31/12/09

Spezziamo un'arancia...

...come diceva la mia professoressa di lettere del liceo.
Vorrei dire due parole, a mente fredda, lucida e calma, in favore della futura ex pediatra.

Io ho studiato poco e male in vita mia, specialmente da piccola, ma adesso mi piace documentarmi, capire, imparare, scoprire...
Quando mi interfaccio con un medico, molto probabilmente, faccio antipatia, perché io ho le mie teorie, nonché almeno 4 anni di pratica sul campo.

Una cosa che mi è stata rimproverata dalla dottoressa C. (chiamiamola solo così) è stato quello di non aver portato subito la bambina in ospedale quando è comparso l'esantema, magari la domenica mattina, perché in quel momento sarebbe stato più facile fare una diagnosi.
Io, per evitare di esacerbare un rapporto che avevo già capito che non stava nascendo sotto i migliori auspici, ho risposto semplicemente che visto che la febbre era scomparsa da sola (e visto che documentandomi in giro avevo capito che con ogni probabilità di trattava di Quarta Malattia, ma questo non gliel'ho detto) non ho ritenuto necessario di dover fare uscire di casa una bambina che comunque non stava ancora bene, sotto il remake del diluvio universale, per andarci a fare magari 3 ore di attesa in pronto soccorso in mezzo a bambini malati, tanto sapevo già che l'indomani avrei preso un nuovo pediatra e avrei fatto visitare la bambina.
La febbre alta, infatti, è comparsa, poi, solo nella sera della domenica.

Io non ero (e non sono neanche ora) preoccupata.
Sapevo benissimo che poteva trattarsi di qualunque cosa, di una forma leggera di scarlattina (che è detta - appunto - Quarta Malattia), oppure di una forma virale qualsiasi (la mia dottoressa, anni fa, parlava di generiche "virosi", ossia malattie virali che danno febbre ed esantema e guariscono da sole nel giro di pochi giorni).

Non ho mai messo in dubbio la preparazione della Dottoressa, ma il suo atteggiamento e il suo modo di fare sono stati orribili.
Ha fatto una visita molto accurata, palpando la milza e il fegato della bambina per escludere la possibilità che si trattasse di mononucleosi, ma io non l'avevo mai neanche presa in considerazione questa possibilità, perché la sintomatologia era totalmente differente.

Resto della mia idea: si è trattata di una malattia esantematica virale di numero X, la quattordicesima malattia o la centoventitreesima, poco importa. E dopo si è aggiunta un'altra malattia, che ha reagito subito all'antibiotico ma che niente ha a che vedere con l'esantema.

Quello che mi delude, però, è che sono rimasta della stessa idea di domenica, ossia prima di far vedere la bambina dalla sua nuova futura ex pediatra.

Nel frattempo le puntine sono sulla via della sparizione... insomma, sembra che il peggio sia ormai passato.

Una delle Domande Fondamentali

Capisco che la natura sia stata più clemente con noi donne. Poche zone pelose che vengono, comunque, bonificate con quella pratica sado-maso quale è la ceretta...
...ma mi chiedo...

E' così difficile capire che fa schifo entrare in bagno e vedere la vasca da bagno decorata da riccioli neri variamente sparsi su tutta la superficie?
E' così difficile impiegare 2 minuti per ripulire anche solo con il getto d'acqua della doccia, quando si è finito?
E' così difficile, mi chiedo?

Maschi... tzè...

30/12/09

L'esito del tampone tonsillare è negativo.

Commento della futura ex pediatra: "Ma d'altro canto lo sapevamo che quasi certamente sarebbe stato negativo... che le devo dire? sicuramente non è scarlattina, o comunque non lo è nella forma classica... potrebbe essere una forma più leggera, o magari atipica... oppure una forma virale, da adenovirus... ci sono migliaia di diversi virus in giro, signora... La febbre come va? E' passata? bene, continui l'antibiotico per 5 giorni... le puntine? stanno scomparendo? sono comparse anche sul viso? non si preoccupi, passeranno da sole, prima o poi, in entrambi i casi... per quanto riguarda il contagio... bah... è difficile stabilirlo visto che non sappiamo di cosa si tratta, comunque in linea generale non dovrebbe essere più contagiosa, in nessun caso... certo forse se è una cosa virale potrebbe ancora essere contagiosa fino a quando le puntine non scompaiono del tutto, non so... insomma, faccia lei, come meglio crede."

In questo modo potrebbe fare il pediatra persino Topo Gigio.

29/12/09

Licia Troisi

Licia Troisi è nata nel 1980. Ha due anni meno di me.
Nel 2004 ha pubblicato il primo volume delle "Cronache dal Mondo Emerso". Esattamente due anni dopo la pubblicazione di "Ballerina Scalza".
Avevamo entrambe 23-24 anni al nostro battesimo editoriale, ma lei è considerata la scrittrice fantasy italiana più letta al mondo, io no.

Questo è stato lo spirito con cui ho affrontato questo primo volume, "Nihal della Terra del Vento", e visto che avevo letto queste indicazioni bio-bibliografiche prima di leggere il romanzo, non posso non ammettere che ho affrontato male tutta la lettura.

Stare lì a cercare ingenuità, espressioni banali, immagini scontate...
Ma la gelosia è così, non è razionale, non è controllabile. E allora - nonostante alla fine io sia più che sicura di riuscire a scrivere una recensione obiettiva e non fuorviata dai miei sentimenti - preferisco non farlo, per paura di essere fraintesa.

Dirò solo che mi è piaciuto e che leggerò anche gli altri volumi.

E che rosico da morire.

28/12/09

I miei 2 cent di pediatria

Ieri sera Matilde ha avuto un improvviso picco di temperatura, 39 e mezzo efficacemente domato con la tachipirina. Stamattina mi sono fiondata alla asl, mi sono fatta assegnare una dottoressa scelta a caso tra le uniche due con posti ancora liberi, sono tornata a casa a riprendere la bambina che era rimasta con mia madre quindi l'ho portata subito dalla nuova dottoressa.

Non le darò un soprannome, perché dovrei chiamarla "La Cretina". Alla asl mi hanno assicurato che ai primi di febbraio (come già avevo sentito dire) finalmente verrà preso un nuovo pediatra, quindi mi riservo di tenermela buona fino ad allora, poi la cambio senza pensarci due volte.
Perché? Perché secondo me la prima dote che deve avere un pediatra è il saperci fare coi bambini. Lei ha una sala d'attesa colorata, accogliente, piena di giochi a disposizione dei piccoli pazienti che aspettano impazienti, ma poi è così brusca nei modi che mi sono chiesta se quella sala d'attesa non l'avesse addobbata l'assistente, che mi è sembrata più "vicina" ai bambini.
Non un sorriso da parte della dottoressa, nessuna domanda rivolta direttamente a lei e dire che si tratta di una bambina di 4 anni... l'ha presa e coricata bruscamente sul lettino per visitarla e Matilde, che già da sola non ama queste maniere forti e violente, ovviamente si è messa a piangere dicendo che voleva andare a casa.

L'esito della visita è stato tutto e il contrario di tutto. E' anche vero che è un gran problema conoscere un bambino "da malato". Se non si sa com'è il bambino quando sta bene è più difficile valutarne lo stato di malattia.

In pratica ha detto che l'esantema potrebbe essere qualsiasi cosa, potrebbe essere anche solo una specie di reazione allergica all'infezione delle tonsille, oppure la quarta malattia, ma c'è il discorso della febbre...
Matilde è stata 24 ore con febbre modesta, 24 ore con esantema e senza febbre e poi è comprarsa di nuovo quella febbre alta che superava i 39°.
Sospetta scarlattina, anche se la gola non è da scarlattina, sospetta tonsillite, anche se l'esantema non c'entra niente con la tonsillite (tranne quel discorso un po' strano sulla reazione allergica all'infezione...)
In definitiva le ha prescritto un tampone tonsillare da fare con urgenza e l'antibiotico da prendere nel caso in cui in giornata la febbre fosse salita di nuovo.

Abbiamo fatto subito il tampone (dopo mille fatiche per trovare un laboratorio di analisi che non fosse chiuso per ferie) e Matilde mi ha stupito ancora una volta.
Matilde ha bisogno di sapere, di capire cosa succede, solo così non ne ha paura. Mentre eravamo lì le ho detto chiaramente: "Ora questa simpatica signora ti guarda la gola e ci strofina un piccolo cotton fioc. Sarà un po' fastidioso ma tu stai tranquilla, dura pochissimo e il fastidio passa subito"
Ebbene se n'è stata lì a bocca spalancata mentre quella ravanava tra le tonsille, senza un fremito, senza un cedimento, senza nemmeno un accenno a voler chiudere la bocca e andarsene. Quando l'infermiera ha finito aveva le lacrime agli occhi ma mi ha sorriso e mi ha detto "E' stato fastidioso ma ora è passato subito". L'infermiera stessa si è complimentata con lei dicendo che era meravigliata di come sia stata brava una bambina di soli 4 anni, lei che spesso ha problemi a fare i tamponi agli adulti!

Avremo l'esito del tampone mercoledì pomeriggio, ma l'infermiera stessa ha detto che quella non è gola da scarlattina: le tonsille sono si gonfie e infiammate ma non hanno pus nè dentro nè fuori.
Ed io lo sapevo già.

A pranzo la febbre di Matilde è arrivata a 38,5 e si è assestata su quei numeri per tutto il pomeriggio. La pediatra mi ha anche prescritto un antibiotico da dare nel caso in cui la febbre superasse i 39. Poco prima di cena era 39,3 quindi gliel'ho dato.

Ora, ecco i miei 2 cent di pediatria. Premetto che non sono medico, e ammiro la costanza e la perseveranza negli studi di tutti i medici, che iniziano a vivere solo dopo i 30 anni... però...
Secondo me si tratta di due cose diverse ma contemporanee.

Sabato Matilde aveva avuto la febbre nei dintorni dei 38, poi in serata sono spuntate le puntine e domenica è stata sfebbrata tutto il giorno. La febbre alta è arrivata nella sera di un giorno intero senza febbre. Secondo me si tratta semplicemente della quarta malattia, che si presenta con febbre moderata e puntine diffuse, microscopiche e rosa, e *poi* di una tonsillite contemporanea ma che niente ha a che vedere con la scarlattina.

La pedriatra non ci ha capito un Beneamato e per me la pediatra è la terza persona più importante nella vita di un bambino: prima la mamma, secondo papà, terzo il dottore, perché a lui è "data in mano" la *salute* del bambino.

Mi dispiace per lei, ma avrà vita breve nel tesserino sanitario di mia figlia.

