31/08/08

Sono viva

:-)

30/08/08

Ansia

Io non ho paura di morire in se. Ho il terrore di lasciare da sola mia figlia, a crescere con la migliore persona esistente al mondo che, però, non sono io.

Stasera lascerò mia figlia e mio marito, da soli in casa. Non è certo la prima volta, ma oggi ho un'ansia incredibile.
Perché andrò lontano, andrò di sera, tornerò di notte e guiderà mio padre.
Non è che non mi fidi della guida di mio padre, ma - come già detto - ho paura che possa succedermi qualcosa e che non potrei più vedere mia figlia. E chissà se qualcuno riuscirebbe mai a spiegarle nel modo giusto che la sua mamma non c'è più.

E allora scrivo questo post, per potermi sentire una stupida, domani mattina. Per esorcizzare la paura. Per prendermi gioco dell'ansia.
E perché ogni tanto, infondo, ho un po' bisogno di psychiatric help anch'io.

DI quando uno scarafaggio mi ha tenuto in ostaggio

Prendendo spunto dalla sfida che si sono lanciata Orka e Giada vi racconto la mia.

Era luglio del 2005. Ero incinta, disoccupata ma felice. Le nausee avevano iniziato a darmi tregua, il sole splendeva e la temperatura non era ancora delle peggiori. Insomma, una bella giornata.

Mia madre mi telefona e mi dice di avere la macchina dal meccanico per un controllo, quindi di non potere venire a prendermi. Poco male: stavo benissimo e una passeggiata a piedi mi avrebbe fatto molto piacere.
Avevo già preso l'abitudine a parlare col pancino, quindi gli annuncio che ci stavamo vestendo per andare dalla nonnina.... Ero tutta fiocchettosa e sorridente, insomma.

Mi vesto, prendo la borsa, le chiavi di casa e mi affaccio sulla scala che va fino al portoncino d'ingresso. C'è una macchia scura sul tappetino. Cos'è? Una foglia?? Un po' di fango?? Scendo due o tre gradini (la rampa è costituita da 23) per guardare meglio. Il mio sospetto di fa sempre più verosimile, man mano che scendo. Mi fermo e risalgo di corsa.

Faccio il numero di telefono di mia madre.
"Mamma, ho un problema"
"Che ti è successo? Stai male?" mi chiede lei, che pensa sempre che io le telefoni quando sono in fin di vita
"C'è uno scarafaggio sul tappetino davanti alla porta!"

Mia madre dapprima sembra quasi delusa che il motivo della telefonata sia "solo" quello, poi mi da, per telefono, i suoi suggerimenti.

Il primo del quale è: scendi e pestalo.
Cosa? Io posare la suola della mia scarpa su uno scarafaggio gigante e farcito, che magari fa pure "crock" mentre lo schiaccio? Piuttosto me ne rimango barricata in casa fino a quando non torna mio marito!

Secondo suggerimento: affacciati dal balcone, vedi se c'è qualcuno che conosci che sta passando in quel momento davanti casa tua, passagli una scopa dal balcone e aprigli il portoncino.
Ingegnoso! Mi affaccio e - cornuto del sole! - non c'è anima viva, tranne qualche anziana signora che va al fruttivendolo ma che non conosco.

Terzo suggerimento: telefono a B (amico di famiglia che abita qualche traversa vicino casa mia, ndr) e gli dico di venire a darti una mano.
Mi piace l'idea, riattacco per lasciarle il telefono libero. Probabilmente in quel momento maledice di non avere la macchina a disposizione.

Nel frattempo vado a cercare uno spray insetticida qualsiasi. Lo scarrafone era sempre stato immobile e poteva fare già la differenza sapere se era vivo, morto o x.
Trovo una lattina quasi vuota di spay per le mosche. Mannaggia alla pupazza, erano giorni che mi ripromettevo di compare lo spray per le formiche e scarafaggi...!
Scendo nuovamente le scale e mi avvicino ancora di più. Spruzzo l'insetticida e scopro che lo scarafaggio era x.
In un gesto che mi ha fatto accapponare la pelle, quando è stato raggiunto dallo spary si è mosso, ha leggermente dispiegato le ali ed ha provato a rigirarsi. L'orrore si impadronisce completamente di me, che torno su e chiudo la porta che da sulle scale, nel dubbio che il mostro decida di volare e inseguirmi.
Mia madre mi ritelefona. B non è incasa. Lei non può muoversi. L'unica è rimanere a casa pure io aspettando mio marito.

Ma alla fin fine, il coraggio è solo questione di volontà.
"Vabbè mamma - le dico con quel tono brusco e sbrigativo che le fa sempre temere il peggio perché significa che sto per fare una ca##ata delle mie - faccio qualcosa, vedo, provo, insomma io peso 1000 volte più di lui, che sarà mai.... eventualmente ti richiamo" Click.
Mia madre stava per dire qualcosa, nel tentativo di dissuadermi, ma non le ho lasciato lo spazio per farlo perché avrebbe davvero potuto farmi cambiare idea.

"E allora, persciolino - nome del mio pancino, all'epoca - facciamo vedere quanto siamo coraggiosi, su!"

Vado a prendere una scopa vecchia, quella con cui pulivo il terrazzo. Scendo le scale predisponendomi l'animo in "Terminator Mode on". Questo mode prevede lo sguardo forzatamente truce e il passo pesante, l'aria spazientita della serie "devo fare sempre tutte cose io" e il cervello vuoto da pensieri e riflessioni.

