29/10/07

L'ora solare

Ieri la bambina si è svegliata alle 5, credendo che fossero le 6.
Oggi ha iniziato a rompere le scatoline alle 5.20 e ce n'è voluto per convincerla che era ancora notte... tira e molla, mi chiamava ogni 7-8 minuti, mi dava il tempo di tornare a letto ed in iziare a rilassarmi.... quando arrivava l'abbandono del corpo, quando ero ancora "presente a me stessa" ma non avrei potuto muovere un muscolo, il gradino precedente al sonno.... "Mamma! Buongiorno!"
Che nervi...
Ma che ho fatto di male per meritare una bambina così mattiniera?? Quanto durerà questo periodo di adattamento? Perché l'anno scorso si svegliava alle 7 e mi sembrava troppo presto.... quest'estate ha iniziato a svegliarsi alle 6 e mi sono ritrovata a rimpiangere il periodo in cui dormiva fino alle 7. Ma adesso basta! Non ho alcuna voglia di rimpiangere la sveglia alle 6!!! Mi armo di mazzuolo e al primo segno di risveglio PAM! una botta in testa e via a dormire per almeno altre due ore....

Mi sembra un'altra vita quella in cui potevo dormire quanto volevo..............................

...piccina mia? Ma quando te lo trovi un marito??!

27/10/07

Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.

Spesso ho paura di morire.
Da quando sono diventata mamma, temo per me perché temo per mia figlia senza di me.
Dall'aspetto più pratico (scivolo, batto la testa e muoio... e la bambina che farebbe? Starebbe lì a giocare intorno al cadavere di sua madre finché non rincasa suo padre?), fino a quello più teorico (mi faccio il mazzo ogni giorno per crescere ed educare mia figlia, litigo continuamente con nonni e zii che vorrebbero superviziarla, sovralimentarla, sommergerla di giocattoli inutili... senza la mia opposizione che ne sarebbe di lei?) non ho paura per me, ma per lei.
Ho paura di ammalarmi, di aver bisogno di ricoveri in ospedale... chi le darebbe da mangiare? chi la farebbe dormire? Come le spiegherebbero la mia assenza?

Non sono mai stata tanto apprensiva per la mia salute quanto adesso che sono mamma. Non sottovaluto più nulla, non un colpo di tosse, non un indolenzimento muscolare... Mia figlia ha bisogno di me.

26/10/07

Ritorno a scuola

Era tanto tempo che non lo facevo, mesi, forse anni.
Ho sognato di tornare a scuola e, come sempre in questo tipo di sogni, c'era qualcosa che mi rendeva impreparata.
Avevo cambiato classe, non avevo più la mia compagna di banco, non avevo nemmeno più un banco e, soprattutto, non avevo i libri, nè i quaderni, nè tantomeno sapevo a che punto del programma eravamo arrivati.

C'è stato un periodo in cui era un sogno molto frequente. Lo facevo almeno una volta a settimana e "tornavo" a scuola, per così dire, sempre quando c'era matematica e francese, sempre impreparata e con la paura di essere "inchiummata".

Son passati 10 anni dalla mia maturità, e ancora ho il terrore dell'interrogazione.

24/10/07

Le telefonate di mia suocera

In effetti comincio con un classico: la suocera.
Mia suocera non è male. Potrebbe essere peggio.
Ma quello che son o le sue telefonate.... riesce a darmi più fastidio degli operatori dei call canter di Sky o di Tele2.
Che senso ha, mi chiedo, telefonare per stare a chiacchierare 15-20 minuti *del nulla*!!! ossia del tempo, o di come si preparano le lasagne, o di quanto è stato divertente andare tutti insieme al mare l'estate appena trascorsa, se poi alla fine della telefonata mi dici "Pensavamo di venire a trovarvi tra poco".
Grrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!!! Che nerviiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!! Io stavo lavando i piatti e ho smesso per parlare al telefono con te e poi tu mi fai sapere che tra un'ora ci vediamo??? Ma tanto vale che lo dici subito e poi le cose simpatiche ce li raccontiamo di persona!!

