28/02/14

Per che cosa, sennò?

"Mamma, guarda, le cannucce"
"Già, belle"
"Le compriamo?"
"No, non ci servono"
"Dai, mamma, compriamole"
"Ho detto no. Non ci servono. Che ci dobbiamo fare con le cannucce?"
"Possiamo usarle per bere"

27/02/14

Tre settimane

"Sei sicura?"
"Certo che sono sicura!"
"Ma hai visto che tempaccio? Poco fa c'è stato pure un tuono che ha fatto tremare tutti i vetri delle finestre..."
"E chissenefrega della pioggia? Vuoi lasciare che due gocce d'acqua ci fermino?"
"No, io lo dicevo per te, per le bambine"
"E a me non importa nulla della pioggia, e nemmeno alle bambine, anzi a loro piace stare sotto l'ombrello. Fai in fretta che queste chiacchiere sono tempo perso"

Oggi pomeriggio sono uscita di casa, sfidando la Tempesta Perfetta, con le bambine al seguito, per andare a prendere un'amica che sgattaiolava furtivamente dal luogo dove fa tirocinio, perché su tre pazienti la seconda aveva avvisato che non andava e lei non era riuscita ad anticipare l'appuntamento della terza.
Tutte e quattro ci siamo fiondate dentro un ipermercato che io non avevo mai visitato, facendo una spesa complessiva di 2,90 euro, ma trascorrendo 40 minuti di allegria, spensieratezza e goliardia, come solo dentro un ipermercato si può fare.

E oggi sono tre settimane che sono una donna separata.

26/02/14

Cose che non vorresti mai vedere #24

La busta di plastica, contenente la ciotola nella quale si trova l'impasto per la pizza, sciogliersi miseramente perché tu hai dimenticato di abbassare a 40° il termostato del forno dentro il quale l'hai messa per lievitare.

25/02/14

Da dove comincio?

Matilde: "Mamma devo disegnare la mia stanzetta, e non so da dove cominciare!"
Angelica: "Dalla maniglia della porta!"

Ovvio, no?

22/02/14

Nuovo acquisto

Oggi pomeriggio, passando davanti alle vetrine di un negozio di abbigliamento, ho visto i cartelli che annunciavano la svendita totale causa fallimento. Lo so che fa tanto sciacallo, ma ci sono entrata.

Ho comprato un paio di jeans neri, elasticizzati, taglia 48, per 3 euro e 90.

No so dire se sono più felice per il prezzo o per la taglia.

(Angelica: "La mamma si è comprata i pantaloni neri! Se li è provati dentro il negozio! E le venivano!")

21/02/14

Piantina di fave

I broccoli, in realtà, sono spuntati, sono cresciuti, sono stati raccolti e consumati in svariati modi, ma il tutto si è svolto durante quel mesetto di silenzio-stampa, per cui non ne resterà traccia su questo blog. Per lo meno fino all'anno prossimo, quando pianterò altri broccoli.

Qualche giorno fa, però, ho seminato delle fave (in realtà ero andata al consorzio agricolo con l'illusione di poter comprare piantine già belle pronte, ma ho amaramente scoperto che le fave si seminano, e basta).
Stavo quasi per arrendermi al fallimento, quando stamattina...

...ecco il primo germoglio!
E anche la coltivazione primaverile può partire. :-)

20/02/14

Seconda settimana

Ho smesso di sobbalzare ad ogni rumore dopo le ore 20.
Non mi faccio più il giro della casa prima di andare a letto.
Non accendo e spengo più le luci appositamente per far vedere che c'è gente in casa.
Non accendo più la tv perché mi sembra di avere compagnia.
Ho inviato a cena un compagno di Matilde e suo padre, perché il bambino (solo e disperato) non voleva più andarsene dopo un pomeriggio piacevole trascorso con noi, e il padre (separato e ancora più disperato e solo) è stato probabilmente sedotto dall'odore della pizza in forno.
(Prima che qualcuno lo chieda: no, non è il mio tipo. A parte il fatto che, viste le esperienze avute con gli uomini finora, se proprio avessi  bisogno di compagnia mi darei all'amore saffico piuttosto).

19/02/14

Ovviamente...

...io oggi non vado a Vicenza alla fiera di Abilmente.
No, così, giusto per precisarlo.

18/02/14

Non tutti i mali vengono per nuocere... o quasi.

Buona notizia: ho perso 7 chili in 4 mesi.
Cattiva notizia: sono compresi anche quegli unici 100 grammi di tette che avevo.

16/02/14

Grazie

Le bambine se l'è venute a prendere il padre e tu hai una mattina e un pomeriggio da riempire.
Potresti tornartene a letto a dormire. Potresti approfittarne per mettere ordine in casa, che questa sorta di trasloco al contrario ha messo più caos del previsto.
Potresti stravaccarti sul divano, sparandoti puntate su puntate dei tuoi telefilm preferiti.
Potresti fare indigestione di romanzi, fumetti, blog, videogame.
Potresti immergerti nella scrittura, ché c'è quella scena al capitolo 8 che non regge per niente.
Potresti. Ma è domenica, c'è un cielo azzurro che fa paura e una temperatura tiepida che sembra maggio.
Un paio di telefonate, uno scambio di sms e ti trovi un impegno. Che ormai devi mettertelo in testa: sei sola, ma non lo meriti.

