31/01/10

Appeperonato...

Quando aspettavo Matilde, coglievo ogni suo minimo segnale di attività per cominciare a dialogare con lei. Quando la sentivo scalciare, segno che fosse "sveglia", ne approfittavo per canticchiarle le mie arie d'opera preferite (ero ancora fresca fresca di studi musicologici), mentre la "coccolavo", spingevo dove sentivo spingere lei ecc...
Fino all'età di un anno e mezzo, la sua "ninna nanna" preferita era "Che gelida manina", della Bohème.

Probabilmente l'aver ascoltato, anche se dall'ineducata mia voce, una musica "di qualità" fin da dentro il grembo, ha coadiuvato il suo sviluppo intellettivo, e forse ha contribuito a fare quel gioiellino che è.

Stamattina, da una frase detta a caso, è saltata fuori una cantilena: "Ah però! Ah però! Ah peperooooooooone!" che è diventata il tormentone del pomeriggio, della sera e forse lo sarà anche della notte.

Di questo passo, Woodstock nascerà già tontolone...

29/01/10

La cassapanca, il serpente e la girandola

Mi trovo seduta sul letto, comodamente poggiata alla spalliera col portatile sulle gambe, quando Matilde fa irruzione in camera:
"Eccolo è proprio lì! Non ti spaventare! Lo vedo! Il serpente sulla cassapanca! Adesso lo caccio via!"
Sparisce correndo e lasciandomi a fissare il vuoto sulla cassapanca. Ricompare dopo 4 secondi con una gigante girandola  verde in mano
"Eccomi ci penso io!"
Agita la girandola facendola girare, ci soffia anche contro per aumentarne il potere - immagino - poi la sbatte sopra la cassapanca
"Vai via sepente! Vattene! Vattene!"
Mi guarda soddisfatta
"Adesso sei salva!"
"Meno male, grazie!" le urlo dietro mentre scompare di nuovo.

La sottile linea tra immaginazione e allucinazione, tra gioco e follia.

Il profilo di Woodstock

Ieri pomeriggio ho fatto l'ecografia morfologica.

Prima di distendermi sul lettino ho precisato "Noi non vogliamo assolutamente sapere di che sesso è, ci interessa solo sapere che stia bene e che abbia ogni cosa al posto giusto"
L'ecografista ha riso bonariamente: prima di noi sono entrate almeno due  donne al secondo figlio che, a sentire i discorsi in sala d'attesa, erano lì solo per sapere di portare in grembo una femminuccia: la prima perché aveva già un maschio e quindi voleva "fare la coppia", la seconda, invece, aveva già un'altra femmina e *siccome* la bambina *voleva* una sorellina allora quella doveva essere per forza femmina. Inutile dire che entrambi erano maschi e quanto l'hanno presa male, specialmente la seconda...

Ma comunque...

Mi sono distesa sul lettino ed ero un tantinello agitata... non so  perché ma sta cosa di poter sapere così tanto in anticipo se il bambino è in salute mi mette l'ansia...

Woodstock sta bene, ha tutto il necessario e tutto al posto giusto. Manco a dirlo, dormiva, tanto che il dottore mi ha "scafugnato" la pancia per farlo spostare un po' e "fotografarlo" da tutte le direzioni. In definitiva l'esame è andato bene.

Questo è il suo profilo:

Si vede la fronte ampia (segno d'intelligenza), il nasino piccolo (segno che non è figlio mio....), la bocca e il mento. Quelle tre-quattro palline bianche sotto il mento sono le dita della manina destra...

Ho anche un'immagine, dove si cercava l'esistenza della vescica, che secondo me è proprio presa da sotto con tanto di gambe aperte... ma non la posto perché non vorrei che qualche ecografista di passaggio la interpretasse rovinandoci questa "sorpresa" per cui stiamo tanto combattendo! (Inutile dire che più di qualcuno non ci credeva che saremmo riusciti a non farcelo dire ed è convinto che noi lo sappiamo ma non vogliamo dirlo....... sgrunt!)

28/01/10

Traumi al supermercato

Reparto macelleria:
"Guarda, Maria, il maialino!"

Maria è una bambina di circa 5-6 anni che trotterella verso la madre e si ferma a guardare. Poi si volta, perplessa e anche un po' delusa, verso di lei.
Il "maialino" è un maialino *morto* e scuoiato, con gli occhi cavati e chiusi, che fa bella mostra del suo cadavere sul banco della macelleria.

Fossi in Maria diventerei vegetariana a lampo, non tanto per convinzione, quanto per ripicca.

Mi chiedo come vengano in mente, certe idee, a certe madri...

27/01/10

Secondo esperimento di pannolino lavabile

Ottimo.
Ha assorbito un bicchiere d'acqua senza versarne una goccia. L'unico aspetto che mi lascia perplessa è che la capacità di assorbenza è quella che è, in base al tipo di inserto utilizzato, e poi il "di più" non viene assorbito ed esce fuori... inoltre "strizzandolo" viene restituito anche il liquido assorbito in precedenza (penso ad un bambino tenuto in braccio, ad esempio...).

Comunque, questo mi conferma l'idea che mi ero già fatta: se con un pannolino usa-e-getta si possono fare 4-5 cambi al giorno, coi lavabili ce ne vorranno almeno un paio in più... ma chissenefrega, tanto per questo prezzo ci farei al massimo 10 giorni con gli usa e getta.

