.

10/10/13

Blogpal: vi presento Dada Crea!

Come raccontavo a fine settembre, mi sono iscritta a un'iniziativa di scambio e condivisione tra blogger.
L'iniziativa era questa.

La mia abbianata è la bravissima Dajana, del blog Dada Crea!

Dajana è una creativa multiforme, le sue creazioni spaziano dal cucito, al ricamo, alle decorazioni, alla cucina artistica.

Ecco una breve panoramica di ciò che, tra le sue creazioni, mi ha colpito maggiormente. Mi sono mantenuta solo sui tempi recenti, degli ultimi mesi, ma vi suggerisco di andarvi a spulciare per bene il suo blog, perché è davvero pieno di meraviglie! :-D
***

Questo fiocco nascita, ad esempio, è bellissimo!
A forma di maglietta, con tanto di colletto! Un'idea da prendere in prestito senz'altro!
Il post originale lo trovate QUI

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Questo tableau appartiene a tutto un lavoro di preparazione delle decorazioni per un matrimonio, e l'ho trovato simpaticissimo.
Nel POST DETTAGLIATO trovate tutto il resto, dai libretti per la messa, ai regalini per intrattenere i bambini. Un sacco di idee meravigliose!

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Altra idea magnifica è questa!


Un modo graziosissimo per riutilizzare le scarpine dei bambini piccoli che passano di taglia prima ancora che riescano a rovinarle! QUI il post originale col tutorial passo passo.

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Non conoscevo Dajana prima di questa iniziativa e devo ammettere di essere contenta di aver partecipato, perché mi ha permesso di scoprire il suo blog che è, ripeto, davvero un pozzo di idee! :-D

09/10/13

08/10/13

Abilità da tre-enni

"Mamma, guarda!"
"Oh, ma che brava, Angelica! Hai poggiato il cucchiaio sul bicchiere!"
"Sì, sì! Io lo so fare, perché ho tre anni!"
"Ah, capisco... quindi è una cosa che si fa solo a tre anni?"
"Sì sì! Poi quando tu muori, e nasci di nuovo e poi fai tre anni, lo sai fare anche tu!"

Aspetterò con impazienza.

07/10/13

Il mio sorriso di oggi

Leggere una notizia non allarmante, ma preoccupante.
Mandare un sms e ricevere in risposta una telefonata.

Parlare, sdrammatizzare, chiacchiarare per 7 minuti.

Solo 7 minuti.
Eppure, sono sufficienti per stamparmi un sorriso addosso.

05/10/13

...e ora si fa sul serio.

Mi accingo a curare la seconda revisione del testo del NUOVO.
Rispetto alla prima stesura, ne ho già ampiamente stravolto e modificato il finale, eliminando circa 40 pagine (i cui argomenti saranno trattati meglio e più ampiamente nel terzo libro che ho deciso di chiamare amichevolmente "ilterzo", tutto attaccato e minuscolo). Ora lo rileggo tutto da capo per amalgamarlo meglio.

In formato A5, già impaginato, ma senza frontespizi, dediche, pagine vuote di separazione, ringraziamenti ecc, il NUOVO è a 446 pagine. Immagino che "da libro" saranno quasi 460. Quasi il doppio rispetto al primo volume.
Mi chiedo: il terzo e ultimo libro dovrà arrivare a 700 pagine, o mi mantengo su queste quantità? ;-)

A parte gli scherzi... ho capito una cosa: io voglio davvero scrivere. Più lo faccio e più mi rendo conto che è l'unica mia attività che mi fa stare sempre bene, che mi fa sentire sempre viva e vivente.
Rileggendo ciò che ho scritto sei mesi fa, sarei voluta tornare indietro nel tempo ad abbracciarmi. E non mi capita quasi mai di pensare questo di me.

