30/04/08

Favolette

Una volta ho letto che i bambini amano sentire raccontare storia delle quali sono protagonisti.

Così, nei momenti "difficili", viene in nostro aiuto "La favoletta di Matilde che..." fa quello che viene difficile alla vera Matilde.

"Forza, Cucciolotta, dobbiamo fare l'aerosol"
"No, io non me lo voglio fare
"Ti racconto la favoletta di Matilde che si fa l'aerosol?"

Bene, cominciamo.

"C'era volta una bella bambina - prendo l'apparecchio - che si chiamava Matilde - lo monto - e la sua mamma le voleva tanto bene - preparo la soluzione fisiologica - un giorno Matilde aveva la tosse e la sua mamma l'ha portata dal dottore - l'ampolla è pronta - il dottore l'ha visitata e ha detto che non era niente di grave - le appoggio la mascherina al viso - e che bastava fare qualche lavaggetto del nasino e un poco di aerosol - aziono l'apparecchio - per guarire. Ma Matilde non se lo voleva fare e diceva Noooooo non me lo voglio fare - vroooooooooooooo - e la sua mamma le diceva Te lo devi fare perché così la tosse ti passa - vrooooooooooo - Ma Matilde continuava a dire Nooooooooooooooooo non me lo voglio fare - vroooooooooooooooo - e la mamma le ripeteva che bisognava farlo per guarire... insomma alla fine Matilde si è convinta e si è fatta l'aerosol - vrooooooooooooooooo - e se l'è fatto un giorno, due giorni, tre giorni... - vrooooooooooooooooo - fino a quando un giorno si è svegliata e si è accorta che non aveva più la tosse - vrooooooooooooooo - e allora ha detto alla sua mamma Mamma hai visto oggi non ho più la tosse - vroooooooooo - e la sua mamma le ha detto Hai visto che il dottore aveva ragione? Ti sei fatta l'aerosol e sei guarita - vroooooooooooooooooooooo - E da quel giorno Matilde si è sempre fatta l'aerosol. - vroooooooooooooo -Ti è piaciuta?"
"Si. Ora me la racconti quella di Matilde che si è stancata di farsi l'aerosol?"

Mio marito è come Schroeder



Non immaginatelo biondo, e nemmeno con una folta capigliatura ricciolosa. Fisicamente somiglia più a Charlie Brown. Togliete il pianoforte giocattolo e mettegli sotto le dita la tastiera di un pc. Aggiungete un paio di occhiali.

E' lui, in tutto e per tutto! :-D

29/04/08

Largo alla factotum!

Lavo i piatti e noto che i miei piccoli passi fanno uno strano rumore: CIACK CIACK...
Guardo a terra e vedo un lago. Impossibile che tutta quell'acqua sia dovuta agli schizzi del risciacquo.
Apro gli sportelli del sottolavello e SPLAAAAAAAAAAAAAAAAASH! si aprono le cateratte del mobiletto.
Il flessibile del tubo di scarico non è un flessibile, è solo un raccordo tenuto col silicone. Dove eravamo, noi, quando l'idraulico ha fatto questo scempio? Non c'eravamo. E non c'era nemmeno l'idraulico, perché per risparmiare abbiamo permesso che fosse il muratore con maggiori competenze idrauliche a fare tutto l'impianto.

Promemoria: la prossima volta che facciamo entrare in casa gli operai bisogna stargli con gli occhi incollati addosso.

Urla soffocate e santioni trattenuti (c'è pur sempre una duenne in piena fase di apprendimento linguistico....).
Mio marito: "Vado a prendere il silicone"
Io: "Tanto sarà asciutto"
Lui: "Ne ho uno nuovo". Dopo un minuto torna: "E' asciutto"

Promemoria 2: inutile "fare scorta" di cartucce di silicone: quando serviranno saranno già asciutte, anche se restano chiuse.

E così, di buon mattino, sono andata a comprare il silicone e mi sono passata il tempo a rappezzare tutta la zona acqua della cucina. Tanto la cartuccia nuova, prima che ci servirà ancora, sarà già asciutta.

Riepilogando tutte le competenze tecniche che ho acquisito da quando non vivo più nella casa paterna:
Uso del trapano: discreto
Uso dell'avvitatore elettrico: ottimo
Competenze di incollaggio: ottime
Restauro mobili antichi e tarlati: eccellente
Pittura decorativa alle pareti: ottimo
Verniciatura e assemblaggio di mobili in kit: ottimo
Esperienze di montaggio e lubrificazione delle serrature e delle maniglie delle porte: eccellente
Sigillatura di tubi, condutture ed elementi sanitari: ottimo

Ecco, mi manca l'elettricità, poi me ne potrei andare a fare il muratore.

28/04/08

L'ospite è come il pesce...

"Mamma, io voglio vedere la videocassetta di Snoopy"
"Eh, adesso ci sono i nonni! Stiamo un po' con loro, poi quando se ne vanno ci guardiamo la videocassetta..."
".................. Mamma, li salutiamo?"

27/04/08

Il compleanno della nonna

La nonna Van Pelt (ossia la madre di mio padre) ha compiuto 90 anni e tutta la famiglia si è riunita per festeggiare. Giusto quei 45 parenti strettissimi: figli, figli dei figli e figli dei figli dei figli, la più grande dei quali ha 19 anni e forse ce la facciamo a festeggiare un compleanno della nonna che veda invitati anche i figli dei figli dei figli dei figli...

La nonna è il mio mito: 90 anni di vita piena e "viva". Va in palestra, frequenta l'università della terza età, se ne va a teatro, legge libri e sferruzza all'unginetto ascoltando Radio3... L'esempio perfetto per quello che vorrei essere "in vecchiaia".

L'occasione è stata quella buona per riunire tutta la famiglia, che non si riuniva dal luglio 2006, ossia dall'ultimo matrimonio...

Lo zio A, poveretto, sta messo sempre peggio. La zia F è sempre più odiosa. Il cugino S è il solito bambinone di sempre. Il cugino A ha portato sua moglie e suo figlio di appena 2 mesi, e nessuno ci avrebbe mai scommesso, anche solo 5 anni fa, che si sarebbe mai sposato e men che meno avrebbe avuto figli. Le figlie del cugino M sono smorfiosette e leggermente irrispettose. Il cugino G, figlio della cugina M, ha 15 anni ed ha ancora la passione per gli animaletti della campagna: quando era piccolo non era difficile trovagli in tasca un paio di lucertole, due o tre scarabei, qualche millepiedi... Il fidanzato della cugina A, figlia della cugina M, è un bellimbusto, belloccio e idiota, con un vero brillante di vetro all'orecchino e un senso dell'umorismo che stimola la lattazione delle ginocchia. La cugina P, moglie del cugino S, dice che ha paura di fare un altro figlio perché ha paura di morire durante il parto. La cugina F, moglie del cugino G è ingrassata parecchio. La cugina C, moglie del cugino A, ha partorito due mesi fa ed è tornata esattamente come era il giorno del matrimonio.

Uno degli svantaggi del vedersi così di rado, sta nella maggiore rilevanza dei segni dell'età, che avanza per tutti. E allora ci si compiace per la peluria che spunta sul viso del 15enne cugino G, figlio della cugina M, ma ci si meraviglia del bianco che comincia a colorare i capelli del cugino A, e del cugino S, e le zampe di galline ai lati degli occhi della cugina M.
E allora mi chiedo quali siano "i segni del tempo" che hanno rilevato in me i miei cugini.