L'unica cosa che mi dispiace è che non potrò utilizzare tutte le stoffine sciccose che avevo selezionato, ma dovrò lasciare il PUL come ultimo strato... Purtroppo la cotonina coi pulcini che avevo messo all'esterno si è bagnata tutta perché l'acqua è "passata" fuori attraverso la cucitura, ovviamente, spostandosi dalla flanella interna all'esterno... se l'esterno rimane il PUL (impermeabile oltre ogni previsione!) allora non passa nulla fino a che la capacità massima di assorbenza dell'intero pannolino non è stata raggiunta.

Sono soddisfattissima del risultato ottenuto, spero ri riuscire a scucire quest'altro prototipo mezzo fallito o quanto meno di togliere la conotina esterna, in modo da poterlo usare (considerando quanto l'ho pagato, il PUL, non voglio sprecarne nemmeno un centimetro).

Al prossimo mostro la foto!

26/01/10

Il nido insonorizzato

"Lo hai sentito?"
"No"
"Ma come? Io ho sentito benissimo la tua manina che si è persino mossa!"
"..."
"E adesso? Questo l'hai sentito?"
"No"
"Aspetta, forse c'è qualcosa che non è chiaro... Dammi la mano... Quando io la poggio sulla mia pancia per farti sentire il fratellino che da i calci, tu lo senti così, come un piccolo colpetto..."
"Ho capito..."
"Ma ti che cosa ti aspettavi di sentire?"
"Il botto!"
"Il botto?!"
"Quando io do i calci alla palla faccio rumore...!"

Coff coff!

Uno degli svantaggi dell'essere mamma è che i figli ti si appiccicano sempre di più in modo inversamente proporzionale al loro stato di salute.
Più stanno male e più ti si incollano addosso.

Dopo aver passato due notti con Matilde nel letto, affetta da un semplice raffreddore che l'ha portata al limite del laringospasmo, ed essermi sorbita la sua tosse in faccia per entrambe le notti, anch'io mi sono raffreddata. Sono stata per tre giorni col naso colante, al punto che dal troppo soffiarlo mi si è irritata e screpolata tutta la pelle e adesso sembro Mastro Ciliegia, mentre stamattina mi è anche arrivata la tosse...

Ah! Ma la maternità da anche molte gioie, eh! Che vi credete! E lo sa bene Woodstock, che ad ogni colpo di tosse mi tira un calcio... come se lo facessi apposta a "comprimerlo" con la contrazione degli addominali...

25/01/10

Giveaway di pannolinilavabili.info

Siccome più ci penso e più mi convinco (ieri ho anche ordinato il poliuretano per fare il rivestimento impermeabile), ho appena partecipato a questo giveaway:



Ehm... nel caso in cui qualcuno di voi volesse partecipare e dovesse vincere... se in realtà il pannolino non gli serve, poi me lo regala? :-)

Brutto segno...

Quando ti senti male, malissimo... hai la gola in fiamme, starnutisci a raffica, riesci a stento a tenere gli occhi aperti, senti un freddo che parte dal midollo e si espande verso l'esterno del corpo, ciondoli in giro per casa passando dal letto al divano e viceversa e, nel momento in cui pensi "quasi quasi mi metto il termometro", le campane della chiesa vicina cominciano a suonare "a morto", forse è il caso di chiamare un medico...

Help me! Etciù!

24/01/10

Street view

E finalmente hanno mappato tutta la mia città, compreso il centro storico dove abito!
Mi fa impazzire l'idea che la macchina di Google sia passata sotto casa mia due volte ed io non l'abbia vista!
E' passata di sicuro almeno due volte perché percorrendo la mia strada in un senso si vede la persiana della stanza da letto con le alette aperte, mentre quella di Matilde è tutta chiusa (saranno passati durante uno degli ultimi riposini pomeridiani?)

Invece, percorrendola nell'altra direzione, la stanza da letto è spalancata (si vede benissimo la tenda bianca dietro i vetri) e la stanzetta di Matilde ha solo le alette aperte... e questo di solito accade di mattina, quando la bambina è a scuola ed io rifaccio il letto in camera.

Purtroppo non si vede bene il gazebo sul terrazzo...
Si vede il lampione dell'illuminazione pubblica che è la casetta del geco che era venuto a passare un week-end nella mia camera da letto, si vede la palazzina fatiscente che è sede della merceria delle bicentenarie, si vede anche (sul terrazzo, nella prima foto) il muro condiviso con la Bionda...

Le riprese credo siano state fatte ad ottobre scorso, infatti girovagando un po' di possono ammirare i meravigliosi cumuli di munnizza che hanno portato al collasso tutta la città, ai primi di novembre.

Chi conosce il mio indirizzo completo può andare a vedere, vedrà il portoncino verde di casa mia, la cassetta delle lettere e la panda bordeaux posteggiata davanti casa, il cancello della Signora e la cinquecento blu delle dirimpettaie... :-D
Ma attenziona a non fare come la maggiorp parte dei postini: non vi confondete con l'altra strada che ha lo stesso nome e cognome della mia!

22/01/10

Opinion leader

"Matilde stai seduta!"
"..."
"Quando si mangia si sta seduti a tavola!"
"..."
"Ma che novità questa?! Chi vedi che sta mangiando in piedi?!"
"Io!"