Ti fai la ceretta, ti trucchi, indossi una delle due sole gonne che possiedi. Ti guardi allo specchio e ti scambieresti per una maestra di catechismo, ma va bene lo stesso, da qualche parte dovrai pu ripartire. Certo, il rinnovo del guardaroba potrebbe essere già un bel passo avanti.

E allora esci. Sola, libera e leggera. E ti senti bellissima nella tua mise da catechista.
Ti dirigi alla stazione a passo spedito , ma non abbastanza veloce da non poterti specchiare nelle vetrine. E allora succede.
Un motorino rallenta e il tizio che guida ti regala uno sguardo concupiscente che visto con altri occhi sarebbe stato volgare, ma che a te è sembrato il più dolce e delicato del mondo.
Non puoi farne a meno: sorridi.
E il tizio non saprà mai quanto, per quello sguardo in quel momento, gli sei grata.

14/02/14

Stasera

In effetti non è che la cosa mi turbi particolarmente, ma oggi è il mio primo san valentino da single dopo quello del 1999. Sono cose che fanno un certo effetto, a pensarci. Sono 15 anni.

Ho messo a letto le bambine, ho sistemato la cucina, mi sono preparata una tisana digestiva e poi mi son detta: ma chi lo dice che l'amore è solo quello sentimentale, cuoricioso, ormonale, di coppia?

E così anche io stasera trascorrerò la serata "in love".
Stasera ricomincio a lavorare su "La figlia di Lilith", l'ultima revisione critica. Devo darmi una scadenza? Bene: l'imprimatur dev'essere dato entro pasqua.

E buon san valentino a chi ama scrivere, come me.

13/02/14

La prima settimana

Siamo sopravvissute.
C'è stata solo una scena di panico, ma è andata.
Non ci sono state scene isteriche.
Il primo fine settimana di affidamento congiunto è andato bene e ci accingiamo al secondo.
Ho messo un po' d'ordine in giro, ma non è semplice: sembra di fare il contrario di quello che ho sempre fatto finora.
A volte mi sento sola, specie di sera, dopo che ho messo a letto le bambine. Ho iniziato a capire quelli che sostengono che la tv faccia compagnia.
Continuo a sobbalzare ad ogni minimo rumore, mi barrico in casa, chiudo a chiave tutto il chiudibile, faccio ottanta volte il giro della casa prima di andare a letto, resto sveglia con le orecchie tese fino a quando il sonno non prende il sopravvento, ma è solo perché sono una fifona. Mi abituerò. In fondo è solo la prima settimana.

12/02/14

Un pessimo inizio di giornata

Io adoro il tè. Però quello vero.
Non amo il tè industriale  aromatizzato, non amo il tè di scarsa qualità. Il mio tè dev'essere forte e saporito. Inorridisco davanti a chi mi offre una bustina di tè preventivamente immersa per 10 secondi nella sua tazza, giusto per sporcarne l'acqua. Io il mio tè devo tenerlo ammollo *minimo* cinque minuti.
Prediligo il tè vero, quello da erboristeria, quello sì che mi piace anche aromatizzato perché gli aromi sono lì e si vedono.
Il giusto compromesso tra la qualità e il prezzo e la facile reperibilità, la.trovo solo nel Twinings.
Odio il tè Star. È acqua al sapore di coriandoli.

Orbene. Tutta questa premessa per dire che ho finito il tè.
Il Twinings rosso, english breakfast. L'ho finito e dalle mie parti non ne trovo a nessun supermercato. Dice che forse manca al deposito.
In casa ho, comunque, una confezione nuova di tè Lipton, comprata l'anno scorso perché in estate mi piace il tè freddo alla menta, e usare il Twinings all'uopo diventa antieconomico.
Per cui, stamattina, per disperata, mi sono fatta una tazza di tè Lipton bello fumante.

La giornata non avrebbe potuto cominciare peggio.

(La disperazione mi ha condotto in pellegrinaggio ai supermercati di una cittadina qui vicino, dove a quanto pare non amano particolarmente il Twinings rosso, quindi ne ho fatto scorta)

11/02/14

Il genio e il golem

di Helene Wecker.

L'ho comprato un paio di mesi fa, attratta dal titolo e dalla quarta di copertina, lo ammetto.
E' una storia dolcissima, delicata, fantastica pur non essendo un fantasy. I due protagonisti del titolo sono effettivamente due figure mitologiche e fantastiche: un genio, ma proprio quello che sta dentro la lampada, e un golem femmina, una donna d'argilla che si muove, parla, pensa e vive come una donna vera o quasi.
Eppure la storia è così bella, realistica e verosimile che sembra quasi che sia davvero possibile andarsene in giro e rischiare d'incontrare personaggi del genere.

