30/11/14

Il calendario dell'avvento

Ho imparato che, per salvare le mie mani dalla mia furia autolesionistica, devo tenerle impegnate.

Lo dico ogni anno e non lo faccio mai. Quest'anno, finalmente, le mie figlie avranno un calendario dell'avvento.
24 piccoli sacchettini appesi ai riccioli della ringhiera delle scale. Ho impiegato meno di 5 ore a tagliare, cucire, rifinire, completare e appendere i sacchettini.
Poi me ne sono andata a dormire, e per un giorno le mie unghie si sono salvate.

28/11/14

Tutte

Me le sono mangiate proprio tutte.
Le unghie. Mi sono rosicchiata le dita fino all'osso, mentre guidavo. E credo che in macchina, guidando, sia stata la prima volta in tutta la mia vita.
Perché?
Boh?
Vogliamo dare la colpa alla radio? All'autoradio che ha proposto "Gli uomini non cambiano" seguita da "T'innamorerai"? Può darsi.
Vogliamo dare la colpa al fatto che sto letteralmente impazzendo dal desiderio di un abbraccio, e che l'unica persona con la quale mi sento serena nel chiederlo, ogni volta che ci vediamo ce ne ha sempre una per cui alla fine neanche glielo chiedo? Forse.

La verità è che sono sola. Sono stanca. E sono stanca di essere sola.

27/11/14

Care farfalle...

Io vi amo e vi rispetto come creature di Madre Natura, capisco benissimo che tra pesticidi e schifezze varie avete una vita difficile, ma che l'istinto di conservazione della specie è un richiamo più forte di qualunque repellente chimico e - in quanto mamma - capisco benissimo anche la premura e l'ansia di mettere al mondo i figli in un luogo sicuro e in un ambiente adatto a loro, alla loro crescita e alla loro nutrizione.
Il problema è: ma con tanto mondo che c'è qui intorno, proprio nelle mie 3-dico-3 piantine di broccoli dovete andare a deporre le vostre uova?!

26/11/14

Sarta no

Quando mi chiedono che lavoro faccio, io rispondo che non è un lavoro, quanto piuttosto un impegno, e che cucio per conto di una designer tessile.
Quando, poi, mi dicono "Ah, tu cuci! Allora sei sarta!", io rispondo che no, non sono una sarta. Cucio ma non sono una sarta.
Perché non sia mai che a qualcuno venga in mente di cominciare a portarmi i pantaloni a cui fare l'orlo o sostituire le cerniere.

Funziona. Funziona con tutti tranne che con la mia dirimpettaia, che basta che si affaccia al suo terrazzo per vedermi cucire in cucina.
E coi suoi occhi di lince (ma come diamine fa?) se ho la macchina montata col cotone bianco, mi porta le riparazioni da fare col bianco, se ho il nero, quelle del nero e così via.
Però suo marito fa il bombolaro, e mi fa lo sconto e mi sale la bombola fino al secondo piano.
Ma sì, dai... ogni tanto questo baratto di prestazioni professionali si può fare. :-D

25/11/14

Va bene che...

Va bene che me lo sono cercato io...
Va bene che la riunione odierna dell'interclasse è stata sfiancante...
Va bene che magari qualcuno può sentirsi infastidito dal mio modo impeccabile e corretto di esprimermi, che non da appigli ai contestatori, nè di natura grammaticale nè per quel che riguarda i contenuti...
Va bene che sono in SPM e tutte cose mi fanno venire l'orticaria...
Va bene tutto.
Ma se tu ti senti in diritto di scassarmi la min#ia alle 9 di sera perché vuoi sapere il perché e il per come dei 5 euro che raccoglierò per tutto quello che riguarderà la recita e la festicciola di natale a scuola, e mi pianti un pippone immane perché a suo tempo non ti feci fare i bottoni in fimo per i lavoretti, per i quali avevi chiesto 12 euro, mentre ora annuncio che servono soldi per acquistare il materiale e te ne sbatti del fatto che io ho messo a disposizione in omaggio la mia iuta, le mie stoffe e il mio cotone per realizzarli...
...io mi sento in diritto di risponderti a tono, umiliandoti per la proposta assurda che avevi fatto allora e per queste paranoie che stai facendo adesso.

E quando mi dici "Buon lavoro" io puntualizzo "Buon volontariato, vorrai dire".
E se ti senti offesa è un problema tuo.