Ma come si fa?!

L'erogazione dell'acqua è stata sospesa di nuovo, ma stavolta non mi ha colta impreparata.
Ogni mattina mi arrampico fino al nostro recipiente dell'acqua per controllarne il livello. Se la scala graduata è corretta abbiamo ancora circa 150 litri d'acqua.

Ma stavolta mi adopero fin da subito con la modalità "risparmio idrico": piatti di plastica, salviettine umidificate e docce e pulizie in casa sospese fino a quando non avremo di nuovo il recipiente pieno.

Guardo la pila di stoffine sciccose che ho selezionato per cucire i pannolini lavabili di Woodstock e non posso fare a meno di sospirare. Vista com'è la situazione di questi tempi, forse non è proprio il caso...

20/01/10

Per colpa di un broccolo

"Mahnfa hnfonf hfiehnfo a ihnhfiohnffihnfe!"
"Matilde se mastichi bene, prima di provare a inghiottire, vedi che ce la fai!"
"Hnfo dehnfo hnfputahnfe...!"

Catastrofe.

Per un pezzo di broccolo crudo, piluccato prima di cena e non riuscito ad ingoiare a causa della gola infiammata, una catastrofe in stile "Esorcista".

Io non capisco quelle persone che si schifano di pulire i culetti dei bambini sporchi di cacca.
Forse non hanno mai visto una bambina di 4 anni che vomita in giro per casa in quantità superiore al suo peso, segnando la traccia del percorso dalla cucina al bagno.

19/01/10

Conteggio parole

Una delle cose che, finora, mi ha scoraggiato di più nel proseguire il NUOVO è stata la brevità.

Spremendomi e ammazzandomi di invenzione e scrittura, sono arrivata a scrivere in tutto poco più di 80 pagine, contro le 170 di BL. Meno della metà.
Eppure la storia volgeva al termine e mi dicevo continuamente "Ma che altro devo inventarmi ancora? Cos'altro mai può succedere?". E di lì via alla depressione e ai momenti di abbandono totale del lavoro.

Poi, per rivedere con precisione una certa parte, ho riaperto BL e l'ho guardato. Ampio, spazioso, leggiadro... soprattutto spazioso... Molto spazioso.

Guardando bene ogni pagina con lo zoom minuscolo, al 15%, si vede benissimo che c'è una spropositata quantità di paragrafi. Per paragrafo intendo un blocco di testo separato dal precedente con un rigo vuoto.

Al che mi è sorto un dubbio circa l'autentica lunghezza di BL e allora ho usato uno strumento, che sembrerà totalmente inutile, ma a me ha detto una cosa importante: il conteggio delle parole e dei caratteri.
Ebbene, BL consta in tutto di poco più di 48.000 parole. Le 80 pagine del NUOVO sono circa 43.000 parole... e in realtà non è ancora finito... significa che non è affatto vero che ho scritto meno della metà di BL, è solo che il testo è più appiccicato e fa economia di pagine.

Forse non è facile capire quanto questa notizia mi abbia risollevato il morale.

Primo esperimento di pannolino lavabile

Fallito miseramente.
Il problema nel riadattare i tutorial secondo per proprie convinzioni è che spesso le proprie convinzioni sono sbagliate.

D'altro canto chi fa un tutorial ci ha studiato e ristudiato, no?

Insomma, per eccesso di previdenza ho usato uno strato di cotone, due di flanella, uno di spugna e un'altro di cotone... con il risultato che lo spessore era tale che ho fatto fatica persino per rivoltarlo dal dritto. Assolutamente non indossabile.

Inoltre non si può fare a meno del tessuto impermeabile, perché è bastato un dito d'acqua per fare inzuppare e colare l'acqua entro un'area di pochi centimetri... Insomma, senza l'impermeabile il liquido non si distribuisce, ma passa subito attraverso gli stati di cotone e cola giù.

Il problema del tessuto impermeabile è che non sono sicura di trovarne uno soddisfacente in zona e allora dovrei ordinarlo su internet... Sempre nella speranza che si trovi e che sia disponibile in tempi brevi...

Bah... vediamo... sta cosa mi demoralizza un po'...

18/01/10

Avanti un altro!

"Matilde, è pronto! Vai a lavare le mani!"
"Ma io non mi so sbracciare!"
"Ma ci posso credere? E a scuola allora come hai fatto? Non te le sei lavate le mani?"
"Si me le sono lavate..."
"Appunto!"
"Però non sono riuscita a sbracciarmi e mi sono fatta aiutare dai miei compagni. Prima ci ha provato Clara ma non ci è riuscita, poi ci ha provato Matteo ma non c'è riuscito nemmeno lui.... ed è finita che non mi sono sbracciata e mi sono messa lontana dall'acqua!"

Forse gli elastici dei polsini della tuta sono troppo stretti. Quasi sicuramente si è lavata al massimo la punta delle dita.
Ma immaginarmela mentre se ne sta con le braccia protese e i suoi compagni fanno a turno per sbracciarla, mi ha fatto sbellicare dalle risate!

Link per "ecomamme"

Dunque, per accontentare Moon, ecco il video (uno dei tanti) che mostra come cucire un pannolino lavabile in casa, ed ecco invece il link che porta alla spiegazione di come farsi in casa le salviettine umidificate.