Io odio il telefono, per me è uno strumento di emergenza per comunicazioni di servizio e basta. La chiacchiera telefonica la ammetto con persone con cui non ci si sente o vede spesso, o solo in casi particolari, ma non si può pretendere di stare ogni giorno almeno 20 minuti a chiacchierare del più e del meno, non si può.

Faccio una vita piatta, che cavolo pensi che possa essere successo oggi di diverso rispetto a ieri? O peggio ancora... adesso rispetto ad un'ora fa? Eppure ci son stati periodi in cui accadeva anche questo: tre telefonate al giorno da 20 minuti ciascuna... delegate tutte a mio marito: la madre e sua e se la annaca lui. Io odio il telefono e non sopporto quando la gente vive per telefono. Mia suocera è una così: quando è rimasta 4 giorni senza telefono per un guasto, si è sentita persa.
Per quanto mi riguarda, il telefono potrebbe pure scappare con la lavatrice, se proprio vogliono.

Io odio il telefono. E le telefonate di mia suocera. Si era capito?

E alloraaaaaaa!!!

Insomma, basta piagnistei. Basta toni cupi.
Ho la febbre e posso permettermi qualche delirio giustificato.

Da oggi si cambia, da oggi ironia a tempesta!

Mi hanno detto che sono poco ironica, ma secondo me Lucy non è affatto ironica. La cosa grave è che lei si prende assolutamente sul serio. Non conosce l'ironia, conosce solo la schiettezza, la violenza, la presunzione, la prepotenza.

Ma da oggi basta, Lucy ha deciso di cambiare vita: da oggi la prendiamo più alla leggera e allora cominciamo a rimpinguare la categoria dei "sassolini", che fa sempre bene (e al peggio posso sempre dar la colpa alla febbre)

A bocca aperta

Ho il naso completamente chiuso. Sto boccheggiando per respirare, quasi come un pesciolino che cade fuori dall'acquario.
Se deglitusco mi si chiudono le orecchie. Devo avere tutte le vie respiratorie congestionate.
Ecco, ho sbadigliato e mi si è liberato mezzo naso. Ho deglutito e si è richiuso.

Spero di sopravvivere alla notte.

23/10/07

Questo blog non vuole decollare

Sto interi minuti a fissare la pagina vuota. Mi dico che dovrei scrivere qualcosa. Chiudo e mi faccio un giro tra gli ultimi post pubblicati degli altri blogger. Hanno tutti cose più interessanti da dire di me. E pensare che spesso, durante la giornata, mi ritrovo a pensare a questo blog, e già mi figuro il titolo e il contenuto del blog, oppure se mi capita qualcosa di particolare mi dico "Stasera devo scriverlo sul blog", ma poi me ne scordo.

La verità è che mi sento inibita. Le mie parole si perdono nel vortice dei bit. Per il primo minuto sto nella prima pagina degli aggiornamenti, ed entro i primi 5 minuti vengo scaraventata alla pagina 4-5-6, pagine che nessuno sfoglia. Nessuno mi leggerà.
Ma non è la fama che voglio.
E' che mi sento sola, anche qui, e questo è pazzesco. Girovagando negli altri blog ho l'impressione che si conoscano tutti, come ad una festicciola tra amici, ed io me ne sto lì in silenzio, a leggere ciò che si dicono e si commentano. Ogni tanto faccio la mia piccola parte, ma è poca roba. Mi sembra sempre di non aver nulla di intelligente da dire.

Asociale anche in una community virtuale. Solo io potevo riuscirci.