27/12/09

Aggiornamento pediatrico

Stamattina niente febbre ma le puntine ci sono ancora. Quando si è svegliata mi era sembrava di vederle solo sul petto, invece poco fa, vestendola, mi sono accorta che è ancora piena. Sono piccolissime, rosate e "dentro" la pelle, nel senso che non sono in rilievo, non si toccano, però in compenso mi sono accorta che ce le ha pure sulle braccia.
La lingua è normalissima, le tonsille sono ancora un po' gonfie ma niente di che, lei è serena e non ha nemmeno prurito.

Visto che internet è la mia finestra sul mondo, la diagnosi più accreditata è la "quarta malattia", che a parte i tempi un po' più stretti, sembra calzare a pennello. Forse è una forma ancora più lieve...? L'esantema sarebbe comparso a meno di 12 ore dalla febbre, e ovunque ho letto la dicitura "l'esantema compare in un secondo momento"... bisognerebbe quantificare questo "secondo" momento.

La cosa che mi lascia perplessa è che questa malattia viene indicata come versione light della scarlattina, e prevede quindi una terapia antibiotica... Anche se non capisco a cosa debba servire visto che non ha più febbre nè altri sintomi se non le puntine (le tonsille sono gonfie, è vero, ma non hanno placche o pus, il nasino è libero e non ha nemmeno tosse).
Non ho alcuna voglia di andare adesso all'ospedale pediatrico, a rischio di stare 3 ore in sala d'attesa mentre vediamo passarci davanti bambini a cui i petardi hanno fatto saltare le mani... no no no... domani mattina andiamo alla asl, prendiamo il pediatra e via.

26/12/09

La malattia X

Ok, visto che - come nella migliore delle tradizioni - le cose succedono sempre di sabato, di domenica, in mezzo alle feste ecc. e per di più siamo anche senza pediatra visto che il Dottor Adolf è andato in pensione martedì scorso e non ho ancora avuto modo di andare alla asl a farmene assegnare un altro, lancio un simpatico quiz pediatrico.

Febbre: leggera. Tutta la mattina si è aggirata sui 38,1 - 38,2, raggiungendo un picco di 38,6 nel tardo pomeriggio, per poi scendere addirittura a 37,9 a ora di cena.
Sintomi da raffreddamento: nessuno. Naso libero e pulito. Tonsille rosse e gonfie, ma niente alito "fetido" da muco in gola.
Puntine: microscopiche, rosse, della dimensione della capocchia di uno spillo, distribuite uniformemente sul collo (partono da dietro le orecche) sul petto, sulla pancia, sul "fiorellino", sulla schiena, sulle cosce, sulle gambe e sul dorso dei piedi. Sono liberi soltanto il viso e le braccia, a partire dall'attaccatura delle spalle fino alle mani.

Ora, il caro vecchio dottor Adolf mi diceva sempre che una malattia esantematica richiede sempre e comunque febbre alta per almeno 2 giorni interi prima dello sfogo cutaneo, e che eventuali puntine che compaiono prima di due giorni sono soltanto dovuti a sudamina.
Per carità, non sarebbe la prima volta che capita, ma a parte il fatto che Matilde non ha avuto febbre sufficientemente alta da farla sudare, sono curiosamente distribuite su quasi tutte le superfici "coperte" del corpo. Reazione allergica a qualcosa? I vestiti che indossa, però, sono gli stessi che ha indossato ieri e l'altro ieri... un po' troppo tardi per avere reazione allergica - non so  - all'ammorbidente. Inoltre anche le braccia erano coperte dalla maglia e dalla felpa, ma non ci sono puntine.
E la febbre?

Vabbè, visto che in serata era già in declino, una suppostina prima di andare a letto gliel'ho messa comunque (un po' di paracetamolo non si nega mai a nessuno) ma sono quasi sicura che domani mattina sarà tranquilla e fresca come una rosa.
Nel frattempo se le mamme di passaggio, o le future pediatre (dottoressa Ape Maya!!!) vogliono darmi il loro parere, ben venga! :-D

Segni inequivocabili

Respiro affannoso.
Mani bollenti.

"Matilde, svegliati dai... alziamoci..."
"No, io ho ancora sonno, voglio restare ancora a letto".

Le ho messo il termometro solo per quantificare la cosa, ma che avesse la febbre non avevo alcun dubbio.

24/12/09

13 nanetti in festa

Più perplessa che emozionata, si è lasciata condurre alla ludoteca. Finora la sua festa di compleanno si era sempre svolta a casa della nonna materna (che ha una grande e accogliente salotto) insieme ai nonni, bisnonni, zii, padrini e giusto due cuginetti.
Quest'anno, invece, aveva stilato una lista di invitati e consegnato gli inviti al alcuni, selezionati, compagni di scuola.

Arrivata alla ludoteca è subito rimasta impressionata dalle decorazioni che portavano il suo nome: all'ingresso spiccava un grande festone colorato "Buon compleanno Matilde".

Ieri 13 nanetti di età compresa tra 1 e 5 anni, si sono scatenati mettendo a soqquadro una ludoteca gestita da tre Sante Donne che si sono premurate di preparare da mangiare, da bere e fare giocare, ballare, divertire i bambini, quindi pulire, sistemare, riordinare il tutto alla fine della festa per una cifra decisamente irrisoria.

Ieri Matilde ha avuto la sua prima, vera, festa di compleanno, come sempre in anticipo di un giorno rispetto alla data esatta, ma sarà per sempre il suo destino. Infondo, di nascere la vigilia di Natale, l'ha deciso solo ed esclusivamente lei.

22/12/09

Pagobancomat

Da giovedì scorso si trovava nel mio portafogli. Col nome di mio marito stampato a rilievo e il PIN memorizzato nel mio cervello.
Dovevo fare spese, acquisti, regali e ad aspettare mio marito saremmo arrivati alla befana.

Sono sempre stata restia ad utilizzare il bancomat di mio marito. Avevo paura di fare disatri, di dimenticare o sbagliare il PIN, di vedermi sequestrare la carta, sentire chiamare la guardia giurata "Questa signora sta usando una carta intestata ad un uomo", "Ma è mio marito!", "Ce lo dimostri!" ed io non porto più sempre con me in borsa il certificato di matrimonio, l'ho fatto solo per il primo anno, davvero.

Paranoie infinite, come nel mio stile.

Giovedì ho impugnato il rettangolino di plastica e mi sono fiondata fuori, in città, a fare spese. Ho comprato scarpe, ho comprato vestiti, ho comprato giocattoli, ho fatto una leggerissima spesa di cose urgenti, e la sera ho annunciato a mio marito che non avevo finito ancora coi regali, quindi per un altro giorno la carta è stata con me, in mio pugno, e siamo andate insieme a prelevare allo sportello e poi dal fruttivendolo, dal carnezziere, in cartoleria. Quindi sabato l'ho tenuta ancora nel mio portafogli, perché lunedì sarei andata a comprare altri regali, insieme a mia madre. Ho fatto benzina, ho fatto ancora spesa, ho comprato altri regali, libri, vestiti, giocattoli, dolcetti...

Avrò speso circa 400 euro in 4 giorni e credo che non mi sia mai capitato in vita mia.

Infine ieri sera, appena è rincasato mio marito, gli ho subito restituito la carta.

"E' come l'anello, si impossessa di me, mi oscura la coscienza, non ragiono più, vedo solo tante cose che mi piacciono e che non ho mai potuto o voluto comprare e quella targhettina di plastica mi spalanca le porte di ogni negozio, dove vengo accolta da gente che non si accorge o non si cura nemmeno del fatto che ci sia scritto un nome maschile sopra... alla SMA la cassiera per sbaglio l'ha passata come carta di credito e mi ha pure detto che a lei non gliene fregava niente e potevo firmare a nome tuo, per lei era indifferente... ti prego toglimelo dalle mani e non ridarmelo mai più"

Dopo aver controllato l'estratto conto, mio marito era completamente daccordo con me, specialmente sull'ultima frase.

20/12/09

L'abito della damigella

Eccola mentre cammina sopra una teca che mostra alcuni reperti archeologici della Chiesa Madra di Campobello di Mazara.
Il modello del vestito è un semplice scamiciato (il coprispalle è stato un colpo di fortuna, trovarlo così abbinato!), è il tessuto damascato che lo rende "ricco"

Il vestito di velluto

In effetti è risultato un po' più "minigonna" del previsto, ma sono stata comoda e abbastanza calda, visto che il corpetto ha 4 strati di vellutino!
Le calze avrebbero dovuto essere nere, lo so, ma vi prego di non chiedere oltre e non rigirare il coltello nella piaga....

Simmetrie di fiori

FInalmente Antonella si è sposata e posso quindi pubblicare la foto del mio cuore di Parolin che ho ricamato per lei insieme alle alle ragazze delle Crocettine Palermitane. Abbiamo ricamato 15 cuori, una poesia e due iniziali per i cuscini per farne una coperta matrimoniale (che è venuta una bellezza!!), della quale ho solo una foto fatta al ricevimento al momento della consegna



Visto che nostra amica è un'estimatrice di Parolin abbiamo voluto così augurarle una lunga, serena e felice vita matrimoniale!

18/12/09

La recita

Ventotto bambini che attaccano a cantare "E' Natale! E' Natale a casa mia!" ognuno per i fatti suoi, su ciascuno dei suoni distinguibili dall'orecchio umano, tutti vestiti di rosso e agghindati coi festoni dorati, è un'esperienza che fa venire le lacrime agli occhi, per diversi motivi.

Tua figlia che, invece di essere impacciata come gli altri, impugna con sicurezza il microfono, si alza in piedi e apre la bocca per poi mormorare, però, impercettibilmente quella frase con cui ha triturato il cervello dell'intera famiglia per un mese, è un'esperienza che commuoverebbe anche i sassi.

Quando poi, la stessa bambina, finisce di sussurrare la sua parte, si siede e comincia a spidocchiare i festoni dorati che le agghindano i polsi, quindi raccoglie in una mano tutti i pezzetti di nastro e si alza in piedi per buttarli in testa al compagno che le sta seduto accanto e impiega così il tempo per il resto della recita, è una visione che farebbe scoppiare a ridere chiunque, ed è per questo che le fotografie - poi - vengono mosse.

17/12/09

Scambi di coppie

"Mammina tu lo sai come si chiamano i Re Magi? Si chiamano Melchiorre, Baldassarre e Gaspare! E lo sai come si chiama quello nero.... quello che ama la Madonna?"
"Ehm... no, non lo so... ma comunque guarda che è San Giuseppe quello che ama la Madonna..."
"No! E' il Re quello nero! Lo vedi che nel presepe sta sempre accanto alla Madonna?"
"Si, certo... ma il marito della Madonna è San Giuseppe..."
"Ma tanto c'è Minnie che ama San Giuseppe!"
"Minnie?!"
"Si, guarda, la Topolina! Lei va sempre a trovare San Giuseppe perché è la moglie del Re Magio quello nero e lei e la Madonna hanno fatto cambio di marito!"