Per chi volesse saperne di più, invece, ecco il sito più completo che ho trovato a riguardo: Pannolinilavabili.info

Spero di aver soddisfatto le vostre curiosità! ;-)

Altro obiettivo conseguito

Ho finito di sistemare e riordinare tutte le mie cose del cucito! Incredibile! Uno ad uno sto già onorando tutti i buoni propositi che ho fatto per quest'anno e non è nemmeno finito gennaio!

...mi faccio paura...!

Ecomamma

Le donne incinte sono un po' strane, si sa... Gli ormoni fanno brutti scherzi, e se a quelli ci aggiungiamo l'astinenza da cioccolato, allora è fatta.

Io sono sempre stata una patita dell'ambiente. Da piccola ero iscritta al WWF e ritenevo che quello fosse il massimo che potessi fare, visto che si trattava anche di andare in mezzo ai boschi a raccogliere la munnizza che gli altri lasciavano in giro dopo le scampagnate di pasquetta. Peggio di così..!

Già nel 2005 avevo letto con interesse la storia dei pannolini lavabili, ben diversi dagli odiosi ciripà che tanto denigra ancora oggi mia madre. Ma in Italia erano poco diffusi, specialmente dalle mie parti, e a comprarli su internet si trovavano i kit da 400 euro... Insomma, alla fine non posso dire che in quei 2 anni e mezzo di pannolini di Matilde abbiamo speso di meno, perché non è certamente così, però spendere 400 euro per qualcosa che poi, magari, non va bene o non corrisponde alle necessità... insomma...!
Poi c'era anche il non indifferente problema del clima: nascendo a dicembre, Matilde si è fatta i suoi primi 3-4 mesi (quelli delle cacche liquidissime e frequentissime) in inverno, e questo avrebbe complicato ancora di più il problema del lavaggio e soprattutto dell'asciugatura.

Woodstock, però, nascerà all'inizio dell'estate e avrà davanti a se almeno 4 mesi buoni di caldo e bel tempo. Quindi quindi... ho fatto una piccola indagine di mercato ed ho scoperto che i pannolini lavabili costano ancora tantissimo, anche se di meno di 5 anni fa... si tratterebbe di spendere circa 200 euro per una quindicina di pannolini, che basterebbero per due giorni costringendo comunque ad una lavatrice al giorno o poco più...

Poi ho visto una foto... e mi si è accesa la lampadina creativa. Vantano i tessuti naturali, cotone sulla pelle, spugna per assorbire... insomma, io sono o non sono una che con la macchina da cucire "se la cava" discretamente?
Ho digitato, quindi, su google "tutorial pannolini lavabili" e......... mi si è aperto un mondo!!!

Ho deciso: mi faccio da me i pannolini lavabili per Woodstock! Ho un metro cubo di stoffa di tutti i colori e le fantasie nell'armadio, almeno la uso per qualcosa di veramente utile!

...e considerando che a questo punto parto con una spesa praticamente nulla... se anche dovesse andare male, se non dovessi trovarmi bene con sti cosi, se trovassi tutto il discorso troppo complicato per una puerpera, potrò sempre tornare indietro e comprare i normalissimi pannolini usa e getta, senza rimpiangere di aver "buttato" 200 euro! :-D

(En passant, ho scovato il blog di una folle che si fa in casa persino le salviettine umidificate imbevendole in una mistura di acqua, olio, detergente e un estratto di te antibatterico... mio marito dice che è da "estremiste" ma io sta cosa la forò, ah! se la farò!)

Decisione presa e dama iniziata!

Provando un po' l'effetto dei colori più chiari e di quelli più scuri sulle varie tele da ricamo che ho in casa, alla fine il risultato migliore è stato quello su un'etamine bianca...

Presa dall'entusiasmo, ho anche iniziato il ricamo vero e proprio e considerando quanti milioni di cambi di colore ci sono e quanto ricamo riesco a fare in un paio d'ore di lavoro, credo che dovrei riuscire a finirla entro il 2023, dunque potrò regalarla a Matilde per i suoi 18 anni................................

Ma non mollo, ormai la decisione è presa e non ricamenrò nient'altro finché non sarà finita.

Correggo, non ricamerò nient'altro finché non sarò almeno a metà!

Ehm... vabbè, diciamo che mi metto pubblicamente d'impegno qui per non farne un UFO vero e proprio... che mi sembra già tanto. Poi se dovessi riuscire a finirla anche tra un anno poco importa...

Quando avrò ricamato una porzione apprezzabile di gonna, pubblico la prima foto!

16/01/10

Aggiornamento Stargazer... i colori

Smanettando col fotoritocco sono riuscita a fare qualche prova di colore... chiaramente sono solo indicativi, dato che poi di persona il lino e il cotone possono avere colori diversi da quelli che si vedono sullo schermo...

Avorio




Bianco candido



Grigio



Blu




Mannaggia alla pupazza, quello che rende meglio è il blu!

Obiettivo Stargazer

Ho lo schema.
E' enorme.
Non mi basterà questa vita per finirla e siccome *questa* vita finirà nei dintorni del 10 giugno, devo sbrigarmi.

Signore e signori, la mia amata dama Mirabilia, The Stargazer, che tanto mi fa pensare ad Alina, scavalca in un colpo solo tutti gli altri propositi crocettosi che avevo fatto e passa in cima alla classifica delle priorità di ricamo, altrimenti non ce la faccio a terminarla in tempo, e se dovesse rimanere un UFO non me lo perdonerei mai. E' una follia, un desiderio irrazionale e assurdo, ma non per questo da ignorare...