Arrivo a tre scalini dal mostro, con la scopa do un colpo alla maniglia aprendo il portoncino, poi pesto letteralmente lo scarafaggio con la scopa, intrappolandolo tra le setole.
Esco, chiudo la porta e lascio la scopa dall'altro lato della strada, dirigendomi a passo spedito verso casa di mia madre.

Scarafaggi, tzè.

Quando è tornato mio marito, gli ho ordinato di comprare la polvere insetticida e cospargere tutto il pianerottolo, dentro, fuori, sopra e sotto il tappetino che è davanti alla porta. Da allora rinnoviamo la polvere ogni estate e non abbiamo mai più avuto mostruose intrusioni in casa, ma da allora ogni volta che rincaso ho sempre il terrore di trovarmi il mostro lì, resuscitato, che mi guarda dallo scalino col suo ghigno demoniaco.

29/08/08

A chi somiglio?

L'ho preso dal blog di Giada.
Su questo sito potete caricare una vostra foto e scoprire a chi somigliate.
Io somiglio a:

Raquel Welch per il 75%


Jet Li per il 73%


Shalom Harlow per il 71%


Catherine Deneuve per il 70%


Sinead O'Connor per il 68%


Mariah Carey per il 68%


Erica Durance per il 67%


Nestor Kirchner per il 66%


Grace Kelly per il 66%


Sofia Coppola per il 64 %

Non faccio commenti, perché se penso di somigliare alla stassa maniera sia a Nestor Kirchner che a Grace Kelly mi verrebbe da fiondarmi da un chirurgo plastico...

Qucciolo

"Con che lettera comincia Mamma?"
"...con la emme, come Matilde..."
" E Papà?"
"Con la pi..."
"E........ Biancaneve?"
"Con la Bi!"
"Questa è difficile: Brontolo?"
"......................................................................... con la Bi"
"Ma sei bravissima! E vediamo un po'.... Cucciolo? Con quale lettera comincia Cucciolo?"
"..........................con la Qu!"

Il flauto traverso

Basta. Ho deciso.
Voglio imparare a suonare il flauto traverso.

Non saprei nemmeno da dove cominciare, ma non importa. Faccio un giretto in internet, va...

Tanto per generalizzare

"Mamma, è nato Ludovico?" (il cuginetto, quello della culla arancione ndr)
"No, non ancora..."
"E quando nasce?"
"A novembre... quando comincerà a fare freddo nascerà Ludovico."
"Eh, certo... i Ludovichi nascono con il freddo!"

Autostima

28/08/08

Manuela

Manuela è la ragazza di Giacomo. Ha 26 anni, è laureata in biologia e per pagarsi gli studi ha fatto l'animatrice per bambini. Abita a 700 km da qui e la vediamo raramente.
Ogni tanto fa qualche sostituzione nei laboratori di analisi ed ha sempre un sacco di aneddoti divertenti che riguardano, in particolare, gli esami delle feci.

Ieri sera ha ammaliato mia figlia facendo tante forme strane coi palloncini.

Manuela sogna di andare a vivere insieme a Giacomo questo autunno e Matilde non vede l'ora.

Numi tutelari

"Che ne pensi se oggi i ciucci te li lascio qui sulla mensolina?"
"No mammina, mettili qui sul cuscino, così mi proteggono!"

...


Imapare a dormire senza ciuccio è un traguardo che spero di raggiungere prima del compimento dei tre anni. Sarà dura, ma vinceremo anche questa battaglia.

Prevedendo lunghe ed estenuanti permanenze nella sua stanzetta prima che riesca a prendere sonno (e sono ottimista), credo che darò il via all'operazione "Addio ciuccio" quando le temperature si abbasseranno.

(Ne uscirò a pezzi, lo so... me lo sento...)

La trave nell'occhio

Arriva, aggranfato al padre, col ciuccio in bocca e lo sguardo ostile.
Non vuole scollarsi un attimo dai genitori. Non vuole giocare con mia figlia. Non vuole prestare la sua palla a mia figlia ma in compenso vuole anche la palla con cui lei sta giocando. Ogni tanto si toglie il ciuccio dalla bocca solo per dirle "No! E' mia!".

Più bambini coetanei di mia figlia e figli di genitori miei coetanei conosco, più mi rendo conto che mia figlia è un gioiello e deduco che *io* sono un gioiello di madre.

Ma alla fine, è facile vedere gli errori degli altri...

Mentire spudoratamente

"Ma tu non hai un blog?"
"Ehm... no..."
"Secondo me dovresti fartelo un blog... così ci scrivi tutte le cose tue...."
"..."
"...sai si conosce tanta gente..."
"..."
"...tu scrivi lì le tue cose, i tuoi pensieri... magari anche se c'è qualcosa che hai bisogno di sfogare... e gli altri ti commentano... magari poi si fa anche amicizia..."
"..."
"..."
"... no... non credo che avrei il tempo per starci dietro..."

Mentire, sempre, spudoratamente, sfacciatamente, disperatamente.
Mentire.
Questo qui non è il mio blog. Io non sono io. Sono solo una che mi imita molto bene.

27/08/08

C'è il sole e piove

Sospiro, guardando il cielo grigio, in attesa del mio amato autunno.

26/08/08

Addio e grazie per tutto il pesce

E' il quarto capitolo della "trilogia in 5 volumi" della Guida Galattica per gli autostoppisti.
Che dire? E' forse il capitolo più bello, più "umano", più "logico" e meno pazzoide e sconclusionato. Poetico anche.
Però, forse proprio per questo, è un libro che stona completamente con il resto della storia, al punto che - alla fine - quando si ritorna a viaggiare nel cosmo, sebbene sia un coerente proseguire con le avventure nello spazio e nel tempo, sembra quasi un artificio messo lì solo per far rientrare l'intero libro nella saga degli altri.