Giuro che in casa nostra non si vedono telenovelas.
Giuro che in casa nostra non si accende nemmeno la TV.
Giuro che nella nostra famiglia siamo tutti più o meno accoppiati e comunque in maniera "sana".

Se continua così, mia figlia si beccherà la scomunica al primo giorno di catechismo...

L'ansia è ereditaria?

La settimana scorsa

"Mamma oggi puoi andare a prendere tu la bambina a scuola? Io vado a Palermo"
"E come ci vai?"
"Col treno"
"Col treno?! Ma perché col treno?? Stai attenta! Tutti quegli scossoni...!"
"Mamma l'ultima volta che tu sei salita su un treno era il 1972, ormai i treni hanno i sedili comodi e imbottiti e filano sui binari senza sobbalzi, stai tranquilla"
"Ma tu stai attenta lo stesso!"


***


Ieri

"Oggi puoi andare a prendere tu la bambina a scuola? Io vado a Palermo"
"E come ci vai?"
"In macchina"
"In macchina??? E che strada prendi??"
"La statale, lo sai che non guido in autostrada..."
"Si ma almeno dall'autostrada fai prima.... non ci sono le buche..."
"MAMMA! Ma tu staresti tranquilla a sapermi da sola in autostrada, incinta e con la paura di guidare in autostrada?!?!"
"...veramente io non sto tranquilla nemmeno a saperti da sola a casa coricata nel tuo letto"
"Appunto. Ciao. E non ti dimenticare di predere la bambina"

16/12/09

Ed è finito!

Indredibile ma vero! Ieri pomeriggio ho finalmente terminato il famigerato abito nero di velluto!
Manca solo l'orlo da fare a mano alla gonna e ai polsini che credo di sbrigarmi nel pomeriggio....
AAAAAAAAAAAAAAHHHHHHH! adesso sono più rilassata!

Devo ammettere che - in fin dei conti - il tessuto mi è venuto incontro nel senso che nasconde benissimo le cuciture (e anche le magagne) e il modello, per quanto sia stato complicatissimo riuscire a dialogare con tutte le pieghe e i drappeggi, alla fine proprio per questa sua caratteristica camuffa alla perfezione tutte le cuciture storte, i punti dove è più largo, dove è più lungo... insomma è pieno di difetti e di errori ma... non si notano!

Quando lo indosserò in versione strafiga con le calze nere e le scarpe col tacco mi faccio la foto e ve lo mostro, perché messo lì sulla gruccia sembra soltanto un mucchio di velluto sgualcito! :-D

15/12/09

Farfalle

Dice che sembano farfalle. Voli leggeri e tocchi fugaci, come una manciata di variopinte farfalle che si muovono dentro la gabbia del ventre.

Matilde, però, si era presentata come un macigno. Ero distesa sul divano ed ho avvertito un piccolo crampo, una contrazione che istintivamente mi ha portato a poggiare la mano sulla pancia. Ed era lì. Una cosa dura mai sentita prima che quando si è sentita "scoperta" ha fatto una capriola ed è sparita, riaffondando nella morbidezza del suo contenitore.

Da un paio di giorni, invece, ho la sensazione delle farfalle e immagino piccole dita che si allungano verso l'ignoto, per prendere le misure dello spazio.
Non ho preso un grammo e nemmeno un centimetro, ho il solito seno a fondo di tegame di sempre, un po' di nausea e niente ciclo ed è solo per questi ultimi due aspetti che sono quasi sicura di essere incinta, perché se fosse per me e per quello che sento, io non ci crederei.
Non vedo l'ora che Woodstock cominci ad agitarsi un po', così saprò che è ancora lì e che sta bene. E forse comincerò a convincermi che è la realtà.

14/12/09

L'errore

In qualche modo ho rimediato al danno. Dai pezzi grandi sono riuscita a tirare fuori i pezzi piccoli nella corretta direzione e quindi ho dovuto ricomprare solo la metà della stoffa, per tagliare le due parti intere e lunghe dell'abito.

Cosa avevo sbagliato? Lo scrivo qui perché possa servire da lezione anche agli altri...

Avevo sbagliato ad orientare la stoffa, sicuramente a causa del tavolo della mia cucina, inadeguato come tavolo da taglio. Invece di estendere la stoffa lungo l'altezza l'ho maneggiata lungo la larghezza ruotando, in pratica, di 90° il cartamodello. Forse in un tessuto di cotone, a fantasia o tinta unita, non si sarebbe visto, ma nel velluto e per di più elasticizzato...! Praticamente l'abito era estensibile in lunghezza e non in larghezza e "il pelo" del velluto era orizzontale.
Un disastro.
Considerando il risparmio sulla stoffa che avevo avuto, alla fine l'ho perso, andando a spendere in totale come se l'avessi presa più cara dal Signor Franco.

Ma vabbè...
Ieri ho tagliato i pezzi che mancavano ed ho controllato duemila volte che fossero orientati bene... adesso vado a cucire.

So che sono diventata monotematica in questi giorni, ma questo abito è davvero l'unico mio pensiero, e se non lo finisco non posso dedicarmi a nient'altro.

Vado.

Incrociate le dita.

12/12/09

Disperazione nera, come il velluto

"Mi viene da piangere......"
"Ma no, non è la fine del mondo...!"
"Mamma ma ti viene da piangere solo per modo di dire, vero?"
"No, mi viene da piangere per davvero..."
"Ma le mamme non piangono!"
"Infatti, la mamma scherza.... non è vero che scherzi?"
"No, non scherzo affatto... mi viene da piangere proprio e basta."
"Noooooo... io non voglio mai che tu piangi proprio!"

Eppure avrei pianto davvero, quando mi sono accorta di aver tagliato nella direzione sbagliata tutti ma proprio tutti i pezzi del mio abito.

11/12/09

Decisione presa!

La giornata era cominciata sotto un cattivo auspicio. Avevo deciso di fare un giro a Palermo, a sbavare nei negozi di tessuti, e vedere se riuscivo a trovare prezzi migliori, ma appena sono arrivata alla stazione ho messo i miei bei 2 euro e 10 nella macchinetta automatica e lei si è ammuccata le monete e non mi ha fatto il biglietto.
Ok, vado dalla bigliettaia in carne ed ossa, le spiego la faccenda e lei mi dice che non può mettere mano alla macchinetta ma può darmi il foglio per il rimborso. Me lo faccio dare, insieme a un altro biglietto pagato con altri soldini, prendo il treno e vado... con l'animo leggermente offuscato da quel cattivo presagio finanziario: oggi non è giornata per i buoni affari.

Invece, alla faccia dei presagi e delle superstizioni, dal mitico Zio Pietro ho trovato un vellutino nero elasticizzato di qualità un po' meno pretenziosa rispetto a quello del Signor Franco, ma comunque buono, morbido, liscio, setoso e più economico. Non ci ho pensato due volte e l'ho comprato.

Bene. Adesso ho esattamente 8 giorni per rifinire l'abito di Matilde (che modestamente è venuto uno spettacolo!) e farmi quello mio.

Meglio che mi schiodo da questa sedia...

10/12/09

Abito si, abito no?

Tra 9 giorni siamo di matrimonio. Matilde sarà la damigella d'onore e sto già lavorando sul suo abitino color panna e oro, per abbinarsi all'abito della sposa.
Già che c'ero volevo anche fare un abito per me, visto il successo del primo... in pratica il modello sarebbe simile, però con le maniche lunghe, in vellutino nero elasticizzato, e un drappeggio morbido sul busto.

Però...

Al mercatino non sono riuscita a trovare nemmeno un pezzo di stoffa adatta (mi mangerei i gomiti, a settembre ne avevano di tutti i colori, porca pupazza!) quindi sono andata nell'unico negozio di tessuti della mia cittadina, prima di catapultarmi nei negozi di Palermo dove sono certa che sbaverò fin dal tappetino d'ingresso.
Orbene il Signor Franco mi ha proposto un morbidissimo e setoso velluto elasticizzato... però a 20 euro al metro.
Calma. Respiro.
Me ne servono stretti stretti 2 metri e mezzo, meglio 3. Ma con quale coraggio spendo 60 euro per la sola stoffa?? E se sbaglio? E se non viene bene?
Certo - dice il Signor Franco - è vellutino italiano, guardi la cimosa, mica è quella cosa orribile che lascia le briciole che producono i cinesi!
Certo - rispondo io - ma 60 euro sono soldi! Ho il terrore di rovinare la stoffa! Fino a 20-25 euro potevo correre il rischio....!

Insomma, adesso sono nel limbo sartoriale. Per oggi devo finire il vestito di Matilde, che il suo è più importante del mio, poi ci rifletto per bene se vale la pena o no...
Naturalmente a comprarlo già fatto, un abito di quel tessuto di quella qualità costerebbe per lo meno 300 euro, ma... ho troppa paura di combinare un disastro!

Uff...

09/12/09

Lacrima facile

"Signora, domani mattina sarà allestito, qui nei corridoi della scuola, un piccolo mercatino a scopo benefico ed io porterò i bambini a visitarlo. Siccome gli oggettini sono stati realizzati dai bambini delle classi elementari e il ricavato andrà in beneficienza, se vuole può dare alla bambina un euro o due, giusto per comprare qualcosina..."

Come si fa a mettersi a piangere di fronte alla sola idea della propria figlia che va in giro a guardare con occhi avidi e meravigliati le bancarelle del mercatino e decide di "comprare" una cosa, per la prima volta in vita sua, immaginadosela con le sue manine, mentre indica l'oggettino che le piace e porge la monetina?

Tutta colpa degli ormoni.

07/12/09

La tresca del presepe

In casa abbiamo fatto due presepi, entrambi piccolissimi. Uno, quello "serio", è costituito dalla sola capanna di legno e sughero e i personaggi principali già incollati tutti dentro, anche i Re Magi. Questo presepe sta nell'ingresso, sopra il mobiletto porta telefono.

L'altro è il presepe "di Matilide": qualche anno fa c'era il "kit" della kinder, una scatola che si trasformava in capanna e 12 ovetti che contenevano al loro interno i personaggi...
Questo presepe sta normalmente sul comodino di Matilde, ma i suoi personaggi sono vagabondi.