24/11/14

Beata te che vai a farti il massaggio

"Ce la fai a fare quest'esercizio almeno 15 minuti al giorno?"
"Questo con l'elastico per aggiustare il problema alla spalla?"
"Questo"
"Ma sì, dai. Si tratta della sinistra. Mentre lo faccio posso tenere il telefonino nella destra per giocare"
Di come vai dall'amico fisioterapista a farti fare un massaggio e, dopo che ti ha munciuniato e sprovato per capire cosa ti fa male, quando e fino a quanto, te ne torni a casa con la diagnosi di alcunni muscoli mollicci da potenziare e gli esercizi da svolgere.

21/11/14

A ciascuno il proprio shopping

Esci per comprarti qualcosa di nuovo, un mini abito da indossare coi leggins o qualcosa del genere, e un libro da regalare a un bambino di 6 anni.
Torni a casa dopo aver speso 90 euro.
75 dei quali in libreria e non di certo per il ragazzino.

20/11/14

Inno alle lacrime

E poi succede che si apre l'ascensore sul corridoio del quinto piano, e dalla finestra aperta arriva il suono di una piccola orchestra di flauti, dalla scuola lì di fronte, che attacca l'"Inno alla gioia" e tu, che stai per usufruire della tua ottava seduta di psicoterapia, lo prendi come un buon segno.
Poi il dottore apre la porta del suo studio e ti fa accomodare verso la seduta più forte e impegnativa di sempre, dove in 50 minuti scarsi riuscirà a farti piangere, ma proprio con lacrime vere e copiose, soltanto invitandoti a stare con gli occhi chiusi a riconoscere e accogliere alcune sensazioni del tuo corpo.

Altro che gioia...!

18/11/14

Gandalf-sempre-lui

- Piripiripiripiripiripiripiripiì - 

"Chi è?"
"Sono io! Chi può essere?!"

Mi ha telefonato 4 volte al cellulare ed io non gli ho risposto. Ha chiamato a casa e gli dava occupato. Allarmato, ha chiamato mia madre ed ha saputo che ero a casa con Angelica che stava male.
Quindi è venuto a casa, e mi ha trovato devastata, in pigiamone e calze da notte, con Angelica addosso lamentosa e piagnucolante, mentre cercavo di liquidare una scocciatura al telefono senza riuscirci. Mi ha tolto Angelica di dosso e le ha offerto dell'acqua, permettendomi di chiudere la telefonata.

"Scusami se non ti ho risposto, mi dispiace averti fatto preoccupare. E grazie che sei venuto"
"Grazie? Eddechè? Io sono venuto a portarti una camicia che me s'è strappata e volevo sapere se me la puoi riparare"

Gandalf-sempre-lui.


17/11/14

La definizione

"[...] una donna che è stata moglie per un tempo molto limitato rispetto al "finché morte non vi separi", ma che sarà madre per sempre[...]".

Ecco la mia fotografia.

(Mi stupisco ancora quando scopro, intorno a me, persone dotate di un'intelligenza emotiva superiore alla media, ben celata e camuffata in un'apparenza algida e sticazzista).

14/11/14

Il morto che passa

- Piripiripiripiripiripiripiripiripì -

"Chi è?"
"Signora, è sua la panda qua sotto? La può spostare per favore, che deve passare il morto?"

Non saprei vivere altrove.

12/11/14

Cose che non vorresti mai vedere #29

Un cilindretto verde chiaro sfumato all'ocra che galleggia nell'acqua della pentola dove stai cucinando i broccoli e che, dopo averlo tolto dalla pentola con il cucchiaio e averlo attentamente osservato, riconosci come un bruco bollito.

11/11/14

Omologata

La mia parola del giorno è "omologata".
Anche se, in realtà, andrebbe al maschile perché è "omologato" lo stato dell'emissione del decreto di omologa.

Oggi ho ricevuto una mail dall'avvocato che comunicava lo stato di "omologato" per quanto riguarda l'emissione del decreto di omologa del giudice Pinco Pallino sulla richiesta di Schroeder e Lucy van Pelt.
Che oggi hanno ricevuto la conferma (approvazione) della loro richiesta di separazione.

Omologata.
Da oggi, ufficialmente separata a norma di legge.
Omologata.

Coccolàtemi, per favore.