Devo procurarmi al più presto la tela. Nel modello del sito mirabilia è ricamata su un lino 11 fili, color cappuccino:


Ma a me non piace per niente... ci vedrei bene un bel lino bianchissimo e lurex silver, piuttosto... o no?  Anche se "la morte sua" è un colore scurissimo, proprio un blu notte, a costo di cambiare i colori delle perline e metterli bianchi e madreperlati, ma... con quali occhi potrei mai ricamare su una tela blu notte??
Voi esperte e non, che ne pensate? Avete tempo fino a martedì per darmi i vostri suggerimenti! :-D

15/01/10

Sigh...

Tutte le merende a base di banana con la nutella, tutti i dolcetti natalizi di mia madre, tutti i cuneesi al rhum, tutte le fette di panettone farcito al cioccolato, tutti i pezzi di torrone, tutti i datteri, tutte le noci, tutte le tazze di cioccolata, tutti i rocher, tutti i biscotti al cioccolato, tutti i bignè alla panna, tutte le torte setteveli, tutto tutto tutto.............

Ho pagato tutto.

Oggi pomeriggio sono stata alla visita mensile in ospedale. Ho preso più di due chili in 40 giorni e il ginecologo mi ha rimproverato e messo a dieta.

Da domani solo broccoli e carote bollite. Aiuto.

(Comunque Woodstock sta benone!)

14/01/10

Il silenzio

Lunedì era normale, visto che non è giornata di erogazione.
Martedì era preoccupante, visto che era il segnale di qualcosa che non andava.
Mercoledì il disastro: rubinetti sputacchianti e recipiente vuoto.

Stamattina, accompagnando Matilde a scuola, il silezio delle strade era devastante. Non c'era il consueto ronzio dei motorini che caricano l'acqua nei recipienti delle case.
Di ritorno da scuola qualcuno, però, si sentiva... Ottimista e speranzosa mi sono precipitata ad accendere il mio ma niente da fare: solo rumore e niente acqua. Evidentemente qualcuno ci ha sperato e si brucerà il condensatore del motorino, com'è successo a me qualche mese fa.

E' inutle, il problema dell'acqua nelle case è eterno.
Poi alla fine ci si arrangia. Per lavarsi i denti si usa l'acqua della bottiglia. Le salviettine umidificate possono essere un valido sostituto del bidet. I piatti di plastica sono inquinanti ma aiutano.

Nel mio recipiente ci sono circa 8 cm d'acqua e li stiamo risparmiando per gli sciaquoni dei bagni.

Speriamo che domani la situazione si risolva...

12/01/10

La casetta misteriosa

Durante le feste natalizie mi sono dedicata ad un regalo di compleanno per un'amica molto speciale...
Lei ama le casette e le colleziona in tutti i loro utilizzi: soprammobili, magneti per il frigo, tazzine e teiere, di carta, di stoffa, cucite, ricamate, di cartapesta ecc...
Ma una certamente le mancava....
Questa:

Questo è il prospetto principale



Facciamo un giro sul fianco, dove c'è un albero...



Ecco il retro della casa, dove si trova un comodo stendibiancheria...



L'altro fianco della casa è adornato da una finestra...



Questa è una piccola lucertola, che si prende il sole vicino alla porta d'ingresso...



Questo è il dettaglio dell'albero e dei suoi bei fiori in fimo



Ecco il pratico filo per stendere la biancheria... la padrona di casa deve amare particolarmente le fantasie fiorite e colorate...



E questo è un piccolo fiore che fugge dal ramo principale del rampicante per affacciarsi sulla finestra e dare il buongiorno a chi dorme lì dentro.

Ma chi sarà mai la padrona di casa?

Eccola! :-D



Ripresa, anche, delle attività intellettuali

Signore e signori, è con somma gioia che vi annuncio di aver ripreso in mano la scrittura del NUOVO, il seguito di BL.

Dove arriverò non lo so, ma se non altro sono arrivata a rileggere e correggere quanto già scritto finora.

11/01/10

La maledizione del bergamotto

Abbiamo un supermercato piccino sotto casa. Poco assortimento ma prezzi onesti, nonché la comodità di poter scendere in due minuti a comprare qualsiasi cosa serva. Purtroppo, però, di ciascun articolo hanno poca scelta sulle marche, per alcuni non ne hanno proprio, nel senso che si trova solo una marca e basta.
Un esempio è il tè.
Hanno solo il tè "star", che a me personalmente fa schifo.

Non ho una grande cultura del tè, questo è vero, per cui ogni volta che mi capita di andare in un supermercato più assortito mi ricordo che avrei potuto prendere del tè migliore solo dopo che sono arrivata a casa.
Qualche tempo fa ho deciso di andare a cercarlo di proposito. Sono andata alla sma e mi sono piazzata davanti l'assortimento della "Twinings", pur sapendo che il tè aromatizzato non mi piace.
Ho scelto, dunque, il classico "Earl grey", meravigliandomi - ma non abbastanza da approfondire la questione -  del fatto che la confezione fosse di colore giallino.

Arrivo a casa, preparo l'acqua, apro la confezione e una zaffata di aroma di bergamotto mi assale.