04/10/13

Il ladro di colori

"Oggi un bambino si è preso i miei colori"
"Ma chi? Un tuo compagno?"
"Sì. Io stavo colorando e lui è arrivato e si è preso i miei colori"
"Ma tu guarda che dispettoso. E tu che hai fatto? Lo hai detto alla maestra?"
"No. L'ho inseguito fino al suo posto e me li sono ripresi"

Sono sempre più convinta che sarebbe indispensabile tenere delle webcam sempre accese in ogni aula di scuola materna. Poi succedono certe scenette come queste, e i genitori se le perdono!

03/10/13

Meglio del nagivatore

Mi dicono spesso che sono brava a dare le indicazioni stradali. Credo che sia la verità.
Solitamente le mie indicazioni stradali sono complete di dettagli e punti di riferimento che la maggiorparte della gente tralascerebbe. Invece, siccome io per prima ho bisogno, spesso, di punti di riferimento per memorizzare le strade e i percorsi, sono molto generosa nel darli agli altri.

E' vera anche un'altra cosa. La mia cittadina, per quanto grande, popolosa e ampia, continua a mantenere una mentalità "da paese". Le strade non hanno quasi mai i nomi. I numeri civici sono solo abbellimenti dei prospetti dei palazzi. Le indicazioni stradali si danno con il nome "conosciuto" della strada, non con quello ufficiale, e le vie sono quasi sempre "la strada di X", dove X è il bar, il negozio, la scuola, l'ufficio pubblico, il monumento, il supermercato noto che si trova in quella strada. Per cui, se un forestiero arriva e chiede dove si trova, ad esempio, Via Roma, in genere lo guardano come se fosse pazzo. Chissà se in questa cittadina esiste davvero una Via Roma (*).

Una mia amica, quindi, che viene dall'altro capo del mondo (leggasi, dal lato opposto di Palermo rispetto alla mia cittadina), dovendo fare una commissione dalle mie parti, prende carta e penna, mi telefona e scrive diligentemente tutte le indicazioni che le do, perché io sono meglio del navigatore.



(*): Esiste. E' la strada di uno dei 3 cinema. ;)

02/10/13

Una alla volta

Poco a poco, giorno per giorno...
...una stanza alla volta...
...riuscirò a venirne a capo di questo borde££o, che è casa mia...

01/10/13

L'amicizia è...

...avere una tartaruga. (Coi capelli viola)


Non posso pensare alla faccia della maestra, quando ha scritto la didascalia! :-D

30/09/13

I 6 gradi di separazione, nell'era delle telecomunicazioni

Quando, su un noto software di messaggeria per smartphone, ti arriva lo stesso identico messaggio-catena da parte di due persone lontane tra loro nella geografia, nella pertinenza e nell'età, ti chiedi se i famosi "6 gradi di separazione" di conoscenze comuni tra due individui qualsiasi del nostro pianeta non debbano essere ridimensionati.

27/09/13

Perché Matilde non farà il catechismo

Motivazioni di ordine pratico:
Il catechismo è un impegno. Un impegno che occupa sicuramente un pomeriggio a settimana, più la messa dedicata ai bambini.
- Un pomeriggio che potrebbe andare a inserirsi (o peggio, sovrapporsi) ai pomeriggi già impegnati dalla danza. Un altro pomeriggio in cui fare l'impossibile per far fare i compiti di scuola in fretta, senza distrazioni né perdite di tempo. Uscire di casa per accompagnarla, poi uscire di nuovo per riprenderla. Un altro pomeriggio di stress.
- C'è la cattiva usanza, da parte delle catechiste (che probabilmente da grandi volevano fare le maestre ma non avevano abbastanza raccomandazioni in curia) di lasciare ai bambini i *compiti del catechismo*, che possono variare dal semplice (e in fin dei conti comprensibile) imparare a memoria le preghiere, i comandamenti ecc, fino al rispondere alle domande formulate sull'argomento della settimana, riempire intere pagine di quaderno di "pensierini" sull'argomento della settimana, e via via sulla scala della complessità, fino a scrivere veri e propri componimenti sull'argomento prescelto. Per sentito dire, nelle due parrocchie più vicine a casa nostra c'è la tendenza all'esagerazione, dunque conosco genitori che purtroppo devono far tardi la sera per far fare ai loro figli i compiti di catechismo.
- Io non ho nessuna intenzione di sorbirmi la messa tutte le settimane, né posso pensare di mandarvi Matilde da sola.