Mia figlia conosceva solo 3 o 4 facce, tra tutte quelle che ha visto ieri, ma le ha conquistate tutte.

26/04/08

Natura


Il sole che filtra dai rami di un ulivo

Il fiore dell'aloe

Fiore di geranio

Fiore di cardella

Rosellina selvatica

Fiore stupendo di una pianta di cui non conosco il nome

Zagara di pompelmo

Le mie amiche formiche.

Adoro la campagna.

Manie riproduttive (per gli altri)

Quando siamo tornati dal viaggio di nozze, mia suocera ha iniziato a trattarmi da "bomboniera", perché si aspettava da un momento all'altro che fossi incinta.
Siccome sua figlia (che si è sposata 6 mesi prima di noi) è tornata incinta dal viaggio di nozze, quindi anche io avrei dovuto fare lo stesso.
Era un continuo di allusioni e velati incitamenti. Telefonate frequenti, e almeno una volta al giorno la domanda "novità?". Finché non gliel'ho detto chiaramente: usiamo anticoncezionali efficaci e non abbiamo in mente di smetterli per ancora molto tempo.
Ha funzionato.

Adesso mia cognata è di nuovo in attesa, e immancabilmente la cosa si ripercuote su di me. Complimenti vivissimi a mia figlia che è un angelo (come se il cubo per tirarla su "come un angelo" se lo fosse fatto qualcunaltro oppure fosse nata "angelo" per magia... tzè...). Meraviglie decantate su come sia comodo e bello avere i figli vicini, e tutto il resto. Infine sono anche ricominciate le telefonate per sapere se ci sono "novità"...

Mi toccherà fare di nuovo il discorsetto a mia suocera.
Sgrunt.

25/04/08

Brutto cinismo

Autostrada Palermo-Catania.
Una macchina blindata fa la sua comparsa nello specchietto retrovisore della nostra macchina.
Ci sorpassa.
"Era la Borsellino"
"In quella macchina?"
"Si l'ho vista, era seduta dietro e parlava al telefonino"
"Lascia che si allontani, allora..."
"Infatti sto rallentando a 90..."

Brutto. Davvero un brutto scambio di battute. Ma la nostra infanzia è stata ripetutamente segnata da violenti lutti nazionali, e il pensiero di noi - che non c'entriamo niente - va proprio a chi non c'entrava niente, in quei lutti.
A chi si trovava su quell'autostrada per i fatti suoi, perché era andato a prendere all'aeroporto gli zii dall'America, a chi si trovava a passare da quella strada per caso, solo perché doveva andare al supermercato, o a studiare da una compagnetta che viveva proprio in quello stesso palazzo.

Io mi auguro che la paura del "non entrarci niente" non passi alla generazione di mia figlia. Che almeno lei e i suoi coetanei possano vivere per strada sereni, senza paura che un'autobomba esploda a pochi metri da loro *che non c'entrano niente*.

24/04/08

Ritorno agli studi

Sto lavando i piatti quando penso: glielo dico non glielo dico glielo dico non glielo dico.... glielo dico!
"Ma........ tu che ne penseresti se ti dicessi che mi è venuta voglia di tornare all'università?"
"Ne penserei tutto il bene possibile"
"Ma di me in generale o di me che torno a studiare con tutto quello che comporta in termini di impegni economici, di tempo, di risorse, di energie...?"
In effetti, subito dopo averla fatta, mi sono chiesta da dove cavolo mi è saltata fuori quella domanda.

I miei trascorsi universitari si perdono nel secolo scorso.
Ho sempre amato la musica e non ho mai avuto l'approvazione dei miei in merito. Mi hanno finalmente mandata a lezioni di pianoforte quando avevo già 16 anni, e chiaramente ho solo potuto imparare quello che potevo.
Volevo studiare la musica. Volevo studiare DAMS. Ma di andare a Bologna non se ne parlava. Primogenita femmina di una famiglia che non si è mai allontanata più di 50 km da casa...
Lo dico sempre che sono stata l'apripista per i miei fratelli... uno studia a Torino e sta facendo l'Erasmus a Madrid, l'altro ha già fatto un soggiorno studio a Barcellona e ne farà a breve uno a Grenada.... eh ha solo 17 anni.
Ma vabbè, mi è andata così, che posso fare?

Mi sono iscritta (infinitamente contro voglia, ma mi sembrava il meno peggio che potessi fare) a Lettere moderne. Ho fatto due anni. Ho preso un 26 e un 24. Al che i miei hanno cominciato a considerare la possibilità che *forse* avrei dovuto scegliere io come fargli spendere tutti quei soldi per gli studi.
Nel frattempo avevano hanno aperto il DAMS a Palermo, e allora la scelta è stata facilissima. Due 30 e lode nella prima sessione di esami, il resto tutto a raffica, con una media (se non ricordo male) di 29,7.

Poi, vabbè, l'amour... la consapevolezza che avrei dovuto *volare* ancora più in là e la certezza di non averne il coraggio. Ho mollato, mi sono cercata un lavoro, poi mi sono sposata e mi sono riprodotta.

Ricordo bene di aver dato 10 materie, e che me ne mancavano 12, ma, di queste, ne ricordo solo 10. Tutte materie noiosissime che non mi ispiravano per niente, per questo le saltavo sempre :-)

Dice mio marito "Ma se non avevi voglia di studiarle allora, con tutta la forza dell'inerzia, dell'abitudine, di una vita da universitaria.... quanta voglia avresti di studiarle adesso?"

Meno che zero, in effetti.

Bah ci penso... L'idea mi alletta, ma la vedo poco realizzabile nella pratica.
Chissà.
Prima devo ricordarmi le 2 materie cancellate dalla mia memoria anche solo nel titolo, poi vedremo.

Il dottor Adolf

Mia figlia ha due pediatri, un uomo e una donna. L'uomo, il dottor Adolf, è il pediatra "di base", quello obbligatorio. La donna, la dottoressa Rossa, è una pediatra della ASL che ci ha seguite, mamma e figlia, fin dalla nascita (della figlia) perché facciamo parte di un progetto del territorio per l'incremento dell'allattamento al seno. Giusto per la cronaca (e perché mi fa grande orgoglio raccontarlo), io ho allattato la bimba fino a quasi 17 mesi, ho anche donato il mio latte all'ospedale Buccheri La Ferla di Palermo, dove c'è l'unica vera Banca del latte di tutta la Sicilia, e sono stata la prima donatrice della mia città. Fine della parentesi autocelebrativa.

La dottoressa Rossa conosce la bambina fin dalla nascita, e continua a vederla mensilmente, per statistiche sullo stato di salute (sempre nell'ambito del progetto allattamento). Mia figlia non si ammala quasi mai e anche la dottoressa Rossa è contenta, perché almeno le fa quadrare bene i conti statistici.
E' contento anche il dottor Adolf, perché in questo modo non lo disturbiamo mai.
Infatti la dottoressa Rossa, pur essendo pediatra, ci visita solo su appuntamento, quindi se la bambina sta male (e non ho appuntamento con lei a breve) dobbiamo andare dal dottor Adolf.