Sul finire c'è un alto rischio di "finale con pretesa epica", che mi ha ricordato vagamente il finale di Twilight, ma per fortuna si riprende (avrebbe ammazzato tutta la storia) e finisce con la stessa delicatezza che accompagna tutta la narrazione.

Lo consiglio vivamente.

07/02/14

Giorno due

Abbiamo fatto il battesimo del sangue. Mentre le bambine giocavano sul letto, inspiegabilmente ad Angelica ha iniziato a sanguinare il naso. A parte le gocce sulle lenzuola e sui pigiami, in viso era diventata una maschera rossa. Spaventata si è messa a piangere e ovviamente il sangue ha iniziato a scorrere più abbondante. Lo ammetto: mi sono vista persa. So che le emorraggie dal naso sono tutta figura, ma non si riusciva a fermare. Le tenevo pezzi di carta igienica a tamponare, ma non avevo il tempo di mollare per prendere il ricambio che cominciava a sanguinare a fiumi, gocciolando dappertutto. Ho avuto un momento di panico, ho cominciato a vedere offuscato, le stelline tutto intorno e la nota sensazione di sudore freddo. Mi sono subito sdraiata sul pavimento sollevando le gambe. Io non svengo mai, però mi capitano momenti di mancamento. Non sapendo che fare ho chiesto a Matilde di telefonare a mia madre ma il telefono squillava a vuoto. Per fortuna mi sono ripresa, mi sono rialzata ed ho ricominciato a tamponare il sangue di Angelica  che nel frattempo aveva riempito tutto il lavandino. L'ho presa in braccio e ci siamo sedute insieme sul coperchio del water. Matilde si è occupata di disfare il letto dalle lenzuola sporche. Non sapevo che fare. Correre in ospedale per il sangue dal naso mi è sembrato paranoico, ma non accennava davveroa smettere. Ho chiesto se avesse battuto, una gomitata, un urto da qualche parte ma niente. Non ha sbattuto però mi ha detto che le faceva male la testa. La mia parte razionale mi tranquillizzava ponendola come conseguenza, ma il mio lato in preda al panico ha temuto fosse la causa.
Alla fine, poco a poco, il sangue ha smesso di uscire. Delicatamente le ho pulito il viso, le mani, le ho cambiato il pigiama e Matilde (santa bambina!) mi ha aiutato a mettere le lenzuola pulite.
Angelica era pallida e infreddolita e le ho messo un plaid aggiuntivo. Ora dormono entrambe. Angelica, poco a poco, ha anche liberato la narice occlusa dal sangue residuo e ora la sento che respira tranquilla.
Dire che mi sono spaventata è un eufemismo. Posso dire soltanto che per fortuna che c'è Matilde, che pur non essendo adulta sarebbe in grado di telefonare e chiedere aiuto se ce me fosse bisogno. Però mi sono sentita sola. Per un istante mi sono sentita sola e disperata.
Dovrò farci l'abitudine, mi sa.

06/02/14

Nuova vita

Eccomi qui, dopo un mese e mezzo. Torno. Torno davvero, stavolta. Torno per spiegare cos'è successo.

E' successo che dopo mesi, forse anni, in cui la situazione si è trascinata in una lenta, penosa e soffocante agonia, finalmente è precipitata, finalmente è arrivato il pretesto per farla finita.

Mio marito ed io ci siamo separati.

Sto scrivendo questo post durante la prima sera di separazione effettiva, reale e concreta, ché da un mese e mezzo eravamo già separati nello spirito e nelle anime, ma non ancora nella realtà.
Stasera lui dorme nella sua nuova casa.
Stasera io dormo insieme alle bambine, nella stessa casa dove ho vissuto negli ultimi 9 anni, per la prima volta da sola.

Da un mese immaginavo questo post, quello in cui sarei tornata. Ogni volta lo intitolavo in modo diverso a seconda dell'evolversi della situazione.
Il Natale dimmerda.
Ricostruire.
Non ne vale la pena.
La decisione.
Ce la farò.
La devastazione.
Non ce la farò.
Il dolore.
L'ultima lacrima.
Questi sono, in linea di massima, i titoli che avrei assegnato al mio post di ritorno. E in linea di massima sono anche le fasi di tutto il processo che si è evoluto negli ultimi tempi.

Ora devo solo trovare un nuovo equilibrio, poi tornerò ad aggiornare quotidianamente il blog, come ai bei vecchi tempi.

Voglio chiudere il post con lo stesso pensiero che ho trasmesso a mia suocera, quando ne ho parlato con lei: non è una tragedia. Di certo è un avvenimento triste, ma siamo ancora tutti vivi ed è questo ciò che conta. Stavamo male, eravamo infelici, adesso potremo, entrambi, riprendere in mano le nostre vite e cercare nuove strade. Non è una cosa che si rompe, che si distrugge. Piuttosto sono due cose nuove che si stanno costruendo.
Ecco.