Motivazioni di ordine ideologico:
- Io mi sono affrancata dalla cultura e dalla dottrina cristiana, a fatica e dopo più di 30 anni durante i quali non ho fatto altro che sforzarmi di seguirla e sentirmi in colpa per non riuscirci, per non condividerne la maggior parte dei dettami, delle regole, dei dogmi. Nonché la tremenda sensazione di sentire le porte dell'inferno che si aprivano sotto i miei piedi ogni volta che, mentre un qualsiasi sacerdote parlava,  io pensavo "Ma sta scherzando? Ma questo ci crede veramente in quello che dice? Ma come fa a non rendersi conto di quanto sono cose ridicole?". Già a 10-11 anni.
- Noi non abbiamo mai vissuto una quotidianità di religiosi e praticanti. Non diciamo le preghiere prima di mangiare, né prima di andare a letto. Non frequentiamo la chiesa, se non ai matrimoni e ai funerali e mi sembrerebbe di mostrarmi incoerente agli occhi di mia figlia se, improvvisamente, costringessi lei a modificare la sua quotidianità solo perché *è tradizione* che in terza elementare si faccia il catechismo.
- Nonostante questo, io ho profondo rispetto per la religione cristiana, come quella islamica, induista, buddista, pastafariana ecc. Mi sembrerebbe di mancare di rispetto a chi in quel sacramento chi crede davvero, se lo facessi affrontare a mia figlia solo perché *così si usa*. Sarebbe una messinscena, i confetti, la festa, il vestito elegante e la mangiata al ristorante e basta. No, non me la sento di essere così ipocrita agli occhi di mia figlia. Voglio che anche lei cresca rispettando tutte le diversità di culto. E chi si permetterà di giudicarci, o farle la battutina lo aspetto al varco.

Motivazioni varie:
- Il catechismo non è obbligatorio. La scuola è obbligatoria e pure se costretta e maleparata, ci deve andare per forza. La danza non è obbligatoria, ma è una cosa che le piace e la appassiona, quindi pur essendo un impegno notevole, sia economico che pratico (tre pomeriggi a settimana, sbrigati a finire i compiti che è tardi, sbrigati a cambiarti ecc) lei  lo fa con assoluto piacere, per cui lo affrontiamo. Il catechismo non è né obbligatorio, né le farebbe piacere (già interrogata sull'argomento ha detto lei stessa di non sentirsi particolarmente interessata ad approfondire la conoscenza della religione cattolica: già la fa a scuola e tanto le basta).
- A scuola tutti i bambini sono uguali. Devono essere uguali. Tutti con indosso lo stesso grembiule. Tutti che fanno italiano quando è l'ora di italiano, tutti che fanno religione quando c'è religione ecc. Non farle fare la religione a scuola sarebbe discriminante. Ma a casa propria, fuori dall'orario scolastico, ognuno fa quel che vuole.

Amen.

26/09/13

Una legge, l'altra scrive

A tre anni e un mese, Matilde imparò a leggere.
Angelica, no. Riconosce quasi tutte le lettere in stampatello maiuscolo ma non riesce ad accoppiarle in sillabe e in suoni.
Però sa scrivere.
("Mamma, ho scritto il nome di mia sorella!")

Sotto sapiente dettatura, sa scrivere quasi tutte le lettere in stampatello maiuscolo. Peraltro con una precisione che sua sorella nemmeno a 4 anni suonati aveva.

Sono una coppia perfetta.