Comunque l'ultimo Messaggio di Dio all'Umanità è strepitoso.

Il letto dei grandi

Ecco qui una mini rassegna fotografica

Questa è la struttura di legno, imbottita e rivestita. Il colore verde è esattamente lo stesso della parete perché per dipingere i pannelli e la mensola ho usato quello che era avanzato anni fa. La meraviglia dei colori acrilici - rispetto a semplice ducotone di una volta - è che rimangono identici anche a distanza di anni (quasi 4 per la precisione).
I pezzi sono tutti separati tra di loro, la parte della testa, il piccolo ponte con la mensola-comodino, il pannello lungo il letto. Si reggono da soli (come vedete) ma si reggeranno meglio con la rete e il materasso.
L'imbottitura non si vede, ma è fatta con la famosa coperta mentre il rivestimento è stato cucito da me stessa medesima. Inizialmente volevo spillarlo come ho fatto con l'imbottitura, ma poi ho pensato all'igiene, agli acari e quant'altro e siccome di stoffa ne avevo a sufficienza ho cucito due "sacchi" di dimensione precisa dei pannelli della testa e del fianco del letto, quindi li ho "incappucciati". Pensavo di bloccare i sacchi di stoffa in basso, magari con un po' di velcro, ma sono stata così tanto brava che calzano a pennello e stanno fermi da soli.

Ed ecco il letto:
Devo ricordarmi di comprare delle lenzuola a tinta unita, perché fanno troppo chiasso con la tappezzeria già coloratissima della struttura di legno.

Questo è l'altro lato:
Quel tavolino è il vecchio fasciatoio... in fase di riassettamento dei mobili nella stanza (non si vedono nelle foto ma c'è un armadio, un comodino e un cassettone settimanile della mia trisnonna) ci sembrava davvero un gran peccato doverlo togliere di mezzo... poi il colpo di genio: è vero che ai piedi del letto non ci entrava nessuno dei mobili, ma forse il tavolo...
Così la piccolina ha anche una sua scrivania per leggere e fare i puzzle!
Il pannello tutto tasche, senza il legno che lo sosteneva prima, è diventato floscio sotto il peso delle cose che ci stanno dentro... Sono indecisa se mettere due bacchettine di legno in alto e in basso oppure aggiungere un terzo appendino centrale, che dovrebbe dargli il giusto aiuto a reggere il peso... si accettano suggerimenti!

25/08/08

Segnalibro per l'Orka

Ecco il suo premio doppio per il grande concorso "Psychiatrichelpizzati e vinci" (del quale l'Orka ha vinto due edizioni)
Un segnalibro ricamato! E poi le ho anche regalato il mio "Ballerina Scalza"...

Non fate quella faccia! Non ho barato! Avevo detto che il premio sarebbe stato fatto "da me" e anche il libro l'ho "fatto" io :-P


(Psssssst.... sottovoce.... vi faccio vedere il retro del ricamo....
...mi sono complimentata da sola! C'è qualche piccolo papocchio, ma ho scoperto come chiudere sul retro in maniera poco visibile))

Il tempismo perfetto

"Mammina! Ho imparato a salire!"

Stavo stirando, quando ho sentito questa frase. La bambina era nella sua stanzetta, da sola. L'avevo lasciata che stava seduta a terra a fare un puzzle. Mi sono chiesta *su cosa* avesse imparato a salire.

"Arrivo!" le preannuncio, così sono sicura che, ovunque si fosse trovata, non si sarebbe mossa.
Mentre mi dirigo verso la sua stanza passo mentalmente in rassegna tutte le cose, i mobili, gli oggetti sui quali si possa salire... La sedia? Sa già salire e scendere dalla sedia da anni. L'alce a dondolo dell'Ikea? Ormai è un traguardo raggiunto da secoli.

Entro nella sua stanza e mi si ferma il cuore.
Era *dentro* il lettino, quello con le sbarre, quello che è alto un metro da terra.
Lei tutta contenta che saltellava reggendosi alla sbarra centrale, mi ripete - come se non l'avessi già capito - "Sono salita da sola!"
Mi do un pugno sul petto per fare ripartire il cuore, poi con tutta la calma dell'universo, la prendo in braccio e la metto a terra...
"Sei salita da sola?", chiedo cercando di mascherare il più possibile il tremore della voce, "Fammi vedere"

Lei mette un piede sull'asse orizzontale basso che tiene le sbarre. Il legno si piega un po' sotto il peso di 13 chili. Era il mio lettino, ha pur sempre 30 anni. Ma il legno regge, quindi la bambina va avanti. Sale anche l'altro piede, quindi poggia il primo sul materasso, passandolo attraverso due sbarre. A questo punto con gesto agile e sicuro lancia l'altra gamba oltre le sbarre e si mette a cavallo della struttura. Non poggia più i piedi nè sul materasso nè sulla sbarra di legno orizzontale, quindi rimane in equilibrio lassù, a un metro da terra. Bascula un po', infine si sbilancia verso l'interno del lettino, poggia il primo piede sul materasso e a quel punto le basta tirare dentro anche l'altra gamba. E' dentro.
Riprende a saltellare tutta contenta "Sono salita da sola!"

Meno male che tra meno di 6 ore smonteremo il lettino. Il pensiero di mia figlia che bascula a cavalcioni delle sbarre del lettino alle tre di notte sarebbe bastato a tenermi sveglia per i prossimi 10 anni.

