30/11/13

La più... la più...

"Oh, mamma, quanto ti voglio bene!"
"Oh, Matilde... anch'io ti voglio tanto bene!"
Scambio di sguardi languidi.

"Io sono proprio una bambina fortunata ad avere te come mamma!"
"Ed io sono stata proprio una mamma fortunata ad avere te come figlia!"
Scambio di abbracci e baci.

"Tu sei una mamma speciale! Sei la mamma più.... più... più..."
"...più?"
Sguardo improvvisamente allarmato.
"Vado a fare cacca!".

(Probabilmente sono la mamma più brava a ripulire i sederini...)

29/11/13

Sull'annosa questione degli e-book

Saranno almeno 10 anni che si sente parlare di e-book. Ed è noioso il fatto che, in 10 anni, la critica più gettonata sia quella famosa del "profumo della carta". Al salone del libro di Torino, nel 2011, c'era una casa editrice che la distribuiva in flaconcini etichettati "Profumo di carta".
Dall'altro lato, la tesi più utilizzata è quella che "Ma la sostanza non cambia, la storia è sempre quella, il talento di uno scrittore, se c'è, ti coinvolge lo stesso", e poi "Immagina il risparmio di spazio, il minor peso nella borsa, meno scaffali da acquistare/montare/spolverare, meno alberi abbattuti".

Io devo ammettere di averci riflettuto poco. Nel senso che amo così tanto l'esperienza fisica dell'entrare in libreria, sfogliare i volumi, lasciarmi catturare dalle copertine o dai titoli, che la cosa non l'ho proprio mai considerata. Non c'entra il "profumo", è proprio un'esperienza totalmente differente ed io non credevo possibile, per me, rinunciare al libro di carta in favore di quello elettronico.

Poi qualcosa è cambiato. Il mio punto di vista si è modificato, o - per meglio dire - ci ho riflettuto un po' su.

Leggere, secondo me, è come fare l'amore. Lo si può fare con qualcuno (a seconda dei propri gusti e delle proprie inclinazioni personali) o lo si può fare da soli.
La "sostanza non cambia". Cambia il tipo di esperienza.

Leggere un libro, è come fare l'amore con qualcuno. Un'esperienza fisica che coinvolge tutti i sensi, oltre l'intelletto. Il profumo della carta che può anche essere cattivo, così come anche il partner può, sfortunatamente, puzzare. Il tocco della rugosità della carta, il suo peso tra le mani, come può essere la morbidezza o meno della pelle dell'altro, il suo corpo fisico vicino, sopra, sotto, dentro. E poi, se piace, si arriva al culmine. Quanti libri mi hanno fatto provare emozioni immense, quanti mi hanno fatto ridere fino a spanciarmi, o piangere con lacrime vere. Quando un libro mi piace, è esattamente come quando mi piace l'amore: un senso di appagamento intellettuale facilmente paragonabile all'appagamento fisico.

Ma quello, se c'è, non cambia. Non manca.
Se un libro è buono, se piace, se incontra i gusti del lettore, lo appaga a prescindere dal supporto attraverso cui viene letto.
Ecco perché, secondo me, leggere un e-book è paragonabile all'autoerotismo.
L'esperienza fisica nei confronti di un e-book reader è diversa. Più semplice, per molti versi, più leggera, più accessibile, meno coinvolgente e compromettente sul piano fisico. Non rischi di farti venire il mal di schiena a portare la borsa piena di libri, perché un reader pesa niente. Non rischi di tagliarti le dita, specialmente in inverno, voltando le pagine. Non devi temere che la scelta tipografica dell'editore sia infelice ai tuoi occhi: carta troppo chiara o troppo scura, carattere troppo piccolo, impaginazione fatta da un editor ubriaco e così via. E' tutto liscio, preciso, perfettamente adeguabile alle tue esigenze, tue e di nessun altro.
La sostanza non cambia e se il libro ti fa ridere, lo farà anche l'e-book. Anche l'e-book ti farà piangere, se è il caso, o ti annoierà.
Ma l'esperienza intellettuale raggiungerà il suo culmine di piacere allo stesso modo che se fosse su un libro di carta, e la mancanza di ulteriori coinvolgimenti sensoriali, secondo me, può anche essere un vantaggio per esaltare il solo aspetto intellettivo dell'atto del leggere. Come dire: mi concentro solo sulle parole, senza altri fronzoli, senza lasciarmi influenzare dall'immagine di copertina o dallo strano odore di muffa che esce dalle pagine. Mi concentro solo sulle parole.

