31/03/17

La zagara

Sta fiorendo anche la zagara.

Dai, primavera, dai!

30/03/17

La cavia

"Lucy, 'ndo te trovi?"
"A casa"
"In Sicilia, quindi?"
"Al momento sì"
"Me serve una cavia, te va?"
"Che mi metti le mani addosso mi va sempre, Gandalf, lo sai"
"Nun fa' la porcona e ci vediamo alle cinque"

Gandalf, il mio fraterno amico fisioterapista sta studiando osteopatia e ogni tanto gli serve un volontario per esercitarsi nella pratica.

"Rilassati e nun te move. Non te devi move, devi solo pensare di farlo, immaginarlo e basta"
"In che senso?"
"Tu fallo e basta. Pensa che te devi toccà era naso. Ma pensalo soltanto. Non muoverti. Tanto non ci riesci a prendermi in giro sul movimento, ti beccherei fin nel più impercettibile fremito"

Ora, io non ho alcuna competenza in materia, ma sono abbastanza sensibile ed "educata" alla percezione del corpo, delle reazioni e del flusso di energie.
Non so nulla di osteopatia, non so nulla dei meccanismi di trasmissione delle informazioni dal cervello agli arti, ma ieri ho vissuto sul mio stesso corpo la sorprendente scoperta di come sia possibile, per un osteopata bravo e adeguatamente addestrato, cogliere il "pensiero motorio", ossia la sola intenzione di muoversi, prima ancora che il movimento inizi.

"Ora facciamo al contrario. Io metto la mano qui, tu rilassati e dimmi cosa senti"

E fu così che Gandalf, ieri pomeriggio, mi ha trattato la cervicale tenendo la sua mano sotto il mio ginocchio. Rasentando la stregoneria.

Stamattina mi ha chiesto un feedback.
"Sono stata benissimo, non ho avuto mal di schiena nonostante i 50 minuti nel traffico per tornare a casa, e persino la mano mi ha dato molto meno fastidio del solito. Non so cosa tu mi abbia fatto, ma dobbiamo rifarlo di nuovo"

Ci sono volte e persone con le quali fare da cavia è solo tanto di guadagnato. :-D

29/03/17

Imbarazzante

Imbarazzante quando ricevi a casa un paio di compagne di scuola di tua figlia la grande e ti accorgi che una di loro, undicenne, ha più tette di te.

28/03/17

Le mie mani

Quando ho fatto notare ad una certa persona che aveva le mani molto lisce e morbide, mi ha risposto che era uno dei pochi vantaggi de non aver mai fatto un ca##o nella vita.
Oggi mi guardo le mie, e noto calli, ispessimenti, escoriazioni, crosticine di pellicine estirpate coi denti, tagli da uso intensivo del coltello e persino un segno scuro su un'unghia dovuto a un trauma.
Sono brutte, le mie mani. Tozze, nodose, malconce. Ma in effetti parlano di me, e di come io non ci sia mai riuscita a non fare un ca##o nella vita.

27/03/17

I segnali

Sabato sono tornate le rondini.
Domenica abbiamo ripristinato l'ora legale.
Lunedì le mie figlie hanno tolto la maglia intima.

Dai, primavera. Ce la possiamo fare.

24/03/17

Come mi aspettavo

E' stato bello ed emozionante assistere alle "presentazioni" tra le mie figlie e il cuginetto nuovo nuovo appena sfornato.
Come mi aspettavo: Angelica ha mostrato interesse e tenerezza, desiderio di rendersi utile e una punta di gelosia nel constatare di non essere più al centro dell'attenzione degli zii (specialmente di mio fratello).
Come mi aspettavo: Matilde si è mostrata materna e propositiva.
Come mi aspettavo: sarebbe stata una bella esperienza per tutte avere un altro neonato in famiglia. Probabilmente in questa vita non sarà possibile, o se lo sarà, avrà tutto un altro significato.

23/03/17

I tempi che cambiano - bis

Quando alla lezione di yoga ti ritrovi la tua ex professoressa di educazione fisica delle medie, allora trentenne, adesso sessantenne, ti viene voglia, mentre la sbirci di nascosto, di urlare "Allunga quelle gambeeeeeee! Tira quegli addominaliiiiiiiiiiii! Sei una ricottaaaaaaaaa!" esattamente come faceva lei all'epoca.
Ma sei a yoga e stai intonando il mantra "Baba nam kevalam" che vuol dire "Tutto è amore infinito", e allora lasci stare. ^_^

22/03/17

Ustica


(Che nel gergo della famiglia Van Pelt significa che siamo, finalmente, atterrati a Palermo)