Casa Vanella

Solo i siciliofoni capiranno il doppio senso del titolo di questo post. Lo spiego per quelli che abitano da Villa San Giovanni in su.

Le "vanelle" (forma "italianizzata" di "vanedde") sono i vicoletti tipici dei centri storici, le stradine strette dove la distanza tra le case è meno di un metro e si è tutti - volenti o nolenti - un unico clan, dove a nessuno è concesso di fare uno starnuto senza che non lo senta tutto il resto della vanella, fino a "punta cantuniera", ossia all'incrocio con la vanella successiva.

Non è che siamo tutti pettegoli e ci facciamo sempre i fatti degli altri, ma se due persone litigano in casa propria e urlano.... che colpa ne ho io se li posso sentire stando comodamente seduta a casa mia?

Io abito in una vanella.

Sull'altro lato della strada abitano loro, i coltivatori.
Ieri pomeriggio sentivo urla di litigio. Ero già sul terrazzo e stavo spillando l'imbottitura ai pannelli di legno per il letto di Matilde.
Si... forse è vero.... avrei potuto entrare in casa e barricarmi dentro, magari anche turarmi le orecchie con la cera e cantare una canzone a squarciagola... ma perché? Ero a casa *mia*...

Litigavano. Dapprima non riuscivo a capire con chi *lui* stesse litigando, perché la ragazza aveva la voce alterata dalla rabbia... Tra l'altro parlano anche il velocissimo, stretto dialetto delle zone di mare, per cui non riuscivo nemmeno a capire cosa si dicevano.

L'unica cosa che ho capito è stato l'urlo di lei "Prenditi le chiavi e vattene!!!"

Ora io mi chiedo.... ma se decidi di buttare fuori di casa tuo marito... che senso ha *ordinargli* di prendersi le chiavi??
Mio marito sostiene che forse intendeva dire le chiavi della macchina...

22/08/08

Il mistero evaporato

Per mia figlia avevo fatto questo
Un pannello di multistrato, imbottito e rivestito con una stoffa di cotone cui avevo applicato delle tasche ricamate.
Pochi mesi dopo averlo fatto mi ero già pentita di aver usato il legno, perché questo pannello si impolverava e non si poteva lavare, e per altro, per fissare il rivestimento, ho usato le graffette e ne ho usate talmente tante che sembrava che dovesse durare per sempre.

Una settimana circa dopo la nascita di Matilde, mi si è rovesciata sul fasciatoio la boccettina col mercuro cromo che usavo per la medicazione del cordone ombelicale.
Adesso, nella nostra storia, fa il suo ingresso una coperta. Mi raccomando bambini, non dimenticate la coperta (citazione da Kipling).

Il fasciatoio, è costituito da un tavolo (anche questo hand made: un tavolo costruito interamente da me col pancione) con una vecchia coperta di lana piegata in quattro per renderlo morbido (la coperta, bambini, non dimenticatevi la coperta), un paio di lenzuola vecchie per non tenere la lana "a vista" e un altro lenzuolino di copertura.
Ebbene la boccettina di mercuro cromo, rovesciandosi silenziosamente, ha avuto il tempo di svuotare e far assorbire metà del suo contenuto prima che ce ne accorgessimo. E il mercuro cromo ha macchiato anche la coperta.

All'epoca credo che abbiamo solo aspettato che asciugasse perché eravamo nel pieno del periodo di cambio di 8-9 pannolini al giorno e non potevamo permetterci di restare senza l'uso del fasciatoio.

Torniamo ai giorni nostri. A ieri, per l'esattezza.
Entrando il letto grande nella stanzetta deve uscire il fasciatoio, per forza di cose. Infinitamente comodo fino ad oggi (sia per il pannolino che per il cambio o anche solo per fare i lavaggetti nasali) ma ormai il letto grande potrà supplire egregiamente, come "piano di lavoro".

Quindi smonto tutta l'imbottitura del fasciatoio e la metto a lavare, poi penso che potrei provare a smontare anche il pannello tutto tasche e rifoderarlo con una stoffa dietro in maniera di si possa pulire più facilmente.
Non è stato facile divellere le graffette, ma alla fine ho vinto io.
Quindi infilo tutto il rivestimento in lavatrice, insieme a ciò che avevo tolto dal fasciatoio, e metto avanti.

Al momento di stendere la roba ad asciugare scopro delle macchie rosse su uno dei lenzuoli di copertura: il panico. Frugo nella lavatrice e prendo subito il pannello coi ricami e lo vedo tutto pezzato di rosso.
Non dico che mi sono disperata, perché disperarmi non sarebbe servito, ma mi sono molto dispiaciuta... per i ricami, per il ricordo delle chiacchiere col pancione mentre ricamavo, per i gorgheggi che rivolgeva Matilde di tre mesi alle taschine con Woodstock...

Vabbè, ormai è andata così. Ma il dubbio mi assaliva... ero fermamente convinta che non fosse stato il moulinè rosso del tetto della casa di Snoopy a stingere... perché avevo usato l'acqua fredda e perché avevo lavato i ricami prima di assemblarli... Inoltre le macchie non erano vicine ai colori rossi, ma un po' sparse ovunque...
Poi ho preso la coperta (ricordate, bambini? ecco la coperta!) e ho visto una macchia piccola e scura... e rossa.
E in una piccola vertigine mi sono ricordata dell'incidente col mercuro cromo di quasi tre anni fa...

Ma non è ancora finita.