25/09/13

Ci mancava il gremlin

Di solito mi basta guardare in faccia Matilde, ascoltare il ritmo del suo respiro e notare la frequenza con cui sbatte le palpebre per capire che sta per mettersi a piangere.
"Che succede?" le chiedo.
"C'è un animale strano sul balcone"
"Un animale strano? Un uccello?"
"No"
"Un insetto?"
"No. Non è un insetto"
Nel frattempo raggiungo insieme a lei il balcone della sua camera e noto che è stato chiuso e blindato, persiane sbarrate, vetri sigillati. Probabilmente, se avesse saputo dove si trova, ci avrebbe fatto pure un giro di silicone tutto torno torno all'apertura.
Apro.
"E' un animale così strano che ti ha spaventata?"
"Sì. Anche perché l'ho cercato sul "Grande libro degli animali" ma non l'ho trovato"
Non sapendo cosa aspettarmi, apro le persiane con cautela.
"Mi dici dov'è?"
"Lì, appeso alla ringhiera"
"Appeso? Forse era un ragno?"
"No, non era un ragno, e stava appeso un po' alla ringhiera e un po' al pavimento".
Esco, mi giro e rigiro ma non vedo nulla.
"Qui non c'è niente. Ma che colore era?"
"Tipo giallo"
"Ma dove si trovava?"
Lei non vuole nemmeno uscire in balcone, ma la convinco a indicarmi il punto preciso dove si trovava. Esattamente davanti alla porta.
"Boh? Qualunque cosa fosse ormai non c'è più"
Poi mi affaccio verso la strada e vedo questo:

Un geco con la coda mozzata ("Ecco perché non c'era nel libro degli animali! Perché io lo cercavo senza la coda!") che a quanto pare stava sospeso tra la ringhiera e il pavimento del balcone, sgranando i suoi occhioni e suscitando un climax di stupore, curiosità, spavento e ribrezzo in Matilde.

Mentre se ne stava lì a farsi fotografare, sospeso nel vuoto, reggendo solo con un dito a ventosa, mi ha fatto molto l'impressione un gremlin. Probabilmente anche a Matilde.

24/09/13

La salvatrice di ragni

I ragni ed io abbiamo sempre avuto un rapporto controverso.
Abbiamo sempre nutrito terrore reciproco. Abbiamo sempre cercato di fuggire, l'una davanti all'altro, ma la mia mole fisica superiore, aggiunta alla mia possibilità di chiedere aiuto a qualcun altro con una mole fisica pari alla mia, ha sempre fatto sì che ogni qualvolta ci siamo incontrati, un ragno ed io, lui è morto.

Fino a qualche tempo fa.
Da un paio di anni a questa parte, il mio modo di vedere i ragni si è modificato. Qualcuno dice che è la mia dieta vegetariana che mi aiuta nell'essere meno violenta verso gli altri, ragni compresi. Può darsi. Sta di fatto che negli ultimi anni, a casa mia non sono più morti ragni. Ho imparato a conviverci e, nella peggiore delle ipotesi, a catturarli per poi liberarli in terrazza.
Sorprendente, no?

Orbene.Qualche giorno fa, aprendo lo sportello del frigo, mi sono vista scendere davanti agli occhi un ragno nero, di quelli salterini. Probabilmente stava sopra il frigo, proprio sull'orlo dello sportello, e quando io ho aperto è caduto. Ho fatto un salto indietro, poi gli ho soffiato per farlo cadere sul pavimento e lui si è rifugiato nello spiraglio tra il frigo e il mobile.

Stamattina, invece, aprendo di nuovo il frigo, l'ho trovato zampe all'aria proprio accanto al contenitore del disperser dell'acqua. Roba che meno male che c'era il coperchio chiuso, altrimenti ci si sarebbe tuffato ed io non lo avrei mai saputo.
Ero dispiaciuta, in fin dei conti. Per me era evidente che doveva essere sceso un'altra volta dallo sportello mentre era aperto, ma senza che io (o chi aveva aperto il frigo) me ne accorgessi. Magari ieri sera.
Povero ragno: morto assiderato dopo una notte intera trascorsa dentro un frigorifero puntato a 4°.