10/11/14

Riparliamo della "coppetta"

Come per il precedente post di medesimo argomento, nelle righe seguenti parlerò di cose delicate e specificatamente femminili. Maschi e/o deboli di stomaco passino avanti.
E nonciscassatelamin#ia.


Sono al terzo giro.
Il primo, lo sappiamo già com'è andato. Il secondo non ha fatto molto testo perché è arrivato giusto mentre ero a Londra (ma ne parlerò più dettagliatamente tra poco). Il terzo sta per volgere al termine.


Andiamo al secondo.
La coppetta in fase di collaudo e per di più in trasferta.
Ho voluto ugualmente dare una seconda chance alla coppetta che avevo già: meluna soft taglia L. Il primo giorno è stato accettabile. E' capitato proprio durante la giornata in cui siamo state agli studios di Harry Potter. Per sicurezza ho messo un bell'assorbente ma è andata discretamente. Perdite leggerissime.
Il secondo giorno, come già detto, io sono a livelli di emorragia. E' stata la giornata in cui siamo state in giro per Londra dalla mattina al pomeriggio inoltrato e devo ammettere che, dopo le prime due ore, vedendo che le perdite erano già significative ma non avendo a disposizione bagni oltre quelli pubblici, alla prima stazione l'ho tolta e sono andata di assorbenti-materassoni.
No, per me, al secondo giorno di ciclo, senza avere la possibilità di usare un bagno comprensivo quanto meno di lavandino, no, non si può fare.
Dal terzo giorno è andata meglio, perdite lievi e va bene così.


Però avevo sempre quel tarlo in testa: la coppetta perde perché non si apre del tutto. Ora, non voglio spaventare nessuno, ma io quando la estraggo la trovo proprio ovalizzata.
Presa da una botta di coraggio, mi son detta "Massì! E che sarà mai!" e mi sono comprata una seconda coppetta, sempre della Meluna, ma stavolta quella tosta, quella modello sport, sempre di taglia L ma se fosse stata disponibile sarei stata disposta anche a prenderla XL.


Quando è arrivata, già al tatto mi ha terrorizzata: ha la stessa morbidezza di un copertone. Ho provato a chiuderla "a tulipano" (il mio metodo congeniale per inserirla) e ho capito che, anche ripiegata, probabilmente non sarebbe entrata mai.
E invece no. Invece entra. Non fa male, non da fastidio e - attenzione attenzione - si apre bene, si spalanca proprio.


Dunque questo ciclo l'ho fatto tutto con la coppetta per muscolature vigorose. E scusate se è poco! Tzè! Due parti naturali eppure c'ho le pareti vaginali che ci posso schiacciare le noci, altroché!
Va bene, la smetto.


Torniamo a noi.
Perdite molto ridotte, anche al secondo giorno (level: emorragia, ricordàtelo), durante il quale devo comunque svuotarla molto spesso, almeno 4 volte durante la giornata (ma considerando che se usassi gli assorbenti dovrei cambiarne almeno 6 o 7 da quando mi sveglio a quando vado a letto, non è male).
Paradossalmente la notte va molto meglio. Di solito se non uso gli assorbenti a misura di materasso faccio un casino dappertutto, dentro e fuori dal pigiama, con la coppetta invece non ho avuto mai perdite durante la notte, forse per una questione di forza di gravità.