Nel pomeriggio sono andata a rientrare la roba stesa fuori ad asciugare e.... miracolo! Le macchie sono sparite! Sono sparite dalla tela ma sono sparite anche dall'aida! Solo una piccola è rimasta: sotto la molletta che reggeva tutta la stoffa.

Che sia stato il sole a far sbiadire le macchie, o anche la sola aria.... sono contenta e mi sento miracolata!

Progetto letto

Niente castelli. Bellissimi, per carità, ma durano poco e già tra 5-6 anni potrebbe sentirsi troppo "grande" per dormire nel bosco come Biancaneve...

Stamattina abbiamo fatto un po' di giri e abbiamo deciso dove comprare il materasso e la rete, ossia dove quattro anni fa comprammo il materasso matrimoniale per noi.
A Palermo ci sono due grandi fabbriche di materassi ma, non si capisce perché, una è estremamente più cara rispetto all'altra, nell'ordine che con gli stessi soldi coi quali dall'una compreremmo il solo materasso, dall'altra ci viene un materasso più alto, la rete e il cuscino. Boh?

Nel primo pomeriggio ho finito di dipingere le tavole di legno che poggeremo al muro, per lo meno nella parte che resterà scoperta dall'imbottitura. Ho anche dato il flatting alla mensolina che correderà la testa del letto, dato che non c'è lo spazio per mettere un comodino (nonostante il comodino abbinato all'armadio lo comprammo già 2 anni fa)

E ora vi racconto della coperta, del mercuro cromo, del pannello tutto tasche e del miracolo del sole. Ma in un altro post.

Lavori in corso

Ed era, già da tempo, il giusto tempo per prendere questa decisione. Due anni e otto mesi sono un'età più che rispettabile e un'altezza di poco inferiore al metro è una ragione più che valida.

Matilde sta per abbandonare il lettino con le sbarre.
Semplicemente perché non ci sta più dentro. Siamo in estate e dorma nuda e scoperta ma non credo che riuscirebbe a distendersi se ci fosse anche l'ingombro di lenzuola, trapuntina e piumone.

Oggi abbiamo comprato il legno, domani penseremo alla rete e al materasso.

Già, perché chiaramente in casa Van Pelt le cose bisogna farsele da se, siamo diventati così bravi!, e allora abbiamo deciso di comprare solo la rete e il materasso e poi utilizzare del legno multistrato imbottito e rivestito per creare la "testa" del letto nonché la "parete" che da sul muro, cosicché la bambina non vada a dare le craniate al muro.

Sarò un po' assente, ma poi vi farò vedere il lavoro finito!

20/08/08

1 pm

Alla faccia di gufi e civette! Tiè >:-P

18/08/08

La trousse della ricamatrice

E finora è l'unica cosa "fatta da me" che rimane a me



Eclissi di luna

14/08/08

Le campane delle 7 e mezza

Da qualche settimana la chiesa ha ridotto da tre a due le scampanate mattutine.
Prima suonavano alle 7, alle 7:15, alle 7:30.
Da un po' di tempo, la scampanata delle 7:30 non la fanno più.

Ora io mi chiedo... non era meglio saltare quella delle 7?

Script matildico

Vesto i panni di stenografa:

"Il vero amore era molto contento. Il delfino era andato via. Tutti salirono nella carrozza e le campane suonarono a festa. Pimpa era molto orgogliosa che il delfino aveva imparato a nuotare. Tutti sono contenti anche se quello è blu è contento, quello rosa è contento e tutte le campane di tutta la foresta suonarono a festa. Il mare è là sotto. Ma quando va all'altro mare capisce che cosa è successo in questo modo e apre i loro regali.
E la Pimpa diventò pesce."

Mia figlia adora sfogliare i libri illustrati della Pimpa. Non sa ancora leggere, ma conosce a memoria tutte le fiabe che le leggiamo.
Non è difficile, per lei, inventare una storia, ispirandosi alle immagini, e utilizzando un tipico lessico fiabesco.

Ho sognato il Principe

Giuro che non mi era mai successo, in 10 anni. Stanotte l'ho sognato. Era proprio lui, come me lo sono sempre immaginata.

E' il segnale. Devo iniziare a scrivere il secondo episodio della storia.

Sono sempre stata molto "affascinata" da queste cose, dai sogni ecc... Il "sogno" stesso, infondo, è un elemento di fondamentale importanza nelle storie che scrivo, pur restando nascosto nell'ombra. Pensate a Ballerina Scalza: cosa sarebbe successo se "quel" sogno non fosse accaduto? Niente.
E anche in Buongiorno Luna, il "sogno" da l'avvio alla storia.

A proposito di Buongiorno Luna................

So che la vigilia di Ferragosto non è la giornata più propizia per domande del genere, ma visto che l'ho mandato in giro a destra e manca e sembra che l'unica persona ad averlo letto tutto sia stata la Tarta... vi chiedo: perché non l'avete letto?
Non è una domanda retorica, tanto meno polemica. E' un disperato bisogno di capire *perché* non vi è piaciuto. Sono bene accetti anche i motivi per cui avete interrotto la lettura!

13/08/08

Che giorno è oggi???

Oggi è *solo* il 13 agosto??????? Possibile???
Perché, allora, da una settimana non faccio altro che affannarmi a fare cose, cose, cose....
Mi sono sentita con l'acqua alla gola per le scadenze di fine agosto... e oggi mi rendo conto che *ancora* non siamo nemmeno a metà???

Mi sono scapicollata per portare a termine due RR e mi sono sollevata quando ho saputo che la scadenza di un terzo è stata spostata a metà settembre... E invece ho tutto il tempo necessario e anche di più! E mi sentivo assillata dal tempo...