Io odio il bergamotto, e ancora di più il tè al bergamotto.

Ok, mi resta la confezione aperta, mai utilizzata.

Passano i giorni, le settimane, i mesi, arriva il freddo anche qui. Ricordandomi che in casa c'è solo quell'orripilume, stamattina mi ero riproposta di scendere a comprare anche il tè star del supermercato sotto casa, pur di avere qualcosa con cui colorare l'acqua e riscaldarmi un po'.
Arrivo e noto con grande sorpresa che accanto a quello star c'è anche il nuovo tè "lipton" (mmmmmmmh-mmmmmmh! Fenomenale!). Mi dico che forse sarà anche peggio di quello star, ma almeno è un tè, e non posso più campare di solo latte e miele. Salgo a casa e lo ripongo nel mobiletto.
Nel pomeriggio decido di assaggiarlo. Metto a bollire l'acqua e lo prendo in mano. Leggo il sottotitolo. "Tè nero". Bene, penso, ancora meglio. Poi leggo il secondo rigo "aromatizzato al bergamotto".

Giuro che non mi sono messa a piangere solo perché c'era Matilde lì con me.

Ma i fatti propri, mai?

Io non capisco perché tutte le persone che mi circondano non riescono a tenersi fuori dai fatti strettamente miei e della mia famiglia.

Il prossimo 28 gennaio farò l'ecografia morfologica e - di comune accordo (!) con mio marito - abbiamo deciso di NON farci dire il sesso di Woodstock, a meno che non si presentino problemi strettamente legati a quelle zone lì.

Si è scatenato il finimondo.

I più "delicati" si limitano a fissarmi per qualche secondo, con un sorriso attonito, forse in attesa di capire se io stia scherzando oppure no.
Ma è così strano? Fino a 30 anni fa i bambini nascevano lo stesso e le mamme preparavano ugualmente il corredino e il necessario pur non sapendo ancora se sarebbe arrivato un maschietto o una femminuccia... tutta sta frenesia, adesso, perché?

Io non lo voglio sapere.
Non lo volevo sapere nemmeno al tempo di Matilde, ma lì fu mio marito a insistere, perché voleva in qualche modo rendere anche per sè più concreta l'idea di questo mostriciattolo che ci avrebbe sconvolto l'esistenza da lì a poco.
Io non volevo saperlo perché non sopportavo l'idea che le persone mi palpassero la pancia chiamandola per nome... invece, poi, l'ho dovuto sopportare...........

Ma stavolta no, stavolta sono decisa (nonché più agguerrita anche nei confronti di mio marito): sapremo se è maschio o femmina solo quando nascerà.

Mi devo procurare un piccolo randello telescopico da borsetta, da utilizzare con chi - come è successo - si offre di accompagnarmi all'ecografia per farsi dire, poi, di nascosto da me il sesso di Woodstock.

10/01/10

Ripresa delle attività

Mi meraviglio di me stessa: ho ripreso a ricamare. Ho iniziato l'asciugamani grande della coppietta che volevo preparare per Matilde... avevo già ricamato quella piccola ma quella grande non l'ho mai neanche guardata.
Ho deciso di ricominciare da qui il mio cammino di ricamo, alla grande con tremila sfumature e obbligo di retro perfetto.
Se riesco a finirla entro la fine di gennaio, quando a febbraio comincerò questa dama Mirabilia mi sembrerà una passeggiata!

08/01/10

La mia dottoressa

Oddio ora sembra che io sia circondata da dottori incompetenti, oppure che abbia la presunzione di volerne sapere di più dei medici... Non è affatto così, semplicemente vivo costantemente sotto l'egida della frase "Capitano sempre tutte a me".

La mia dottoressa, parlo del cosiddetto "medico di base", è tutto sommato giovane ed ha "ereditato" l'ambulatorio e i pazienti dalla vecchia dottoressa che mi aveva seguita dalla nascita mia fino a poco prima della nascita di Matilde: mia zia.

Sull'argomento "Avere un medico in famiglia è la peggiore disgrazia che possa capitare" aprirò tutta una sezione a parte, prima o poi. Tanto ormai che non gioco più a Country Story ho tanto tempo libero in più.

Quando mia zia andò in pensione raccomandò caldamente a tutta la famiglia (che assisteva per intero fino ai parenti più larghi) di scegliere quella che allora era solo la sua sostituta per quando si assentava. Non era facile opporsi, tanto più che, bene o male, anche la sostituta ci conosceva da un po' di tempo.

Il problema non è tanto l'incompetenza "medica" della ragazza, perché tutto sommato finora non ha mai sgarrato di una virgola (al contrario di mia zia, che anni fa cercò di accopparmi senza riuscirci) però è distratta, è svampita, è sognante... e sbaglia sempre le ricette. Forse non sempre, ma 9 su 10 le sbaglia. Oppure le sbaglia solo a me, questo non so dirlo.

L'ultima è di stamattina: avevo la visita allergologica di controllo (riassunto delle puntate precedenti, io soffro di asma allergica e a fine estate l'allergologa, informata sul fatto che stavo cercando una gravidanza, mi suggerì di farmi vedere ogni tanto, soprattutto nel caso in cui fossi riuscita ad iniziare la gravidanza, per evitare di trascurare situazioni che avrebbero potuto precipitare all'improvviso).