Dal mio punto di vista, adesso, dipende al tipo di esperienza che decido di concedermi. Da un mesetto possiedo un Kindle e posso dire che ne sono molto soddisfatta. Mi sono comprata con pochi centesimi diversi libri che, probabilmente, di carta non avrei comprato mai, e che forse, alla fine, potrei decidere di comprare lo stesso perché mi sono piaciuti, mentre quelli che ho lasciati a metà perché mi hanno annoiato li ho cancellati senza dolore. Un libro di carta non potrei mai cestinarlo, nemmeno se fosse il più schifoso del mondo.
Meno responsabilità nei confronti del partner, come fare l'amore da sé.

Però, è anche vero che non potrei mai pensare di leggere un libro di Camilleri solo su e-book. Non potrei mai perdermi il piacere della carta liscia color avorio della Sellerio, la morbidezza della copertina leggermente rugosa, il piccolo peso da portare, quasi divertente tra le mani.
Esperienza che coinvolge tutti i sensi, come fare l'amore con qualcuno.

E allora, giusto per chiarire, non vorrei che questo post venisse interpretato come una cruda etichettatura di "pippaioli" per gli utenti di vari e-book reader, lungi da me. Ripeto che sto scoprendo anch'io questa "nuova frontiera" della lettura e pippaiola non mi ci sento di certo.
Quello che intendo dire è che, forse, non bisognerebbe estremizzare il tutto (come spesso si fa). Ognuno dovrebbe sentirsi libero di scegliere, secondo il momento, secondo l'argomento, secondo ciò che gli va in quel particolare frangente.
Il libro di carta non è indispensabile, ma lo si legge perché è un supporto che da' più stimoli sensoriali.
L'e-book reader offre un approccio più asciutto e asettico al testo, ma è molto più comodo e versatile.

A volte un partner, a volte se stessi.

A seconda di cosa si desidera in quel momento, in quel periodo o, anche, per tutta la vita.

28/11/13

Yoga

Ieri sera ho fatto la mia prima lezione di yoga e ho deciso che non voglio più fare nulla di diverso nella mia vita. :-D

27/11/13

"Quilt spool" delle crocettine

Ecco il mio ultimo progetto di patchwork, una sorta di Round Robin con scambio diretto con le mie amiche "crocettine". La metà di questi blocchi li ho cuciti io, l'altra metà le mie amiche!


Tutti insieme diventeranno una borsa porta attrezzi per il patchwork, ma solo dopo che avrò terminato la trapunta per mio fratello! ;-)

26/11/13

Alla fiera di Vicenza

Volo preso, albergo prenotato!
Lucy van Pelt visiterà la fiera "Abilmente" di Vicenza nella sua proposta primaverile!

Da anni sognavo di farlo. Perché le mie amiche ci sono andate diverse volte e ogni volta ne raccontano meraviglie, mostrano acquisti sopraffini, esibiscono nuove capacità e tecniche imparate ai corsi!
A me, per motivi vari, è saltato il "Viaggio Distruzione" coi miei fratelli l'estate scorsa, e ne ho sentito la mancanza, di questa parentesi goliardica e spensierata. Un capriccio, ogni tanto, ci vuole. Un momento di liberazione, di follia, di "sfascio".

Partirò insieme alle amiche palermitane, ma, per tutta una serie di varie ragioni, viaggeremo in tempi diversi ed io arriverò alle settalbe del 19 febbraio a Verona, mentre loro mi raggiungeranno solo in serata.
Significa che ho tutto il giorno 19 febbraio A DISPOSIZIONE. Sarò a Vicenza da sola, mi sparerò musei a raffica, passeggiate in silenzio e... spero tanto di poter vedere nevicare! :-D

Poi andrò a mettere tutti gli scherzi e i tranelli nei letti delle mie amiche! :-D

25/11/13

Un'altra versione dei fatti

Mi ha fatto un certo effetto ascoltare, fingendo di non farlo, la versione di mia madre circa il suo approccio alla mia ex-storia, l'ultima prima del matrimonio.
Per me è stata una storia molto dolorosa, sia sul piano fisico che su quello emotivo, e forse avrebbe potuto devastarmi di meno se solo mia madre l'avesse gestita diversamente.