Andiamo alla mattina, invece. Questa è una nuova scoperta che ho fatto oggi e la scrivo qui in modo che possa tornare utile anche alle altre che hanno il mio stesso problema, perché mi sa che non è spiegato da nessuna parte oppure non l'ho trovato io.
Probabilmente perché sto distesa, o perché la muscolatura si rilassa, la mattina appena alzata è un incubo tirare fuori la coppetta dalla sua allocazione. Se ne sale fino a dove nessun uomo era mai giunto prima, o comunque di sicuro non negli ultimi mesi, ed ho serie difficoltà ad afferrarla proprio.
Innanzi tutto specifichiamo: come la afferro?
Entrambi i miei modelli hanno l'anello alla base. Io infilo indice e medio e cerco di "pinzare" l'anello facendo scendere la coppetta fino a quando arriva al punto dove posso afferrarla con indice e pollice (che è più corto del medio), poi la tiro delicatamente e, se è il caso, reinfilo il medio solo per schiacciarla un po' e rompere "l'effetto ventosa" (oh, che volete, ci sono passate due bambine da lì: sì, ci riesco a mettere dentro contemporaneamente la coppetta, il pollice, l'indice e il medio).
La mattina appena alzata, però, ho difficoltà immense. La tocco, la pinzo tra indice e medio ma non scende. Si storce. Si gira verso il davanti. Nasconde il suo anello dietro una cosa che potrebbe essere la vescica. Un casino. Sto lì per minuti interi a ravanare nella speranza di farla scendere fino a poterla afferrare col pollice, ma niente. Provo a spingere, col diaframma, provo a spingere da fuori con l'altra mano sull'utero, ma niente. Poi alla fine ci riesco ma non so nemmeno dire quale sia la mossa risolutiva.
Stamattina pensavo che dovrei procurarmi delle pinze da ginecologo... tipo il forcipe per estrarre la coppetta.
Però, per disperata, mi son detta "Ora mi siedo direttamente sul bidè e ci infilo un solo dito, la schiaccio anche a costo di fare uscire tutto il contenuto (ecco perché mi sono seduta sul bidè) e la tiro fuori.
Non ridete: mi è venuto spontaneo di sbracciarmi, come se avessi dovuto infilarci tutto il braccio lì dentro.
Invece, il miracolo.
Appena mi sono seduta a cavallo del bidè, ZAC! l'anellino era lì a.portata di pollice. E poi ci ho riflettuto: certo! Da seduta (sarebbe stato persino meglio da accovacciata) la cervice viene spinta verso il basso e, di conseguenza, pure la coppetta si trova più in fuori.
Ora: perché mai questa cosa non è scritta da nessuna parte? Ovunque, nelle istruzioni per estrarla, viene detto di lavarsi bene le mani e poi infilare le dita e afferrarla secondo la posizione che si preferisce, in piedi, o seduta sul wc. Ma perché non lo dite, invece, che se ci mettiamo sedute sul wc o sul bidè la coppetta viene automaticamente spinta più in fuori agevolandone l'estrazione?
Oh.
Adesso lo dico io.


Comunque, in conclusione: con la coppetta dura è andata meglio (perché evidentemente ce l'ho dura pure io...).
Se qualcuna volesse la mia soft taglia L con l'anello me lo dica, la cedo volentieri (non c'è da schifiarsi: è pulita e sterilizzata e l'ho usata solo due cicli).


E questo è quanto.

09/11/14

Ecco la borsa di ieri

(Per la gioia di Santarellina, che si sente destabilizzata dalle foto delle mie borse che NON abbiano come supporto la scala di ferro che va dalla mia prima alla mia seconda terrazza! :-D )

08/11/14

Bizzarrie della passione

Quando lavoravo in radio, tornavo a casa e rifuggivo qualunque fonte sonora. Silenzio. Solo silenzio. Al massimo il ticchettio dell'orologio in cucina.

Adesso torno a casa, dopo 5 ore di cucito, e mi organizzo i laboratori di cucito per i bambini, al sabato mattina, e al sabato sera mi metto a creare e cucire una borsa da regalare per il compleanno di un'amica.

C'è qualcosa che non torna. Evidentemente non tutti i lavori sono uguali. Ed evidentemente non tutte le passioni danno a noia se si esagera.

07/11/14

Ti senti vecchia se...

...tua figlia di quarta elementare deve studiare i Sumeri e la maestra lascia anche una breve ricerca sui recenti e bellicosi fatti dell'Iraq e tu, invece di cercare sui libri o su wikipedia, glieli racconti a voce, ripescando i tuoi ricordi di quando avevi poco più di 12 anni e la sera, al tg1, guardavi le immagini dei bombardamenti in diretta...
...e mentre racconti ti torna la pelle d'oca e ti ritrovi con la voce strozzata quando arrivi al punto in cui descrivi della statua di Saddam buttata giù dagli iracheni e ti sembra che sia successo solo ieri anche se sono passati 10 anni.

Ti senti vecchia se racconti a tua figlia avvenimenti del passato e, mentre per te sono fatti ancora ricchi di una forte carica emotiva, per lei sono solo pagine del libro di storia.