Ho soffiato per farlo cadere a terra ed ho notato che una zampetta aveva avuto un sussulto. Mentre era ancora a terra, gli ho soffiato di nuovo, spingendolo verso la porta del terrazzo, e lui si è mosso. Prendo la paletta e lo vedo che si agita, sgambetta, riesce a rivoltarsi e comincia anche a camminare. Gli accosto la paletta e lui, cammina cammina, ci sale sopra. Io apro la porta della terrazza e lo deposito lì. In tempo 5 minuti, già correva saltellando verso il vaso con la menta e il basilico.

Gli ho salvato la vita.
E' un pensiero che mi farà una certa strana sensazione per tutto il giorno.

23/09/13

Si è rotto il Mac di mio marito

Nonostante tutto, io non c'entro niente, sia chiaro! E' caduto a terra perché *lui* lo aveva lasciato in equilibrio traballante sul bordo del divano.
Però...

Ecco, so che per lui è una tragedia, ma io non riesco a fare a meno di pensare a questa striscia. :-D



E se devo dire come mi sento io, rispetto a questa cosa... beh... mentirei se dicessi che non mi sento così:


(Le due strisce in questione sono rispettivamente del 1969 e del 1974. Nella prima, Lucy va a lanciare il pianoforte di Schroeder sull'albero mangia-aquiloni di Charlie Brown, nella seconda lo butta veramente in un tombino. Entrambe le volte, ovviamente, Schroeder se ne compra uno nuovo e ritorna al suo isolamento musicale, lasciando così che Lucy, sconfitta, riprenda ad accontentarsi del loro rapporto unidirezionale.)

22/09/13

BlogPal + Swap

Non sono parolacce in qualche strana lingua morta, è un'iniziativa tra blogger!

Blogpal + Swap

A me l'idea piace parecchio, ci voleva una scossa in questo blog. Vedremo dove mi porterà! :-D

21/09/13

My name is Apri...

Non è che non ci riesca a dormire la notte, ma quando sono per strada mi imbatto spesso in queste situazioni e allora ci rifletto per qualche minuto.
Se tu mi suoni al citofono ed io ti chiedo: "Chi è?", tu perché invece di dirmi chi sei mi rispondi con: "Apri"?

D'altro canto, se mi citofoni significa che vuoi entrare, e per farti entrare è ovvio che devo aprire la porta. Ma abbi almeno la gentilezza di dirmi chi sei, se io te lo chiedo, anche se sai che riconoscerò la tua voce.
Io ti chiedo: "Chi è?", non ti chiedo: "Cosa vuoi che faccia?".

Oh.

20/09/13

Broccolì, broccolà...

Il mio orto invernale sarà a prevalenza di broccoli. Volevo comprarne 3 piantine, massimo 4, ma le vendevano solo in confezioni da 12, per cui ne ho piantati, alla fine, 9 e altri 3 li ho dati in adozione ad un'amica col giardino.
Se mi danno la stessa soddisfazione dei cavoli verza dell'anno scorso (che, per intenderci, continuano a vegetare e sono già arrivati a farmi 3 cavoli ciascuno perché io non ho estirpato le piante dopo la raccolta e quelle hanno continuato a germogliare e produrre), sarò più che soddisfatta: pure che mi fanno un broccolo delle dimensioni di un pugno, mi ci faccio una minestra e raccogliendoli a rotazione probabilmente riuscirò a mangiare broccoli per tutto l'inverno senza doverne mai comprare! :-D



(Per specificare il tipo di ortaggio, ciò che ho piantato io è questo:
Dove vivo io si chiama "broccolo", ma in realtà credo che nel resto del mondo si chiavi "cavolfiore")

19/09/13

Un sogno che diventa realtà


Se riusciamo davvero a seguire questa pianificazione gastronomica, metto definitivamente la parola "fine" al mio più grande problema di tutti i tempi, specialmente degli ultimi 9 nei quali mi sono sposata: CHE COSA PREPARO PER LA CENA?

