26/02/10

Carrambata

Stamattina, dalla dottoressa, in sala d'attesa, entra un sigrore sui 65-70 anni e si siede accanto a me. La dottoressa esce per fare entrare il paziente successivo, lo vede e lo saluta "Oh! Signor Van Pelt! Lei pure qui è?"

Quando la dottoressa rientra in ambulatorio, io gli dico "Ma lei si chiama Van Pelt?"
"Si"
"E allora siamo parenti"
"Perché lei come si chiama?"
"Pure Van Pelt"
"Ah! E a quali Van Pelt appartiene?"
"Allo scultore, era mio nonno. Sono la figlia del figlio più piccolo"

Da lì mi ha letto la vita. Sapeva chi è mia madre, cosa fanno i miei cugini più grandi e quanti fratelli ho. Abbiamo anche scoperto di abitare nella stessa strada, ma non c'eravamo mai incontrati, nè dalla dottoressa, nè in giro.

"I Van Pelt siamo tanti..." conclude lui dopo aver dispiegato tutto il mio albero genealogico "E va a finire che non ci conosciamo nemmeno..."

Per fortuna che esistono memorie viventi, come lui.

Emy

Dicono che dare un nome a ciò che ci affligge, sia terapeutico: ci aiuta ad averne meno fastidio, a sdrammatizzare la sofferenza e a sopportare meglio.

Ok, io la chiamo Emy. E' l'emorroide che mi tortura ieri pomeriggio.

Stamattina sono andata dal medico, che mi ha suggerito una pomatina da usare con parsimonia... speriamo bene perché davvero non ce la faccio a stare altri tre mesi così...

Perché ne parlo? L'argomento è orripilante, fa schifo e mette a disagio, ma... un cuBo ce l'abbiamo tutti, in fin dei conti, e trovo che sia falsamente perbenista giudicare "indecoroso" un argomento del genere.

La cosa che mi fa più specie (= mi fa più rabbia) è che per la prima gravidanza non ne ho sofferto se non dopo il (a causa del) parto. Adesso che ho messo su la metà dei chili che avevo preso allo stesso punto della prima gravidanza, che non ho quasi per nulla la pancia (tanto che mi sono comprata i jeans premaman in modo che mettano in risalto quell'ombra che c'è) mi spunta quest'altro problema che è "tipico" della gravidanza e "causato" dal peso del pancione ecc ecc...

Uff...

Giugno arriverà, in ogni caso, troppo tardi.

Le alternative

In ordine alfabetico, i nomi maschili che preferisco e le uniche tre aletrnative, per me, valide ad "Angelica:

Aurelio
Dario
Flavio
Ivan


Amalia
Emma
Lavinia

Alla fine lo/la chiamiamo davvero Woodstock e non se ne parla più... uff...

25/02/10

Serata produttiva

Ho anche cucito 6 pannolini nel tardo pomeriggio, prima di cena.

Mi meraviglio di me stessa...! :-D

Giornata produttiva

Stamattina mia madre s'è fatta trovare davanti al portone della scuola di Matilde. Siamo tornate insieme a casa mia e dopo aver liquidato in 3 minuti i letti e la biancheria da ripiegare, ci siamo messe a sistemare il cassettone della stanzetta, stracolmo di cose inutili.

Siamo riuscite, in mezza mattina, a liberare ben due cassetti, dove ho già posato quelle tutine e quei body che ho comprato o che mi hanno regalato, tutti i campioncini vari trovati dentro le valigette che mi regala la Dottoressa Rossa, super pediatra di Matilde e qualche altro acquisto, la spugna naturale, un paio di ciucci ecc...

Poi siamo passate al cucito: lei aveva un paio di jeans di mio fratello da rattoppare (si sa che più i jeans sono malandati e rattoppati e più valore acquisiscono... finirà che saranno solo toppe cucite insieme...) e ne ho approfittato per mettere in mezzo anche due paia di pantaloni di mio marito che aspettano l'orlo da un mese e mezzo e i jeans premaman che mi sono comprata ieri ma che avevano un taglio delle gambe che faceva schifo, quindi li ho praticamente smontati e ricuciti come piacciono a me. Il tutto entro le 12.30.

Da non crederci.

Prossimo round la settimana prossima: svuotare la vetrina dell'ingresso per salirla in cucina al posto del mobiletto-asse da stiro foppapedretti (messo addirittura in lista nozze ma usato poco e niente, visto l'enorme ingombro da aperto...)

24/02/10

Quando a una gravida girano le ovaie...

Stamattina, come sempre, esco di casa alle 8.10 con Matilde, la porto a scuola e torno subito.
Attraverso la piazza della chiesa che sta a 20 mt da casa mia, svolto l'angolo sulla mia strada e vedo un furgone carico di pezzi di ponteggi parcheggiato *precisamente* davanti al mio portoncino, in modo che non si possa passare nè da un lato nè dall'altro.

Sento voci e rumori di metallo, dunque cerco di soffocare l'urlo isterico che sta per partirmi e mi sposto fino alla testa del furgone. Ci sono due tizi che stanno montando un ponteggio. Ora io capisco benissimo che sia una certa fatica scendere tubi pesanti e scomodi da un furgone e trascinarli per strada, e che l'ideale per loro sia l'avere il furgone quanto più vicino al luogo del lavoro, ma...