Il dottor Adolf perora la causa della razza perfetta. Da quando lo conosciamo (ci andiamo ogni 6 mesi per i bilanci di salute obbligatori) ha sempre detto che mia figlia pesa troppo per la sua età. Sempre. E quando io gli ho fatto notare che è anche più alta della media della sua età, lui svia il discorso. Sempre.

"Noi dobbiamo guardare l'altezza! I bambini piccoli devono essere magri, perché se le ossa portano meno peso si allungano di più e da grandi saranno adulti più alti!"

Vabbè. L'importante è che la crescita sia armonica e che la bambina sia esteticamente proporzionata.
 Alla fine è un dottore che ha pochi bambini e la sala d'attesa sempre vuota, cura i bambini con dettami di alimentazione equilibrata, movimento, vestiti leggeri e frequenti lavaggi nasali con la soluzione fisiologica, non prescrive mai medicine e preferisce che i bambini utilizzino i propri anticorpi per guarire, anche se questo significa che impiegheranno tre o quattro giorni in più per venirne fuori... Insomma, mi è congeniale in tante cose, quindi sono sempre stata disposta a tollerare queste sue "manie" di evoluzione controllata della specie.

Veniamo a stamattina.
La bambina è un po' raffreddata ed ha una tosse fastidiosa, e siamo andate.

Prima l'ha controllata, ha detto: è solo raffreddata.
Poi l'ha pesata: 13,4 kg.

L'ho visto andare dietro la scrivania e tirare fuori la sua tabellina... mi son detta che stava per  ricominciare con la solita solfa e ho cercato di fermarlo, suggerendogli di controllare l'aumento: "A 24 mesi pesava 13 chili esatti se non ricordo male..."
Cavolo 400 grammi in 4 mesi sono un aumento perfetto!
Lui mi ignora, mi sbatte sulla scrivania la tabellina e dice "Sua figlia ha 28 mesi. A 30 mesi la media delle bambine pesa 13 chili"

Ma porca pupazza! Se ti dico che 13 chili li pesava a 24 mesi...!

Lui continua: "Il peso è perfetto"

...

"Scusi?"
"A 30 mesi le bambine dovrebbero pesare 13 chili. Sua figlia pesa 13,4: è perfetta"
"Ah.... bene... sono contenta..."
"Si vede che cresce bene... si mantiene magra... è già molto alta... "
Io lo guardo spaesata
"Signora stia allegra! Sua figlia da grande sarà più alta di lei!"

Bene. Nel nostro piccolo abbiamo contribuito anche noi al miglioramento della razza umana.
Baciamo le mani, dottor Adolf.

23/04/08

Sorpresina

Piripiripiripì! Citofono.
"Sono la postina!"
Bene, penso, sentiamo adesso che vuole.... su chi ha bisogno di informazioni...
"C'è un pacco!"
Oh!

Scendo e lo riconosco subito. La scritta Lulu, enorme, è inequivocabile.

Mentre voi leggete questo post, io ho tra le mani la prima copia stampata del mio romanzo.

Vecchie conoscenze

Si chiama Pierpaolo, ed è stato uno dei miei tre eterni compagni di scuola.
Quando dico "eterni", dico seriamente.
Abbiamo fatto insieme l'asilo, le elementari, le medie e il liceo. Solo alle elementari eravamo in classi diverse, ma comunque le nostre maestre facevano "comunella" ed eravamo sempre insieme nelle recite natalizie e gli spettacolini di fine anno. Pierpaolo, Giuseppe e Lara.

L' incontrato in internet, la settimana scorsa. Dice che si è laureato, lavora, viaggia spesso e guadagna.

Me lo ricordo, quando aveva 5 anni e ci scandalizzò facendo irruzione nel bagno delle femmine con il pisellino in esposizione.

Adesso lavora, viaggia... me lo immagino in giacca e cravatta, con la valigetta in mano, non so, serio e professionale.

Dai miei infiniti (di numero) innamoramenti, lui è sempre passato incolume. Non mi ha mai "fatto sangue", come si dice dalle mie parti, ma adesso, a distanza di 10 anni dall'ultima volta che l'ho visto, mi rendo conto che gli sono stata davvero affezionata... insomma siamo REALMENTE cresciuti insieme. Ci siamo conosciuti poco più che lattanti e ci siamo lasciati poco meno che adulti.

Quando andavamo a scuola mi stava sempre un po' sul ca##o, perché era il saputello, perfettino, impeccabile e sempre preparato, ma allo stesso tempo era giocoso, goliardico, simpatico ed aveva una vita sociale che io nemmeno mi sognavo. Io riuscivo solo ad essere la prima metà, lui invece eccelleva anche nella seconda.

E mentre scrivo di lui, mi chiedo che effetto gli avrà fatto trovarmi sposata e mamma... Io lo immagino in versione "alto dirigente", lui magari mi immagina grassa, coi bigodini in testa, la bimba in braccio e il ferro da stiro nell'altra mano...
Beh, a parte i bigodini e il ferro da stiro, non ci sarebbe andato troppo lontano.

22/04/08

Premiata ferramenta Van Pelt

E questa fa il paio con la falegnameria di tre mesi fa.

Quando abbiano ristrutturato questa palazzina fatiscente (c'era solo il numero civico), lo abbiamo fatto in piena regola e con tutti i crismi. Compresi gli infissi blindati, visto che per arrivare al balcone del primo piano è sufficiente mettere una scala per strada, e il terrazzo confina con altri due terrazzi dai quali è separato solo dai muretti-parapetto.

Oggi, dopo più di tre anni e mezzo, il saliscendi della persiana del terrazzo ha fatto "fran", per dirla alla Baricco.
In pratica io e la bambina siamo rimaste chiuse dentro.
Non nascondo di aver avuto un istante di claustrofobia. Per quanto ci fosse tutta la casa, le finestre aperte e apribili, nonché le porte a vetri del terrazzo aperte e apribili... quelle due porte chiuse mi hanno dato un senso di oppressione.
Va bene, niente scenate davanti alla bambina.
Forse la chiave non ha fatto tutti i giri e si è "ingrippato" il meccanismo.

Prendo un cacciavite sottile, lo infilo nel buchino della testa della chiave e provo a girarla con una leva maggiore. Risultato: si è rotta la chiave.

La bambina mi guardava. Niente imprecazioni.

Prendo la pinza con le punte piatte e riesco a sfilare il pezzo rotto della chiave. Provo ad aprire con la chiave di riserva, ma nessun risultato. Facendo gioco sui cardini riesco a sbloccare l'altra anta, che ha i saliscendi manuali. L'altra anta è libera.
Sfogo la rabbia strattonando un po' le due porte e mi accorgo che sono bloccate solo di sotto. Qui la deduzione: è caduto il saliscendi.

M*rda.

Atleticamente salto fuori dalla finestra del bagno (e mi fa ancora male un ginocchio per l'eccessiva atleticità), arrivo dal fuori delle porte e guardo sotto: io saliscendi è ben piantato, si vede.
Se queste persiane fossero state fatte "coi piedi", basterebbe uno spintone per spalancare quanto meno l'altra anta. Invece, siccome ci sono costati un fottìo di soldi, sono realmente a prova di scassinamento. Quanto meno da parte di un'improvvisata scassinatrice come me.

