31/10/19

Grande orgoglio

Sono sopravvissuta a quattro giorni di lavoro con Neonata in compresenza con la nonna materna.
Ma chi m'ammazza a me?

30/10/19

Le zucchine assetate

"Lucy, che cosa stai cucinando?"
"Le zucchine, Bambina"
"Le zucchine di papà?"
"Sì. Papà mi ha chiesto di cucinargliele"
"Le posso mangiare?"
"Non ancora, Bambina, non sono ancora cotte"
"Poi papà me le fa mangiare"
"Sì, certo, suppongo di sì"
"E perché le stai cucinando?"
"Perché da cotte sono più buone da mangiare"
"E perché le cucini con il fuoco?"
"Perché per cucinare ci vuole il fuoco, altrimenti il cibo resta crudo"
"E perché ci metti il sale?"
"Bambina, cara, con il sale il cibo è più saporito, più buono"
"E ci metti anche l'acqua?"
"Sì, ci ho messo anche un gocciolino d'acqua"
"E perché ci hai messo l'acqua?"
"Perché ci voleva l'acqua"
"Ho capito: le zucchine avevano sete"

29/10/19

Cose strane che vedo in giro #1

Due signori di mezza età, davanti all'ingresso elegante di un grande condominio in un corso signorile e trafficato che parlano ad un telefonino coprendolo con un fazzolettone di stoffa, come nella migliore tradizione del camuffamento della voce allo scopo di estorsione e/o minaccia e/o scherzo telefonico.

(Inauguriamo una nuova rubrica, va)

28/10/19

Insieme

Come dice la mia psicologa: è bello scoprire di saper fare le cose da soli, ma farle e condividerle insieme agli altri è ancora più bello.
E allora mi sono ritrovata a fare spesa e cucinare, e fare ordine e pulizia, per la cena d'inaugurazione ufficiale di casa del FidanzatoNerd (ormai possiamo chiamarlo così), con 15 invitati coi quali fare bella figura, e mai, ma proprio MAI nel corso della mattina e del pomeriggio mi sono sentita sopraffare dall'impegno, o prendere dal panico. Perché abbiamo lavorato insieme, in perfetta suddivisione delle mansioni, ed è andato tutto bene, e a fine serata ci siamo davvero dati il cinque perché siamo stati bravissimi. Perché lo abbiamo fatto *insieme*.

Questo è uno dei più grandi insegnamenti che sto ricevendo in questa seconda vita.

25/10/19

Una buona giornata

Dopo una settimana di cielo coperto, tempo uggioso e due giornate intere di pioggia ininterrotta, stamattina è spuntato il sole.


Mi è sembrata la giornata ideale per mettere in atto una decisione importante presa qualche mese fa e che si concretizzerà a inizio 2020.

(Se aguzzate la vista, in fondo, dietro i palazzi, si riconosce il Monviso innevato)

24/10/19

Curiosità

Torino è piena di alberi da frutto. Nei cortili condominiali, nei giardinetti pubblici, talvolta persino lungo i viali, è facile trovare alberi di mele, nespole, susine, ciliege, cachi, prugnette (che qui chiamano ramassin), fichi.
Fioriscono e fruttificano come i loro colleghi delle aziende agricole, eppure quando i frutti maturan, nessuno li raccoglie.

Sarà che dalle mie parti, gratis così per strada, si possono recuperare a malapena limoni e arance amare, ma io questa cosa proprio non la capisco

23/10/19

Il sogno

Lasciamo stare il fatto che ho sognato di essere dalle mie parti in Sicilia, un po' in città, un po' in campagna, a ridosso di un'autostrada sul mare che non esiste nella realtà.
Lasciamo stare il fatto che nel sogno mi trovavo nella necessità di spostarmi con un mezzo di trasporto e decidevo di usare lo stesso servizio di car sharing che saltuariamente utilizzo a Torino e che in Sicilia non esiste (più).
Lasciamo stare che iniziavo prendendo a nolo la cinquecento rossa tipica del servizio, e finivo per ritrovarmi a guidare un motorino.

Ma il fatto che mi sono svegliata proprio subito dopo aver parcheggiato il suddetto motorino sotto casa (vera) dei miei genitori, questo no, non lo posso accettare. Anche perché mi sono svegliata prima di aver terminato il noleggio sull'applicazione ed ho passato i primi cinque minuti dopo il risveglio (che trascorro praticando yoga leggero) a convincermi che era stato solo un sogno e che non aveva senso aprire l'app dal telefonino per controllare se non avessi ancora in corso una sessione di noleggio aperta.

