30/09/16

Una nuova patologia psichiatrica

Chissà se ce l'ha già un nome questa cosa di cui soffro io, soffro tremendamente, ossia che se non ho un biglietto aereo per Torino almeno una volta al mese per i futuri 4 mesi, mi manca l'aria, cioè proprio che mi sento soffocare, e che mi dico "Parto adesso, poi il mese prossimo e poi quello ancora dopo, ma poi? Poi che faccio? Me ne resto qui?", ecco, questo tipo di patologia psichiatrica, che non so se esiste una cura, una terapia, anche farmacologica volendo, non so.
Chissà se un nome ce l'ha già.

29/09/16

I segni

Ti alzi alle 5.45 per avere il tempo di farti doccia&shampo con calma. Poi:
- ti si rovescia la tazza del tè bollente
- scopri una fila di formiche che fanno il turno per nutrirsi alla tua dispensa
- tua figlia piccola ha un'epistassi esondante di quelle che ti fanno chiedere se abbia davvero così tanto sangue in corpo.
Arrivano le 7.30 e ti rendi conto di avere a malapena il tempo di farti un bidè veloce.

Sono i segni, ragazza. I segni che preannunciano una gran bella giornata di m*rda.

28/09/16

Meno male

Io: "Ehi, ma oggi è 28?! Obbeddamatri, sta già finendo settembre? Ossantinumi, tra un po' sarà il mio compleanno..."
Matilde: "Eh già, mamma. Stai per compiere 38 anni. Come ti sembra?"
Io: "Tremendo, figlia mia. Tremendo."
Angelica: "Tranquilla, mamma. Per noi sarai sempre giovane. Anzi sarai sempre la mamma più giovane e bella del mondo"

Ecco. Meno male.

27/09/16

Diritto di tutti

Il poeta Guido Catalano sostiene che tutti abbiano il diritto di ritrovarsi una poesia d'amore nella buca delle lettere, almeno una volta nella vita.

Dopo anni e anni durante i quali io nella mia buca delle lettere ci ho trovato solo pubblicità o bollette da pagare, finalmente stamattina è venuto il mio turno di godere di questo diritto.



E chissà cos'hanno pensato di me in giro, vedendomi camminare per strada quasi fluttuante, con un sorriso ebete stampato in faccia. Io, di sicuro, se pensavo, pensavo che Catalano ha proprio ragione.

26/09/16

Gratificazione

Ed è quando ti abbraccia e ti dice "Sei proprio la migliore Mamma che io avessi mai potuto avere", che ti senti gratificata. Gratificata di tutto l'impegno, gli sforzi, la cura e la pazienza che hai impiegato per crescerla così, e così bene. E quello smisurato orgoglio per la sua perfetta padronanza del modo congiuntivo.

23/09/16

Cose che causano dolore fisico al braccio destro

1) Scivolare per strada e usare il braccio per attutire la caduta.
2) Urtare contro lo spigolo di un mobile.
3) Trascorrere l'intero pomeriggio a cancellare gli esercizi già svolti (fortunatamente a matita) dai precedenti proprietari dei libri di seconda mano che hai acquistato per tua figlia.

22/09/16

Spotify

Spotify è una gran bella invenzione. Nella versione gratuita devi semplicemente limitarti a sorbirti una breve interruzione pubblicitaria ogni tanto, ma poi hai praticamente tutta la musica che vuoi, in base ai tuoi gusti, alle tue inclinazioni, ma anche ai mood del momento.
Ecco, però io vorrei proprio conoscere chi crea le playlist "istituzionali", tipo "L'espresso del mattino", playlist energizzante per iniziare la giornata alla grande.
No, perché a sentire certe canzoni, più che energizzata, mi sento mooooooooolto demoralizzata riguardo le nuove generazioni che ascoltano ste robe qui :-D

21/09/16

Tristano e Isotta

Isotta la conoscevate già, la mia microscopica tartarughina di terra.




Ebbene, pochi giorni fa i miei genitori, che si trovavano in campagna, hanno sentito improvvisamente abbaiare i cani come disperati. Apparentemente non c'era nessuno a farli scattare in quel modo, ma aguzzando un po' di più la vista, mia madre ha notato una cosa che camminava lungo la stradella al confine con la campagna. Era lui: Tristano (ovviamente).


Naturalmente, considerato che Isotta è grande poco più della sua testa, il mio terrario è diventato sottodimensionato per lui, ma sempre meglio che lasciarlo vagare per strade e stradine di campagna, a rischio di essere schiacciato da qualche auto di passaggio.

20/09/16

Gli anni dei ricordi

E' un film degli anni '90, che non avevo mai visto, ma che racconta per sommi capi lo spirito delle "sorellanze" di donne creative.
Il titolo italiano è totalmente ridicolo e fuorviante, ma forse in quegli anni tradurlo letteralmente "Come fare un quilt americano" sarebbe stato poco apprezzato, visto che l'arte del quilt, all'epoca, non era molto nota, e comunque relegata a "cose da nonne" (esattamente come viene mostrato nel film, peraltro).
La storia è banalotta, ma si segue con facilità, è un film che sta benissimo come sfondo ad una serata in solitaria sul divano, cucendo per l'appunto. Ma, come dicevo all'inizio, un aspetto è particolarmente peculiare e verosimile: ossia i rapporti personali che esistono ed evolvono tra donne unite dalla stessa passione per un'arte creativa. Ci ho ritrovato le stesse dinamiche dei vari gruppi di crafter a cui ho partecipato (non sugli stessi temi, ma sul modo di affrontare gli avvenimenti).
E alla fine mi è risuonata in mente una frase detta, una volta, da una ragazza che non partecipa più da anni al nostro gruppo, ossia: noi non siamo amiche; noi siamo solo un gruppo di ragazze unite da un interesse comune, e basta.