Mi arrendo, Tanto so per certo che nessuno potrebbe mai entrare da fuori.
Con la stessa agilità di prima, scavalco nuovamente della finestra. Mia figlia "Io pure voglio saltare!"
"Scordatelo"

Arriva mio marito e gli do la bella notizia.

Con una prestanza che nemmeno mi sogno, esce sul terrazzo scavalcando la finestra (lui però si è messo la sedia sotto il davanzale, il furbetto!), armeggia un po' e alla fine "CLANG!" Le porte si aprono ed io sento aprirsi i miei polmoni.
"Come hai fatto?!"

Semplice, ha forzato il saliscendi e l'ha aperto. Esattamente come avevo fatto io con l'altra anta.

"Ma sarà sicuro?"

Certo. Il problema non è chiudere le persane. E' aprirle.

La coperta di sicurezza

Come dicevo qualche giorno fa, sto rileggendo i Peanuts cronologicamente. Sono arrivata al 1957, e più proseguo nel tempo, più scopro le origini dei maggiori tormentoni, e più mi diverto.
Ad esempio, la coperta di Linus. Fa la sua prima apparizione in modo banale. Linus è ancora un piccolissimo bambino (non parla nemmeno), e se ne sta  lì con la copertina in mano. A distanza di un anno, la coperta acquisisce importanza, diventa quella "patologia" che siamo abituati a conoscere. Già nel '55 Linus dimostra di avere difficoltà a separarsene. Durante tutto il corso del 1956, a sprazzi, la copertina appare sempre più di frequente, e proprio come "rifugio" di Linus dopo le angherie subite dalla sorella. Sul finire di quell'anno, la coperta diventa quella che conosciamo, la "security blanket".


Mi chiedo che cosa ci sia tra me e il mio esaurimento nervoso... forse otto metri scarsi di cotone moulinè! :-D

Cadere sempre in piedi

Prologo: mio marito è sistemista senior in un'azienda privata che ha in appalto l'assistenza informatica per il ministero della giustizia.

Antefatto:
"Mamma, dov'è papà?"
"Al lavoro"
"E che cosa sta facendo?"
"Sta aggiustando i computer. Quando a qualcuno si rompe il computer, chiama papà e lui va ad aggiustarglielo"
"Anche i mautz?"
"Certo, anche i mouse"

Ripetere ad libitum, ogni mattina per circa 100 - 120 giorni...

Intermezzo: mai scherzare con mia figlia, mai. Lei coglie sempre la palla al balzo, non da alcuna soddisfazione a chi vuole metterla in difficoltà, comincia a palleggiare e si diverte pure.

Fatto:
"Mamma, dov'è papà?"
"Al lavoro"
"E che cosa sta facendo?"
"Tu non lo sai che cosa sta facendo?"
"No - ridendo smorfiosa - non lo so..."
" Sta aggiustando................. le biciclette!" mi illudo di scherzare io
Lei ha un istante di spaesamento, poi continua "....e anche i motori!"

21/04/08

Un nuovo avatar

Questo:



Però non capisco perché vado a scegliere sempre immagini di Lucy in versione "abbattuta".

Tra la "saputella":


La scorbutica:


La dispettosa:


La versione manga:


...vado a scegliermi sempre quella con l'espressione depressa e abbattuta.
Sono davvero una pessima Lucy Van Pelt...

...ho ancora molto da imparare!


Casalinga per vocazione

Ecco il mio problema: io non ho la vocazione da casalinga. Lo sono per scelta, ma non per vocazione.

Nelle vicinanze di casa mia abitano - in particolare - due ragazze che invece questa vocazione ce l'hanno, eccome. Ogni giorno, tutti i giorni, le vedo pulire pulire pulire, fin dal mattino. Credo che sia la sola cosa che fanno in tutta la loro giornata.
Una di loro lava la scala ogni mattina. Io, se va bene, passo gli scalini con l'aspirapolvere portatile ogni mese.
Una volta al mese, l'altra, lava tutte le tende. Io ho lavato solo una volta in quasi 4 anni la tenda della cucina. Quella della camera da letto non mi azzardo nemmeno a toccarla, in tela di lino con inserti in chiacchierino... non è tanto lavarla, quanto stirarla....!!!

Ecco il mio problema: io NON VOGLIO esaurire le mie giornate nella cura della casa.
La ragazza A batte tutti i tappeti. Io esco di casa prima di aver rifatto il letto. La ragazza B lava il pavimento della cucina dopo ogni pasto. Io mi metto a ricamare incurante della pila di piatti da lavare. La ragazza A spolvera tutti i ninnoli del salotto a giorni alterni. Io mi muovo lentamente per non sollevare la polvere delle mensole, poi prendo un libro e vado a leggere. La ragazza B stira tutta la biancheria subito dopo averla ritirata da fuori. Io lascio che le camicie si impolverino aspettando di diventare almeno 6 prima di prendermi la briga di aprire l'asse da stiro.

Le ragazze A e B, a quest'ora stanno pulendo, lavando, ordinando, stirando, spolverando.
Io sto a scrivere questo stupido post su questo stupido blog.
Ecco il mio problema.

19/04/08

Il ragno vendicatore

Io odio gli insetti. Mi fanno proprio terrore. Lo so che sono piccoli, infinitamente piccoli rispetto a me, ma è più capace un ragno, di paralizzarmi, che non un topo.
Non riesco mai ad ucciderli con violenza, perché mi fa ribrezzo anche la sola idea di poggiare la suola delle mie scarpe su uno di loro. Quindi uso le armi laser, come quelle di Star Trek.
Quando la mia pistola laser è scarica, uso lo sgrassatore, con lo spruzzo. :-)

E' una cosa che non posso rendere razionale, mi dispiace. Talvolta li annego nel sapone liquido, ma se ho uno spruzzatore a portata di mano lo preferisco, perché mi permette di avvicinarmi di meno, e poi il getto è più ampio e consente anche un discreto successo negli inseguimenti.

Ovviamente non sono nemmeno in grado di eliminare il cadavere... è un compito che spetta a mio marito.

"Amore, c'è una cosa viva in bagno... ora è morta"
"Dov'è?"
"Segui la scia di schiuma..."

Ieri ho fatto fuori un macroragno che se ne stava appollaiato sullo stipite della porta. Quello che mi chiedo è: con tanto mondo, proprio a casa mia devi venire a vivere??

Un paio di spruzzi e amen. Mi dispiace. Ti avessi visto anche solo sul balcone ti avrei risparmiato, anzi ti avrei anche lasciato il campo libero perché me ne sarei scappata dentro, ma sulla porta no. Dentro casa mia no. Mi dispiace. Riposa in pace.
Il cadavere lo rivuoverà mio marito stasera.

Invece, di sera, il cadavere non c'era più.
Eppure lo avevo tenuto in osservazione per una mezz'oretta e se n'era sempre stato lì, appiccicato al muro.
Le ipotesi sono tre:

1) Non era morto ma mi ha preso in giro per mezz'ora. In realtà se ne stava col naso tappato e sommerso da sgrassatore aspettando che io mi distraessi per defilarsela.
2) Sono venuti i suoi parenti e amici a portare via la salma e dargli degna sepoltura.
3) Mi assalirà all'improvviso, facendomi un agguato da sopra un mobile o da dietro una porta, redivivo, sfigurato e vendicatore, come Freddy Kruger.