Mi è venuto in mente il film "Cappuccetto Rosso e gli insoliti sospetti", dove accade una certa cosa e ciascun personaggio racconta la propria versione, il proprio punto di vista, e man mano che arrivano le nuove versioni si capiscono più cose sulle versioni degli altri personaggi, alcune reazioni vengono travisate, altre non erano state neppure notate, e la morale del film (oltre a farti spaccare in due dal ridere) è proprio questa: non saprai mai la verità fino a quando non ricostruirai tutte le versioni della stessa vicenda.

Ecco. A quel punto mi è salita la rabbia, perché l'interlocutrice di mia madre si stava facendo una certa idea del tutto diversa dalla verità e dalla mia versione dei fatti, del come erano realmente andate le cose.
Mia madre ne parlava come se le sue reazioni dell'epoca fossero state mature e incoraggianti ("Io le ho detto, allora, vai a Roma, prova, vedi come va. Perché se non avesse provato le sarebbe rimasta per tutta la vita il dubbio sul come sarebbe stato", ma questo, mia madre, non me lo ha detto mai. Ero io che lo dicevo, chiedendo disperatamente il permesso di provare, di vedere come andava, perché altrimenti mi sarebbe rimasto per tutta la vita il rimpianto di non averlo saputo. E lei mi ha sempre detto di no, per 3 anni).
Se solo lei avesse gestito la cosa in maniera matura e incoraggiante, probabilmente la storia sarebbe finita dopo 6 mesi ed io mi sarei risparmiata anni di torture psicologiche, di senso di inadeguatezza e - non ultimo - avrei un ricordo migliore della prima volta che ho fatto l'amore. E anche della seconda, della terza, della quarta e così via.

Invece no. Mia madre ha reagito come, all'epoca, si sentiva di fare: protettiva, spaventata, proibizionista.
Non la rimprovero di questo. Erano altri tempi e lei stessa, all'epoca, aveva la mentalità molto più chiusa di adesso. L'ho detestata per questa ragione, ma adesso non riesco più a dargliene colpa.

Però, che si faccia bella, raccontando di sè un pensiero che, all'epoca, non condivideva affatto... no. Mi ha fatto montare la rabbia. Ho avuto la tentazione di dirlo, di avvicinarmi e di raccontare all'interlocutrice la vera storia, la mia versione che non è vera solo perché è mia, ma perché è il racconto oggettivo, cronologico e lineare di come sono andati i fatti, potrei esibire pure le prove. Ma poi mi sono detta: machissenefrega.

Mia madre s'è fatta bella agli occhi di un'amica.
A che mi serve smentirla? Posso averne un giovamento? No. E allora me ne frego.

24/11/13

La farfallina di Lucy

Niente di "hot", si tratta solo del mio ultimo esperimento scientifico:

Carina, vero? Me l'hanno insegnata le mie amichette palermitane, le mie Maestre di Patchwork. Era da diverso tempo che volevo sperimentare la tecnica degli esagoni ma non avevo mai avuto la spinta creativa. Ieri sera, durante il nostro consueto incontro mensile, le Maestre ci hanno insegnato a maneggiare gli esagoni e devo dire che la trovo una tecnica davvero rilassante, semplice pur di grande impatto visivo.
Qualcosa mi dice che questa non sarà l'unico esperimento... ;-)

(Ovviamente questa è solo la farfallina, tra l'altro ancora imbastita, da poi applicare da qualche parte. Credo che ne farò un'altra uguale per confezionare tue tovagliette da colazione/merenda per le bambine!)

22/11/13

È arrivato

Il mio peggior nemico. Più nemico della pesca (non per niente è  mela), più "peggiore" del bruco che si sta sbafando le mie piante di broccoli (infatti mi divorerà il marito), è arrivato.

20/11/13

Amore a 360°

"Mamma, io voglio stare sempre con te...!"
"Lo so, Angelica, anche io..."
"Ma sempre con te, sempre accanto! O davanti, o di dietro, o da un lato o dall'altro!"


19/11/13

Da oggi si cambia

Basta piangersi addosso.
Basta lamentarsi, lamentarsi e non agire.
Basta.

