31/01/17

Come una vecchia

Premessa: Matilde va a scuola da sola.
Usciamo di casa insieme, ci salutiamo, percorriamo quei 10 mt di percorso comune, poi lei gira a destra, Angelica ed io proseguiamo dritto, e sul punto della separazione delle strade ci diamo l'ultimo saluto.

Stamattina lei ci saluta, al solito:
"Ciao mamma, buon lavoro! Ciao Angelica, buona scuola!"
Noi rispondiamo in coro:
"Ciao Matilde, buona scuola anche a te!"
Poi ci soffermiamo qualche istante a guardarla mentre procede lungo il suo percorso. Quando riprendiamo il nostro cammino, Angelica sospira: "Eeeeeeeeh, mamma. Certo che Matilde è proprio diventata grande!", come una simpatica e affettuosa nonnina.

:-D

30/01/17

Ci vorrebbe il mare

La combo tra: lunedì mattina, una commissione da fare entro le 8.30 e una notizia ansiogena che ti ha "attassato" tutto il fine settimana, la puoi affrontare solo con una deviazione al mare prima di andare al lavoro. 120 secondi ad aspirarne l'odore, osservarne il movimento e la luce, ascoltarne il rumore, non ti cambiano la tabella di marcia, ma ti acquietano l'anima.


E ti ritrovi a pensare che forse, 25 anni fa, Marco Masini aveva ragione.

27/01/17

Differenze

Trovandomi consecutivamente in visita presso un medico specialista "privato", e subito dopo presso il mio medico di base, stamattina non ho potuto fare a meno di notare le differenze enormi tra le due segretarie. E tra tutte le altre segretarie di medici, privati e non, che ho conosciuto in vita mia.
Differenze di cultura generale, e cultura medica; differenze nell'approccio col paziente, di persona e al telefono; differenze nel modo di porgersi, vestirsi, camminare.

Non è mai corretto fare "di tutta l'erba un fascio", ma certe volte è proprio difficile credere che siano coincidenze.
Ah, e il tutto non è legato direttamente al medico in questione.

Mi è venuto spontaneo, naturalmente, fare anche un auto esame su me stessa, e chiedermi che cosa pensano di me i pazienti dei medici ai quali faccio da segretaria.
Spero che, uscendo, dicano "Non è un granché, ma è gentile".

26/01/17

Ricominciamo

"Bentornata Matilde! Com'è andata a scuola?"
"Bene"
"E con la merenda fatta in casa che dovevate portare a scuola per quell'approfondimento di educazione alimentare?"
"È andata benissimo. La tua torta vegan ha fatto furore"
"Bene, sono contenta"
"È finita tutta. E la professoressa ha voluto la ricetta"
"Ah"
"Così come l'aveva voluta, a suo tempo, la maestra, e la moglie del maestro, e la mamma di Vincenzo, e la bambinaia dell'asilo eccetera eccetera"
"..."
"Quella torta è troppo buona, e ogni volta che la portiamo in un nuovo ambiente, la gente vuole la ricetta"
"..."
"Ora l'abbiamo inaugurata alla scuola media, quindi ricominciamo a distribuire ricette"

Addendum: la ricetta
240 gr farina
100 gr zucchero
30 gr cacao amaro
50 gr cioccolato fondente
50 ml olio
330 ml latte vegetale
1 bustina lievito per dolci

Si mescolano tutti gli ingredienti con una frusta elettrica, si versa in una tortiera, si cuoce in forno preriscaldato a 200° per 40 minuti, si sforna, si fa raffreddare, si mangia.
Per dovere di cronaca: io uso farina integrale, zucchero di canna e olio extravergine di oliva, e preferisco il latte di riso, ma la ricetta funziona con qualunque variante. Stesso discorso per la tortiera: io utilizzo quella in silicone, ma va bene una qualsiasi.
L'ultima cosa: tempo fa calcolati approssimativamente che una fetta dignitosa, da 1/12, contava circa 150-170 calorie (contro i 220-240 della stessa porzione di torta al cioccolato classica, con burro e uova)

25/01/17

Punto di vista esterno

Fare la baby-sitter offre il vantaggio di un punto di vista esterno sulle dinamiche interne a un nucleo familiare allargato ove ci sia un neonato.
Rivalità tra nonni, zii, cugini, padrini ecc, non solo a caccia del primato del regalo più bello/costoso/utile/apprezzato, ma in perenne gara a chi detiene il posto più vicino a quello della mamma e (talvolta) del papà nel cuore del bambino.