A volte vanno in gita a trovare quelli dell'altro presepe, altre volte vanno a guardare le Barbie che si provano i vestiti. Li si può sentire mentre si mettono d'accordo per organizzare "lo spettacolo", oppure per andare alle giostre. Ogni tanto si può vedere qualche pecorella sul bordo della vasca da bagno, forse indecisa se saltare o meno.
Ma la cosa più strana accade quando si sente uno dei Re Magi che corteggia la Madonna. E' quello alto, nero, aitante, che porta in dono una coppa d'oro tempestata di pietre preziose colorate e luccicanti. Ha anche intenzioni serie, perché dice sempre "Maria vieni a sposarti con me" e poi la trascina in un incantevole giro di valzer che ha la stessa musica della scena del ballo di Cenerentola.
E San Giuseppe, poverino, inginocchiato, bassino e con la barba bianca, non può far altro che guardare dal suo posto di "portinaio" della capanna.

05/12/09

La traslocatrice

Woooooooooooooooooohm!
Strusc-strusc!
BAM!
Trascin-trascin!
SBEM!

"Matilde, ma che cosa sono questi rumori?!"
"Niente...!"
"Come niente?! Che stai facendo??"
"Niente, sto spostando i mobili!"

Come si fa a rimanere seri e rimproverare una bambina che ha trascinato fuori dalla sua cameretta il comodino e l'ha ben posizionato nel centro dell'ingresso?

Riflessioni in sala attesa

Ambulatorio prenatale di un ospedale palermitano. Donne con pance più o meno evidenti discettano amabilmente di perineo, muscoli pelvici, capezzoli ed emorroidi come se fossero gli argomenti di conversazione più normali del mondo.
Una di loro sta per esplodere e terminare il ciclo degli incontri del corso di preparazione al parto e crede bene di esporre le sue nuove conoscenze acquisite anche alle altre astanti.
Sembra l'esperta mondiale di analgesia peridurale, sa elencare tutte le condizioni che rendono necessaria l'episiotomia, sostiene la tesi che un repentino attaccamento al seno sia di ottimo aiuto per il ritorno dell'utero alla normalità.
La chiamano. Si alza e mi passa davanti. Ha una pancia enorme, il viso indubbiamente gonfio e cammina coi piedi a papera.

Che ci faccio qui?
Ah, già. Woodstock.
E qual era il discorso?
Ah si. Che un figlio unico è triste... che i figli meglio farli quando si è giovani... si, ecco.
Ogni tanto bisogna ricordare i motivi che portano a certe scelte.

E quando inventeranno il teletrasporto per tirare fuori in maniera facile i bambini da dentro la pancia, sarà sempre troppo tardi...

04/12/09

Cose che non vorresti mai vedere #13

Tua figlia che opera a mani nude lo spicchio di un mandarino per estrarne i semi, lasciandone gocciolare il succo lungo le mani e i polsi e più giù fino ai gomiti.

03/12/09

Vi presento Woodstock!

D'altro canto, chi altri poteva "covare" Lucy Van Pelt? :-)

La fotografia risale a due settimane fa, perché ho voluto aspettare che si chiudesse il primo trimestre prima di diffondere la notizia...
Avevo scoperto di essere incinta alla fine di ottobre, quando anche il secondo ciclo era saltato e la sopresa è stata enorme, perché mi aspettavo di essere in menopausa precoce piuttosto che incinta. Ricordate il test di gravidanza? Ebbene, era un falso negativo perché il dosaggio del BHCG indicava che ero già al terzo mese. Probabilmente ci avevo fatto poca pipì sopra, oppure era troppo diluita.

La notizia mi ha, inizialmente, lasciata di stucco: tutto mi sentivo meno che incinta. Poi, poco a poco ho cominciato a sognare e fantasticare... Ma a parte la nausea e il sonno cronico, non ho mai avuto nessunaltro sintomo, quindi facevo davvero fatica a "vederlo" questo nuovo pulcino in pancia.

Avevo prenotato un'ecografia per i primi di novembre ma l'ho disdetta all'ultimo minuto perché moralmente non mi sentivo ancora pronta a "realizzare" così bruscamente.
Inoltre sentivo pendere su di me un brutto presagio. Quelle cose che non ti sai spiegare ma che oscurano inesorabilmente l'umore e il senso di percezione delle cose.
A metà novembre mi sono decisa a prenotare nuovamente un'ecografia... dovevo farla entro tempi ragionevoli, d'altronde... però ecco che il cattivo presagio mi si manifesta in tutto il suo angosciante colore del sangue.

Sangue. Sangue rosso vivo, che in tempi normali avrei definito "mestruazione", che mi allaga tutta, fino ai pantaloni, proprio un paio d'ore prima della visita.
Mio marito, invece che dal ginecologo, mi ha portata subito in ospedale ed io ci sono arrivata con la morte nel cuore e già convinta che tutto fosse finito. Troppo il sangue e troppo rosso. E quel cattivo presagio che mi mostrava il suo ghigno da dentro l'animo.

E invece no. Woodstock era ancora lì, aggrappato con tutte le sue forze e col cuoricino pulsante.

Ho rifiutato categoricamente il ricovero, nonostante l'emorragia in atto, perché non c'era posto e avrei dovuto stare in barella. Me se sono tornata a casa e quanto meno me ne sono stata comoda nel mio letto. Mi hanno prescritto il progesterone (talmente doloroso che a distanza di settimane, quando salgo le scale che mi ballonzolano le chiappe, mi fanno ancora male i punti delle iniezioni!) e la categorica immobilità.

E' questo ciò che ha messo in pausa il mio cervello a metà mese. Non avevo parole, non avevo pensieri. Mi sentivo sospesa in un limbo di incertezza: ce la farà?

Un'ulteriore emorragia, la stessa sera, nonostante l'immobilità e il pregesterone già fatto, mi ha fatto precipitare ancora di più nel baratro, ma l'indomani mattina, tornando in ospedale, l'ecografia mostrava nuovamente un Woodstock sorridente e sereno.
Da dove arrivava, quindi, tutto quel sangue? Chissà.
Per quanto i medici passino la loro migliore giovinezza sopra i libri, la gravidanza è ancora per almeno metà frutto di "magia", accadono cose inspiegabili che vengono liquidate con un "Può capitare" ma senza sapere perché capita.

Ma insomma... adesso va tutto benissimo, io sto bene e suppongo che anche Woodstock stia alla grande visto che questa nausea maledetta non accena a diminuire...

Ho voluto, comunque, aspettare i canonici 3 mesi prima di diffondere la notizia: lo avevo deciso già da subito e poi ancora di più, visto lo spauracchio...

Oggi finisco i tre mesi, quindi ve l'ho detto. Ecco.

02/12/09

Che male c'è?

"Sai, qualche giorno fa M mi ha richiesto l'amicizia su Facebook... ma istintivamente l'ho rifiutata... Nel senso che non so, mi sentirei a disagio.... è naturale poi chiedere, fare domande.... però infondo è passato così tanto tempo... ormai... boh, magari se me la chiede di nuovo gliel'approvo... tanto che male c'è?"

Il mio ex ha chiesto *a mia madre* l'amicizia su FB e lei l'ha *per il momento* rifiutata.
Non ce l'ho con mia madre. Lei - mischina - spesso non vede oltre la punta del suo naso. Che male c'è? Certo: non c'è proprio alcun male... che male ci dovrebbe essere?
Ha sempre trattato i miei sensimenti con la delicatezza di un elefante, quindi il minimo che mi aspetto è che accetti l'amicizia di M su FB, ci mancherebbe.
Quello che mi chiedo, invece, è cosa abbia spinto M a chiederle l'amicizia. A quanti altri miei parenti l'ha richiesta? E a me? Non l'ha fatto solo perché il mio profilo è privato? Posso pensare che mi abbia cercata? Me, i miei fratelli...?
So per certo che ha mantenuto i rapporti con una mia zia, ma nonostante questa zia sia la personificazione dell'inopportunità, io, ufficialmente, non ne ho mai saputo nulla.
Deduco che, da allora, M sia stato tenuto al corrente di me, del matrimonio, di Matilde e quant'altro, mentre io, invece, non ho più voluto sapere niente di lui. Sempre per vie traverse ho solo saputo del suo tentativo di emigrare in Argentina (da sempre il suo sogno) ma di essere tornato in Italia dopo meno di un anno.
Ora mia madre mi costringe a ricordarne il volto, ad avere la curiosità di sapere com'è cambiato in questi 7 anni. Che male c'è?
C'è che mi basta ripensare a lui per sentirmi ribollire di rabbia e biasimo verso me stessa. C'è che io non mi sono ancora "perdonata" per quella storiaccia. C'è che di tutti i miei guai, M e mia madre sono i colpevoli per almeno l'80%, dividendolo equamente.
Ecco quel che c'è.

"Certo, mamma... a me personalmente non potrebbe importarmene di meno."

01/12/09

Spider-cat



Bene, abbiamo riparato la zanzariera. Domanda: quanto durerà?

30/11/09

Lagnusìa

La lagnusìa non è solo "pigrizia". E' un po' di più, è indolenza, è apatia, torpore, lentezza nei movimenti ma anche nei segni vitali.

Per adesso sono così, lagnùsa. Passo dal letto al divano e dal divano al letto, sforzandomi come fossero imprese disumane di lavare i piatti ogni tanto, o di mettere una lavatrice.
Dormo pochissimo di notte e male. Mi basta un colpo di tosse di Matilde, nell'altra stanza, per svegliarmi e non riuscire più a riaddormentarmi per due ore... quindi di giorno mi trascino sui gomiti...

Poi è arrivato lo scirocco. Che diamine ci fa lo scirocco a dicembre, dico io?? Fa ritornare l'allergia, ecco cosa fa! E quindi via di starnuti da mattina a sera, via di naso irritato dal troppo soffiarlo, via di occhi infiammati che non stanno aperti e odiano la luce, via di fiacchezza ulteriore...

Per non parlare del resto...

Che periodaccio!

La casa, la caverna, l'isola

Di Francesca Picone.

Bah.
E' un romanzetto breve che si legge in poche ore. In pratica sono tre storie che si intrecciano, la Casa, la storia della protagonista, la Caverna, il racconto di uno strano rapporto che nasce tra due donne tenute in ostaggio dentro un bar da un pazzo... e l'una è l'amante del marito dell'altra, e l'Isola, il romanzo che la protagonista cerca di scrivere.

Quello che manca, sostanzialmente, è la verosimiglianza delle tre storie narrate. Le prime due vengono date per "vere", mentre per la terza soltanto alla fine si profila la possibilità di essere una "storia vera". Ma di verosimile non hanno niente, nessuna delle tre.

La casa.
Vabbè, forse è la meno assurda tra le tre storie, sebbene il comportamento della protagonista sia davvero eccessivo e "forzato".