22/10/19

Turbamento

Hai deciso che non è mai troppo tardi per tornare a studiare. Va bene.
Ha capito di avere necessità improcrastinabile di imparare l'inglese. Va benissimo.
Ti sei iscritta al corso A2 dell'università popolare. Ottimo.
Vai alla prima lezione e ti ritrovi, insieme a un'altra decina al massimo di ragazzi, ad abbassare l'età media dei 200 studenti portandola fino a ben 114 anni, e solo perché tra i ragazzini ce ne sono un paio che hanno di sicuro meno di 25 anni. Fantastico.

Stai seduta bella tranquilla in seconda fila, tra una signorotta che ti chiede se ti fermi anche per la lezione seguente, perché lei deve riservare il posto ad un'amica coetanea, e una coppia di baldanzosi centenari che non si capisce se riusciranno davvero a leggere le scritte alla lavagna.

Poi arriva lui, il professore.
Tu lo guardi e dici: non può davvero essere lui il professore. E invece lo è, e a quel punto nel tuo corpo e nel tuo spirito si materializza un turbamento dimenticato. Forse sei anche addirittura arrossita, come ti succedeva quando avevi 16 anni e ti ritrovavi ad aprire la porta all'amministratore del condominio dove abitavo con i tuoi genitori. Per fortuna né la madamina, né i due centenari se ne sarebbero potuti accorgere.

Ok, prendiamone atto: ti sei innamorata.

Inizia la lezione e pensi divertita che vuoi diventare la cocca del professore.

21/10/19

La pianista

Da ragazza andavo a lezione di pianoforte. L'ho raccontato mille volte: purtroppo ho iniziato troppo tardi, avevo più di 16 anni, e non sono mai riuscita ad essere brava. Ero sempre troppo legata al repertorio che avevo studiato, non ero capace di improvvisare e, chiaramente, il mio repertorio andava sul classico, il che non mi rendeva nemmeno popolare tra i coetanei. Ho continuato fino al primo anno di università, poi, ho continuato a studiare da sola e, paradossalmente, proprio quando ho cambiato corso di laurea e sono passata al DAMS, ho smesso. Mi sono dedicata più alla musica teorica che alla pratica e, dopo il matrimonio, ho smesso del tutto.

La musica ha sempre rappresentato un rimpianto della mia gioventù, ma mai e poi mai avrei forzato o "caldamente consigliato" alle mie figlie di imparare a suonare uno strumento. Studiare musica è comunque studiare e mai e poi mai avrei imposto loro un impegno così pesante solo per soddisfare il mio rimpianto.

Tanto la natura, se vuole, sa fare da sé. Io ho sempre pensato che il mio compito fosse di incoraggiare le espressioni artistiche o sportive delle mie figlie, e mai di scegliere al posto loro.
Ebbene, da qualche tempo Matilde ha manifestato interesse per la musica. Alla fine della terza media ho comprato come regalo collettivo una tastiera elettronica semipesata, di seconda mano ma quasi nuova, sulla quale si è cimentata nei mesi scorsi. Ora ha chiesto di prendere delle lezioni. Lezioni vere, in una scuola di musica vera.

Mi fa un certo effetto guardarla mentre si esercita. Rappresenta una scena che non avrei mai immaginato.
È un po' come sentirla parlare in inglese.
È incredibile assistere alla vita dei nostri figli, che si svolge al di fuori della nostra e seguendo percorsi che noi non abbiamo mai contemplato.

18/10/19

17/10/19

È il destino...


A quanto pare è il mio destino... La maledizione, proprio! :-D

16/10/19

Al mattino

Alle 7.30 del mattino, sull'autobus, abbiamo tutti la stessa faccia stropicciata di chi è stato strappato prematuramente al tepore domestico. Tranne gli studenti. Non tutti, ma alcuni hanno l'espressione pallida della paura per la verifica in classe, e in mano tengono un libro o un quaderno che sfogliano convulsamente, secondo me a casaccio.

15/10/19

Complemento d'arredo


Al di là delle date stabilite e dell'astronomia, il vero momento in cui l'estate cede definitivamente il passo all'inverno è quello in cui lo stendino torna ad essere un complemento d'arredo fisso dentro casa.