(Menu spudoratamente copiato e riadattato da una mensa scolastica della provincia di Venezia, suddividendo l'intero pasto giornaliero in primo-a-pranzo e secondo-a-cena :-D )

18/09/13

The bing bang theory

Va beeeeeeeene, lo ammetto. Ho un'altra ossessione.
In circa due mesi sto recuperando la visione di tutte le 6 serie già trasmesse in Italia e diligentemente... ehm... procurate da Schroeder.

Ho preso una cotta micidiale per il dottor Sheldon Cooper, di quelle che dici: "Te lo farei ribollire io il sangue, nerd disadattato che non sei altro! Te la do io la Soffice Kitty!".
Poi ho scoperto che Jim Parson, l'attore, è omosessuale e, nonostante io non abbia assolutamente nulla contro gli omosessuali, questa scoperta, associata al senno di poi dei miei turbamenti emozionali e ormonali, mi ha destabilizzato un po'.

17/09/13

Rifiniti e appesi

Ecco i Flip It Stamp che ho finito di ricamare pochi giorni fa.


Li ho rifiniti solo sfilando un po' i bordi verticali della tela, ho aggiunto i bottoncini "tiny" (acquistati a peso d'oro già nel 2008) che - devo ammettere - danno un giusto tocco in più, due bacchette di legno, due bottoni color avorio alle estremità e...via! A dar colore alla cucina!
Non riesco ancora a credere che questo banner sia solamente la seconda cosa in assoluto che ho ricamato per me...

16/09/13

Primo giorno di scuola


E da oggi...
... SONO LIBERA!!!

14/09/13

Era Memole il nome mio...

Come il simpatico folletto dagli occhioni grandi e i capelli viola, una delle mie più antiche identità virtuali si chiamava Memole.
La usavo quasi esclusivamente in un gruppo di auto-aiuto su una mailing list di Yahoo, del quale sono diventata anche moderatrice, negli anni.
L'argomento era molto intimo, riguarda una problematica tipicamente femminile, dalla quale - per fortuna - sono uscita già da parecchio tempo, ma siccome sono una maniaca del controllo, nelle cose in cui credo e metto il cuore, il fatto stesso di essere moderatrice e responsabile delle richieste d'iscrizione per l'accesso al gruppo, ha fatto in modo che restassi ad occuparmene per almeno 5 anni dopo la mia guarigione.
E siccome le mie malattie mentali sono dure da debellare, ci sono voluti altri 5 anni prima che smettessi essere iscritta al gruppo, nonostante negli ultimi 4 anni non leggessi più i messaggi pur scaricandoli costantemente dalla casella di posta.
E finalmente oggi, dopo ben 10 anni, ho annullato la mia iscrizione.
Memole se n'è andata. Ha ritrovato la strada verso il suo pianeta e non tornerà più.

13/09/13

La mamma verde

La vita da mamma è sempre ricca di esperienze, positive, negative e medie. Non ci si annoia mai, e questo tutte le mamme lo sanno.
I bambini, per loro stessa natura, sono portati a fare esperienze, positive, negative e medie. Cadono, sbattono, scivolano, si sbucciano le ginocchia e i gomiti, gli esce sangue dal naso, si graffiano. Reagiscono quasi sempre bene. Dopo al massimo 30 secondi dal "trauma" sono di nuovo in piedi a riprovare ciò che ha causato "l'incidente", per farlo meglio, o peggio, o uguale. Cadono e si rialzano.

Matilde no.
Matilde vive i piccoli incidenti come grandi tragedie. E' capace di piangere e tremare al pensiero di togliere una spina dal dito, di disinfettare un graffio, di mettere un cerotto. Ogni volta è sempre l'ultima volta. Non andrò mai più in bicicletta. Non correrò mai più. Non camminerò mai più.
Questo atteggiamento tendente al dramma, devo ammettere, si è manifestato dopo l'intervento di tonsille e adenoidi, con la sua convalescenza lunghissima e dolorosissima: da allora ogni cosa è un dramma e ogni goccia di sangue ci ucciderà. Poi, è comunque sempre capace di affrontare cose che la maggior parte dei suoi coetanei non si sognerebbe mai di lasciarsi fare, tipo la visita otorinolaringoiatrica tramite sonda a fibre ottiche infilata dal naso per arrivare alle orecchie, o estrarre un dente da latte che non vuole cadere nonostante il corrispettivo permanente sia già tutto spuntato dietro, oppure mettere l'espansore del palato ecc.