Accidenti, la vecchiaia è proprio una brutta cosa...

12/08/08

10 song

Lo copio dal blog di oggettismarriti

Le 10 canzoni che mi hanno "segnato" la vita:

1) La sirenetta. La canzone del film Disney. Cantandola mi sono convinta che da grande avrei voluto fare la cantante.
2) Io vagabondo. Ogni volta che la sento, mi sembra di venire risucchiata in un'esperienza ultracorporea e ritrovarmi nell'utero di mia madre. Tocca alcuni sportelli di memoria sepolta sotto la polvere e mi spinge a sforzarmi di ricordare ciò che mi ricorda. Ma io non me lo ricordo. Sento che mi ricorda qualcosa, ma non mi ricordo che cosa.
3) La cura. La consideravo (e la considero) la più bella canzone d'amore italiana di tutti i tempi, ma una volta la ascoltai quando lavoravo in radio ed ero proprio ai primi giorni di gravidanza. Io che quella gravidanza non l'avevo desiderata, anzi l'avrei volentieri evitata, alle parole "Perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te" sono scoppiata in pianto a dirotto e mi sono vergognata di aver sperato, fino a quel momento, in un aborto spontaneo. Ormai è diventata la canzone d'amore per mia figlia.
4) A kind of magic. Avevo un amore non corrisposto nei confronti del figlio dei miei vicini di casa, quando avevo 12 anni. Questa era la sua canzone preferita e di riflesso è diventata la mia. Almeno fino a quando lui non ha traslocato.
5) Ci vuole un fisico bestiale. Colonna sonora della gita di terza media in Umbria.
6) Buonanotte ai suonatori, dei Pooh. E' una canzone che mi rimanda proprio al silenzio, alla tarda serata, all'addormentamento.
7) Ci vuole serietà, dei Matrioska. Colonna sonora dell'estate scorsa e sigla di apertura di ogni concertino privato degli "Scantati", la band ska di mio fratello P, per amici e parenti.
8)The power of love, di Celine Dion. La canzone preferita di Andrea. Non riesco a fare a meno di pensare a lui ogni volta che la sento, e ogni volta che la sento penso che sia lui, dall'aldilà, a mandarmi un saluto.
9) Viva la mamma, di Bennato. Mio fratello P, quando aveva un anno, la ballava agitando le manine. Tutt'oggi, che ha quasi 18 anni, quando sento questa canzone me lo ricordo microscopico, che si agitava nel passeggino e mi chiedo come caspita abbia fatto a crescere così in fretta. Temo che prima che me ne renda conto mi chiederò la stessa cosa di mia figlia.
10) L'ultima la dedico a me: Lucy is the boss, tratta dall'episodio "It's Flashbeagle Charlie Brown!", che è la perfetta spiegazione di ciò che avrei voluto che mi aiutasse a diventare la scelta del mio nickname.

Lancio la palla a tutti quelli che vogliono fare altrettanto sul loro blog!

Cento!

"Mamma facciamo il girotondo!"
"Basta.... riposiamoci un po'...."
"Io mi sono riposata!"
"Riposiamoci più a lungo.... conta fino a cento...!
"Cento!"
"No.... devi contare.... uno... due... tre..."
"quattrocinqueseisetteottonove... cento!!!"

10/08/08

In quale punto preciso?

Io vorrei sapere, a partire dal concepimento fino all'ultima spinta, qual è il punto preciso di tutto il percorso nel quale "fare un altro figlio" diventa "fatti" degli altri.

No, perché ieri ho passato tutta la serata a rispondere con sorrisi cordiali al parentado che lodava Matilde e poi mi rivolgeva la domanda "E quando lo fai un altro?".

Ecco, quindi mi sto convincendo che "un po'" siano anche fatti degli altri, perché tutto questo interesse, per non parlare del tono - a volte - perentorio (" Adesso *devi* farne un altro"), non riesco a spiegarlo se non con una qualche implicazione "collettiva" che non riesco a cogliere...

Forse è il primordiale istinto che suggerisce ad ogni essere umano di lottare e battersi e impegnarsi nella non estinzione della specie?

...
...
...

E intanto, in tutto questo, questa notte ho dormito male pensando e ripensando "La lucetta del Persona, oggi, era verde, vero? Era verde? Si, sono sicura.... Aspetta che mi alzo e vado a controllare.... si è verde.... ma l'ho fatto davvero oppure ho solo sognato di alzarmi e andare a controllare? Aspetta che controllo di nuovo... si... è verde... ma sono sveglia? Sto sognando? Che ca##o di colore era stamattina quel f*ttutissimo Persona?" ecc.

Comunque stamattina ho controllato: era verde.

08/08/08

Orkaloca davvero!!!

Incidente domestico di 5 minuti fa:

Orka, fammi un favore: stai zitta. >:-(

...e siamo a quota 7. Forse è il caso che recuperi un po' di bicchieri nuovi, vero?

Lo faccio o non lo faccio?

In un attimo di follia ho pensato di comprarmi un dominio e trasferire altrove questo blog.
Problemi di ordine tecnico, però, mi hanno fatto desistere, o almeno rimandare l'acquisto.

Innanzi tutto non sono riuscita a "traslocare" il template. Poi... i post si perderebbero, e mi dispiacerebbe tanto tanto tanto...

Boh? Vedremo...

Meno uno

Ricordate quando vi confessai di aver scoperto che in casa avevamo solo 9 bicchieri?
Adesso ne abbiamo 8.

Rivince l'Orka!