Mi avvicino.
"Scusate, non è per cattiveria, ma solo curiosità... Questo furgone deve restare ancora per molto qui?"
"Poi lo togliamo, signora..." risponde l'operaio senior senza manco guardarmi mentre avvita un bullone
"Poi quando? Io non posso entrare in casa, vi rendete conto?"
Finalmente si decidono a guardare me e il modo allucinante in cui hanno posteggiato il bestione.
"Io devo entrare al civico 73" continuo io "Che faccio? Volo?" e mimo anche uno sbattimento di alucce.
Il picciotto, stancamente, si avvia verso la cabina del furgone.
"Guardi" proseguo io "Basta che lo sposta un po' più indietro... il numero 69 è disabitato, ad esempio, e lì non da fastidio a nessuno"
Il picciotto mette in moto, va a marcia indietro fino a quando io gli faccio segno che può bastare. Mi avvicino al portoncino di casa e mentre infilo la chiave nella porta lui mi passa accanto e mi fa "Altrimenti ti potevi bere la Red Bull".

Mi ha anche fatto "la battuta"?!

"Hai ragione! Vedi, se ci pensavi prima quanti abbili (=arrabbiature) e quanto trafico (=fatica) ci risparmiavamo!" rispondo sodomizzandolo metaforicamente. Mi fa la battuta, mi fa....

Piccolo sondaggio

Ma a qualcuno di voi piace il nome "Angelica"?

22/02/10

Per non annoiarci

Da una settimana è capitato 4 volte e, dopo un paio di episodi di assestamento iniziali ed una volta durante una febbre alta, da 8 mesi in qua non era più capitato.

Questa settimana Matilde ha fatto la pipì a letto per ben 4 volte con frequenza sempre maggiore.
Lunedì notte, giovedì notte, sabato notte e domenica notte.

Certo, ora che a scuola la fa sempre e serenamente, mi sembra doveroso inventarsi un nuovo problema da risolvere...

Che fare?

Premetto che:
- in questa settimana è stata raffreddata e con un po' di mal d'orecchio, ma nulla di grave. E' vero che respira male a causa del raffreddore, ma abbiamo avuto momenti peggiori senza effetti collaterali di questo tipo.
- nell'ultimo periodo non ci sono stati episodi particolarmente traumatici, non abbiamo ancora spostato i mobili nella sua stanza, nè il "fratellino" è ancora nato... per ora mi coccola adorabilmente la pancia dandole baci e dicendole che le vuole bene. So che i peggiori serial killer conducevano normalissime ed encomiabili esistenze, ma mi sembra davvero eccessivo pensare ad una "regressione" con 3 mesi di anticipo, anche perché se davvero così fosse, al solo pensiero di cosa accadrà quando stu picciriddu verrà fuori, mi butto direttamente giù dal balcone.
- non è stata più "abbandonata" del solito, a parte il fatto che quando passa il pomeriggio da mia madre, in realtà, se la passa meglio che a casa, dato che le vengono concesse merende, giochi e attenzioni assolute che a casa magari non sempre può ricevere.
- sabato pomeriggio, per non lasciarla, l'ho portata con me all'incontro mensile delle crocettine palermitane, si è divertita, ha visto i due neonati di famiglia e abbiamo passato un bel pomeriggio insieme... insomma, no, non mi sento responsabile di un suo eventuale senso di abbandono.

Detto questo, a voi la parola.

Devo dirlo, purtroppo...

Immanuel, il Principe della Notte, personaggio del mio "Buongiorno Luna" deve il suo nome... si... proprio a lui, che il mio immaginario di romantica 17enne vedeva come il "proprio" principe, se mai l'Italia fosse stata un Regno.

E' tutta la settimana che non posso fare a meno di pensarci, e mi vergogno, mi vergogno tremendamente... ma dovevo dirlo a qualcuno...

(In realtà, poi, "Immanuel" è saltato fuori come omaggio a Kant, in questa versione del nome, ma il vero ispiratore era quell'altro... sigh...)

21/02/10

Il tempo stringe

Solo adesso mi rendo conto che mancano circa 3 mesi e mezzo all'esplosione ed io non ho ancora preparato nulla, ma proprio nulla.
Vabbè, ho cucito un pannolino lavabile e 12 inserti assorbenti, ma ho finito il velcro e le mercerie domani mattina sono chiuse. Avrò bisogno di almeno altri 9 pannolini e minimo altri 12 inserti.

Devo sistemare la casa, spostare i mobili, far posto alla culla, al box, al fasciatoio, al bagnetto. Riesumare il corredino di Matilde e vedere cosa posso riutilizzare e cosa no, e comunque recuperare e preparare tutta la biancheria da letto e da bagno che per fortuna non ha stagionalità.
Devo ancora scegliere i soggetti da ricamare nel pannello porta oggetti che voglio fare. Devo ancora comprare la tela. Devo ancora ricamare. Devo ancora procurarmi la stoffa da abbinare. Devo ancora cucirlo.