In linea generale, dunque, le sue sono sempre tragedie che sembrano portare alla fine, ma poi vengono affrontate.

Tranne ieri, che mi ha fatto prendere una paura che mi saranno spuntati altri 3 capelli bianchi nuovi nuovi.

Provando la bicicletta di un amico, si è graffiata un polpaccio. Io l'ho vista quando il sangue arrivava già a macchiare i calzini, ma dato che lei sembrava non essersene accorta, non ho detto nulla. Però, evidentemente, il sangue che colava le ha dato il giusto fastidio, per cui si è grattata. Grattandosi ha sentito il senso di liquido, si è guardata e si è accorta del graffio (lungo e copioso, ma pur sempre solo un graffio).
E' scattata la tragedia, ovviamente.
In questi casi io mi sforzo sempre di essere positiva e accogliente, la tranquillizzo sempre dicendole "Non è niente, ora lo asciughiamo col fazzoletto" anche se mi verrebbe di urlarle "Ma che cavolo ci piangi per un graffio! Se non ti grattavi non te ne accorgevi nemmeno!". Positiva. Tranquillizzante.

Forse lo sbaglio è stato che quando lei mi ha detto di volersi coricare io mi sono limitata a farla sedere per tamponarle il sangue.
Pochi secondi dopo, il sanguinamento si è fermato ed io, come faccio sempre, l'ho incoraggiata a tornare a pedalare, per evitare di lasciarla soffermare troppo sull'accaduto con la sua inevitabile presa di posizione "Non andrò mai più in bicicletta per tutta la mia vita".
Si è alzata in piedi, ha fatto per uscire fuori ma è tornata indietro subito dopo, piagnucolando che le cose non avevano i colori giusti.
Le ho chiesto in che senso e lei mi ha risposto: "Tu, per esempio, hai la faccia verde".

E' stato un attimo.
L'ho vista impallidire di colpo. Lei che ha sempre avuto le labbra rosse che fin da neonata mi chiedevano se le mettessi il rossetto, aveva le labbra bianche. Le ho accarezzato il viso ed era ghiacciata.
Ho fatto in tempo a prenderla in braccio, chiamandola per non farle perdere i sensi, e distenderla sul divano tenendole le gambe sollevate. Non è arrivata a svenire, anche se ha avuto lo sguardo assente per un nanosecondo. Poi, continuando a parlarle e tenendole le gambe sollevate, l'ho invitata a respirare bene ma lentamente e poco a poco ha ripreso colore.

Le tragedie le ha sempre fatte, ma non aveva mai mostrato questo senso di disagio nei confronti del suo sangue.

Si è messa seduta e non ha nemmeno aspettato i due minuti che le avevo suggerito prima di alzarsi in piedi: gli altri stavano mangiando le brioscine al cioccolato e lei si è precipitata da loro.

Sono ca##ate, è vero, ma io ho guadagnato almeno 3 capelli bianchi nuovi.

La sera, a cena, ha raccontato a suo padre che si era sentita male quando aveva scoperto di essersi graffiata, e vedeva "la mamma verde". Ora speriamo solo di non aggiungere anche questo all'elenco delle situazioni "da tragedia", perché davvero, io non ce la posso fare.

10/09/13

La 101

Neanche stavolta ho passato la selezione del concorso ilmioesordio. Chi volesse verificare può cliccare QUI.

Però non mi importa. L'anno scorso ho vissuto con ansia tutti i 40 giorni che sono trascorsi dall'iscrizione alla pubblicazione dell'elenco. Quest'anno no, non me n'è fregato niente. Solo un paio di giorni fa mi sono chiesta se il termine fosse già scaduto oppure no.
L'ho vissuto quasi non vivendolo. Tanto ho perso lo stesso. Se non altro mi sono risparmiata giorni di ansia e pensieri.