...e visto che il suo regaluccio per i 9.999 se l'è sgraffignato qualche postina (dato che trattavasi di una pochette... mannaggia a loro non ne faccio più spedizioni in prioritaria!!!), faccio un regalone unico che vale per due, ok?

Grazie a tutti per le visite!!!!!!!!

Prossimo traguardo a 15.051, ci state?

Psychiatrichelpizzati e vinci... se solo me ne fossi accorta!

Mannaggiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!! Stamattina non ho acceso il pc per un miliardo di cose da fare prima di uscire e non mi sono resa conto che eravamo arrivati alla soglia dei 12.345!!!

Vince solo uno: il primo commento a questo post (questo è il famoso "piano B" che ho tenuto in serbo per situazioni del genere)

Pronti partenza via!!!

07/08/08

Zammù

Non so, anche se mi ci vorrebbe poco a scoprirlo, quale sia l'origine della parola, ma suppongo che sia arabo, e che la traduzione sia "anice".

Acqua e zammù è il sapore dell'estate, insieme all'anguria, alla Nazionale che gioca e ai film "commedia all'italiana" in tv.

Lo zammù è un distillato d'anice. O forse è una tintura. Non ci capisco molto di alcolici. Comunque è una boccetta di liquido trasparente al 60% di volume alcolico. Se ne mettono un po' di gocce in un bicchiere d'acqua (la mia ricetta è un bicchiere d'acqua e 4 "colpi" di boccetta), si soffia sulla superficie per fare mischiare lo zammù e l'acqua e poi si beve.

Mi sto letteralmente annegando di acqua e zammù, ma ce l'ho fatta. L'ho scritta.
Ho scritto la sinossi. Ho riassunto in 2 pagine le 111 del romanzo.

Adesso devo scrivere la "presentazione".

Acqua, zammù e tastiera. Pronti.... un sorso.... e via!

Aggiornamento sulla culla

Grazie all'aiuto di Federica (è andato a meraviglia il solo punto 1), non sono stata costretta a sverniciare di nuovo la parte in legno.
Questo il risultato:

Le striscioline bianche sulla parte arancione è... una specie di decoupage non voluto, e spiega anche perché il tavolo del mio terrazzo sia tutto macchiato di vernice e impregnante... Avevo messo dei fogli di giornale per proteggerlo mentre dipingevo, ma una folata di vento ha fatto appiccicare la carta alla vernice fresca, col risultato che vedete... Ho aspettato che asciugasse bene, adesso provo a grattarla via con un po' di carta vetrata, e magari ripasso un'altra mano di pittura prima del flatting.
Ovviamente non ho più messo la carta a protezione del tavolo, ma è resina bianca e basterà una passata di candeggina pura quando avrò finito.

Ho capito che l'impregnante è sufficiente per le parti in legno, non ha bisogno di vernice di finitura perché è molto liscio e resistente (ho provato a graffiarlo volontariamente con un anello e non si è scalfito), ma le parti arancioni hanno bisogno di una vernice di finitura, trattandosi di colore acrilico.

La finitura vorrei farla satinata. Avete suggerimenti?

06/08/08

Matilde chi?

"Mamma - gracchia la radiolina - mi sono svegliata!"
Entro al buio nella sua stanza chiedendo "Qualcuno mi ha chiamato?"
"Si, io!"
"E tu chi sei?"
"Matidde"
"E Matilde chi?"
"Matidde quella bella!"

L'importante è avere le idee chiare! :-D

Il mio occhio

L'ho fotografato

Ora non chiedetevi il perché, nè chiedetelo a me. L'ho fatto e basta.
Ricordate sempre che il titolo di questo blog è "Psychiatric help" e non è necessariamente un'offerta. Il più delle volte è una richiesta.

Ossessione

Si, lo so che vi tormento continuamente con tutte le mie pippe mentali a proposito del mio romanzo, ma il blog è mio e ci scrivo quello che voglio io! Tiè!

L'ho appena finito di rileggere (ho perso il conto di quante volte l'ho fatto nell'ultimo anno) e correggere. In sincerità non ho corretto molto, se non qualche refuso (chissà come interpreterebbe Freud il mio frequente lapsus di cambiare il "si" in "di"... non può essere solo una casualità dovuta alla vicinanza delle due lettere sulla tastiera...), qualche ripetizione, qualche frase di troppo.

Non ho le forze di riscrivere i primi tre capitoli, anche se se lo meriterebbero. Tutto ciò che posso fare è aver fiducia nei lettori e sperare che arrivino al capitolo 4 prima di interrompere la lettura.

Però mi piace, però lo adoro. Però ci sono delle scene che mi danno i brividi, e altre che mi fanno scoppiare a ridere, nonostante le sappia a memoria, nonostante le abbia inventate io.
Secondo me è una bella storia, specialmente nella seconda parte, dalla prima trasformazione di Alina in poi.

Mi sono accorta che, inconsciamente, ho lasciato qualche porta aperta, aperta ad ulteriori approfondimenti, chiarimenti, spiegazioni.
Tremate... sto cominciando a pensare seriamente di scrivere un seguito.

In effetti il periodo è quello giusto: agosto. Chissà perché, ma sia Ballerina Scalza, che Buongiorno Luna hanno visto la luce proprio ad agosto, per lo meno l'incipit.
Per adesso mi limito alla sinossi di Buongiorno luna, poi partirà la raffica di email alle case editrici e alle agenzie letterarie.
Quindi riprenderò in mano la penna. Anzi la tastiera.

Entusiasmo riflesso

"Guarda come hanno messo il dissipatore! Geniale!!"