Ho comprato due camice da notte per me, con l'abbottonatura davanti. Me ne serviranno almeno altre 2. Ho rimediato qualche slip usa-e-getta ma sarebbe meglio procurarmene qualche altro paio, o magari comprarmi all'uopo degli slip di cotone una misura più grande del solito.
Devo ancora comprare gli assorbentoni post-parto da elefantesse.

Ho deciso di usare i ritagli di scarto del poliuretano dei pannolini per farmi le coppette assorbi-latte lavabili, ma finora è solo un'idea campata in aria.

Devo preparare un pensierino per due amiche che sgravano poco prima di me.

Devo preparare un regalo  "a mano" per un'amica che fa il compleanno in estate e quindi non sono sicura di potermici dedicare dopo la nascita di Woodstock, ma devo necessariamente farlo adesso, in forte anticipo.

Devo fare... fare... fare... fare...

...mi viene da piangere...

18/02/10

Delle trovate culinarie di mio marito

Ore 18.30. Sms.
"Ciao Lucy, io e la bambina siamo a casa, tu a che punto sei?"
"Se tutto va bene, prendo il treno delle 18.38. Puoi fare il pane, per favore, cercando di farlo commestibile?"
"Ci provo"

Mio marito non ha ancora imparato a dialogare con la macchina del pane, e ogni volta sono farina e lievito buttati.

Ore 18.50. Arrivo alla mia città.
"Sono arrivata. Come va con il pane? Se lo devo comprare fammelo sapere subito"
"Per ora sta impastando e sembra tutto ok"

Lentibus pedibus (e con la leggiadria di una gravida che cammina a piedi da stamattina macinando chilometri su chilometri) mi inerpico lungo il corso principale, verso la parte alta della città, dove abito. Passo davanti a 4 panifici, ma li ignoro bellamente, fiduciosa nelle capacità di mio marito.

Ore 19.10. Attraverso la piazza alle cui spalle c'è casa mia. Sms.
"Ehm... prima di tornare a casa compra il pane"

Torno a casa e trovo tracce fresche di una colluttazione con un blob che probabilmente viveva di vita propria, dato che l'ho trovato spiaccicato fin sulle pareti della cucina. Mio marito ha tutta la fascia addominale della felpa bagnata, segno inequivocabile che ha lavato qualcosa, nel tentativo ci cancellare i segni. Solo il cestello della macchina è pulito, tutto il resto è un groviglio cementificato di farina, acqua e chissà cos'altro.

"Ma si può sapere cosa è successo?"
"Niente... è che se mi attenevo alla ricetta originale veniva bene, ma siccome ho voluto fare un'aggiunta..."
Mio marito ha lo sguardo colpevole di Matilde quando fa una marachella e sa che sta per essere scoperta.
"Che aggiunta, scusa?"
"Volevo metterci il formaggio..."
"I formaggio?? nel pane?? così si squaglia e si appiccica tutto al cestello??"
"Ecco, infatti..."

Ecco. Infatti.
Promemoria per la prossima volta che starò fuori casa dalla mattina alla sera: fare il pane di mattina o comprarlo direttamente, senza nemmeno provarci.

Ventiquattro

Oggi sono a 24 settimane di gravidanza. Più o meno in questo periodo i polmoni di Woodstock cominciano a riempirsi pian piano di surfactante e ogni giorno che passa aumentano le sue probabilità di sopravvivere fuori dalla mia pancina.
Come dire: da questo momento in poi potrà persino "nascere"...

Non so perché, ma mi giro intorno per casa e mi viene l'ansia solo al pensarci.

17/02/10

Storie di ordinaria (in)sanità

Ore 8.50, ufficio amministrativo della ASL, reparto "medici di base".
"Buongiorno... posso...?"
"Signora, lei può tutto, ma noi qui oggi siamo bloccati"
"???"
"Stanno facendo manutenzione sui computer e non possiamo fare niente..."
"Ah..."
"Ma lei cosa doveva fare?"
"Volevo cambiare il pediatra di base di mia figlia"
"E chi ha per ora?"
"La Dottoressa Cretina"
"Ora ce n'è una nuova... la vuole?"
"Si! Certo!"
"Eh, ma oggi non possiamo fare lo stesso niente, perché siamo bloccati"

Insomma, tutte quelle domande che mi stavano dando speranza di poter concludere qualcosa, servivano solo a farsi i fatti miei...

16/02/10

Stamattina

Davanti al cancello della scuola c'era un coccodrillo.
Per fortuna è arrivato un carabiniere, che evidentemente lo conosceva. Mentre il coccodrillo rincorreva festosamente il carabiniere è spuntato dal nulla Spiderman, che si è infilato tra i due scatenando un putiferio.