20/03/17

Molto figo

"Mamma, e quindi oggi c'è sciopero degli aerei"
"Già"
"E hanno cancellato il nostro volo"
"Così sembra"
"Dunque restiamo ancora qui?"
"Esattamente"
"E quando​ torniamo?"
"Il primo volo sul quale c'erano posti liberi è mercoledì"
"Quindi mi assenterò da scuola sia domani che dopodomani. Devi farmi la giustificazione"
"La farò"
"Sì, ma come causa non ci puoi scrivere motivi di famiglia, perché questi motivi non sono di famiglia, ma del volo che hanno cancellato"
"Va bene, ci scriverò che ti sei assentata perché ti hanno cancellato il volo"

Perché chissenefrega del disagio, delle giornate di lavoro retribuito perse, degli impegni già presi che devi disdire, dell'organizzazione, pianificazione, di tutto il casino che può portarti un volo cancellato e posticipato di 48 ore. Quando​ hai 11 e puoi dire ai tuoi compagni che non sei andata a scuola perché ti hanno cancellato il volo a causa di uno sciopero, tutto ciò fa molto, ma molto figo.

17/03/17

Hai ragione

"Ciao Angelica!"
"Ciao Mattia"
"Io il compleanno lo festeggio a casa mia e ti invito"
"Oh, grazie Mattia, sei davvero gentile ad invitare Angelica"
"E ora che fate? Ve ne andate a casa?"
"Sì, ma oggi abbiamo la macchina quindi dobbiamo prendere dall'altra strada"
"Va bene, ciao. Ma è questa la tua macchina?'
"Sì"
"Ma è vecchia!"

E ci hai ragione ragazzo.

16/03/17

Tutto torna

"Pronto?"
"Pronto signorina, mi scusi se la disturbo, sono la SignoraCheVieneDaLontano"
"Mi dica"
"Lei mi ha chiamato ieri per darmi appuntamento col dottore per domenica mattina*, ma purtroppo mio figlio, che mi deve accompagnare, ha avuto un imprevisto e le volevo chiedere se mi può anticipare a sabato pomeriggio"
"Signora mi dispiace, ma per sabato ho tutto il pomeriggio pieno. Posso darle solo le 19, anche se capisco che per voi significa tornare a casa di sera tardi"
"E non si può fare niente?"
"Guardi, l'unico tentativo che posso fare è di vedere se qualcuno dei pazienti è disposto a fare cambio, ma non le garantisco nulla"

...

"Pronto?"
"SignoreDiCittà sono la segretaria del dottore, la chiamo per chiederle un favore per conto di una signora che abita lontano. Lei ha appuntamento per sabato alle 16 ed è l'unico, tra i pazienti del pomeriggio, che sta in città. La signora aveva appuntamento per domenica mattina ma ha avuto un imprevisto ed io posso chiedere solo a lei se, per favore, può fare a cambio..."
"No guardi, non posso. Chieda a qualcun altro perché io più presto mi visito e meglio è".

Ne prendo atto e comunico la cattiva notizia alla signora, però...
Fermo restando che lungi da me voler esprimere un giudizio sul comportamento di una persona che sta male e che ha bisogno di una visita medica...
Se, fin dal principio, io ti avessi dato appuntamento per domenica, tu non mi avresti mai e poi mai chiesto di anticipare a sabato, ma ti saresti preso l'appuntamento e basta, tanto più che abiti a tre traverse di distanza dallo studio medico, dunque non ti cambia nulla; inoltre io credo che, nella vita, prima o poi capiti a tutti di aver bisogno di un gesto di gentilezza da parte di qualcun altro, anche di uno sconosciuto, come sarebbe stato in questo caso. Ecco, secondo me se ci impegnassimo tutti un po' di più nel dispensare gentilezza, specialmente se non andiamo a compromettere troppo la nostra vita, forse sarebbe più facile trovare, all'occorrenza, qualcuno disposto ad elargire un gesto di gentilezza a noi, quando ne avremo bisogno.
È una legge universale: nella vita tutto torna indietro, nel bene e nel male. Magari non segue un percorso lineare o riconoscibile, ma tutto torna prima o poi.

(*): Non è un errore: uno dei medici per il quale lavoro fa le visite solo di sabato pomeriggio e domenica mattina.