Palermo di sole

Iri pomeriggio, Palermo era assolata. Calda, estiva, allegra e viva.
Ed eccoli spuntare, i turisti.

Li riconosci subito, perché sono quelli che girano coi bermuda e i birkenstock, e quelle che non indossano collant ma portano un maglioncino sulle spalle.
Appena arriva il caldo, arrivano anche loro. I cugini francesi, i cugini tedeschi. Qualche stormo di giapponesi.

Me li sono goduti, camminando per le vie del centro, mentre loro godevano di un po' di caldo e di sole.E di una Palermo che innamora sempre gli altri, ma non riesce a farsi rispettare dai suoi abitanti.

Idea!

Ieri siamo andati a casa dai padrini, genitori del piccolo Emanuele di 2 mesi e mezzo. Mia figlia ha un debole per quegli stupidi giochi da bambini piccoli, i sonaglini, le giostrine... cose che, quando era neonata, non se le filava nemmeno da lontano, perché il suo passatempo preferito era stare attaccata alla tetta materna; ora, nella "vecchiaia", contende questi giochini al piccolo Emanuele.

"Mamma, voglio giocare con la palestrina"
"Per ora ci sta giocando Emanuele, quando si stanca ci giochi tu: vai a leggere quel libro adesso"

...

"Mamma, Emanuele si è stancato?"
"Non ancora... Gioca con la palla"

...

"Mamma Emanuele ancora non si è stancato?!"
"Ancora no. Lo vedi come sgambetta felice? Fa muovere tutti i pupetti con i piedi..."

In silenzio osserva il pargoletto che sgambetta e ride. Le si legge in viso la difficoltà della scelta. Rinunciare al gioco? Fare un dispiacere al bambino piccolo? Si guarda intorno e vede una giostrina che pende dal tettuccio del passeggino del bimbo. Quindi l'illuminazione, il compromesso!

"Mamma, perché non lo mettiamo nel passeggino?"

18/04/08

Sogno o don desta?

Anni fa, la mia terapeuta mi aveva spiegato come solo la persona che fa il sogno sia veramente in grado di spiegarlo. Ci sono linee generali di interpretazioni dei sogni, fondate sulle statistiche in base alla cultura di appartenenza del sognatore, ma non sono regole generali.
E allora, ad esempio, in generale, per gli uomini di cultura occidentale, sognare il mare in burrasca significa che c'è un qualche turbamento, perché oniricamente la maggior parte di noi rappresenta il proprio stato d'animo con il mare. Giusto per fare un esempio.

Stanotte ho sognato che dovevo sposarmi. Di nuovo. Con lo stesso abito e lo stesso ragazzo.
Nel sogno stesso mi dicevo che forse ero andata indietro nel tempo, ma poi è arrivata mia cognata, con la bambina e anche l'altra bambina neonata (che in realtà nascerà a novembre), e in mezzo a tutti c'era pure mia figlia.
No, non ero indietro nel tempo. Piuttosto avanti nel futuro.

Al di là dell'interpretazione spiccia e facile, credo che il sogno significhi un'altra cosa.
Significa che, nonostante tutto, se potessi tornare indietro sceglierei ugualmente mio marito. Nonostante tutte le difficoltà e i malumori. E i momenti di sconforto. E la sensazione di solitudine che mi prende ogni tanto.

A volte mi vado a rileggere il mio diario di tanti anni fa, degli albori della nostra storia. Per ricordarmi il perché di quella scelta.
Beh, si. E' vero. Nonostante tutto, quella scelta la rifarei di nuovo.
Anche ad occhi chiusi.

Nottataccia

Sono sicura che la colpa sia stata di un brutto sogno. O forse non proprio brutto, ma di sicuro strano.
Ha urlato "MAMMA!", e quando sono corsa nella sua stanzetta era - stranamente - in piedi nel letto, e la prima cosa che mi ha chiesto è stato "Mamma, io cosa stavo facendo?"
Alle 3 di notte, l'unica risposta che mi è venuta in mente è stata "Stavi dormendo. Torna a dormire..."

Ma non è stato così.

Mi ha chiamato altre nove volte, di sicuro, forse anche dieci... Quando ti viene forzato il risveglio ogni 15 minuti, ossia proprio mentre stai riabbandonandoti al sonno, i ricordi si confondono...

L'ultima chiamata è arrivata alle 6.30, dopo un'oretta dalla precedente, ed era un accorato "Mamma in braccio"
L'ho portata nel letto con me, mio marito si era già alzato. Appena l'ho poggiata sul cuscino è crollata addormentata. Ed io insieme a lei. Finalmente.

Mi sono svegliata alle 8, perché lei stessa si era nuovamente svegliata dicendo "Papà, lo cerchi?" Poi non ha capito dov'era e mentre io l'abbracciavo diceva "La mamma dov'è?"
"Io chi sono?", le ho chiesto
Allora ha ripreso conoscenza del tutto, mi ha riconosciuta, ma quando le ho detto "Ci alziamo?" mi ha risposto "No, dormiamo" si è messa giù e si è riaddormentata di colpo.

Io sono stata ancora un po' a letto con lei, poi mi sono alzata. Lei si è svegliata un'ora dopo e non ricordava niente.

Inutile chiederle cosa aveva sognato, non è ancora in grado di distinguere il sogno, ne tanto meno di raccontarlo.

Ho passato la notte in bianco e non so nemmeno a chi dare la colpa.

17/04/08

Cara gallinella da spennare...

Eh già. Oggi non ho ricevuto una lettera di rifiuto editoriale, bensì una seconda proposta (non richiesta) da parte di una casa editrice che a novembre mi aveva proposto la pubblicazione di Buongiorno Luna per la modica cifra di 2.600 euro.

La loro proposta, adesso, è di soli 390 euro, ma non ho capito che cosa mi chiedono e che cosa mi offrono.
Dicono di editare, impaginare e decidere la copertina per "uno stralcio" del romanzo. Mettere in prevendita online questo "stralcio", quindi quando arrivano a 120 copie prevendute partono con la pubblicazione completa, nei termini e nelle tirature che mi avevano proposto prima (ma non mi ricordo e non ho voglia di andare a guardare, sempre ammesso che abbia conservato quella loro lettera).

Domani voglio telefonargli... solo per capire che cosa intendono, loro, con la parola "stralcio". Un riassunto?
Cioè la gente va sul loro sito e si legge il riassunto del mio romanzo, quindi pre-compra il libro e quando arriviamo a 120 lo stampano e lo distribuiscono.

Che affare. Da non perdere. Proprio la soluzione per me ideale.

Chi volesse leggerlo se lo scarichi da qui... che è gratis.

Sia per me che per voi.

Effetto Peanuts

Forse si era intuito che in famiglia siamo un po' fissati coi Peanuts di Schulz... :-)
La bambina ha imparato a riconoscere prima Snoopy di Topolino, e ha creduto all'arrivo del Grande Cocomero molto prima di Babbo Natale.

Naturalmente, escludendo noi tre, nel resto della famiglia nessuno va oltre il nome di Snoopy... i più colti conoscono anche Charlie Brown, ma già Woodstock è semplicemente "l'uccellino" e Linus è "quello con la coperta". Inutile parlare di Piperita Patty, men che meno di Marcie, Rerun, Franklin, Roy, Eudora, Spike ecc...