C'era una principessa che, con fare altezzoso, camminava lungo il cortile. Era molto concentrata sulla sua andatura, si vedeva: si reggeva il lembo dell'abito per non inciampare e proseguiva a testa alta e viso disteso verso il portone. Forse era la prima volta che si metteva il rossetto e voleva che tutti lo notassero. Ma alle sue spalle non si è accorta di Zorro, che le ha fatto un agguato e l'ha sepolta viva sotto un chilo di coriandoli, alcuni dei quali si sono incollati al suo rossetto. La principessa, però, non si è lasciata prendere dallo sconforto, ha messo da parte il suo spirito regale lasciando venire a galla il suo lato "di strada". Si è alzata la gonna fin sopra le ginocchia e si è lanciata all'inseguimento di Zorro, avendo - peraltro - la meglio.

Stamattina, in tutta la scuola, in tutte le classi, ci sono le feste di carnevale. La mia piccola Fatina-Ballerina-Principessa è arrivata tutta emozionata e curiosa di vedere i costumi dei compagni.
Le ho pure messo l'ombretto e... accidenti quanto sta bene truccata!  :-D

15/02/10

Un altro giveaway

Nella speranza di vincere, prima o poi...

QUI si vince un buono da 25 euro da spendere in un negozio per mamme&bimbi... Chi volesse partecipare... :-D

14/02/10

Bai Jia Bei per il TotoWoodstock

Da un post di un blog stupendo trovato per caso, scopro la tradizione del Bai Jia Bei e allora mi viene l'idea finalmente illuminante sul TotoWoodstock!

In parole povere un Bai Jia Bei è una copertina quilt, assemblata cucendo un tot di quadrati di stoffa regalati, ciascuno, da un amico. Un modo meraviglioso per fare un dono ad un piccolo in arrivo, qualcosa che sicuramente resisterà col tempo e con gli anni.

Io ne farò di sicuro una trapuntina per il lettino con le sbarre.

Ecco, dunque, il lancio ufficiale del TOTOWOODSTOCK!

La partecipazione è aperta a tutti.

Per partecipare è sufficiente spedirmi un quadrato di stoffa (preferibilmente cotone) di misura 20x20 cm, insieme - ma non per forza -  ad un biglietto con la previsione sul sesso di Woodstock.

I quadrati possono essere colorati, a tinta unita, stampati, ricamati, dipinti a mano, blocchi di patchwork, insomma, devono "rappresentare" voi stessi, così che il ricordo di voi rimanga in eterno a rendere "magiche" le sue nanne.

Volendo avere fiducia nelle poste, potete spedire anche con prioritaria (una busta con un biglietto di carta e un pezzetto di stoffa non dovrebbe far troppa gola...) per cui possono partecipare anche "gli anonimi" che non vogliono rivelare la propria vera identità, purche - quanto meno - specifichino il loro nickname...!

Basta scrivermi una mail al mio indirizzo lucyvanpelt78 *CHIOCCIOLA* yahoo.it, ovviamente sostituendo *CHIOCCIOLA* con la @ ed io risponderò indicando il mio indirizzo di posta.

La scadenza è fissata per il 30 maggio 2010.

Ed ora pensiamo ai vincitori... tra tutti quelli che avranno voluto partecipare con la previsione e indovineranno il sesso di Woodstock, sorteggerò un vincitore... che vincerà qualcosa, di sicuro, ma ancora non ho deciso cosa. :-P

Insomma, mi sembra un'idea carina, no?

Veder le stelle

Stavo cuocendo le crépes e nel frattempo preparavo la besciamella. Ho preso il sale, che si trova in un ripiano basso della mia penisola in muratura, l'ho dosato sulla cremina di burro e farina, poi l'ho posato. Ed è stato in quel momento che è iniziato tutto.

Rialzandomi ho avuto un leggero capogiro, niente di che. Ho rigirato la crépe, sono tornata alla besciamella ed ho iniziato a mescolare ed aggiungere il latte, ma mentre guardavo la cremina che diventava sempre più liquida, mi sono resa conto di non respirare.

Io soffro di asma, ma non l'asma "che fischia", l'asma con apnea. Cioè, semplicemente, smetto di respirare autonomamente e devo "forzarmi" a respirare volontariamente.

Ho pensato che fosse strano. Che c'entrava l'asma in quel momento? Non avevo vicino niente dei milioni di allergeni cui sono sensibile. Vabbè, mi dico, vediamo come va, appena tolgo la crépe dal fuoco vado a farmi il broncodilatatore.

Invece la cremina ha iniziato a illuminarsi, tante stelline le luccicavano intorno e ho cominciato a sentire un sordo dolore alla testa, proveniente da lontano.

Mi sono subito seduta ed ho strizzato gli occhi, reggendo la testa con le mani. Penso al broncodilatatore, che sta sul comò della mia stanza da letto, al piano di sotto. No, non mi fido di scendere le scale.
Un paio di respiri profondi e sembra che vada meglio.

Vado a togliere la crépe dal fuoco e ne metto su un'altra, torno alla besciamella ma stavolta è il crollo.

Non ci vedo più, vedo solo bianco, luce e sfavillio di qualcosa. Il dolore alla testa torna più da vicino.
Mi chiedo se riuscirò a raggiungere il tavolo e la sedia prima di cadere a terra, ma io non sono capace di "svenire", non riesco a perdere totalmente conoscenza.
Mi sento inghiottita in una bolla dove il tempo è immobile, ma sono più o meno lucida.