Ieri, prima seduta di massoterapia dal fisioterapista.
Stamattina ho iniziato gli esercizi che mi ha prescritto.
Martedì prossimo farò la prima lezione di prova di yoga (per chi l'avesse chiesto: le altre discipline sportive consentite sono: piscina - e a me fa visceralmente schifo la sola idea, un conto il mare, un conto è la piscina, non ci posso fare niente; bicicletta - e a casa mia non ho spazio per tenerla, dovrei lasciarla in garage da mia nonna, quindi andare a prenderla, farmi la pedalata, tornare a posarla da mia nonna, quindi rincasare... troppo lavoro; cyclette - l'alternativa casalinga alla bici, ma io non ce l'ho, e non ho neppure lo spazio per tenerla in casa... e poi mi sa troppo di vecchiume; pilates - che considero la valida alternativa allo yoga, ma siccome voglio curare anche la mia mente, credo che comincerò proprio dallo yoga).
Dietro consiglio del fisioterapista, seguirò il consiglio del fisiatra e farò la radiografia. (Ho maggiore considerazione e fiducia nel fisioterapista che nel fisiatra, senza nulla togliere a quest'ultimo, ma il fisioterapista lo conosco da una vita e so con certezza quanto è bravo).
Ai primi di dicembre contatterò un nutrizionista, che ho capito che a parte i crioccolatini al rhum, io non sono più quella di 5 anni fa, e 5 anni fa sono riuscita a perdere 10 chili in un anno senza fare quasi nulla di particolare, stavolta non ci riuscirei.

Ecco. E' ora che qualcuno si prenda cura di me. Io.

18/11/13

Travolta dalla devastazione post week-end...


Hanno fatto il film di Malauussène snaturandolo completamente.
Ho appena sentito alla radio un rapper nostrano che ha stuprato "Gli anni" degli 883.

Matilde ha la "sindrome del vomito", ossia, dopo la vomitata della notte tra venerdì e sabato, ogni sera se ne va a letto con la convinzione di dover vomitare ancora, e così fa, anche se poi non vomita più nulla, però in compenso mettiamo un po' ulteriore casino in giro, tra le 2 e le 3 di notte.

...e in più, dentro nella sindrome premestrale fino ai capelli.
Noncelapossofare.

16/11/13

Se il buongiorno si vede dal mattino...

Un sogno assurdo e demenziale, che viene interrotto dalla vocina della figlia grande, che annuncia di stare per vomitare.
Il salto dal torpore del letto al freddo pavimento del bagno, reggendole la testa mentre, a 12 ore dal pasto, vomita tutta la cena dall'antipasto al dolce.
I massaggini e le coccole a letto, talvolta interrotti da altre corse verso il bagno, per terminare l'operazione precedente che evidentemente non era stata completata.
Il risveglio della figlia piccola, con la sua urgenza di cibo e intrattenimento.
Il compromesso sulla colazione e sui giochini al computer nonostante i compiti ancora da finire.
I compiti ancora da finire.
La biancheria stesa ad asciugare tre giorni fa, che si è presa tre giorni di pioggia.
L'allergia a mille.
La stanchezza correlata.

E non è nemmeno mezzogiorno.

15/11/13

Me l'ha detto il dottore

Ieri ho fatto una visita fisiatrica, per l'eterno mal di  schiena e un nuovo (relativamente: sono già due anni) mal di spalla.
La prima indicazione del medico, prima ancora di tutte le varie massoterapie, laser, tens e robaccia varia, è stato l'obbligo di perdere peso, arrivare a 70 kg entro aprile 2014.
Un chilo al mese, ha detto lui, non sapendo che sarebbero di più, visto che gli ho sfacciatamente mentito sul mio peso attuale. Male per lui che non aveva la bilancia.
Comunque, ormai non posso continuare a fingere che non sia così, devo prendermi cura di me da tutti i lati.
Cercherò un nutrizionista a Palermo, che non storca il naso quando gli dirò che sono vegetariana, mi iscriverò a un corso di Yoga, che tra le uniche 4 attività fisiche che posso fare e soprattutto...
...soprattutto...
SOPRATTUTTO dovrò sbrigarmi a finire questa confezione di cuneesi al rhum che ho comprato a Torino.

Me l'ha detto il dottore.

14/11/13

E comunque...

...alla fine l'ha fatto.
Mio marito ha comprato un nuovo Mac spendendo una cifra impronunciabile.

La storia era iniziata QUI.

13/11/13

Tre

Ho venduto tre copie di "Buongiorno Luna", su Amazon.
In 144 lo hanno scaricato gratis a inizio mese, quando era in promozione, ma altri 3 lo hanno comprato. Pagandolo. 3 euro, va bene, ma pur sempre pagandolo.
E il bello è che da queste vendite ho già un guadagno di 5,29 euro, più o meno il quintuplo di quanto abbia mai guadagnato con le vendite della versione cartacea su ilmiolibro.