Boh? Non la prendo male, non la prendo proprio.
Ho capito che non potrei mai farcela a passare quella prima selezione, per due motivi ben precisi.

Il primo è che i libri non vengono letti integralmente dalla commissione, ma solo nel cosiddetto "incipit", che in questo caso si riferisce al primo 15% della storia. E la mia storia, nel suo primo 15% (pagina 38, fine del capitolo 6, nel momento del "rapimento"), non riesce a coinvolgere e affascinare il lettore come vorrei. Al limite lo incuriosisce a proseguire, ma a quanto pare non vale.

In molti mi hanno chiaramente detto che l'inizio è "un po' così" (ma senza che questo mi induca a rivederlo ancora una volta: sono stata chiara e se mi viene in mente di farlo ho già pagato un killer professionista che faccia il lavoro sporco al posto vostro), che la storia cattura *davvero* solo dopo l'arrivo su Lilith, se non addirittura dopo il "risveglio nella caverna" (capitolo 11, pag 64). Tutto ciò esattamente *dopo* il primo 15%, per cui speranze in tal senso non ne avrò mai.

Il secondo motivo è che io, di fondo, sono asociale ovunque, sia nella vita reale che in quella virtuale. Non mi c@c@ nessuno, e uno dei criteri di valutazione dei romanzi in gara (secondo me il principale, visto l'immenso numero di partecipanti) è il riscontro della community, il numero e la qualità dei commenti e delle recensioni ricevute. E qui la colpa è ancora più mia, perché nemmeno io me la c@co quella community: ricevo quotidianamente richieste di amicizia e "scambio commenti" ma li lascio sbattere, figuriamoci se ho il tempo di sedermi al pc e leggermi il 15% di tutti i romanzi che mi vengono cordialmente segnalati dai loro autori.
Ma è colpa mia.
L'ultima (ULTIMA) edizione di Buongiorno Luna ha avuto una sola recensione. Ciò che mi ha lusingato è stato il fatto che l'abbia scritta una persona che non conosco. Cioè: questa ha aperto il pc, ha visto il titolo del mio romanzo sul sito, l'ha richiesto in lettura integrale (gratuita), l'ha letto e ci ha scritto una recensione coi fiocchi. Sapessi dove abita, le manderei un mazzo di fiori.

Vabbè, tutto sto papello per dire che no, non sono rientrata nei 100 selezionati. Come l'anno scorso, mi piace pensare di essere arrivata 101esima. :-)

09/09/13

La crocettina sborona

Chi se li ricorda?
Sono i "Flip It Stamp" di Lizzie Kate, il mio primo (unico e incompiuto) SAL. Li iniziai nel giugno 2008, li abbandonai, li ripresi in mano nel settembre dell'anno scorso, li abbandonai ancora una volta, infine.... e dico INFINE li ho terminati nell'ultimo mese.
Per completezza li ho rifotografati tutti.













E ora (non me ne frega niente di quel che pensate: sì, sono una sborona) ecco il retro di ciascuno.
Perfetto.
Retro perfetto.

  









Va bene, i primi due sono più "incerti", ma va bene così.
Ammetto che più di una volta ho pensato di lasciar perdere (all'epoca mi serviva per fare pratica col retro perfetto. Ormai ho imparato e mi scoccia da morire) ma mi sembrava di "tradire" il mio stesso intento iniziale.
L'idea originaria, inoltre, li immaginava come una sorta di calendario perpetuo: incolonnati accanto avrei messo i numeri da 1 a 31 e con due pinzettine carine-carine avrei potuto scorrere su e giù i giorni e i mesi per tutti gli anni a venire. Ormai non più, ormai quell'idea mi sembra eccessiva e fuori luogo, per cui li rifinisco solo sfilando un po' i bordi verticali e li appendo così, lunghi lunghi.

E finalmente me li sono tolta di mezzo, dopo appena 5 anni! ;-)