Chiamo mio marito. Non mi sente. Lo chiamo più forte, con davvero le ultime energie che mi restano e gli dico di portarmi il cortisonico che tengo sempre in borsa. Non respiro più nemmeno volendolo.

Mi siedo e chiudo gli occhi, mi reggo la testa con una mano e mi sforzo di continuare a respirare. Non per me, ma per Woodstock che respira solo tramite me.

Non sono in grado di stabilire quanto tempo sia passato. Ad occhi chiusi l'immagine che ho davanti è quella della pastella delle crépes sulla padella, mi sento come se fossi ancora lì, davanti ai fornelli. Credo che mio marito sia arrivato subito, anche se per me è passata un'eternità. La vocina di Matilde mi richiama indietro "Mamma ma ti senti male?"
Apro gli occhi solo per prendere la mira, afferro lo scatolino ad occhi chiusi, lo apro, estraggo l'inalatore e faccio il primo spruzzo. Poi il secondo.
Sto meglio istantaneamente, sento i polmoni che si sbloccano e si riaprono, e l'aria fresca non mi era mai sembrata così buona.

Apro gli occhi e richiudo l'inalatore, mio marito mi porge un bicchiere d'acqua. Sono tutta grondante di sudore.
Mi riprendo in fretta, mi alzo e mi sento solo un po' frastornata, ma respiro bene e non ho più mal di testa, e ci vedo di nuovo. Woodstock fa quattro capriole nella pancia... sta bene.

Vado a rigirare la crépe che non è riuscita a bruciarsi e riprendo a mescolare la besciamella.

Non mi era mai successo prima d'ora, o almeno non così forte. Mi capitano da sempre capogiri quando mi abbasso e mi rialzo, mi capita anche di avere il mal di testa "da pressione", ma le stelline non le avevo viste mai e mai avevo smesso di respirare del tutto.

Sarà stato solo uno sbalzo di pressione? Sarà stato un attacco di panico? Qualunque cosa sia stata spero non mi capiti mai più.

13/02/10

3-0 per me!

Ieri avevo la visita in ospedale.
Ero un po' nervosa ma nello stesso tempo sicura di me e della penitenza infinita che avevo fatto, dopo la visita del mese scorso. Broccoli e finocchi a tempesta e dolci visti solo da lontano (tranne le torte dei tre compleanni che abbiamo festeggiato ma che ho, comunque, fatto a metà con Matilde).
Mi ero rilassata solo nell'ultima settimana, visto che la mia bilancia mi indicava un aumento praticamente nullo, concedendomi una cioccolata calda un pomeriggio, che ho "espiato" con una razione di minestrone a cena e null'altro.

Insomma, ieri il ginecologo, quando mi ha visto, mi fa "Vediamo se anche questo mese sei stata monella...!"
Io ho replicato "Sono stata bravissima e ora glielo dimostro!"
Sono salita sulla bilancia e in effetti anche lì, l'aumento non c'è stato: in 4 settimane non ho preso nemmeno un grammo (ma patito come una disperata l'astinenza da cioccolato.....)
In definitiva, il dottore mi ha fatto i complimenti e mi ha esonerato dalla curva da carico di glucosio che avrei dovuto fare la settimana prossima (fiùùùùùùùùùùùùù!!!) dicendo che la medicina non è fatta solo di numeri e che in 23 settimane di gravidanza ho preso solo 3 chili, alla prima gravidanza ne avevo presi meno di 10 in tutto e insomma, si vede che sto bene.
Per me, meno pirtusi nelle vene mi fanno e meglio è, tanto più che l'esame è a pagamento...

Quindi finalmente posso rilassarmi ancora di più e concedermi un "peccato" ogni tanto... Ieri mi sono sbafata una cioccolata fondente 75% e un cioccolatino al rhum, ma poi basta, pollo arrosto a pranzo e "mitico" minestrone a cena... Non voglio esagerare...

Nel frattempo siamo già nel pieno del sesto mese, la mia pancia è praticamente invisibile ed io non mi rendo effettivamente conto di quanto poco tempo rimanga. Devo ancora riorganizzare la stanza da letto per far posto alla culla, liberare almeno un paio di cassetti del comò, riesumare il corredino di Matilde e vedere cosa si può riutilizzare: anche se le stagioni sono completamente opposte, comunque le camicine di batista dei primi giorni (tra l'altro quelle di quando è nata mia madre) si possono senz'altro usare, tutto il resto quasi certamente no... insomma, cominciano ad essere maturi i tempi per l'allestimento del nido!

11/02/10

La rosa dei nomi

In un momento di particolare ispirazione familiare (dopo cena, al momento della frutta) ci siamo lanciati tutti e tre in un brain storming per buttare giù almeno una lista di nomi possibili per Woodstock.
Sono sicura che indovinerete tutti i nomi proposti da me, quelli di mio marito e quelli di Matilde... (e badate bene! Matilde è molto più "coi piedi per terra" di suo padre...)