Mia figlia non guarda la TV, se non per le videocassette "Snoopy & Friends" edite qualche anno fa alla Hobby & Work, e chiaramente il substrato culturale su cui ha posto le basi per il suo linguaggio, i suoi giochi, i suoi paragoni, è completamente intriso di Peanuts.

Casa della nonna materna. La bambina prende per una spalla lo zaino dello zio T, tornato per le elezioni, e se lo porta in giro, trascinandolo lungo i corridoi.
"Mamma questo è il dobicant"

E comincia la tragedia.
Mia figlia ha le antenne sintonizzate sulla capacità di comprensione dei suoi interlocutori. Non si può dirle si si va bene hai ragione, quando non si ha la più pallida idea di cosa abbia detto. Lei smaschera chiunque. E ci rimane di m*rda.

Lacrime e singhiozzi.

"Io ho detto dobicant!"
"Duplicante?" piagnucolo anch'io. Mi ucciderei quando non capisco cosa vuole dire, perché intuisco appieno il suo dispiacere, il suo sforzo immane di esprimersi, la sua rabbia per l'incomprensione
"NO! No dopicant! Io ho detto dobicant!"

Sono attimi di disperazione.

"Ma lo dice qualcuno nella videocassetta di Snoopy? Chi?"

Inutile, il pianto a dirotto, i singhiozzi e il dispiacere le impediscono di dire altro, tranne che annuire con la testa.

"In quale videocassetta? Gioia mia, chi lo dice? Ti prego aiutami a capirti... se mi dici in quale videocassetta lo dicono forse io lo capisco"

Lacrime e singhiozzi, singhiozzi e lacrime... ogni tanto ancora un "dobicant", ma nessun indizio.
E quando il pianto e la delusione sono scatenati, la distrazione non funziona.
Non so fare altro che tenerla in braccio e coccolarla...
Poi, tra i singhiozzi, intuisco una parola, un nome che conosco.

"Charlie Brown? Lo dice Charlie Brown?"
"Ti..." sembra calmarsi lei. Almeno una cosa, quell'ottusa di sua madre, l'ha capita.
"E quando lo dice?"
Lei riprende a piangere, ma si sforza di dire "Danni... danni cocomihio"
"Nella videocassetta del Grande Cocomero?"
"Ti..."

L'illuminazione!

"Il Sophwit Camel!"
"Ti!" smette di piangere la bambina
"Tu stavi facendo finta che lo zaino dello zio T è il Sophwit Camel!"
"Ti" finalmente sorride lei.

Gaudio e giubilo, ci mettiamo a saltellare e ballare, lanciando urla di gioia , finalmente, asciugando le lacrime.

Mia madre ci guarda sbalordita. Mi sento in dovere di spiegarle "Il Sophwit Camel è l'aereo di Snoopy, quando fa l'Asso della prima guerra mondiale"
Lei e mio fratello si guardano. "Meno male che c'eri tu", dice lei.
"Fosse stato per me avrebbe continuato a piangere" controbatte lui.

Già. Menomale che c'ero io.
Maledetto Barone Rosso...

Flusso

Qualche giorno prima è solo malumore. Irascibilità. Nervosismo. Voglia di piangere e di dormire.
Poi diventa dolore sordo, cupo.
Infine la liberazione, liquida, calda. Scioglie tutte le tensioni, spazza via il dolore. E' una leggerezza che coinvolge persino l'umore. Spinge alla ripresa, all'attività.

Un sito di "sciroccate" la chiamava "benedetta mestruazione". Io sull'aggettivo non riesco ad essere completamente d'accordo, ma non ho dubbi: quando arriva è un bene. E' un reset che agli uomini manca.

Per questo, alcuni di loro, talvolta sembrano preda di un'eterna sindrome premestruale.

Tela etamine

E giuro che non è una brutta parola... :-)

Ieri mi sono decisa a fare la prova. Il mese scorso ho fatto un maxi-acquisto di tela etamine per un progetto che ho in mente... una tovaglia quadrata, con una deliziosa ghirlanda di rose e 6 tovaglioli abbinati. Il tutto - chiaramente - ricamato a punto croce da me stessa medesima. La tovaglia è (sarà) questa:



Tanto, prima che mia figlia si sposi, ci vorranno almeno 20 anni, ed avrò tutto il tempo di finirla... :-D
In realtà spero di poterne fare "il passatempo serale" di quest'estate.... vedremo.

Quindi mi sono presa in mano un pezzetto di tela colorata che mi hanno mandato "in omaggio" coi 3 metri di tela bianche che ho comprato.
Le prime tre crocette mi hanno fatto precipitare nello sconforto più nero: non ce la farò mai! Io abituata alla tela aida, coi buchetti ben evidenti che sembra quasi di ricamare seguendo "i puntini" come il gioco della settimana enigmistica.... Non riuscivo a capire quanti buchi, quanti fili, *dove* puntare l'ago... Pensavo ai quasi 40 euro spesi e mi venivano le lacrime agli occhi....
Invece, poi, ho cominciato a prenderci la mano. La quarta fila l'ho dovuta disfare perché avevo preso tre fili invece di due, e naturalmente me ne sono accorta solo "al ritorno", ma poi devo ammettere che è filato tutto liscio, al punto che mi sembrava di non aver mai ricamato su altra tela che non fosse quella.

Questo il WIP che ho prodotto ieri pomeriggio:


Sono persino riuscita a "contare" i punti a distanza, dopo aver fatto il pallino giallo ho iniziato con la corolla rosa *dall'alto*, contando gli spazi da lasciare vuoti!

...sono fiduciosa! :-)

16/04/08

Ogni cosa al posto giusto

"Mamma voglio la mozzarella"
"No, la mozzarella è per la pizza."

"Mamma voglio la mozzarella"
"No-oh! La mozzarella è per la pizza"

"Mamma voglio la mozzarella"
"Non posso dartela, ti ho già detto che è per la pizza!"

"Mamma voglio la mozzarella"
"Ma tu mi ascolti quando parlo?"
"Si..."
"E che cosa ti ho detto della mozzarella?"
"........................................"
"Per che cosa ti ho detto che è la mozzarella?!"
"........... per la bocca!"

Non mi spezzo e non mi piego

Più che altro appassisco.

Le offese non mi riempiono di rabbia, ma mi svuotano delle forze.
Mi deludono, e mi rattristano.

Faccio un respiro profondo e ricomincio, sperando che la ferita guarisca in fretta e non lasci cicatrice.

Tra il dire e il fare...

La nonna: "Dove sei stata ieri?"
Lei: "In chiesa, da Emanuele"
La nonna: "Sei stata al battesimo di Emanuele?"
Lei: "Si, in chiesa. In chiesa si dice silenzio"

15/04/08

Io non capisco una cosa

Stamattina, camminando per strada c'erano certe facce lugubri che pensavo fosse morto qualcuno di importante e non lo sapevo. Alla posta commenti da parte di gente di diversa estrazione sociale e culturale, impiegati, il direttore, ragazze, operai, pensionati....
Oddio ce ne fosse stato uno, che fosse uno, che mostrava di essere contento e fiducioso per il risultato delle elezioni.

E allora mi chiedo come sia stata possibile questa catastrofe, e mi do tre possibili risposte:

1) Per qualche strana ragione conosco e incontro solo persone che non lo approvano e non lo hanno votato.
2) In realtà ha vinto per qualche particolare intrallazzo elettorale
3) La gente lo vota, perché "deve" farlo, ma poi se ne vergogna e lo nega.