14/10/19

Traguardo

"Lo sapevo che andava a finire così" ho detto alla mia psicologa quando ho iniziato a piangere. Ma erano lacrime di gioia, di liberazione, di fierezza.
Da diversi giorni ci rimuginavo sopra, e finalmente ci sono arrivata. Un altro grande traguardo psicoterapico raggiunto: il riuscire a dire "Non me ne frega più niente".

11/10/19

Quarantuno (e dodici)


Credo che quello di Matilde sia il più sincero messaggio di auguri che abbia mai ricevuto.

10/10/19

Il pendolo, lo stato sociale e Saramago

Ho ascoltato tre audiolibri in tre settimane.
"Il pendolo di Foucault": in nove giorni di ascolto serrato ho fatto fuori le 26 e passa ore di durata. Il libro più lungo che abbia mai ascoltato e, forse, anche letto. Strepitoso. I
smettere di ascoltare e per fortuna Neonata dorme tanto per cui ho potuto fare sessioni anche di due ore consecutive.

Poi volevo qualcosa di leggero e il nuovo libro de "Lo stato sociale" poteva capitare a fagiolo, se non fosse che è stata una rivelazione pazzesca. No no solo mi è stato difficile interrompere gli ascolti, ma contrariamente al solito l'ho anche ascoltato durante i miei spostamenti per strada, e in genere non riesco quasi mai a seguire il filo di un audiolibro se sto camminando per strada, perché mi distraggo, seguo altri pensieri ecc. Invece questo è stato un portento, ma devo dire che ho avuto il dubbio che la vera portentosità sia attribuibile all'interpretazione, che non al testo in sé. Il libro non è solo letto, e nemmeno recitato. È davvero interpretato, con una maestria inimmaginabile che fa ridere e piangere e riflettere e divertire come se si stesse assistendo in prima persona alla scena. Davvero portentoso.

Poi mi sono dedicata una "coccola".
Ho letto "Cecità" intorno al 2000. Significa che sono passati quasi vent'anni, eppure ho continuato a considerarlo uno dei romanzi più belli della letteratura mondiale. L'ho ascoltato in audiolibro e me lo sono ricordato tutto, ma ogni parola era la riscoperta di un'opera grandiosa. Questa cecità fa davvero "vedere" la profondità dell'abisso in cui l'essere umano è capace di portare gli altri e se stesso. Nessuno dei protagonisti, alla fine storia è lo stesso dell'inizio, e nemmeno il lettore.

Dopo questo tour de force letterario, fino a lunedì farò pausa. Mia figlia adolescente mi suggerisce di ascoltare i "Pinguini Tattici Nucleari" su Spotify.

09/10/19

Sarebbero stati 15

Oggi sarebbero stati 15 anni di matrimonio.
Una cosa di cui ero sicura, 6 anni fa, e le mie previsioni si sono realizzate, era la certezza che non sarebbe mai passato anno (in realtà anche mese, settimana e giorno) in cui io non ci avrei ripensato, e così è stato.
Ricordo quel giorno come fosse ieri e, nonostante tutto, non lo rimpiango. Ci sono pensieri ed emozioni che ricordo ancora vividi.

E poi, ormai, è tutto stato elaborato, ammorbidito, digerito, accettato come naturale prosieguo della storia. Per come eravamo fatti, Schroeder ed io, eravamo perfetti l'uno per l'altra. Nel momento in cui ci siamo sposati, se ci fossimo cristallizzati lì, saremmo durati per secoli. Il problema è l'imprevedibile fattore umano che purtroppo ci caratterizza. La vita cambia e ci cambia, e se la sincronia del movimento dell'uno e dell'altro non si riallinea, lo squilibrio va esacerbandosi, arrivando all'estremo, all'irriconoscibilità. Sembra impossibile che sia mai esistito un momento in cui, consapevolmente, si è creduto che quell'unione potesse durare per sempre.
Quanto ho imparato e quanto ancora sto imparando sulle relazioni e sulla coppia. Sulla condivisione, sulla parità, sul modo di dire "l'uno per l'altra" e "insieme". Quanta terapia sulla parola "insieme" e sui verbi coniugati al plurale.

È andata così.
Oggi festeggio un anniversario mancato. Contrariamente alla maggior parte delle volte precedenti, lo festeggio con un sorriso. Un sorriso sereno, di presa coscienza e accettazione. E giuro che non sarà provocato dall'alcool :-D

08/10/19

Ma perché?


Ma per quale strana ragione un'adolescente pensa ad utilizzare lo Smartphone per programmare l'invio di un messaggio alla madre su telegram, invece che, banalmente, usarlo per impostare una sveglia?