Ecco cosa è venuto fuori:




Se il nome dovessi sceglierlo da sola, direi Angelica e Dario, ma a quanto pare, nonostante tutto lo sbattimento sia stato, è, e sarà tutto mio, non ho questo "diritto" e soprattutto il nome femminile a mio marito non piace per niente... Insomma siamo ancora in alto, altissimo mare...

10/02/10

Cose che capitano

Ieri sono stata tutto il giorno fuori casa. Arrivati a sera abbiamo trovato un messaggio in segreteria.
"Signora Van Pelt, sono la dottoressa Vattelapesca della asl. Deve venire all'ambulatorio di analisi perché ci hanno detto che si è rotta la sua provetta e dobbiamo rifare il prelievo. Venga direttamente e chieda di me, senza fare turno nè accetazione"

Io questi esami li avevo fatti giorno 1 febbraio e in teoria avrebbero dovuto essere pronti già dal 5, ma fino all'8 ancora non erano arrivati.
Mio marito ha subito avanzato l'ipotesi che la provetta non si fosse rotta, bensì se la fossero persa. Magari, facendo il bilancio dei prelievi fatti e gli esiti consegnati, gliene mancava uno all'appello, il mio.

Stamattina non sono riuscita ad andarci prima delle 11.40, dunque ero certa che non mi avrebbero fatto nulla, ma quanto meno volevo appurare la situazione, pronta a chiedere, se non altro, gli esami delle urine, visto che si suppone che almeno quelli li avessero fatti...

Ebbene è tutto vero.
Gli si è davvero rotta la provetta, mentre la stavano centrifugando, ed è solo uno l'esame che non sono riusciti a fare, ma non possono consegnarmi l'esito degli altri perché la pratica è ancora sospesa.
Domani andrò a rifare il prelievo per il solo Coombs.

"Purtroppo sono cose che capitano" mi ha detto la dottoressa Vattelapesca, "e stavolta è capitato a lei".

09/02/10

Il secondogenito

Quando avevo Matilde nella pancia, avevo iniziato a creare un dialogo con lei fin dal quarto-quinto mese, quando "dice" che si forma l'apparato uditivo e il bambino è in grado di "ascoltare".

Mi massaggiavo la pancia ogni mattina con l'olio alle mandorle e le cantavo canzoncine e arie d'opera. Quando sentivo che scalciava le parlavo, le raccontavo cosa stavo facendo in quel momento. Talvolta mi divertivo ad illuminarmi la pancia con una torcia (l'avevo letto in un libro) per farle "vedere" la luce.
Scrivevo un diario "nostro", dove segnavo tutte le visite, l'aumento di peso, i disturbi e i giochini che facevamo; vi ho raccontato il parto, il post parto e tutta la sua vita fino a circa 2 anni... poi ho smesso di farlo perché il dialogo con lei si era fatto vero e reale: noi due "conversavamo" e per me non aveva più senso scriverle. Glielo regalerò quando farà 18 anni.

Stavolta invece è tutto diverso.
Ho comprato il quaderno per il diario ma non sono ancora riuscita ad aprirlo. Passo in silenzio la maggior parte del tempo che sono sola, perché già troppo devo parlare quando sono in compagnia. Non canto più e non mi massaggio più l'olio sulla pancia, che tanto le smagliature, alla fine, mi sono venute lo stesso.
Non parlo mai direttamente con Woodstock e continuo a vivere la mia vita come se in realtà non fossi incinta e come se la mia unica figlia fosse Matilde.

Credo che il secondogenito si "formi" già in utero. Lui sa già fin da adesso che il mondo non girerà attorno a lui. Non vive l'unicità di un dialogo assoluto e canalizzato, ma ascolta il mio rapporto con Matilde. Nascerà e già saprà che esiste qualcuno con cui dividermi. Vive emozionalmente e ormonalmente la mia vita con sua sorella, e probabilmente sta già imparando ad amarla attraverso le mie emozioni.
Forse è per questo che i fratelli minori venerano quelli maggiori, per lo meno fino ad una certa età.

Ma in ogni caso di una cosa sono sicura, con tutti questi mesi di "ascolto", appena nasce e guarda in faccia sua sorella, di certo le strillerà "MATIIIIIIIIIIIIILDE!!! Ti ho detto di metterti le scarpe!!!" :-D

08/02/10

La Strega è in calore...

La Streghetta, la gattina che NON è nostra, ma ogni tanto ci onora della sua presenza e dei suoi guai, è entrata in calore da qualche giorno.
All'inizio ho pensato che fossimo nei guai... oltre a Woodstock, in estate ci mancherebbe solo la nidiata di gattini, anche se - in effetti - nessun presupposto lascia intendere che la casa eletta a sua nursery sia necessariamente la nostra... stando a quel che vedo, dovrebbe avere almeno un'altra se non addirittura altre due famiglie adottive, dunque forse ci sarebbe qualche possibilità di non doversi "nutricare" pure i gattini (per quanto io ADORI i gattini).

Ma a quanto pare la campana suona a vuoto.