In tutti e tre i casi, non mi sento per niente tranquilla.

Una piccola Lucy

Sto leggendo l'opera omnia di Schulz: cinque tomi suddivisi per decennio, che racchiudono tutte le strisce quotidiane dei Peanuts. Sono arrivata al 1953.

Nel 1952 fa la sua comparsa Lucy. E' una bimbetta piccolina ma già col suo bravo caratterino.
La cosa che mi ha colpito di più, però, è una serie di strisce, proprio le prime con Lucy, prima ancora che iniziasse ad indirizzare i suoi dispetti verso Charlie Brown.

Identica a mia figlia.


Sigh... è proprio vero che me la sono cercata...

L'altra postina

Di solito la posta ce la porta una determinata postina: giovane, sveglia, simpatica il giusto.
Da un paio di settimane, invece, viene un'altra signora, più attempata, più sprovveduta e soprattutto più lenta, perché non riesco a capire come mai faccia il giro alle 5 del pomeriggio, quando persino l'ufficio postale è chiuso.

Questa signora postina mi ha più volte chiesto informazioni sugli abitanti della strada, della serie "Questa signora la conosce? Dove abita?"
Ma se nell'indirizzo c'è scritto il numero civico, perché mi *citofoni* apposta per chiedere *a me* dove abita "Maria Rossi"??? Ma vabbè, pazienza... Bisogna sempre essere gentili coi postini.... 'nsisammai.

E anche pazienti... molto pazienti...

"Signora, mi scusi un'informazione... ma questa persona abita qui?", mi chiede mostrandomi una busta. Leggo l'indirizzo ed è inequivocabilmente francese. Mi chiedo come abbia fatto ad arrivare qui, per sbaglio, una lettere mandata in Francia. Poi noto una cosa strana... non c'è il francobollo.
"Scusi..." faccio alla signora postina, e le prendo la busta dalle mani. La volto. Leggo il nome di mio marito. Glielo faccio notare.
"Aaaaaaaaah! mi scusi!!! Era girata! Ecco perché non lo trovavo!"

...
...
...

Era girata? Non trovavi l'indirizzo perché la busta era girata dall'altro lato? Vuoi farmi credere che non sei in grado di distinguere il mittente dal destinatario? Non ti eri accorta che non si vedeva il francobollo? Non ti è venuto il dubbio che dovessi voltare la busta? Non ti è balenata nemmeno l'idea di farlo?

Le sorrido, comprensiva, e chiudo la porta.

Vado a fare domanda per fare la postina anch'io.

14/04/08

Dentizione

No, non si tratta di mia figlia, ma di me.
A giugno scorso ho tolto un premolare, il quarto di tutta la bocca, sul "quadrante" dove non è ancora spuntato il corrispettivo dente del giudizio.
10 mesi dopo, eccolo! Lo spazio lasciato dal premolare gli sta permettendo di spuntare...

... doloooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooore!!!

Vado a rubare l'anello ghiacciato a mia figlia.

13/04/08

Segreto più che mai

Noi votiamo in una scuola elementare. Disegni alle pareti, giostre nel cortile. Uno spirito ludico che addolcisce l'austerità dell'edilizia degli anni '20.

L'aula adibita a seggio ha dei banchi e delle sedioline, per culetti tipicamente piccoli.
Bene, io ci provo, e indico una delle sedioline a mia figlia: "Tu siediti lì e aspettami, io faccio in fretta"

Lei dapprima è tutta contenta, poi vede suo padre sparire dentro una cabina. Mi guarda, chiedendosi se è il caso di allarmarsi o meno.
"Io vado là dietro ed esco subito, tu aspettami seduta lì."

Ovviamente nemmeno il tempo di aprire la prima scheda che sento la sua voce: "Mamma dove sei?"
Affaccio, la chiamo, la porto dentro.

Lei si guarda un po' in giro, poi mi sussurra con aria cospiratoria: "Noi ci siamo nascoste...!"

12/04/08

Mater semper certa...?

Domani è il fatidico giorno, dove andrò all'altare per garantire sulla fede di un frugoletto di due mesi e mezzo.
Beh, l'occasione giusta per andare dal parrucchiere. L'altare ed io ci frequentiamo poco, è giusto che mi metta in ghingheri, per una volta che ci vediamo...

Il mio parrucchiere è una parrucchiera: l'ho conosciuta in occasione del mio matrimonio. Il feeling è nato subito, quando mi ha fatto la consulenza "da nubenda", perché mi ha inquadrato: "Ho capito che a te dei tuoi capelli non te ne importa una mazza".
Risposta esatta. Mi piace il tuo acume, la tua sincerità e so già che non pretenderai mai che io venga da te a farmi le meches ogni 5 settimane. Infatti è grasso che cola se ci vediamo due volte l'anno.

Mio marito si è offerto volontario (!!!) per accompagnarci e per tenere la bambina, mentre io mi godevo quei 5 minuti di massaggio in testa. Dopo una lunga passeggiata, durante quale mi hanno lavato, tagliato e asciugato i capelli, padre e figlia sono tornati. Io davo loro le spalle, mentre la parrucchiera mi asciugava i capelli.

Lui, indicandomi: "Guarda, la mamma!"
Lei, corrucciando la fronte: "E questa signora chi è?"

Non so se significa che devo andare dal parrucchiere più spesso o meno spesso, per evitare disconoscimenti da parte del sangue del mio sangue.

11/04/08

Haute Couture by Lucy Van Pelt

E questo è l'abitino da cerimonia che ho creato per mia figlia:



Questo è il vestitino senza il bolerino (finisce tutto in "ino"...)



Questi sono i dettaglini... ehm... basta, la smetto... Ecco i dettagli dei ricami con le perline. Sul bolerino:


E sull'angolo della gonna:



Credo di poter dire di essere davvero brava. Specialmente paziente. Perché il bolerino l'ho scucito *solo* due volte, invece il vestito tre. Penso che se riuscissi ad evitare il cuci-scuci, nello stesso lasso di tempo (4 giorni) ne avrei fatti almeno due. Ma vabbè, la pratica si acquisisce con la pratica... il prossimo mi verrà più facile.
E qui apro un piccolo sondaggio che resta valido fino a domenica mattina (dato che la cerimonia è nel pomeriggio).
Secondo voi il ricamo con le perline nella gonna ci sta bene? L'ho fatto per "richiamare" in qualche modo il bolerino e far capire che è un completo (anche se la finta cintura è fatta con la stessa stoffa). Fino alle 15 di domenica prossima sono in tempo a ZAK ZAK, tagliarlo via.
C'è da dire che il flash della macchina fotografica fa apparire le perline color corallo, ma in realtà sono perlescenti e fanno il cangiante negli stessi toni delle due stoffe.

Che dite?

Sei mesi

Mezzo anno! Questo blog oggi compie sei mesi!




Grazie a tutti voi per la compagnia!