07/10/19

Mistero

E quindi mi fermano queste due ragazze, che all'inizio mi sembrava che cercassero di vendermi qualcosa da quanto erano cariche di borse, e mi chiedono dove si trova una via che, in effetti, era proprio a duecento metri da dove stavamo, però dovevo spiegare loro come infilarsi nella scacchiera di traverse e traversine che riempie gli spazi tra i grandi e larghi corsi da queste parti. Ci provo, glielo spiego, dovete passare sull'altro marciapiede e poi alla seconda traversa girare a sinistra, poi dovrebbe essere la prima o al massimo la seconda traversa sulla destra, e insomma, sembra che abbiano capito, mi ringraziano e si avviano. Io proseguo, arrivo al semaforo per attraversare il corso, suppongo che loro abbiano optato per un attraversamento selvatico a metà della strada che tanto c'è poco traffico, e mentre passo mi giro per guardarle. E non ci sono. Sparite.
E non è possibile perché erano a piedi ed erano cariche di borse, mica potevano mettersi a correre, e di sicuro avrebbero dovuto ancora essere a mia portata di vista.
Dove sono finite? Hanno sbagliato? Hanno girato a destra? Non hanno attraversato? Si sono infilate nella traversa sbagliata?
Non lo saprò mai.

04/10/19

La rapitrice di bambini

"Vieni, Bambino, è arrivata la tata"
"Io non voglio"
"Bambino, dai, vieni, andiamo a casa"
"No!"
"Dai, Bambino, è arrivata la tata"
"No, io non voglio andare!"
"Bambino, amore... Devo anche prendere Bambina che sta aspettando nella sua classe... Forza, esci da lì e andiamo"
"Io non voglio andare, io voglio restare con la maestra!"

Segue azione di forza. 
La tata veste la divisa dei NOCS, entra in classe andando in deroga al regolamento, si infila sotto il tavolo da pollicino sotto il quale si è rifugiato quel disgraziato in miniatura, lo tira fuori e lo porta via mentre lui si aggrappa agli abiti della maestra continuando a dire he non vuole andare, e la maestra sorride rassicurante agli altri adulti, tranquillizzandoli sul fatto che quello a cui stanno assistendo non è un rapimento.

In corridoio, davanti agli armadietti per il cambio delle scarpe.
"Bambino, ma che modo è? Perché ti sei messo a fare storie?!"
Lui ride: "Ti ho fatto uno scherzo"

Io non sono la madre. Per quanto le maestre abbiano la copia dei miei documenti, la delega firmata e controfirmata, mi abbiano conosciuta perché la madre mi ha presentato a loro come la tata che sarebbe andata a prendere tutti i pomeriggi i Bambini, abbiano visto quasi tutti i giorni i Bambini corrermi incontro felici che ero andata a prenderli, io non sono la madre. E, nonostante tutto, mi sono sentita come se davvero li stessi rapendo.

03/10/19

Una cosa

Di certo Torino non è una città che si fa amare per il clima, però una cosa che mi piace è che quando fa le notti di pioggia e l'indomani c'è il sole, l'aria si pulisce e la visuale si perfeziona. Camminando per strada diventa facile scoprire, inaspettatamente, le montagne.
E davvero, per giorni e giorni nemmeno ti ricordi che ci sono.


02/10/19

Un buon metodo

Suona il campanello.
Apri gli occhi. Guardi l'ora. Le 04:15. Impossibile che abbia davvero suonato il campanello di casa tua alle 4 di notte. Lo avrai sicuramente sognato.
Hai ancora un'ora e 25 minuti di sonno prima della sveglia. Ti giri.
E pensi.
E se avesse davvero suonato?
E se fosse successo qualcosa? La dirimpettaia che sta male e chiede aiuto? Un'emergenza per cui si deve evacuare il condominio? Un ladro che sta cercando di forzare la porta?
Ti alzi. Vai alla porta, origli. Silenzio. Guardi dallo spioncino. Nessuno.
Torni a letto. Le 04:20. Avresti avuto un'ora e 20 minuti di sonno davanti a te, ma tutta questa agitazione te l'ha fatto sfumare.

Sognare il suono del campanello è un buon metodo per sprecare ore di sonno prezioso.

01/10/19

Lo devo ammettere

Contrariamente al papà dei Bambini, che incarna tutti i cliché sugli uomini della pianura padana, sui figli unici e sui padri inadeguati al ruolo, il papà della Neonata è un gran figo.
:-D