Credevo che una giovane e affascinante gattina in calore fosse capace di attrarre i gatti nel raggio di 2-3 chilometri, invece da quattro giorni la poverina non fa che gemere e mugolare, strusciandosi sopra qualsiasi cosa, animata e inanimata, e persino - attenzione! - facendosi accarezzare *senza* graffiare e mordere. Sono già 4 giorni e 4 notti, però... è strano che ancora non abbia trovato nessun fidanzato...

Poco fa, complice la giornata ventosa, sono salita nella terrazza superiore a stendere un po' di biancheria e lei non ha fatto altro che "implorarmi", strusciandosi sui miei piedi come non ha mai fatto. Ma che ci posso fare? Mi fa quasi pena a sentirla lamentare di giorno e di notte, ma la nostra non è zona di gatti ed io sono una donna (non sono una santa, ma nemmeno un gatto)...

In effetti resta sempre uno dei più grandi misteri del quartiere il fatto di aver trovato la gattina, una sera, sulla nostra terrazza...

Suggerimenti? (a parte quello di proporre a mio marito un'avventura insolita... :-P )

06/02/10

Comincio a pensare che il nero mi porti male...

Ho comprato 5 metri di rasatello elasticizzato (95% cotone e 5% elastan) per farmi la fascia portabebè. L'altezza della stoffa è 150, per cui ho trovato un'amica (che partorirà un paio di mesi prima di me) con cui dividere il tessuto: 5 metri x 70 centimetri e almeno la metà della spesa è recuperata (60 euro totali!).

Poco fa mi sono apprestata a tagliare la stoffa lungo la lunghezza, per separare le due fasce e - già che c'ero - far la prova di imbracatura con una bambola.
Orbene, non va. 5 metri non arrivano a fare il doppio nodo, ce ne volevano almeno 6. Inoltre, per quanto elastico, il rasatello è troppo rigido e non si riesce a infilare la bambola (figuriamoci un bambino in carne, ossa e ugola) se non allungando di più l'imbracatura... Insomma, quel video fantasmagorico che ho postato qualche giorno fa, mostra una cosa che non riuscirò mai a fare con questi 60 (sigh) euro di rasatello nero semilucido.

Ma al contrario di mio marito, che già stava lì ad additarmi come "la solita" che crede di saper fare tutto e invece ha buttato 60 euro, non mi sono persa d'animo ed ho cercato in rete altri tutorial di fasce porta bebè.
In effetti si trovano milioni di persone che portano figli di tutte le taglie con fasce da 4 metri o poco più, magari annodandole in modo differente rispetto a quella francese che mi aveva fatto sbavare e sognare.

Insomma, forse qualche speranza c'è. Ho anche messo la stoffa ammollo nella speranza che si ammorbidisca un po'. Una cosa è certa, non comprerò mai più stoffe nere. Prima il vestito di velluto, poi la fascia... il nero mi porta male. Tiè!

05/02/10

E anche per quest'anno...

...il vestitino per carnevale per Matilde!
Quest'anno ho un po' il rifiuto per il cucito, dopo l'overdose di dicembre, quindi mi sono lanciata sul facilissimo! Grazie anche ai tutorial postati da Yersinia mi è venuta l'idea di riutilizzare le ali che proprio lei aveva fatto l'anno scorso per mia figlia.
Con due metri di organza, un po' di pannolenci, qualche nastino e un po' di elastico, ecco cosa è venuto fuori!









Non abbiamo ancora capito bene se è una fatina, una principessa, una ballerina... l'importante è che la bambina sia stata tutto il tempo a saltellare in giro per casa per far muovere le ali e ogni volta che passi davanti ad uno specchio accenni un passo di danza... significa che le è piaciuto!
(Il problema, adesso, è toglierglielo di dosso e convincerla ad aspettare la festa dell'asilo prima di metterlo e rimetterlo fino a distruggerlo!!!)

04/02/10

Giveaway: vinci un cancelletto di sicurezza

Visto che oggi è una giornata fortunata ho partecipato a questo giveaway:




Ehm... come per i pannolini... se qualcuno di voi dovesse vincere e non sa cosa farsene del cancelletto... ricordatevi che io abito in una casa su tre piani e che in cucina non c'è la porta, ma direttamente la rampa delle scale! ;-D

Incredibile ma vero!

A inizio dicembre avevo avuto un incidente con una macchinetta automatica dei biglietti del treno
Avevo presentato la domanda di rimborso e la tizia mi aveva detto che sarei stata contattata tramite lettera dopo che avessero fatto il controllo sulla macchinetta e avessero trovato davvero il guasto e le mie belle motenine incastrate da qualche parte.

Poco speranzosa, ma molto infastidita dalla cosa, ho aspettato questa famosa "lettera".

Non è certo per i 2 euro e 10 centesimi, ma cavolo!, è il principio! Io ci faccio una tratta Bagheria-Palermo con quei soldi e il servizio delle ferrovie fa talmente schifo che ogni volta che faccio un biglietto e salgo su un treno super affollato o in incredibile ritardo me ne pento, ma accidenti!, sono una persona troppo onesta e non sarei MAI capace di viaggiare senza biglietto, me la farei a piedi piuttosto, ma proprio REGALARGLIELI quei soldi... no!