La cosa mi da' da pensare. Non so a che cosa, ma mi da' da pensare.

12/11/13

Lei che ne pensa?

Tiriririrririririririri (il mio citofono)

"Chi è?"
"Buongiorno signora, vorremmo lasciarle una rivista che parla dei morti"
"..."
"Secondo lei, i morti possono tornare a vivere? Lei che ne pensa?"

Ossantinumidelcieloedellaterra!


11/11/13

Per sfatare il luogo comune sul clima

Questo è il tempo che ho trovato a Palermo

E il mare era talmente grosso che potevamo fare il surf direttamente con l'aereo.

Dopo aver portato il sole a Torino

Si torna!

08/11/13

Flying to Turin

La famiglia Van Pelt va a vedere che tempo fa a Torino!

07/11/13

Il mistero del lancio della mutanda

Il "lancio della mutanda" è la disciplina olimpica per la quale si allenano quotidianamente le mie figlie. Ogni mattina si tolgono il pigiama e lo ripongono sul letto, prendono i rispettivi slip e li lanciano sulle scale, facendo la gara a chi lo fa arrivare più in alto sugli scalini.

Stamattina.
"Mamma, è successa una cosa stranissima! Ho tirato le mie mutandine e sono sparite!"

Non capita di rado che le suddette volino oltre la ringhiera della scala e arrivino alla rampa successiva, oppure pricipitino in quella in basso, talvolta arrivando quasi al portoncino.
Ma sarà che per ora siamo tutte avvolte dalla magia di Harry Potter, ste mutande non si trovavano. Sparite. Volatilizzate.
Con la fretta del lavarsi/vestirsi/pettinarsi/prendere gli zainetti abbiamo accantonato il mistero e siamo corse a scuola, rimandando a dopo l'indagine.

Tornando a casa, al solito, mi son fatta tutte le scale raccogliendo la biancheria sporca e, arrivata al piano di sopra, mi sono resa conto di non aver effettivamente incrociato le mutandine magiche.

Boh? Ho pensato che fossero finite in mezzo a qualcos'altro e avevo quasi deciso di dimenticarmene quando, scendendo, noto una cosa strana su una delle maschere africane che stanno appese sulla parete:


Mi sa che questo tiro vale almeno la medaglia d'argento. 

06/11/13

Quanto vale il mio tempo?

Mio marito mi dice spesso che non è vero che il tempo è niente, una cosa che si può regalare o buttare via senza farci troppo caso. Bisogna valutare bene anche le cose per cui può valere la pena di spendere tempo oppure no.

Fatta questa premessa, mi ritrovo in una empasse, dalla quale non so uscire.
Sto leggendo un romanzo, di un illustre sconosciuto scrittore emergente come me.
No. Peggio di me.

Non voglio fare la superba e presuntuosa, ma questo romanzo, pur avendo una trama simpaticuccia, è scritto coi piedi. Ci sono refusi talmente assurdi che sembra che non sia stato riletto nemmeno una volta prima di darlo metaforicamente alle stampe, autopubblicandolo nientepopodimenoche su Amazon.

Ora, l'empasse è la seguente: che faccio?
Lo lascio a metà (tanto sento già che la simpaticucceria della trama scacherà inevitabilmente in un polpettone di banalità disarmante), oppure lo leggo tutto, fino alla fine, riservandomi poi la facoltà di utilizzare dell'altro tempo per scrivere una dettagliata recensione su cosa fa schif... ehm... è da rivedere nel testo?
Gratis, va bene.
Significa prendere e regalare almeno 3 o 4 giorni di tempo libero ad uno sconosciuto.
In virtù di che? Del fatto che porcapupazza, sono pure io un'emergente ed io vorrei riceverne di un milione di recensioni critiche al mio romanzo, che pagherei... ehm... no, il mio "circolo di lettori" non si faccia venire grilli per la testa... non pagherei, ma offro la mia imperitura gratitudine a chi si offre di farlo per me.
(Poi a qualcuno ho anche offerto un "pagamento in natura" pur di avere la sua opinione, pur di sapere che si è preso l'impegno di leggerlo e invece non ha funzionato lo stesso... ma questa storia la racconto un'altra volta, che merita un capitolo a parte).