La caverna.
Nonostante si tratti della storia più "intrigante", in realtà è la più noiosa. Fatta di dialoghi composti da battute lunghissime, sul femminismo, sul comunismo, sul '68 ecc, dove non si capisce bene quale delle due donne stia parlando, perché si confondono. Ho capito benissimo che è proprio la "con-fusione" delle due donne il nocciolo dell'intero romanzo, cominciando dalla loro somiglianza nel nome, nel fisico, fino alla loro "follia" finale, ma secondo me, espressa così, questa peculiarità riesce solo a disorientare il lettore e spingerlo ad interrompere la lettura.
Sarò sincera: almeno 3 volte avevo deciso di lasciarlo a metà, e per un romanzetto di 125 pagine è davvero grave. L'unico motivo per cui l'ho portato a termine è stata la curiosità di sapere non tanto come andava a finire (perché fin dall'inizio si viene a sapere che le due donne la scampano), ma in che modo riuscivano a scamparla. In modo assurdo e inverosimile, anche quello. Mi chiedo se l'autrice abbia mai letto un romanzo poliziesco o anche solo visto un film... il pazzo sequestratore si comporta in maniera sconclusionata e "la polizia" al megafono, da fuori, si comporta pure peggio... Insomma, roba che, al confronto, persino "Don Matteo" diventa verosimile e realistico.

L'isola.
Altra vicenda inverosimile, per quanto dolcissima e poetica. Non sono un'esperta, ma credo che una clandestina che sbarchi in una qualsiasi delle nostre isolette, difficilmente avrebbe la vita così facile come quella raccontata nel romanzo... troppo facile trovare il primo lavoro, troppo facile trovare il secondo lavoro, troppo facile non essere caduta tra le mani di sfruttatori, troppo facile non avere problemi con la legge, visto che si tratta comunque di una clandestina, fino alla fine.

Insomma, in definitiva, non posso dire che sia stato il peggior romanzo letto negli ultimi tempi, ma nemmeno il migliore.

E ora vediamo se mi becca anche lei con Google...!

27/11/09

Prima pecca

E te pareva che poteva essere la meraviglia delle meraviglie... Ho appena scoperto la prima pecca della mia fantasmagorica macchina da cucire nuova: può usare solo le bobine originali Singer... Ho provato ad infilare nella scatolina le bobine "universali" in metallo ma nisba, non ci entrano proprio... In pratica il mio arsenale di bobine in metallo può andarsi a fare benedire...

L'unica che mi resta è vedere quanto diamine costano queste bobine speciali e farne scorta...
Maledetti...

Aggiornamento sullo scambio "Amarcord"

Mi dite con precisione chi ha già spedito e chi ha già ricevuto?
Facciamo un po' il riepilogo...


  • Lucy: Spedito - Ricevuto

  • Antonio: Ricevuto

  • Il Perfido: Spedito - Ricevuto

  • Moon: Ricevuto

  • Fede: Spedito

  • Patrizia: Spedito - Ricevuto

  • Daniela: Spedito - Ricevuto

  • Chiara: Spedito - Ricevuto

  • Ciccioquellovero: Spedito - Ricevuto

  • Rosanna:

  • Roxy: Spedito - Ricevuto

  • Syllim: Spedito



26/11/09

Incontrarsi

Era iniziata in modo strano. Avevo - secondo lui - stroncato il suo romanzo quando invece ero solo stata sincera e nemmeno troppo cattiva...

Da lì è nato, con Sergio Omassi, un fitto giro di corrispondenza, anche se non costante. Ci siamo scambiati gli inediti e ce li siamo massacrati a vicenda, trovando nell'altro il giusto "lettore" critico, acerbo ma competente, sincero e soprattutto non contaminato dall'affetto e dall'amicizia che spesso possono fuorviare le opinioni degli altri lettori "amici".

Ieri Sergio è sbarcato a Palermo per presentare il suo "Funamboli a nord" e, nonostante in questi giorni io non sia al massimo della forma psico-fisica, non mi sono lasciata sfuggire l'occasione di conoscerlo.

E' un simpatico ragazzone, ed ha una compagna adorabile.
Lo ha presentato Marilena Monti, che è stata anche la mia "madrina" per "Ballerina Scalza", ed è stato un piacere rivederla a distanza di così tanti anni.

Sul finire della presentazione, Sergio mi ha però tirato in ballo, presentandomi come la sua "stroncatrice", ed ha raccontato alla platea l'episodio che ci ha fatti incontrare...
Ovviamente avrei voluto essere inghiottita dalle viscere della terra, ma alla fine l'ambiente che si era creato era piùttosto leggero e "familiare", quindi, io ho parlato.
Io ho parlato in pubblico, così, serenamente, ribadendo la mia opinione e spiegandone le ragioni a chi non conosceva nè me nè il mio blog...
La prima parte del libro è molto bella, ben costruita e scandita, ritmata ma non veloce ed è piena di immagini che "vedi" proprio davanti a te. La seconda parte no, ed è un peccato.

Alla fine ci siamo promessi di rivederci prima o poi, ma chissà se mai accadrà...

25/11/09

La rizzagliata

Il nuovo romanzo di Camilleri.
Carino, simpatico, diverso. Ad indagare su un omicidio (e tutte le conseguenti implicazioni politiche) non è un commissario di polizia ma il caporedattore della sede della Rai di Palermo.

E' molto originale questo "esporsi" di Camilleri, questo parlare di avvenimenti e persone non vere ma verosimili.

Bello, mi è piaciuto proprio per la sua "diversità".
Unica pecca: far parlare i personaggi, nei dialoghi, utilizzando il consueto dialetto agrigentino-siracusano di Montalbano. Ecco, questo stona proprio nel contesto di Palermo e dei personaggi tassativamente palermitani. Ma vabbè, mica si può avere tutto...

24/11/09

Un fiocco-culletta

Sono circondata da pance sull'orlo dell'esplosione!
Questo è un fiocco a forma di culletta (che ho visto da qualche parte ma chissà dove....) che ha raggiunto la mitica Signora Stevens.

Affrancata

Due mesi fa erano tragedie.
Neanche un mese fa, eravamo ancora sull'orlo del precipizio. Bisognava salutarsi in fretta, con tanti baci, e promettersi di rivedersi prestissimo.

Adesso nemmeno il tempo di aiutarla a togliere il giubbotto, che scaraventa lo zainetto nello scaffale e corre dalla maestra a farsi dare qualcosa da fare. Devo richiamarla io, per elemosinare un bacino, un saluto. Lei torna indietro, mi da un bacio e torna dalla maestra, poi si gira sorridente e mi dice "Ciao!" salutandomi con la mano.

Manca poco prima che chieda di togliersi dallo stato di famiglia.

23/11/09

E' arrivata!

La mia nuova macchina da cucire: questa!

La vecchia Brother non era proprio da mettere in pensione... insomma, ancora qualcosina poteva farla, però cominciava a perdere colpi (e a saltare i punti) e comunque la sentivo troppo "limitata" per quello che adesso mi frulla per la testa...
Questa Singer, è fenomenale! Sono stata un'ora a divertirmi a provare tutti i tipi di punti ed è favolosa: ha un trasporto perfetto! Nonostante andassi avanti, indietro e di lato con le traiettorie, nonostante lei stessa facesse avanti e indietro coi punti decorativi, non ha fatto una grinza, non una piega... altroché!
La vecchia "Fratellina", comunque, non finirà in discarica (almeno spero!!!), ma la regalo ad un'amica che ha bisogno di una cosuccia semplice ma carro armato, per cominciare ad imparare.... :-D

22/11/09

Problemi coi commenti

Abbiamo avuto tutti problemi coi commenti, in questi giorni.

Il problema si risolve (quanto meno, a me si è risolto) svuotando la cache del browser...
In alto, sulla stessa finestra da dove leggete questo post, c'è un menù che si chiama "stumenti" o qualcosa di simile... da lì bisogna trovare una voce che somigli a "opzioni" e quindi dirigersi verso la zona della privacy... da lì - a seconda del tipo di browser - sarà possibile fare pulizia dei dati personali.... cancellare le password memorizzare, cancellare i cookies, la cronologia, e svuotare la cache. Basta fare solo quello (togliendo le eventuali spunte alle altre opzioni) e dovrebbe tornare tutto alla normalità.

Fatemi sapere.

Tappetino-gioco per un bimbo che sta per nascere

Non è che ho battuto la fiacca in questo periodo (vabbè... forse un poco si...) però ho fatto alcune cose da regalare e che non potevo mostrare finché non fossero giunte ai rispettivi destinatari!

Ecco il mio primo esperimento di tappetino-gioco, imbattito e accessoriato!

Il sole è composto al centro di spugna da asciugamani e i raggi di panno. La nuvoletta è semplicemente applicata sul raso, la farfalla ha le ali mobili e imbottite di plastica rumorosa (anche se non come quelli "comprati", chissà che plastica usano alla Chicco per fare ste cose...), la tascona gigante contiene un pesciolone (aveva le pinne dorsali ma erano troppo piccole e non sono riuscita a risvoltarle dopo averle cucite...) ed è imbottito e farcito di una scatolina vuota di perline, riempita con qualche chicco di riso, in modo che si scuote e fa rumore, l'albero è semplicemente applicato mentre il fiore ha i petali in rilievo e il centro della stessa spugna del sole...

Il tutto è trapuntato, ma solo nei contorni dei quadrati.

Alla fine, per essere il primo esperimento, non è riuscito male!

20/11/09

Pronta a piangere

"Mamma, ho una cosa nello zainetto, che me l'ha dato la maestra, serve per la festa di Natale"

Questo:

Secondo voi quanti millisecondi sono passati da quando ho aperto e letto il bigliettino, mi sono immaginata la scena, ed ho sentito le lacrimucce fare già capolino dagli occhi? :'-)

18/11/09

Dove non riesce la mamma...

Un po' più ansiosa del normale, sono andata a prendere Matilde a scuola. Dentro di me pregavo tutti gli dei e tutte le dee che non si fosse fatta nuovamente la pipì addosso, perché un'altra giornata intera non l'avrei sopportata, e cedere sarebbe stato un disastro.
Sono arrivata davanti alla sua classe e la vedo che non sgomita come al solito per uscire e raggiungermi... brutto segno. Però mi guarda furba... medio segno. Chiedo alla maestra e lei mi dice che fino a una mezz'ora prima le ha chiesto se doveva andare in bagno e lei ha detto di no, però - almeno fino a quando non si sono messi in fila - era ancora asciutta. Me la consegna e lei, abbracciandomi, mi dice "Lo sai, non mi è scappata la pipì!".
E allora via di baci e abbracci, me la sono pure portata per un pezzo in braccio e ci siamo anche fermati al parco giochi della scuola per fare millemila giri di scivolo.