15/03/17

Di solito piangono

Da sabato scorso, Angelica chiede di andare dal parrucchiere per tagliarsi i capelli. Frenesia e urgenza, per me immotivate, che ci hanno portato a vedere se il parrucchiere era aperto lunedì pomeriggio, e non lo era. E chiedendole come mai avesse tutta questa fretta, la sua risposta era: "Perché voglio cambiare look".
Già diverse volte in passato Angelica ha dimostrato la sua maturità, determinazione e consapevolezza nelle cose che chiede. Come l'estate scorsa, quando ​volle farsi i buchi per gli orecchini. Era decisa per un taglio corto, drastico, un cambio look epico, che l'avrebbe resa irriconoscibile.
Persino il parrucchiere era perplesso, ma in fin dei conti è il suo lavoro, dunque, una volta ascoltate le richieste di Angelica e la sua descrizione del taglio che voleva, l'ha fatto: ha tagliato.
Quando, alla fine, Angelica si è rimirata allo specchio, esclamando tutta contenta "Come sono carina!", Lui stesso è rimasto sbalordito. Mi ha detto "Quando le madri costringono le figlie a tagliarsi i capelli, le bambine di solito piangono"

Le mie figlie sono diverse. Sono coraggiose e audaci, e non temono i cambiamenti, anzi, li chiedono.

(Inutile specificare che con nuovo taglio sta benissimo e sembra più alta e più "grande". E poi era contentissima, e già questo è sufficiente)

14/03/17

Massimo

Massimo era un mio ex. Il mio ex. Il più "ex" di tutti, dato che è stato la storia più seria e duratura prima di quella con Schroeder.
Massimo era molto più grande di me, eppure se la storia è finita non è stato certo per la forte differenza d'età, bensì per il motivo per cui finiscono tutte le storie, ossia che non ci si ama più.
Massimo è stato il mio "primo uomo", se capite cosa intendo.
Massimo è morto qualche giorno fa, per un infarto inaspettato e improvviso, da quel che ho scoperto.

Si dice che da bimbi tutti belli e da morti tutti santi. No, io non potrei mai dire una cosa del genere di lui. Una brava persona - per carità - onesto, educato, tranquillo, ma non me la sento affatto di piangere o rim-piangere nulla. Mi dispiace, senza dubbio. Mi dispiace ancor di più perché - stando a quello che ho avuto modo di sbirciare sulla sua bacheca di facebook, negli ultimi anni sembrava sereno e felice, si era sposato, aveva cambiato casa e città, e persino raggiunto un bel traguardo per la sua carriera. E' morto giovane, in fin dei conti, e sono stata davvero dispiaciuta nell'apprendere la notizia tramite amici di amici di amici, ché io e lui non ci siamo più visti né sentiti dal 2002.

Solo una cosa voglio dire, e mi serve per ricordarlo in modo ufficiale.
Quando stavamo insieme, una volta mi disse che sulla sua lapide avrebbe voluto che fosse scritto che era morto incazzato, perché a qualunque età fosse morto, lui era certo che sarebbe stato incazzato dell'essersene andato troppo presto, che di sicuro non avrebbe avuto il tempo di girare tutto il mondo, di leggere tutti i libri, guardare tutti i film, ascoltare tutta la musica, conoscere tutte le persone.
Ecco. Considerando che non aveva nemmeno 60 anni, incazzato sarà morto di sicuro, perché ancora di più gli è mancato il tempo per vivere tutto quello che avrebbe voluto.
Tutto qui. Voglio ricordarlo così. Massimo, il mio ex, morto incazzatissimo.

13/03/17

Dopo due settimane

Torno a scrivere, dopo due settimane di pausa.
Ho preso un volo, ho conosciuto mio nipote, me lo sono coccolato e spupazzato nei limiti concessimi dalla sua naturale necessità di stare con la mamma invece che con la zia, ho rivisto luoghi e persone, ne ho conosciuti di nuovi (sia luoghi che persone), ho fatto un esame medico saggiando le differenze con gli ambulatori della mia città, ho ricevuto l'esito fortunatamente negativo di un altro esame medico che avevo fatto 5 settimane prima (e che avrebbe richieste circa 3, a proposito di differenze), ho comprato una minigonna jeans e una tonnellata di cioccolato, nonostante le due cose siano incompatibili, sono stata invitata ad una cena romantica in un ristorante di livello medio-alto, ho molto camminato, ho scovato una pasticceria siciliana discreta, anche se carissima, ho provato a salvare il mondo da un virus letale insieme ad altri amici, senza purtroppo riuscirci, ma giusto per un pelo, ho riso, ho sorriso, non ho pianto nemmeno quando ho avuto una cattiva notizia, ho scoperto la bontà dei grissini artigianali del panificio, ho dovuto (cosa che odio) mettere le mani dentro il cofano di questo blog per risolvere, purtroppo solo parzialmente, un casino di dimensioni minime ma di effetto devastante, ho scongiurato il rischio di non riuscire a tornare a casa nei tempi stabiliti, sono tornata.

Riprendo fiato.