Ordunque, torno all'argomento principale: che fare? Impiegare il tempo che potrei usare per leggere qualcosa di *valido*, sciupandolo per leggere questa ciofeca?
Cosa vorrei, io, se fossi dall'altra parte della questione?
Ebbene, in effetti io vorrei che se qualcuno trovasse orribile il mio romanzo, ne interrompesse pure la lettura, però che mi spiegasse cosa non gli è piaciuto, cosa non lo fa proseguire. Però ci resterei male a leggere una recensione negativa di qualcuno che si è fermato, comunque, ai primi 3 o 4 capitoli.
Quant'è il minimo sindacale per interrompere la lettura di un romanzo?
E soprattutto: perché non mi faccio altrettanti scrupoli con gli scrittori-quelli-veri, per i quali mi sento libera di interrompere la lettura anche a pagina 5, se necessario, se non mi piace?
Forse la verità è che c'è un sottile filo che lega tra loro gli scrittori emergenti, una sorta di solidarietà, condivisione dei tormenti...

Bah. Mi sa che lo leggerò fino alla fine. Poi lo stroncherò, ovvio. Il tizio me ne sarà grato. O mi odierà per sempre.

05/11/13

Prova

Ssa... ssa... uno due tre, prova. Ssa... ssa...

La mia torta migliore (gemellaggio BlogPal)

D'accordo con Dajana, mia abbinata nell'iniziativa del BlogPal, abbiamo deciso di postare insieme uno scambio di ricette: la torta che ci riesce meglio.
Orbene, la torta che IN ASSOLUTO mi riesce meglio è quella al cacao, cotta al microonde.

Ingredienti:

2 uova
200 gr di zucchero (io preferisco quello di canna)
50 gr di burro
300 gr di farina 00
50-60 gr di cacao amaro in polvere
Latte quanto ne basta a rendere il tutto liquido ma denso
1 bustina di lievito per dolci

Il procedimento è semplise, è quello classico delle torte: prima si sbattono le uova con lo zucchero, poi si aggiunge il burro, quindi la farina e il cacao e il latte poco per volta fino a quando la consistenza è quella ottimale, infine il livito.
Io prefeisco usare la teglia in silicone, perfettamente antiaderente senza bisogno di imburrare utleriormente, quindi (e questa è la particolarità), schiaffo tutto dentro il forno a microonde, mettendo la potenza a 750W e il grill. 9 minuti e la torta è pronta.

Ciò che adoro di più di questa torta è proprio la rapidità di cottura: nel forno tradizionale devo tenercela per almeno 40 minuti, invece nel microonde non faccio in tempo a lavare le scodelle e i cucchiai che ho utilizzato che è già pronta. Con un risparmio di tempo e soprattutto di energia elettrica non indifferente.

L'altra meraviglia è che per i primai 4-5 minuti non succede nulla. La si vede girare lì nel forno, accennando appena un lieve bollore sui bordi.... poi d'improvviso, gonfia e solidifica, sembra di assistere all'innalzarsi di un'isola vulcanica, si apre un cratere al centro che lascia intravedere l'interno ben cotto e asciutto. Quasi una magia.


04/11/13

Lo scorpione

A Palermo gli "scorpioni" (altresì noti come "schippiuni") sono i gechi.

Io di gechi ne ho avuti e continuo ad averne a bizzeffe, in casa, fuori casa, sul balcone, in camera da letto, grandi, piccoli, vivi, morti, X...
Da qualche tempo a questa parte, però, mi sono accorta di avere in casa anche gli altri scorpioni, quelli veri, che pungono.


Non è la prima volta che ne trovo uno, già morto, sul pianerottolo del piano terra (che dà sulla strada). Un giorno sì e uno no ci trovo uno scarafaggiosauro, una volta al mese lo scorpioncino.
Questo l'ho fotografato perché, poveretto, era rimasto proprio in posizione da fotografia, con le zampette e le chele ben distese e persino la codina dispiegata (aguzzando la vista si vede anche il pungiglione). In tutto sarà stato lungo un paio di centimetri...

E ora ditemi che non vi è venuto in mente lui, il mitico Milo, Cavaliere d'Oro di Scorpio (che tra i cavalieri d'oro è quello che più di tutti mi confonde le idee dal cuore in giù, come si suol dire...) :-D

 

01/11/13

Tramandare una passione

Poche cose mi danno più soddisfazione, in questo momento, dello sguardo appassionato e divertito di Matilde mentre leggiamo insieme il primo libro di Harry Potter.

Per una mamma potterhead come me, non può che essere immmmmmmmmmmenso motivo di orgoglio! :-D