06/11/14

La supposta

"Buongiorno, Lucy! Come stai?"
"Oh! Signora Madre Del Tizio Che Per Ora Mi Sta Facendo Marcire Il Fegato! Come mai da queste parti? E' venuta a stare un po' da suo figlio?"
"Sì, sono arrivata la settimana scorsa e me ne dovevo andare ieri, ma alla fine ho deciso di rimanere perché mio figlio sta un po' male... ha la febbre alta da ieri notte..."
"Beh, capisco..."
"Eh... un conto è se sono lontana, a casa mia, ben altro discorso è se sono già qui. Sinceramente stamattina non me la sono sentita di andarmene, perché almeno posso essergli utile"
"Già... il cuore di una mamma..."
"E infatti... Vedi, per esempio... Lui è stato tutta la mattina a letto, ha un mal di testa che non riesce nemmeno a sollevarla dal cuscino... almeno ci sono io qui con lui, e infatti gli ho potuto comprare le medicine. Gli ho preso la tachipirina in compresse effervescenti, che lui in casa non ne aveva più e ieri sera, per darsi aiuto in qualche modo, gli ho potuto solo dare una supposta di quelle che avevo io in borsa."

Non bisogna mai lasciarsi trascinare dai dispiaceri, dalle delusioni, le amarezze, le umiliazioni. Alla fine c'è un equilibrio cosmico delle energie che tende sempre a ripristinarsi dopo ogni episodio di disturbo.

Ed io non riuscirò mai più a guardare in faccia il Tizio in questione, senza pensare che aveva la febbre e si è messo una supposta.

04/11/14

Le giornate "dimmerda"

Cominciano con una serie di starnuti da allergia, a che cosa, poi, non è ancora dato di sapere.
Proseguono con lo smalto sulle unghie scheggiato e il temperino da make-up che cade e si apre il suo contenitore spargendo il contenuto dappertutto.
Continuano con un'ennesima dimostrazione pubblica di quanto uno stronzo non sia mai soddisfatto della sua stronzaggine e sappia di poter fare molto di più e lo fa.
Poi al lavoro si inceppano due macchine, la telefonata all'ortottista è un disastro, si rompono due aghi, la radio prende male, il ciclo arriva e non arriva, comincia la botta di sonno dell'antistaminico preso alle 7, un'email mette in luce i difetti di Buongiorno Luna, piove.

E non è nemmeno ora di pranzo.

03/11/14

Tra i 67 e i 68

Posso dire che è da più di un mese che il mio peso va dai 67 ai 68 chili e qualcosa (ma mai toccando i 69).
Posso ritenermi molto soddisfatta, sono tornata indenne dal matrimonio di mio fratello, dal viaggio a Londra e persino dalla settimana in cui ho esagerato in 5 giorni quasi consecutivi tra addio al nubilato, compleanni passati presenti e futuri e matrimonio di Anna. Sono persino passata liscia attraverso la mia settimana di sindrome premestruale aggravata da crisi di nervi - manco a dirlo - a causa di un certo tizio che forse credeva di avercele più dure di me (le corna), ma evidentemente non gli era chiaro con chi aveva deciso di avere a che fare. Insomma, per farla breve, quanto cioccolato ho mangiato negli ultimi 7 giorni nemmeno negli ultimi 7 mesi, ma mi muovo tanto e forse questo è bastato.

Sì, si, lo so... il tizio... Prima o poi la racconto per intero questa storia, che a tratti ha dell'imperdibile ridicolo.

01/11/14

Puoi dire quel che vuoi, ma...

...SE ti rifiuti di incontrarmi.
...SE non mi saluti quando mi incontri.
...SE non rispondi alle mie telefonate.
...SE dici a destra e a manca che io sono una stronza con cui non vuoi più avere niente a che fare.
...SE asserisci di non volermi parlare per chiarire la situazione perché dici di non avere nulla da chiarire.
...SE declini gentilmente l'intercessione offèrtati da terzi per evitarti il disagio di parlarmi, costringendo me a parlarti, cercarti, talvolta anche inseguirti fisicamente pur di riuscire a dirti quelle due parole indispensabili...

 ...beh, allora non offenderti, dolcezza, ma io mi sento autorizzata a credere che tu ti sia innamorato perso di me e che il tuo orgoglio ferito non riesce a farti accettare il mio rifiuto.

Prendi e porta a casa.
(E lo vedo dal tuo sguardo che stai ancora girovagando tra le macerie del tuo muro, chiedendoti stupidamente come io possa avertelo distrutto in sole 4 parole...)