21/10/07

Angelica

E' il nome della figlia che spero di non avere mai. E' un nome bellissimo, molto dolce, antico, poco usato e con un significato di buon augurio (specialmente visto quanto sia stato azzeccato il significato del nome della mia bambina con il caratterino che si ritrova).
Ma spero di non avere mai più figlie femmine, perché è già difficile così, una casa è troppo stretta per due donne, figurarsi tre, quattro e così via.
Il rapporto tra una madre e una figlia femmina è complicatissimo. L'esempio che ho è quello di mia madre. Che abbiamo finalmente smesso di litigare solo quando me ne sono andata di casa. E' incredibile. Anni e anni di discussioni continue, liti, soprusi, dispetti e quant'altro, e poi è stato sufficiente allontanarsi (e nemmeno di molto) per capire che in realtà c'era un rapporto che poteva stare in piedi e filare liscio, o quasi.

No, mai più femmine. Sono pronta anche a due, tre, quattro maschi, ma niente più femmine.

Ma tanto domani sera ricomincio la pillolina rosa della bellezza. Che me ne frega adesso?

20/10/07

Io non sopporto

Non sopporto tante cose.
Non sopporto che mi si tocchi, non sopporto che mi si dia torto senza nemmeno ragionare, non sopporto chi arriva e si prende il merito di una cosa piccola quando io lascio che passi inosservata (leggi: faccio finta che sia dovuta) una cosa grande, non sopporto chi annega in un bicchiere d'acqua, non sopporto chi ostenta la propria sofferenza come se fosse l'unica persona al mondo ad avere il diritto e il dovere di soffrire, non sopporto chi se le va a cercare e poi si lamenta, non sopporto le persone che non curano la propria igiene personale, non sopporto la polvere, non sopporto gli insetti, non sopporto il modo di fare affettato della gente perbene, non sopporto la faciloneria degli ignoranti.

Io non sopporto quando mi si tratta da stupida.

Non sopporto più neanche questo post, quindi lo chiudo qui.

18/10/07

Fluidi e fragole

Oggi ce l'ho col tempo.
Non con il tempo atmosferico, il clima. Anche se, in effetti, se lo meriterebbe visto che ha piovuto sulle magliettine nuove della bambina, sui suoi calzini, i suoi pigiamini e - quel che mi fa più rabbia - sui suoi body intimi... pioggia inquinata, diossina, sabbia del sahara, smog, polvere di marmo e chissà che altro su quegli indumenti che accarezzeranno il corpo della bambina, toccheranno la sua pelle. Lo odio. Me ne sbatto dei maglioni e dei jeans, ma la pioggia, quella bastarda!, dovrebbe risparmiare la biancheria dei bambini e gli slip delle donne.
Ma non ce l'avevo col tempo atmosferico.

Ce l'ho con tempo "cronologico".

Oggi ho deciso di riciclare uno di dodici quadrati di panno-lino in puro cotone 100% che sono nati per la dote di mia madre e sono finiti in quella mia.
Avrebbe potuto cadermi la lingua quando ho chiesto a cosa servissero. Dice: facevano parte del corredo da letto. Per non sporcare le lenzuola quando si fa l'amore, o per pulirsi dopo. Una specie di bidet a secco, insomma. Ma mentre benedivo le nuove possibilità igieniche del giorno d'oggi, mi è esplosa nella mente tutta una carrellata di scernari erotici con protagonisti i miei nonni e quei quadrati di panno-lino. Orrorifico oltre ogni dire.
Ma comunque. Ne ho preso uno ed ho pensato di ricamarlo per farne una tovaglietta per l'asilo per mia nipote.
Mi ha affascinato molto la scatola e la confezione di questi quadrati, ripiegati singolarmente e raccolti insieme con un nastrino azzurro. Peccato che quello più in superficie fosse completamente ingiallito. Ha quasi 40 anni, poverino avrà le sue ragioni. Per 40 anni starsene in una scatola dentro una cassapanca non è il massimo della vita.
Comunque il secondo l'ho scartato, mentre il terzo era quasi intonso. L'ho lavato a mano, l'ho fatto sgocciolare per non guarcirlo e l'ho stirato. Poi mi son messa bella bella con lo schemino per il punto croce, una bordura con delle fragole, coi fiori e le foglie, ho infilato l'ago e...