Winona Ryder scriveva una tesi di laurea proprio su questo argomento, nel film. E alla fine, anche lei giunge a questa stessa conclusione.

19/09/16

La mancia

"Gandalf, devo parlarti un attimo"
"Che c'è?"
"Questo signore che è appena andato via mi ha lasciato la mancia"
"E quindi?"
"E quindi che ne so? Posso accettarle? Posso tenerle?"
"Lucy, eri disoccupata e io te sto facendo lavorà. Che te credi che me devi pagà er pizzo sulle mance?"
"No... boh... che ne so... è che non sono abituata..."

Direi che, come prima esperienza, non è andata male :-D

16/09/16

Il gran giorno

Sarà vero che lavorare di sabato e domenica non è tutto questo gran vivere. Però si tratta di lavorare *solo* sabato e domenica, per un compenso mensile mediamente pari a quello guadagnato con l'atelier di moda, dove lavoravo *tutte* le mattine dal lunedì al venerdì, due pomeriggi a settimana e, occasionalmente, anche il sabato.

Domani si comincia. Il gran giorno.
Pensatemi.

15/09/16

E tu, come stai?

Sto, che sto dimmerda. Sto che non me ne volevo andare, eppure ho dovuto. Sto che mi mancavano le mie figlie, e non ho potuto portarle con me subito, all'istante, come sarebbe stato più utile. Non facile, ma di certo utile. Sto che l'anno scolastico è appena iniziato ed io non vedo l'ora che finisca, ché già non ne posso più di tutte le storie con le mamme e con la scuola, e col territorio in generale, e se magari anche altrove troverò le stesse dinamiche e gli stessi problemi, quanto meno saranno con persone diverse. Sto che mi sento mancare l'aria, che mi affaccio al balcone e mi chiedo dove sia finito tutto l'ossigeno.
Sto che sento un doloroso senso fisico di assenza. Come se sulla pelle bruciasse il non-tocco.
Credo che sia qualcosa di molto simile alla sindrome dell'arto fantasma, ecco. Però che fa male, fa male nell'anima.
Però sto bene, ecco come sto. Sto bene. A parte il resto, sto bene.

14/09/16

Cosa abbiamo imparato

Matilde ha imparato a tornare a casa da sola, all'uscita da scuola.
Angelica ha imparato che il famoso modo di dire "Stai attento a ciò che desideri, perché potresti ottenerlo" è assolutamente veritiero.
Io ho imparato che, se mai si avesse bisogno di aiuto, l'ultima persona a cui sia opportuno rivolgersi è un prete.

13/09/16

Zaino semi hand made

Per la grande, che inizia la prima media, la scelta è stata facile. Un evergreen e collaudatissimo zaino della marca "invincibile", ché se li fanno ancora della stessa qualità con cui li facevano negli anni '90, se lo porta fino all'università e oltre, come io col mio.
Per la piccola, che inizia la prima elementare, il discorso è diverso. Avrebbe potuto benissimo utilizzare quello appena dismesso dalla sorella, ma avrà pure diritto ad avere una cosa solo sua, st povera bambina, che il 90% di ciò che possiede e usa, sono cose riciclate dalla sorella, a partire dai vestiti, ai giochi, i libri ecc. Il problema è che, generalmente, alle scuole elementari si usano gli zaini brandizzati dai cartoni animati, costano uno sproposito, e sono facilmente suscettibili di caduta d'interesse durante gli anni, e allora spendere 60-70 euro per uno zaino con Elsa e Anna, che magari il prossimo anno non va più di moda o non le piace più, ecco, non ricalca il mio modo di pensare e agire. Lo zaino di Matilde, per le elementari, era con un sempre in voga Snoopy, tutto fucsia, e talmente robusto che non si sarebbe lasciato intimorire dal farsi un altro giro di 5 anni, ma che, per le ragioni di cui sopra, è stato pensionato e relegato a "zaino per le gite".
Dunque, per Angelica, abbiamo comprato un tranquillissimo zaino basic, fucsia, senza nessuna marca, né disegno.
Ché tanto siamo una famiglia di creative, e le cose ce le personalizziamo noi.



(E comunque io ho solo cucito a macchina il nome, e messo perline e paillette sulle lettere. Tutti i bottoncini li hanno cuciti loro)


12/09/16

Come promesso

Come promesso, sono tornata.
Stanca morta dopo un viaggio-della-speranza, con tanto di 5 ore di ritardo del volo, arrivo a casa - finalmente! - alle 2 di notte e l'impatto chiassoso, cuoricioso, impetuoso, emozionante, loquace e devastante con le mie figlie.

Ho un nuovo lavoro a Palermo, ma ho anche in tasca la decisione certa che il prossimo anno scolastico lo faremo a Torino.

Sono tornata dopo un mese di assenza, come promesso.