Antefatto: due settimane fa vado a farmi fare la ricetta dalla dottoressa, esco dall'ambulatorio e mi accorgo che non ha segnato l'esenzione ticket per patologia, rientro e lei me la corregge "a mano" apponendo firma e timbro.

Stamattina, arrivo dentro lo studio dell'allergologa dopo aver fatto un'ora e tre quarti di turno e lei, appena vede la ricetta, mi dice che non è consentito correggere l'esenzione del ticket. Testuali parole: "Ma la sua dottoressa non lo sa che queste correzioni non sono valide?"
Capisco che la domanda era retorica, ma mi veniva da piangere lo stesso.

Quindi esco,  avviso tutti quelli che venivano dopo di me "Guardatemi bene, io sto uscendo ma solo perché devo andare a rifare la ricetta, non ho fatto ancora la visita, appena torno entro la prima, sia chiaro!"
Dunque di corsa dalla dottoressa, che mi accoglie col suo solito etereo sorriso beato... "Ah non l'accettano?"

Insomma, alla faccia di tutte le raccomandazioni mi sono fatta una corsa sotto la pioggia e sono riuscita a fare andata e ritorno in meno di 30 minuti, con uno sguardo ho messo a tacere una signora che chiedeva a voce alta ad un'altra "Ma come? Ma ora non dobbiamo entrare noi? Com'è che questa (che ero io ndr) vuole entrare subito se è arrivata ora?" e ho fatto, finalmente, questa visita.

Risultato: sto bene. Devo tornare a metà febbraio prima che inizi la primavera.

Mio commento: che sto bene lo sapevo già. Però mi sento - come dire? - un po' stremata dall'esperienza...

07/01/10

Farfalle mutanti

La prima volta mi è sembrato un caso.
Distesa sul letto a pancia in giù, in dormiveglia, forse l'avevo sognato.
Poi, però, è capitato di nuovo, uguale e sempre nello stesso punto. Poi ancora e ancora.

Leggero, piccolo e delicato, quasi timoroso e un po' timido, ma senza ombra di dubbio un "tocco".

Mi sono voltata a pancia in su e vi ho poggiato la mano. Da dentro continuava la piccola danza, ma da fuori non si percepiva nulla.

O le farfalle hanno fatto la muta ed hanno messo su le ali di piombo, oppure dentro la mia pancia c'è davvero un bambino.

Se qualcuno avesse potuto guardarmi mentre mi riaddormentavo, non avrebbe potuto fare a meno di notare il sorriso decisamente ebete che avevo stampato in faccia.

Adam ed Evelyn

di Ingo Schulze.

Noioso. Lento. Palloso. Arido. Depresso e deprimente.

Interrotta la lettura a pagina 38.

05/01/10

Il nome

Se andate indietro nel tempo, agli albori di questo blog, troverete un post che dimostra che già nel lontano ottobre 2007 io avevo scelto il nome per un'eventuale futura figlia (che a quei tempi mi auguravo di non avere mai, mentre adesso il mio punto di vista è molto diverso).

Da ottobre 2007, più di due anni.

Ora scopro che a mio marito quel nome non piace. Ed io come faccio, adesso, a cercare un altro nome di cui innamorarmi, così su due piedi?

Ho provato ad impuntarmi ("Se è femmina il nome lo decido io, senza possibilità di replica, e ti assicuro che non farò obiezioni sul nome maschile che sceglierai tu, qualunque esso sia!" - "Bene, allora scelgo Obi-Wan e non cambierò idea fino a quando tu non ti arrenderai a discuterne, sia dell'uno che dell'altro, e se non cambierai idea il bambino si chiamerà davvero così, senza possibilità di replica!") ma non ho ottenuto grandi risultati.

In compenso Matilde si è fissata con "Napoleone", il cane degli Aristogatti.

Ok, calma, mancano ancora 5 mesi. Troveremo un accordo.

Al peggio lo/la chiamiamo davvero Woodstock e buonanotte.

L'orlo... di chi?

Matilde mangia un uovo.
"Ecco, ora che ha finito l'albume, mangia il tuorlo..."
"Si, ma poi voglio pure fare la scarpetta col miorlo"
"Con che cosa?!"
"Eh! tuorlo se è il tuo, ma se è quello mio è il miorlo!"

La cosa che mi lascia esterrefatta è che *scherzava*: mi stava deliberatamente prendendo in giro con un gioco di parole.
Cosa sarà capace di fare quando avrà 14 anni?

04/01/10

Dentro non c'è niente...

...però anche Matilde vuole far posare la sua pancia accanto alla mia, che poco a poco cresce! :-D

03/01/10

E' stato più facile del previsto

Sono bastati 3 click ed ho appena fatto fuori le tre applicazioni dei giochini scemi di facebook.
Poi, nel pomeriggio, mi sono fatta aiutare da Matilde della scelta di quali giocattoli regalare ai bambini poveri e quali tenere.
Mi ha solo fatto due domande: "Perché i bambini poveri non vengono a giocare qui con me?" e poi ha voluto sapere "Ma poi me li ridanno?"
Dopo di ciò è stata abbastanza tranquilla e matura nella scelta. Su alcune cose si è un po' impuntata, su alcuni giochi che io avrei fatto sparire ma a cui evidentemente lei è affezionata, ma in linea generale è andata benissimo. Abbiamo riempito due sacchi enormi che domani mattina quando mio marito li caricherà in macchina per lasciarli dalle suore crederanno che abbia ucciso moglie e figlia e si stia sbarazzando dei cadaveri!