Ebbene, oggi pomeriggio ho trovato una busta da corrispondenza nella cassetta delle lettere e.........

Hanno fatto il controllo, hanno trovato il guasto, hanno trovato le mie monetine e mi invitano a recarmi alla stazione per riscuotere il rimborso.
Non ci avrei mai creduto, invece l'hanno fatto davvero!

Piccole cose che mettono di buon umore...

03/02/10

Quando me'n vo'...

Quando me'n vo' soletta per la via, la gente sosta e mira...

Sosta perché cammino veloce dribblando tutti e mira le duemila buste enormi che porto.
Stamattina giornata folle di spese ancora più folli. Sono andata a Palermo a perlustrare tutte-e-dico-tutte le botteghe di tessuti della via più ricca e abbondante di negozi della categoria.
Cosa cercavo? il tessuto adatto a farmi questa.
L'ho trovato, ovviamente, nell'ultimo negozio, l'unico di cui fossi sicura che ce l'avessero ma che avevo conservato per ultimo perché volevo vedere se altrove lo trovavo a meno.
Poi, già che c'ero, ho comprato il tulle (che in realtà è organza) per il vestitino di carnevale di Matilde, una striscia di pannolenci e un metro di pile per i pannolini lavabili... ho speso uno sproposito.
Ma avevo detto a mio marito: pago le stoffe e vengo a riportarti il bancomat... invece lui mi ha detto che potevo tenermelo fino a sera...

Orbene, già che ero "armata" mi sono fatta un giro alla feltrinelli e comprato qualche libro che da tempo desideravo... Poi ho guardato la locandina che pubblicizzava la stagione del Teatro Massimo... che è a due passi dalla feltrinelli... Faranno la Bohéme a fine febbraio... non metto piede in teatro da 5 anni esatti... era il febbraio 2005... Mando un sms a mio marito, chiedendogli se magari, forse, gli andava...

E mi sono fatta fare il regalo di san valentino che vale per questo e per i prossimi tre anni, considerando quanto accidenti costano, adesso, i biglietti del Teatro... Ma non potevo perdere l'occasione... perché ormai Matilde è grande e la lascio con facilità, ma Woodstock magari mi terrà vincolata alla tetta per almeno i prossimi due anni... poi divento vecchia, poi magari a mio marito non va più di accompagnarmi... che ne so...
E quindi...

Il prossimo 5 marzo andrò a rivedere la MIA Bohéme, la mia amata opera su cui tanto ho studiato e tanto ho scritto!
Ai tempi del DAMS ho scritto un saggio sulla chiave che Mimì perde al buio della stanza di Rodolfo e che è la causa scatenante di tutta l'opera. Spiegavo, in sintonia con la musica, come fosse proprio quello il momento cruciale di tutta la storia: se Mimì non avesse perso quella chiave, tutto il resto non sarebbe accaduto... Ricordo che al professore piacque molto quel mio saggio... chissà se ce l'ho ancora da qualche parte...

02/02/10

Le tenaglie...

"Lo sai, mamma, oggi a scuola abbiamo fatto la spremuta!"
"Ah, finalmente! Allora anche i tuoi compagni hanno portato le arance! E come l'avete fatta?"
"Non lo so..."
"L'avete fatta voi o la maestra?"
"La maestra..."
"E raccontami come l'ha fatta..."
"Non lo so..."
"Scusami ma tu eri in classe mentre la maestra spremeva le arance?"
"Si"
" A chi guardavi?"
"...ai miei compagni!"
"E i tuoi compagni a chi guardavano?"
"...a me!"

Ma capita solo a mia figlia, oppure tutti i bambini che vanno all'asilo tornano a casa e non sono in grado di raccontare cosa hanno fatto/visto/imparato a meno che non si faccia loro un fitto interrogatorio che tiri fuori le parole dalle loro bocche??


01/02/10

A ciascuno il suo mestiere

"Mamma mi fa male l'orecchio!"
"L'orecchio? Vediamo... ma da quanto tempo ti fa male? Ti ha fatto male anche a scuola?"
"Si"
"E gliel'hai detto alla maestra?!"
"No"
"E perché?"
"Perché la maestra è maestra, mica è medico!"

Leggere! Leggere! LEGGERE!!!!!!!!!!!!!!!

Straordinaria iniziativa che parte da questo blog e che io condivido e sottoscrivo pienamente!

Questa, in sostanza, l'iniziativa:

"Il 26 marzo 2010 ognuno di voi avrà in mano un libro, una storia che considera bella, dei personaggi che ha amato. Avrà ciò in mano, nella propria borsa o dove volete. Il 26 marzo 2010 voi prenderete questo libro e lo regalerete ad una persona a cui non avete mai parlato. Sì, proprio uno di quelli che vedete tutti i giorni. Alzerete il vostro culo, schiarirete la vostra voce e metterete qualsivoglia infondata vergogna da un’altra parte. Prenderete quest’infuso di rivoluzione e lo donerete ad un vostro compagno. Lo guarderete negli occhi e sorriderete."

Bisogna semplicemente regalare un libro, un bel libro, ad uno sconosciuto! Io lo farò! :-D