...non ci ho visto un ca##o.

Io non ci vedo più!!!
Io mi vantavo a scuola i miei 12 decimi certificati dall'oculista!!! Non riesco a distinguere i fili del tessuto.
E' vero che mi ero dilettata stamattina con alcuni stereogrammi, ma non credo proprio che quella "ginnastica" abbia affaticato i miei occhi al punto da non permettermi di fare tre punti di ricamo.
Ho impiegato un'ora e mezza per capire quali "buchi" dovevo contare. Alla fine, esausta, con mal di testa e la depressione, ho recuperato un po' di tela aida. Massìììììììììììììììììììììììììììììì chissenefregaaaaaaaaaaa con le applicazioni in tela aida la tovaglietta sarà più bellaaaaaaaaaaa chi mai potrebbe immaginare che è solo un mezzuccio per non palesare a tutti la mia cecità?

Dopo che ho ricamato un'intera fragola mi sono accorta che ho sbagliato un mezzo punto al secondo rigo, che era a tornare e invece io l'ho fatto ad andare.

Io sto invecchiando! Non ho neanche trent'anni e già non ci vedo! Non sono capace di ricamare, nè di decifrare i segni astrusi degli schemini in bianco e nero! Sto invecchiando!

Ho mandato a fanc*lo le fragole, la tela aida, l'ago, il cotone, lo schema, la tovaglietta, l'asilo, i quadrati, e i fluidi organici che i loro cugini di un altro lotto di produzione hanno dovuto asciugare durante tutto il corso della loro lurida esistenza.

17/10/07

Mi manca una valvola di sfogo

E non credo che questo blog possa supplirne la mancanza. A che serve un blog se non a parlarsi un po' addosso, autommiserandosi molto, mostrandosi più oscuri del necessario, appassiti, soli?
Scrivere un blog è come partecipare a quelle vecchie trasmissioni radiofoniche notturne... che tempi!

A quei tempi la mia valvola di sfogo era il diario. E Lorena.
A quei tempi ancora parlavo, ancora qualcuno mi ascoltava, ancora qualcuno lasciava che io parlassi, ascoltandomi.

Oggi io non parlo più.
Ma a dire il vero non parlo più già da un po'.

Ma con chi mi sfogo? Qui?

Bah... si... credo che si possa fare... una sorta di post a puntate, dove in ogni episodio mi sfogo contro qualcuno o qualcosa. Si! Sarà interessante! E forse mi aiuterà a sentirmi meglio a non sentire più la pressione della rabbia che prima o poi farà esplodere letteralmente il  mio corpo. Si, è di questo che ho bisogno! Di parlare! Di sfogarmi! Di SCRIVERE!!!
Ma come non mi è venuto in mente prima!!! Il mio diario! Ho sempre canalizzato con la scrittura i miei disagi verso la loro risoluzione, o tolleranza, a seconda dei casi. Ma come ho fatto a non pensarci prima! Scrivere!

Che pena.

14/10/07

Voglia di un figlio

La casa è piccola, la piccola è troppo piccola, ma mi manca il neonato.
La pelle liscia morbida, i capelli sottilissimi e radi, e quel profumo di latte e di olio delicato. E il pulsare della fontanella, e i miagolii nel buio a chiedere il seno e il calore e la mamma.
Mi manca.
Vorrei ricominciare da capo, da zero, di nuovo. So che adresso affronterei tutto con maggiore sicurezza e padronanza dei gesti. Ma non si può rimandare indietro il nastro, e allora non mi resta che aspettare.
E mandar giù la pillolina rosa.

11/10/07

Oggi è il mio compleaano

E oggi nasce questo blog.