Mi sono spesso chiesta se, anche nel mio nucleo familiare allargato, un osservatore esterno possa notare simili movimenti.

(Al nonno materno: "Sa, stamattina è passata a farci visita la nonna paterna e, inaspettatamente, quando è andata via la bambina è scoppiata in un pianto inconsolabile"
Lui: "Si è messa a piangere?! Baaaaaaah! Magari piangeva perché le fanno male le gengive che sta mettendo i denti")

24/01/17

Pubblico ringraziamento

Volevo pubblicamente ringraziare il poliziotto che, pur somigliando a Buffon, all'aeroporto di Torino mi ha dato la possibilità di imboccare la "terza via" per portare a casa, trasportata nel bagaglio a mano, una confezione di burro di karité da 200 ml.
Le alternative classiche erano: imbarcare la valigia (al prezzo di un altro biglietto a/r) oppure la pattumiera posta all'uopo alla barriera dei controlli (con copioso versamento di lacrime).
Il sosia di Buffon mi ha permesso di lasciargli la confezione sul bancone, catapultarmi al Tiger, acquistare tre barattolini vuoti e un cucchiaino, tornare alla barriera, mettermi comodamente seduta davanti al suo sguardo vigile, travasare il burro e andare al gate.

17/01/17

A metà

"Ragazze mi sembra giusto che voi sappiate una cosa..."
"Che cosa, mamma?"
"Che io ho stipulato un'assicurazione sulla vita, e siete voi le beneficiarie"
"E che significa?"
"Che se da qui a vent'anni io muoio..."
"Io non voglio che tu muoia!"
"Nemmeno io voglio morire, Angelica, ma prima o poi toccherà anche a me. Comunque, dicevo... Se muoio entro i prossimi vent'anni, a voi danno dei soldi"
"Ah. E come mai?"
"Per fare in modo che anche da orfane possiate vivere, mangiare, vestirvi, studiare eccetera"
"E quanti soldi ci danno?"
"Centomila euro"
"Ciascuna?"
"No, da fare a metà"
"Centomila da fare a metà? Tipo che a Matilde ne danno cento e a me ne danno mila?"

Ad Angelica le rotelle girano bene.
Comunque, se vuole, credo che le diano anche Shiro.

16/01/17

Peggio

È sempre bello e incoraggiante quando, dopo una lunga ed esaustiva chiacchierata con la mia amica psicologa nella quale le racconto tutti i fatti e i non fatti dell'ultimo mese, lei conclude: "Dunque, le cose stanno così. Ma dal centro di salute mentale ti hanno fatto sapere niente sulla terapia?"
"No"
"La prossima volta che ci vado ci parlo io con la signora e ti raccomando".
"Dai, non è urgente, non sto messa proprio male"
"Infatti stai messa pure peggio".

Ca##o.

14/01/17

Ci sono ricaduta

Dentro fino al collo.
Dopo aver visto, ieri, il film di Angry Birds mi è venuta una botta di nostalgia. E' stato un attimo, aprire il playstore, fare la ricerca, scoprire che esiste addirittura un Angry Birds 2, scaricarlo e ammink#iarmici fino alle 2 di notte, con la stessa passione e la foga di 4 anni fa, e la stessa ostinazione nel voler completare tutti i livelli con tre stelle.
Dentro fino al collo.