Poi ci siamo dirette verso casa, mano nella mano. Io, gonfia di orgoglio, comminavo a 20 cm da terra, sentendomi la Pedagoga con la maiuscola; lei tutta contenta mi sciorinava l'elenco delle cose che avremmo fatto insieme per recuperare la giornata vuota di ieri...

Poi...

"Lo sai, mamma, oggi Silvia non mi voleva seduta accanto"
"E perché?"
"Perché dice che io faccio sempre la pipì a terra"
"..............."
"E allora poi io oggi non l'ho fatta e quindi così domani lei si siede di nuovo vicino a me..."

Ecco il palloncino che si sgonfia.
Io mi posso far diventare il sangue acqua a furia di arrabbiature, sgridate e punizioni... poi arriva Silvia, bella tranquilla, e le basta schifare per mezza giornata mia figlia per ottenere quello che io non sono riuscita neanche a guardare da lontano in due settimane.

E' l'inizio della fine. Quando le compagne di scuola hanno più autorità e autorevolezza della mamma, ormai la figlia  è persa...

17/11/09

La migliore approssimazione dell'inferno

Stamattina dovevo fare degli esami di sangue di controllo...
Lascio la bambina a scuola e corro alla ASL della mia città. Arrivo alle 8.26 e prendo il numero 51...
Già dopo due minuti ero indecisa se andarmene.
Era l'inferno. O poco meno.
In Sicilia i laboratori di analisi privati non ricevono più i soldi delle convenzioni con il SSN, quindi fanno esami di sangue SOLO a pagamento... e per cui le persone che hanno varie esenzioni dal ticket, se vogliono usufruirne, devono fare gli esami direttamente alla ASL. Inoltre qualcuno ha avuto la felice idea di chiudere il reparto prelievi delle ASL di tre piccoli comuni qui vicino... per cui, la gente di quei paesi deve venire a fare gli esami (se vuole usufruire dell'esenzione) nella ASL della mia città... oppure andare a Palermo, che è un po' più lontano.

L'inferno. O poco meno.

Sono uscita da lì poco prima di mezzogiorno, digiuna e con un mal di testa incredibile, che ancora adesso non mi è passato...
Altro che terzo mondo...!

Linea dura

E le scuole hanno riaperto. La munnizza è stata quasi del tutto tolta (davanti casa mia, però, no...) ed è ricominciato il solito tran-tran...
Non ci voglio andare a scuola - E allora resta a casa a fare le pulizie mentre io me ne vado all'asilo a giocare coi tuoi compagni.... ecc... e, ovviamente, la pipì addosso fatta 5 minuti prima dell'uscita da scuola.

Sono stanca, davvero.

Non so più come comportarmi. Quella bambina, poi, è una stoica in miniatura: non conosce punizioni, non le capisce. Le vive con accettazione, senza il minimo disagio.
"Per punizione niente cioccolatino!"
"E quando me lo posso mangiare?"
"Quando smetterai di farti la pipì addosso"
"Va bene"
e nemmeno lo chiede più.

"Per imparare a fare pipì senza tavoletta, da oggi la fai così anche a casa!"
"Va bene"
e poi mi rimprovera perché io ho lasciato la tavoletta abbassata mentre invece tutte le tavolette dell'universo devono rimanere alzate, visto che lei deve fare la pipì sulla fredda ceramica.

"Se ti vengo a prendere e ti trovo asciutta ti do un bel premio!"
"E che premio?"
"Un nuovo puzzle!"
"Ma io ne ho già tanti puzzle... non non lo voglio questo premio"

Insomma... sono disperata. Non vedo nessuna luce di speranza.
Poi oggi la giornata cadeva già male per altri motivi... quindi ho deciso di adottare la linea dura, anche perché ho notato che il suo pianto era sincero e sentito e quanto meno aveva una parvenza di punizione recepita: io non la tocco più.
Non la toccherò più fino a quando non la vado a prendere asciutta a scuola. L'ho costretta a spogliarsi e cambiarsi da sola, non l'ho imboccata quando non è riuscita più a raccogliere l'ultima stellina, niente baci, niente coccole, niente libri letti insieme, niente giochi, niente. Io non la tocco più perché mi fa schifo toccare una bambina di quasi 4 anni che si fa ancora pipì addosso. ("Ma ormai la pipì si è asciugata" - "Non fa niente, mi fa schifo solo l'idea.... sgrunt")
E anche per metterla a letto, poco fa, niente coccole, niente canzoncine, niente baci, solo una carezza.

Mi sento una m*rdaccia? Si, abbastanza. Ma forse è l'unica linea di condotta che può portare alla fine di questa scocciatura.

Nel pomeriggio mi arrivava alle spalle e mi toccava fugacevemte le gambe cantilenando "Ti ho toccata!".
Molto forse, questa linea di condotta porterà alla risoluzione del problema........

16/11/09

Scambio Amarcord

Ammetto per prima io, di non aver ancora nemmeno preso la penna in mano.... ma qualcuno ha già spedito, qualcuno ha già ricevuto (io, ho già ricevuto.....).
Vi ricordo che il termine ultimo per spedire è sabato... quindi... diamoci una mossaaaaaaaaaaaaa!!!

15/11/09

Doveva succedere, prima o poi...

"Buon riposino!"
"Mamma, ma io non voglio dormire!"
"Matilde non dire sciocchezze.... devi dormire, devi riposarti. Io ho bisogno di riposarmi e non posso farlo con te in giro. Dormi."
"Ma io non ho sonno! Io voglio colorare!"
"Colorerai quando ti svegli"
"Ma fino a quanto devo dormire? Fino a cento?"
"Fino a quanto vuoi dormire, basta che dormi...."
"Allora dormo fino a due"
"Va bene, buon riposino!"

Esco dalla stanzetta, spengo la luce, attraverso la stanza attigua, ma non riesco a raggiungere le scale, che sento i passettini che conosco bene.

"Mamma, mi sono svegliata!"

Va bene. Conoscendo il tipo, era durato anche fin troppo. Infondo siamo arrivati alla soglia dei 4 anni e so di bambini meno restii al sonno di mia figlia che hanno abbandonato il riposino pomeridiano a quell'età.

Matilde non fa più il riposino.
Si apre una nuova stagione isterica della mia vita.

Munnizza

Munnizza ovunque, per le strade. Manifestazioni, rivolte popolari, incendi e arresti.
Questa la mia città, negli ultimi giorni. E come Bagheria, anche altre cittadine nei dintorni.

Non ho mai parlato di politica qui, non ne ho la voglia, nè le competenze per farlo, ma la situazione che stiamo vivendo in questi giorni è davvero raccapricciante... da giovedì hanno addirittura chiuso le scuole e gli uffici pubblici perché camminare per strada è diventato impossibile. Io stessa, a inizio della settimana, per fare un tratto del corso principale a piedi, accompagnando Matilde all'asilo, ero costretta a camminare in mezzo alla strada perché il marciapiede era del tutto invaso dai sacchi della spazzatura.

Qual è il problema? Il solito, quello di sempre...
La nostra capacità intrinseca e genetica di comportarci in modo disonesto alla prima occasione utile. Ma è davvero più forte di tutte le logiche... Io per prima - non ho difficoltà ad ammetterlo - nel momento in cui avessi la possibilità di  trovarmi a capo di un consorzio qualsiasi, e dovessi pubblicare un bando per assumere personale... favorirei a tutti i costi mio cugino, mio fratello, il fidanzato della mia amica che aspetta ancora una sistemazione per sposarsi eccetera. Ce l'abbiamo nel dna, è inutile opporsi.
Poi va a finire che i cugini sono 30, gli amici diventano 200 e allora si assumono più del doppio degli operai necessari... e una volta che li hai assunti devi a tutti i costi garantirgli lo stipendio, perché gli hai fatto un contratto, quelli nel frattempo si sono accesi il mutuo per la casa ed hanno messo su famiglia, mica gli puoi dire "Abbiamo peccato di superficialità, scusateci, addio e grazie di tutto"....
E allora succede che i soldi del consorzio bastano a malapena a pagare gli stipendi degli operai (inutili e inutilizzati) e non ce n'è per noleggiare i mezzi o per pagare la discarica (sta cosa, poi, che l'unica discarica della provincia di Palermo sia diventata privata, meriterebbe tutto un altro discorso a parte....).
Insomma, solite cose, solite storie, roba che non cambierà mai.

Una volta il mio professore di storia del liceo ci disse: "La mafia? E' chiaro che prima o poi finirà.... figuriamoci! E' crollato l'impero romano, volete che non si riesca prima o poi a porre fine alla mafia? Il vero problema, però, è quello che verrà dopo... perché la disonestà ce l'abbiamo nel sangue."

Già.

Rieccomi

Va meglio, adesso, ma non ho ancora voglia di parlarne qui. Prima o poi lo farò, nel bene o nel male.
Spero " prima" e spero "nel bene".

Voi non fate domande, ed io non sarò costretta a mentirvi... :-)

12/11/09

Pausa

Mi prendo una pausa da questo blog. Spero breve.... quasi certamente breve.
Ma c'è qualcosa, qualcosa di cui non riesco ancora a parlare con serenità e finché non sblocco questo grumo, sento aggrovigliarsi anche tutti gli altri pensieri e le altre parole.

Torno presto, lo prometto.

11/11/09

Orange road

Era arrivato a casa nostra, nelle nostre tv degli anni '80, col titolo (terrificante) di "E' quasi magia Johnny". Ieri pomeriggio, scartabellando tra i miliardi di dvd pieni di serie complete di cartoni animati e telefilm scaricati e messi da canto "per quando andremo in pensione" (ma so che non vivremo abbastanza a lungo per guardarli davvero tutti), ho trovato la raccolta completa e ridoppiata secondo il testo originale, quindi epurata da quelle orribilerie di censura che ci hanno propinato solo perché credevano che fossimo troppo piccoli...
I nomi originali mi hanno spiazzato, ma poco a poco ci sto facendo l'orecchio... e me lo sto gustando, puntata dopo puntata... :-D

09/11/09

Sembra il titolo di un film

"Mamma, guarda! Il gatto è salito sul gazebo!"
"Sul gazebo?! ma che stai dicendo? Forse vuoi dire sul tavolo..."
"No! E' proprio sul gazebo, guarda!"
"Ma dai, ma come fa il gatto a salire sul gazebo?!"
"Ha saltato! Vieni a vedere!"

In effetti...


Un nuovo quesito pedagico-enigmistico

Bene, abbiamo superato brillantemente tutte le crisi, i capricci e i problemi presentatisi finora. Ogni volta dicevo "E anche questa è fatta, vedremo cos'altro s'inventerà".