Gli brillavano gli occhi. Sembrava un bambino davanti ad una scatola piena di lego.
Aveva un cacciavite in mano e le viscere di un computer portatile sparse tutto intorno sul tavolo.

"Guarda! Il dissipatore è messo qui, per ridurre l'ingombro.... così hanno ottimizzato gli spazi..."

Non ho avuto bisogno di guardarmi allo specchio per rendermi conto che il mio sguardo era simile a quello di una mucca che pascola su un prato e vede passare un treno.

"Tu.... tu non cogli la genialità... non apprezzi..."
"No, però mi entusiasmo del tuo entusiasmo."

05/08/08

SAL Flip It Stamp - March

Ecco la terza tappa:


Stavolta il retro è uno splendore! In particolare nel trifoglio:

Ho cominciato a capire come chiudere in maniera poco visibile, inoltre ho anche azzardato l'apertura sul davanti (per gli occhi) e mi sono resa conto che è meno rischiosa della chiusura. Il prissimo ricamo proverò ad aprirlo sul davanti e chiuderlo dietro, vediamo un po'...

Giusto per il piacere di mostrarlo, ecco l'insieme:

Ho deciso che sicuramente non ricamerò i numeri da 1 a 31 nella colonna accanto, ma non ho ancora deciso come li applicherò, se di stoffa, di feltro, di plastica, di pasta sintetica o cos'altro...

La penna maledetta

Non è stato un male, tutt'altro.
Ho capito, finalmente, cosa c'è che non va nel mio romanzo.
E' l'inizio.

Sono i primi 3-4 capitoli. Fanno ca*are.
Bisogna rimetterci mano. Necessariamente.

"In cener la carta si sfaldi e l'estro rivòli ai suoi cieli...."

Congiuntivo imperfetto

"Io vorrei che la mamma mi preparasse la pasta col formaggino"

E non è la prima volta. Mia figlia usa il congiuntivo imperfetto molto meglio di tanti adulti che si sentono in giro.
Questo mi fa capire almeno tre cose:

1) Ai bambini bisogna parlare sempre correttamente. Semplificare il linguaggio non li aiuta a comprendere meglio né ad imparare più in fretta.
2) I bambini hanno un'intelligenza infinitamente maggiore di quella che noi adulti attribuiamo loro.
3) Non avrà bisogno del mio aiuto quando dovrà fare i "pensierini" nei compiti per casa.

La quarta cosa non è una rivelazione, ma un rammarico. All'università ricordo una lezione di Antropologia Culturale incentrata sull'argomento "Linguaggio". Ricordo il prof che diceva "Vi siete mai chiesti come mai persino gli analfabeti sanno concordare il genere e il numero di un sostantivo con il suo aggettivo?"
Credo che stesse per spiegarlo, ma probabilmente in quel momento mi sono addormentata.

Non saprò mai come ca..........spita fa una bambina di 2 anni e mezzo a concordare il congiuntivo imperfetto con il condizionale senza che nessuno gliel'abbia mai spiegato.

04/08/08

Ci sono cascata

Mi ero detta che me lo sarei riletto solo per poter scrivere, subito dopo, la sinossi, quindi a settembre contattare a tappeto tutte le case editrici e agenzie letterarie èresenti sul territorio italiano.
Invece no.
Invece accanto al comodino avevo una penna. Maledetta.

Sto rileggendo e ricorreggendo per la milionesima volta Buongiorno Luna. Ogni volta c'è sempre una cosa che non mi piace. Sigh...

La tentazione di dargli fuoco è molto, molto forte.

02/08/08

Il contatore nuovo

Come qualcuno ha notato, ho cambiato il contatore e ne ho messo uno di Hitstats. Il perché, di preciso, non so dirlo, ma mi sentivo molto "pivella" ad avere ancora il contatore di default di splinder, quando molti dei miei blog preferiti si affidano a Hitstats.

Ho lasciato partire la conta dal numero di visite al momento del cambio, e credo che la sua affidabilità ci permetterà di continuare serenamente il concorso "Psychiatrichelpizzati e vinci".

Ricordo che il prossimo traguardo è il 12.345

Ancora c'è tempo... :-)

Eclipse

In realtà non ho fatto come avevo detto, non ho letto nient'altro in mezzo, ma sono passata subito al terzo volume della tetralogia di Twilight.

Finora darei un 8 al primo, un 5 e 1/2 al secondo e un 6 e 1/2 al terzo.

Il record delle pagine è stato battuto: 501. Inutile specificare che il tutto poteva essere condensato in circa 250 pagine, senza che la storia perdesse una sola virgola necessaria, ma abbandonasse tutte le parole superflue.
La cosa che mi sorprende di più è che sono riuscita a leggere quasi 1000 pagine (446 di New moon e 501 di Eclipse) in 4 giorni. Un ritmo invidiabile, no? L'avessi avuto quando studiavo, a quest'ora avrei almeno 3 o 4 lauree :-D

Andiamo a Eclipse.
La storia prende la brutta piega del polpettone romantico e sdolcinato. In certi tratti sbuffavo sonoramente, ricordandomi alcuni passaggi della primissima versione di Ballerina Scalza.
Interi capitoli pieni di dialoghi inutili... sempre verosimili - bisogna dirlo - ma inutili.

Adesso aspetto che esca il quarto volume.

Da scrittrice in seme d'erba, mi sento sempre più depressa.
Credo che dovrei prendere una decisione, forte e definitiva: fare il grande salto oppure lasciar perdere, perché questo vagare nel limbo mi da solo un perenne stato d'ansia diffuso.