12/01/17

Cassetti traditori

I cassetti sono traditori. Si riempiono negli anni di tutte le cianfrusaglie che ci metti dentro, e non si lamentano, accolgono, fagocitano, ingoiano, conservano. Ogni tanto ti basta dare uno scossone per far sì che i loro contenuti si assestino in autonomia, lasciando che la forza di gravità e di ondeggiamento si occupino di smuovere il caos, di riempire i vuoti, e far spazio ad altro, altre cianfrusaglie più o meno inutili da contenere. Non c'è da meravigliarsi che si riesca a portare avanti la storia in questo modo per anni, e anni, e anni.
Fino, chiaramente, al tracollo, il pieno, la saturazione. E allora arriva il momento dell'incombenza: estrarre il cassetto, svuotarlo per intero e fare la cernita tra ciò che serve e ciò che si può buttare. Generalmente la percentuale di ciò che si può buttare si assesta sul 90%, ma soltanto il 60-65% verrà buttato per davvero. Scontrini illeggibili, bottoni di ricambio per soprabiti che non esistono più, depliant di materassi in lattice, buoni sconto spendibili entro il 2007, ricevute di pagamento di abbonamenti editoriali, ricette con ingredienti che hai deciso di non mangiare più da 6 anni a questa parte, vecchie foto stampate agli albori della stampa fotografica domestica.
I cassetti sono traditori. Ti illudono per anni di avere spazio e capienza illimitati e quando, poi, ti restituiscono  loro contenuto, ti colpiscono dritto al centro del petto, lì dove prima c'era un cuore vero, sano e funzionante, poi si è creato un cratere da implosione, qualcosa a metà tra un buco nero e un non-luogo, e solo da pochi mesi si sta riformando un organo pulsante, vivo e interessato a vivere.
Proprio sul fondo, proprio dopo una tonnellata di carte inutili, salta fuori una foto, LA foto.
Sorridevate insieme abbracciati, occhi felici sull'obiettivo e il mare nello sfondo. Più o meno 14 anni fa. 14 anni fa di rughe, capelli, chili, amore. Illusioni. Sogni. Desideri.
La prendi in mano, la guardi. Non piangi, non sorridi, non la strappi, non la butti.
La piazzi di nuovo sul fondo del cassetto e la seppellisci con esami del sangue del 2013, libretto delle istruzioni del caricabatterie, tessera elettorale e cartoline natalizie intonse della lega del Filo d'oro.
Cassetti traditori.

11/01/17

Uguale

"Mamma, secondo te me li devo togliere i calzini per dormire?"
"Angelica non lo so, se senti freddo lasciali, se senti caldo toglili"
"Siccome generalmente durante la notte sento freddo, me li lascio. E comunque io sono Matilde"
"Lo stesso. In certi momenti rompete le scatole uguale"

10/01/17

Come si guida?

"Accidenti, sta ricominciando a grandinare! Proprio adesso che dobbiamo uscire in macchina! Speriamo bene... Come si guida sulla grandine?"
"Piano"

09/01/17

Grandi cose

Queste feste sono state lunghe, ricche, vissute, piene di riempimenti e di vuoti.
Ho visto Matilde da grande, in pizzeria coi compagni; ho visto Angelica simulare una seduta di meditazione; ho visto una pancia cresciuta, ballare la tarantella; ho visto in 40 minuti due vulcani lontani tra loro 600 km; ho visto tre visi simili eppur diversi; ho visto presepi, a centinaia; ho visto fuochi d'artificio; ho visto una ragazzina di 15 anni comprare il libro delle 50 sfumature pagandolo a monete da 1 euro, quasi come se stesse spendendo in quel modo le vincite della tombola; ho visto occhi allegri diventare tristi e occhi tristi scoppiare improvvisamente di gioia; ho visto la neve sul mio balcone; ho visto la casa vuota e poi di nuovo piena.
Da oggi si ritorna alla normalità, alla vita di sempre, al consueto delirio: inaugureremo la quotidianità di questo 2017, dal quale - volendo fare una citazione colta - mi aspetto grandi cose. Terribili, forse. Ma grandi.