Abbiamo superato il distacco, abbiamo superato il rifiuto delle attività, abbiamo superato il pretendente irruento, stiamo combattendo con buoni risultati gli episodi di regressione...

Una decina di giorni fa mi hanno telefonato da scuola: Matilde si era fatta la pipì addosso.
Sono andata a cambiarla e le ho chiesto come mai se la fosse fatta addosso invece di farla in bagno al momento opportuno. La sagace risposta è stata: "Nel gabinetto non c'è la tavoletta e mi si raffredda il culetto".
Quindi, a spiegarle che a scuola, in tutte le scuole, non ci sono le tavolette sopra i gabinetti perché così le bidelle puliscono più facilmente... dunque l'invito a sforzarsi di fare lo stesso la pipì in bagno.

Promessa fatta, ma - come era naturale - non onorata.

Durante tutta la settimana appena trascorsa, ogni volta che l'andavo a riprendere se l'era appena fatta addosso, talvolta la maestra non se n'era nemmeno accorta ed era lei stessa che me lo confessava... poi le scappava il resto, quindi tutta la strada di ritorno la facevamo di corsa verso casa. Tutta la settimana. Ogni giorno.

Venerdì scorso il disagio è stato tale che ha pianto e saltellato per tutta la strada ed io le ho detto esplicitamente di memorizzare bene quel senso di disagio e di malesse, e di ricordarselo quando era il momento in cui tutti i bambini vanno in bagno a fare pipì... E' meglio sedersi su un gabinetto freddo per mezzo minuto oppure piangere e soffrire per 10 minuti di strada?

Sembrava fatta, invece oggi la stessa storia.

Ed ecco la fatidica domanda: cosa fareste voi?

Vi dico cosa ho fatto io, appena arrivata a casa.
L'ho portata in bagno ed ho sollevato la nostra tavoletta: "Ora fammi vedere come farai, domani, a fare la pipì nel bagno della scuola: da questo momento anche a casa farai la pipì nel gabinetto senza tavoletta, così il tuo culetto si abitua al freddo."

L'ha fatta, ed era vagamente divertita quando le ho chiesto se il culetto si fosse raffreddato e se avesse anche starnutito.

Questa la mia linea di condotta dei prossimi giorni, ma ogni consiglio e suggerimento sarà bene accetto.




Cose che non vorresti mai vedere #12

Lo sguardo preoccupato del peluche preferito di tua figlia, che ti guarda da dietro l'oblò della lavatrice in centrifuga dove probabilmente è finito trovandosi in mezzo alle lenzuola.

Emmaus

Quando mio marito me l'ha portato, io gli ho chiesto "Ma non avevamo detto che non avremmo più speso soldi per i libri di Baricco?"

"Si, però questo è un romanzo..."

Beh... in effetti i romanzi sono, forse, l'unica cosa che si possa ancora leggere di Baricco... dopo le varie Iliade, Moby Dick, saggi sui tempi che cambiano ecc... che ho lasciato tutti a meno di metà.

Emmaus è la città dove alcuni apostoli incontrano Gesù risorto e non lo riconoscono...
Il romanzo è mediocre, però non annoia, non sempre e non del tutto... insomma, si può leggere. E' ambientato più o meno ai nostri giorni, e racconta ciò che si viene a creare quando due gruppi, separati e opposti nel loro modo di vivere e vedere la vita, si mischiano. Da un lato ci sono quattro ragazzini molto credenti e molto cattolici, che oserei dire facciano parte del gruppo del "Rinnovamento dello Spirito" visto che suonano in chiesa con tanto di chitarre, basso e batteria, dall'altro lato ci sono "i ricchi", quelli delle feste e festini, del sesso in macchina e della "perdizione".

Insomma... in definitiva non è malaccio, ma non è nemmeno un gran capolavoro. La cosa peggiore è che finisce proprio a ca##o, senza neanche quel "coup de theatre" - linguistico o concettuale - tipico dei romanzi di Baricco di un tempo. Peccato.

06/11/09

Non sono stata io!

E' vero: Matilde aveva iniziato a rompere la zanzariera già l'estate scorsa, quando per aprire la porta "spingeva" sulla rete e non sulla struttura di alluminio... Però.... la Streghetta ci ha messo abbondantemente del suo!!









Il problema è che "quella cosa" che si muoveva in cucina era troooooooooooppo interessante da seguire con lo sguardo, e troooooooooooppo allattente per non cercare di afferrarla!

05/11/09

L'ombra del vento

Forse mi attirerò le antipatie di qualcuno, inserendo questo libro nella categoria dei "non portati a termine" ma correrò questo rischio.

E' un libro piatto, lento, e senz'anima. Nonostante sia raccontato in prima persona non trapela la benché minima emozione, nonostante gli avvenimenti non proprio banali che costellano la vita del protagonista (quanto meno fino alle prime 60 pagine, punto in cui io mi sono arresa ed ho abbandonato la lettura).

Questa categoria si chiama "Arancia vaniglia" in riferimento alla "susina mirabella" dell'Eleganza del riccio - peraltro primo libro finito in questa categoria - ma mi rendo conto che avrei potuto chiamarla "Fattoria virtuale", visto che il confronto che questo libro ha perso è stato proprio contro la mia fattoria virtuale.

Se la sera, dopo aver messo a letto Matilde, io guardo il libro sul comodino e poi guardo il portatile che tengo accanto al letto e - invece di leggere il libro - decido di raccogliere passivamente i pomodori nella mia "Happy farm" e spruzzare insetticida virtuale sui vermetti che infestano le piante di rose, allora è proprio il caso di lasciar perdere la lettura...

Diciamo che non lo faccio con tutti i libri abbandonati, ma questo rientrerà nel gruppo di quelli a cui darò una seconda possibilità, prima o poi.
Credo che la lettura di un libro sia anche fortemente condizionata dallo stato fisico e psichico del lettore nel momento in cui si accosta alla lettura. Forse oggi non è il momento più propizio nella mia vita per leggerlo, ma magari tra qualche anno lo riprenderò in mano e mi piacerà...

Giusto per la cronaca, questi i libri - finora identificati - che avranno una seconda possibilità:
- Il signore degli anelli (interrotto dopo 80 pagine di non capirci nulla)
- Se una notte d'inverno un viaggiatore (iniziato almeno 3 volte e ogni volta portato più avanti rispetto alla volta precedente, ma mai terminato)

Prima o poi...

L'ombra del vento

Forse mi attirerò le antipatie di qualcuno, inserendo questo libro nella categoria dei "non portati a termine" ma correrò questo rischio.

E' un libro piatto, lento, e senz'anima. Nonostante sia raccontato in prima persona non trapela la benché minima emozione, nonostante gli avvenimenti non proprio banali che costellano la vita del protagonista (quanto meno fino alle prime 60 pagine, punto in cui io mi sono arresa ed ho abbandonato la lettura).

Questa categoria si chiama "Arancia vaniglia" in riferimento alla "susina mirabella" dell'Eleganza del riccio - peraltro primo libro finito in questa categoria - ma mi rendo conto che avrei potuto chiamarla "Fattoria virtuale", visto che il confronto che questo libro ha perso è stato proprio contro la mia fattoria virtuale.

Se la sera, dopo aver messo a letto Matilde, io guardo il libro sul comodino e poi guardo il portatile che tengo accanto al letto e - invece di leggere il libro - decido di raccogliere passivamente i pomodori nella mia "Happy farm" e spruzzare insetticida virtuale sui vermetti che infestano le piante di rose, allora è proprio il caso di lasciar perdere la lettura...

Diciamo che non lo faccio con tutti i libri abbandonati, ma questo rientrerà nel gruppo di quelli a cui darò una seconda possibilità, prima o poi.
Credo che la lettura di un libro sia anche fortemente condizionata dallo stato fisico e psichico del lettore nel momento in cui si accosta alla lettura. Forse oggi non è il momento più propizio nella mia vita per leggerlo, ma magari tra qualche anno lo riprenderò in mano e mi piacerà...

Giusto per la cronaca, questi i libri - finora identificati - che avranno una seconda possibilità:
- Il signore degli anelli (interrotto dopo 80 pagine di non capirci nulla)
- Se una notte d'inverno un viaggiatore (iniziato almeno 3 volte e ogni volta portato più avanti rispetto alla volta precedente, ma mai terminato)

Prima o poi...

04/11/09

...e stamattina...

Ci siamo alzate e vestite normalmente, abbiamo preparato la merenda e lo zainetto e ci siamo incamminate verso la scuola, come se nulla fosse.
Arriviamo e troviamo il cortile costellato da capannelli di mamme. Sento qualcuno che dice, indicandoci, "Guarda, quella gliela sta portando".
Entriamo e troviamo l'ala della materna deserta. La maestra, però, è in classe, quindi - forte del fatto che ieri io con lei non ho parlato - mi faccio spiegare cosa è successo, e in effetti la versione di mia madre era stata fedele e conforme all'originale.
Sono le 8.15 e solitamente a quell'ora due o tre compagni di Matilde sono già in classe, invece non c'è nessuno. La maestra mi dice che a quanto pare ieri hanno deciso che oggi i bambini non sarebbero andati a scuola, ma per sicurezza lei stamattina è andata in classe 10 minuti prima ed ha aperto tutte le finestre e pulito con l'amuchina tutti i banchi e le sedie. La maestra. Mentre la bidella era ancora a fare colazione al bar di fronte.
Decido di restare qualche minuto, aspettando che arrivi qualcun altro, altrimenti la bambina me la riportavo a casa... non aveva senso lasciarla *da sola* in classe...
Si fanno le 8.28. Di solito alle 8.30 chiudono il portone per cui deduciamo che oggi, nella classe di Matilde, i bambini non sarebbero arrivati...
In definitiva me la sono portata a casa, anche per lasciare la maestra libera...
Domani mattina torneremo a vedere se ci sono novità.

Mi sento un'aliena, davvero.

03/11/09

Sbaglio io?

Stamattina mia madre è andata a prendere Matilde a scuola e l'ha portata a casa sua per pranzo. Ogni tanto lo fa, anche senza che ce ne sia necessità; poi me la porta a casa nel primo pomeriggio.

Guarda caso, proprio oggi, a scuola c'era un capannello di mamme allarmate da una novità. Mia madre, che quando c'è da allarmarsi, stare in ansia, ingigantire i problemi e preoccuparsi è sempre in prima linea, non ha perso tempo e mi ha telefonato subito arrivata a casa.

In pratica c'è stato un caso di influenza A nella scuola, nella classe accanto a quella di Matilde. La notizia allarmante è che una bambina è ricoverata in ospedale pediatrico da 20 giorni e la famiglia lo ha comunicato alla scuola soltanto ieri. La soluzione risolutiva portata avanti dal capannello di mamme è quella di chiudere la scuola, disinfettarla e non mandare più i bambini a scuola fino a quando non si sarà fatta la disinfestazione.