Ho già realizzato per intero un proposito e parzialmente un altro.

Ho le vertigini.

Anno nuovo vita nuova...

Siccome sono controcorrente, io invece del giorno 1, il consuntivo del vecchio anno e i buoni propositi per il nuovo li faccio il giorno 3. Oh. Ma mica perché sono stata troppo pigra e sonnolenta anche solo per aggiornare il blog, eh? no no no no...
:-D

L'anno che se n'è andato non è stato particolarmente catastrofico, come può esserlo stato per altre persone a me vicine, ma devo ammettere che per me non è stato un anno particolarmente felice.
Continuo a vivere in un limbo emozionale da cui non riesco (o non voglio) uscire, nè in un modo (distruttivo) o nell'altro (costruttivo).

Ho Matilde, e lei è l'unica inesauribile fonte di gioia e di vita, per me, tra alti e bassi, tra arrabbiature e divertimenti, resta sempre e comunque l'unico motivo per cui valga la pena continuare.

Ho un inquitante Woodstock nella pancia. Sono ancora incerta se questo nuovo arrivo darà una svolta vitale decisiva alla mia esistenza o se mi affonderà del tutto stroncandomi alla tenera età di 31 anni.
Un'altra Matilde in versione neonata sempre-sveglia sempre-in-braccio sempre-attaccata-alla-tetta non la potrei sopportare, schianterei subito dopo la prima settimana, considerando che avrò anche la Matilde-quella-vera a cui pensare.
Ma ormai quel che è fatto è fatto e in qualche modo si andrà avanti.
Però non posso non pensarci, e allora per me questo 2010 va suddiviso in due parti, inesorabilmente serapate tra loro dalla data di nascita di Woodstock.

I miei "buoni propositi" per quest'anno, quindi, arrivano con certezza fino al 30 maggio (data in cui Woodstock molto probabilmente non sarà ancora nato).

Voglio passare meno tempo al computer. Specialmente su facebook. In particolar modo coi giochini cretini che mi stanno amminc#iando il cervello.
Sono una droga, danno dipendenza, dannazione. Dipendenza da primato. Sono prima tra i miei amici in tutti e tre i giochini che seguo ed è solo questo il motivo per cui continuo: non perdere la supremazia.

Ma la supremazia di che?
Della fattoria più grande. Del ristorante più accessoriato. Dell'orticello più esteso.
Supremazia del ca##o.
Devo liberarmene, anche se mi dispiace da morire, ma devo farlo.

E questo è il primo proposito, che forse riuscirò a realizzare in giornata, se troverò il coraggio per farlo.

Secondo proposito. Abbandonare del tutto Facebook. E lo farò prima o poi, ne sono sicura. Specialmente dopo aver fatto fuori i giochini che sono l'unico motivo per cui frequento quel network.

Terzo proposito. Ricamare di più e solo per me. Voglio fare qualcosa di grande e meraviglioso... una dama Mirabilia, ad esempio! Ho tempo fino al 30 maggio per ricamarla e ce la potrei fare, credo.

Quarto proposito. Scrollarmi di dosso questa lagnusìa che mi assale e che forse non è del tutto causata dalla gravidanza. Devo mettere ordine nelle mie cose del cucito, negli armadi, nei giocattoli, nei mobiletti delle pentole... un casino... anche questo da portare a termine entro il 30 maggio, perché poi chissà cosa sarà di questa casa.

Ok, mi sto già pentendo di aver scritto tutte queste cose, perché sono propositi realizzabili con la sola forza di volontà, non si tratta di desideri astratti tipo "la pace nel mondo", ma di cose vere e concrete che posso fare se solo trovo la voglia di farle.

C'è anche un quinto proposito, che è quello che mi preme di più e che contemporaneamente trovo il più doloroso. Voglio ricominciare a scrivere, voglio continuare il NUOVO, ma accidenti alla pupazza, credo che sarà quello passerà più facilmente in secondo, terzo, decimo piano.

Il sesto proposito è quello di aprire un secondo blog-vetrina che raccolga solo le immagini di tutte le cose che ho creato dal 2007 ad oggi. Non propriamente un sito per vendere, ma semplicemente un catalogo, dove si possa vedere tutto quello che so fare, e questo dovrebbe coincidere col mio abbandono di facebook, visto che solo lì, ormai, ci sono tutte le foto delle mie creazioni e sono accessibili a chiunque. Bah.

Il mio anno nuovo finirà il 30 maggio. Poi comincerà la vita nuova. Come sarà non è dato saperlo. Io non posso far altro che sperare in bene, e mirare alla sopravvivenza.

02/01/10

Terza estrazione per il totoeditore

Il 31 dicembre è passato ed io non ho ricevuto nessuna notizia, ecco quindi il vincitore per il premio di consolazione:

Metto "nel cappello" i nomi di tutti quelli che avevano scelto la risposta 3:


Ed ecco che dal cilindro esce fuori il nome del vincitore, anzi della vincitrice!
La signorina Cacaoamaro si è aggiudicata un piccolo pensierino fatto a mano da me!

Per il resto, restiamo in attesa speranzosa...