Ora... lasciando stare il campo prettamente medico della questione (volendo ammettere che ci sia davvero il bisogno di trattare quella bambina come un'appestata.... disinfestazione?? magari bruciamo anche tutti gli oggetti che ha toccato? il banco e la sedia su cui si è seduta??)... lasciando perdere la pertinenza o meno di tutto questo allarmismo... io dico... se la bambina *è ricoverata* da 20 giorni significa che è almeno da allora che non mette piede a scuola. Che senso ha, quindi, *oggi* dire che bisogna areare la scuola e tenere i bambini a casa?? Dopo almeno 20 giorni dall'ultima volta che l'untrice vi è stata??
Poteva avere senso solo nel caso in cui si fosse saputo il giorno dopo o il giorno stesso del ricovero... ma dopo 20 giorni che i bambini sono stati ugualmente dentro la scuola... ormai che c'è da fare?? Secondo me c'è solo da prenderne atto, rivolgere un pensiero a quella piccolina di 4 anni che sta in ospedale da quasi un mese e sperare bene per lei e per gli altri. Fine.

Sbaglio?

Quando mi cercate non mi trovate

Questa è la tipica frase di un certo venditore di sale che tutti i palermitani e limitrofi conoscono, ed è la quintessenza del mestiere dell'ambulante.

Dalle mie parti passano ambulanti che vendono ogni cosa: frutta, pesce, vestiti, lenzuola, articoli da merceria, detersivi, casalinghi oltre l'immancabile e ormai universalmente noto "arrotino".
Orbene: qualche giorno fa mi si è rotto lo strizzatore del secchio per lo straccio. Un secchio senza strizzatore non serve a nulla, a meno di non pensare di strizzare lo straccio con le mani e la cosa mi fa venire lo schifo al solo scriverlo.
Nei negozi vicino casa, supermercato, casalinghi ecc, vendono solo ed esclusivamente il set completo di secchio, strizzatore, mop e bastone, per la modica cifra di 16 euro.
Ora... mi sembra di vivere in quello sketch di Beppe Grillo, della meta degli anni '90, dove raccontava che per un gommino di tergicristallo che gli si era rovinato, era stato costretto a comprare la coppia di tergicristalli interi e completi.

Di solito sotto casa mia passa, un paio di volte a settimane, un tizio che con 5 euro da il secchio completo, due scope, due bastoni, il mop e "In regalo un fantastico orologio-sveglia, completo di suoneria!"
Chissà che se ne fa, la gente, di un orologio-sveglia *senza* suoneria... forse invece di suonare, quando arriva l'ora, da una martellata in testa... boh? :-D

Comunque... sta di fatto che quest'uomo, da me tante volte maledetto perché il suo annuncio svegliava Matilde dai già esigui e brevi riposini, proprio adesso che mi serve non c'è. Sono stata tutta la settimana appollaiata sul balcone, con l'orecchio testo ad ascoltare il suo "abbannìo" ma non ce n'è stata traccia...

Finché... stamattina! L'ho sentito nelle vicinanze e sono subito scesa. Era a due traverse da casa mia, ma l'ho rincorso proprio mentre se ve stava andando.

Finalmente posso pulire il pavimento della cucina! Oh!
E l'orologio-sveglia, alla fin fine, non è nemmeno orribile...

02/11/09

E' mio!

Matilde non ha mai avuto momenti acuti della fase del "E' mio!".
Forse perché, nonostante abbia vissuto in un ambiente sostanzialmente "adulto", nessuno l'ha mai assecondata su questo aspetto... fin da quando aveva un anno, un anno e mezzo, giocando con lei abbiamo sempre "diviso", rimarcato il concetto del "prestare" e del "restituire".... insomma: non è mai capitato che andasse a casa di altri bambini e piantasse capricci perché i giocattoli erano suoi, oppure non volesse fare giocare altri bambini con i proprio giochi.
Fino a quando è iniziato l'asilo...

Ne sta imparando, di cose! Anche sbagliate...
La vicinanza con bambini non solo più "piccoli", ma soprattutto più "immaturi" di lei, la sta rovinando... Chissà perché i bambini hanno questa capacità straordinaria di discernere subito quale è il progresso e quale è il regresso, e decidere di "sposare" il regresso!

Insomma, da qualche giorno ha fatto la sua comparsa la fase del "E' mio!".... che a sentirlo pronunciare da lei, ormai quasi quattrenne, capace di recitare a memoria tutta Alice nel paese delle meraviglie, leggere e scrivere, usare il congiuntivo imperfetto e chiudere subito il rubinetto del lavandino quando si lava le mani "per non sprecare l'acqua" è proprio anacronistico, ma mooooooooooolto anacronistico.

E vabbè... passerà anche questa...

La scambio "Amarcord"

E allora? A che punto siete? Qualcuno mi ha scritto che è già pronto per spedire.... io ancora non ho scritto nulla, e gli altri?

Aggiorniamoci, su!

31/10/09

La Streghetta Sissi

"Lucy... ehm... c'è un gatto nel terrazzo!"



Mio marito stava per uscire in terrazzo, oggi pomeriggio, quando ha visto lei appollaiata sotto il tavolo.

Un gatta completamente nera, ma proprio nera nera senza nemmeno un filo bianco.

Cosa ci facesse sul nostro terrazzo (che si trova all'incirca al terzo piano, rispetto la strada) non lo sappiamo, e nemmeno da dove sia arrivata. La strada dove abitiamo è popolata di cani e non abbiamo mai visto gatti in giro, nemmeno randagi.

Sta di fatto che una gattina nera che piomba all'improvviso nel nostro terrazzo la sera di Halloween, non può che farmi pensare che sia una strega... ed è così che l'abbiamo chiamata, Streghetta Sissi (il secondo nome è stato scelto da Matilde...)



Non ho alcuna intenzione di allevare un gatto in casa, anche se è una strega trasformata che terrà per sempre lontani gli spiriti maligni dalla nostra famiglia, ma di certo non potevo restare indifferente a quel fascino sublime e magnetico...

Un piattino di latte non si nega a nessuno e un filo di spago un po' sfilacciato è stato un giochino divertente, soprattutto per Matilde!











Non abbiamo intenzione di adottarla, ma spero che abbia capito che se vuole, da noi avrà un po' di cibo e un po' di coccole ogni volta che vorrà.



E insomma, questa la novità di oggi.

30/10/09

Lo spasimante

"Mamma, oggi Salvo mi ha dato schiaffi!"
"E tu l'hai detto alla maestra?"
"No"
"La prossima volta, allora, lo dici alla maestra... "
"Ho capito"
"Ma quando te li ha dati questi schiaffi?"
"Quando eravamo seduti"
"E tu non ti sedere più vicino a lui... E' la maestra che decide dove sedervi oppure scegliete voi?"
"No, a me me lo dice Salvo che mi devo sedere accanto a lui"
"Scusami, ma 'sto Salvo chi mi rappresenta? Non può essere lui a importi di sederti accanto a lui, soprattutto se poi ti da schiaffi..."
"E mi tira pure i capelli...."
"Appunto! Allora tu da domani ti siedi dove vuoi tu, perché su di te non comanda Salvo... è chiaro?"
"Ma lui dice che se mi siedo accanto a lui poi mi dicono tutti che sono bellissima..."
"Ma tu sei bellissima comunque!"
"Ho capito..."

Insomma, questo Salvo pretende che Matilde si sieda accanto a lui, le chiede di mostrargli parti innominabili, poi le tira i capelli e la maltratta.
Non ci sono dubbi: è innamorato perso....

29/10/09

...vero!

"Mamma mi porti in braccio?"
"In braccio?! Ma come? Grande e grossa come sei!!"
"No... io sono piccola e magra...!"

27/10/09

Un'esperienza illuminante

Oggi pomeriggio mi sono offerta di rimanere in classe con la maestra di Matilde e rivestire il ruolo altisonante di "Presidente" del seggio elettorale.
Io non credevo neanche che esistesse la figura della rappresentante di classe all'asilo...
Comunque, siccome io sono tendenzialmente asociale e solitaria e dopo un mese e mezzo di scuola non so neanche chi siano le mamme dei compagni di mia figlia, mi sono detta che valeva la pena di sforzarsi, e quanto meno avrei potuto conoscerne parecchie. In fin dei conti mia figlia gioca, colora, impara e si diverte coi loro figli... e qualcuno le chiede anche di mostrargli le sue zone segrete, per cui è fondamentale conoscerne le mamme...

Con le mamme ho socializzato abbastanza, anche perché per forza di cose dovevo parlare con ognuna di loro, quando si avvicinava per votare.
Ho finalmente conosciuto alcuni bambini di cui avevo solo sentito parlare Matilde, e le rispettive madri. Non credo di aver trovato tra loro la mia "anima gemella" così come neanche Matilde ha ancora eletto la sua compagna o compagno "del cuore".

L'esperienza è stata, però, illuminante sotto ben altri aspetti.

I genitori dovevano firmare due fogli e ognuno di loro, ma proprio tutti, al mio invito "Metta una firma qui" chiedevano "La mia?".
Ora... è vero che - per lo meno dalle mie parti - è usanza piuttosto comune firmare a nome d'altri... ma che sia la domanda di rito...! Poi, insomma! Se viene il postino con una raccomandata allora posso capire che preferisca che io firmi a nome di mio marito, se la raccomandata è destinata a lui, ma se io dico ad una mamma "Firmi lì" è il "lì" in questione è un rigo accanto al quale c'è scritto il suo nome... non può pensare di firmare a nome del marito!

E ancora: c'erano due candidate, si poteva esprimere solo una preferenza e solo una sarebbe stata eletta. Avevamo un foglio su cui avevo scritto a chiare lettere i nomi delle due candidate e le indicavo ad ogni genitore-elettore. Sapevo bene che per la maggior parte di loro erano solo nomi, ma bisognava comunque esprimere una preferenza.

Arriva una ragazza (perché sono sicura che è stata lei!), le do la scheda, le indico il foglio e le spiego "Questi sono i nomi delle candidate, deve scrivere il suo voto sul retro della scheda..."
"Ma chi devo votare?"
"Questi due sono i nomi delle candidate" e indico ancora il foglio
"Ma devo scrivere il nome?"
"Si, deve scrivere sul retro della scheda il nome... anche solo il cognome è sufficiente..."

In fase di spoglio salta fuori una scheda che aveva scritti su due righe solo i cognomi di entrambe le candidate.

Ci lamentiamo dell'Italia che va a rotoli... la verità è che c'è davvero gente che non ha ancora capito cosa significa andare a votare...