Annunciazziò annunciazziò

Driiiiiiin driiiiiiiin!
Le 21 e squilla il telefono.
"E chi nervo è?", mi chiedo alla maniera di mio fratello T andando a rispondere.
Mio cognato. Il marito della sorella di mio marito.
Convenevoli, vari, la loro bambina è un po' influenzata, come va, come non va, disturbo? Volevo chiederti una cosa.
Sentiamo.
"Ma tu come sei messa coi vestiti per bambini?"
Io guardo l'abito da cerimonia che sto realizzando per mia figlia, ormai del tutto completo tranne un piccolo ramo di ricamo con le perline che spero di finire al più presto, anche perché l'occasione è domenica, e rispondo "Mi sento di dirti che sono lanciatissima"
"Ah, bene - replica lui - e a vestitini per neonati come stai?"
"Per neonati??? Bah... posso provarci..."
"Ecco, e allora esercitati, perché per novembre ci servono nuovi vestitini per neonati...!"
Cerco di riordinare i pensieri... poi chiedo "Non mi dire......................?!"
E lui "Se non vuoi, non te lo dico!"

Fantastico! Un/a nipotino/a tutta nuova per questo autunno! Sono super contenta per loro, so che lo "cercavano" da più di un anno e mezzo!

Lancio urla di gioia al telefono e lui mi fa "Miiih! Come stai facendo! Nemmeno se fossi tu incinta!"

....

"Se fossi io incinta, mi sarei già buttata di sotto dal campanile della Chiesa..."

E questa è la novità! :-D

Balatoni

Detti, altresì  "papittuni". Sono i "mattoni" di tufo coi quali si costruiscono il 99% delle case dalle mie parti.
Ieri pomeriggio si sente un gran fracasso: ci affacciamo ed ecco la scena che si presenta ai nostri occhi:

Un "lapino" (mezzo di trasporto che negli anni 60 ha sostituito il mulo e da allora è il principe dei trasporti) ha affrontato la curva sotto casa mia con troppa "audacia" ed ha perso per metà il suo carico di balatoni, appunto.

Diciamo che il Signore è il padre di tutti noi e nessuno si è trovato su quel punto del marciapiede in quel momento... perché altrimenti avremmo assistito alla prima lapidazione bagherese della storia.

09/04/08

Ogni tanto succede

Che non abbia alcuna voglia di far nulla.
Che i piatti si accumulino nel lavello della cucina. Che il cesto della biancheria sporca straripi. Che la montagna di panni da stirare crolli giù, in una slavina di strofinacci e camicie.
Ogni tanto mi capita, in qualche angolo nascosto del cervello, di urlare a squarciagola, che non ne posso più.

Io non lavoro, fuori casa. Ma ci lavoro dentro. E ci lavoro tutto il giorno. E non ho sabati ne domeniche. Non ho ferie, ne indennità di malattia. Non c'è Natale ne ferragosto.
C'è solo la casa, e la polvere, e la fame da saziare, e l'igiene da curare. E una bambina di due anni e quattro mesi, che assorbe tutte le mie energie fisiche e mentali, del giorno e della notte.

"Tu sei fortunata" - dice una mamma lavoratrice che col suo stipendio paga il nido privato, la baby sitter e la ragazza che fa le pulizie - "tu stai a casa"

Bella signora, vai piano con le parole. Ho ucciso per molto meno.

08/04/08

Le gioie della maternità/2

Cucci-cucci-cucci! Picci-picci-picci! Solletichiiiiiiiiiiinooooooooooooooooooooooo! Chicci-chicci-chicci!
Risata gioiosa...
- squatch! -

La mano che ha afferrato il sederino di mia figlia, per metterla giù dopo una sessione di coccole-solleticose sul divano, ha fatto "squatch!".
E la sensazione è chiaramente di bagnato.

"Hai fatto la pipì?"
Silenzio mortificato, dall'altra parte
"Non sono arrabbiata, voglio solo sapere se hai fatto la pipì"
"Ti"
"E dove l'hai fatta?" chiedo, guardando in controluce il pavimento per individuare in fretta  sul parquet la pozzanghera potenzialmente corrosiva.
"Sulle tue ginocchia", risponde lei candidamente.

Due pigiami girano da soli nell'oblò della lavatrice. Programma rapido e carico ridotto.

07/04/08

In fila: storie di ordinaria follia

Stamattina mi è toccata la fila alla posta. Come tutti miei concittadini, ho scelto l'ufficio postale universalmente noto per essere "quello dove non c'è mai nessuno". Infatti ci siamo ritrovati tutti lì. Non proprio tutti i 57.000 abitanti, ma una buona parte.

Quando sono in fila alla posta (più spesso in banca, ma anche alla posta), penso sempre che da lì a poco entrerà un rapinatore armato di pistola, il cassiere reagirà malamente meritandosi una pallottola in fronte, quindi scene da panico, urla, gente calpestata e così via, verso la tragedia.
Credo che pensare a queste cose sia l'unico modo che conosco per farmi venire gli attacchi di panico e, devo dire, con discreti risultati.

Dopo il consueto pensiero sulla rapina, visto che la fila era davvero lunga, mi sono messa a pensare alle "file" famose che ho fatto in vita mia. Agli episodi divertenti, agli episodi deprimenti ecc. File dal dottore, file al check-in, file in segreteria all'università... e proprio pensando alle file all'università, mi è tornato in mente un episodio degno del "Repertorio dei pazzi della città di Palermo", scritto dal bravissimo Roberto Alajmo.

Era in fila alla mensa dell'università, come tutti i giorni. Arriva un ragazzone, si avvicina alla coda e dice ad alta voce: "Buongioooooooorno!"
Noi ragazzi ci guardiamo gli uni con gli altri, straniti e imbarazzati. Chissà perché, poi, quando qualcuno fa figuracce, va a finire che ci si sente in imbarazzo in prima persona.
Lui, vedendo il nostro stupore, continua "Ma come? Non ve l'hanno insegnata l'educazione?? Dovete sempre rispondere al saluto!"
Alcuni ragazzi, credendo di assecondarlo prendendolo in giro, fanno un coretto flebile di "Buongiorno!"
Lui replica: "No, più forte: riproviamo! Buongioooooooooooooooooooooorno!"
E tutta la fila "BUONGIOOOOOOOOOOOOOOORNO!"
"Oh! Così va bene!", risponde lui. E se ne va.

Cose strane che mi succedono, cose strane che mi tornano in mente.

Sono partiti i PIF

Ma molto furbamente, non ho scattato le fotografie prima di imbustarli.
Per me è un classico: faccio la prova se entra nella busta... poi SLAP!, appiccico il lembo da chiudere e via, verso nuove avventure!
Spesso mi viene la tentazione di riaprire la busta, ma poi ho paura che vada come con qualunque cosa imballata ed estratta dall'imballaggio: non ci rientra più.

Vabbè, fate voi le foto, e soprattutto fatemi un fischio quando arrivano!

06/04/08

Lucy is the boss

 



-Okay, gang. We’re going to play Simon Says.
-I’ll start it. Simon says, “Raise your Arms.” Simon says, “Turn around.” Simon says, “Clap your hands.” Simon Says…
-Okay, it’s my turn now.

Lucy is the boss. Lucy is the boss.
So you got to listen to Lucy. Listen to Lucy.
Lucy is the boss. Lucy is the boss.
So you got to listen to Lucy. Listen to Lucy.

And here is what Lucy says:
Lucy says, “Put your hands on your head.” (Listen to Lucy. Listen to Lucy)
Lucy says, “Now turn around.” (Listen to Lucy. Listen to Lucy)
“Put your hands by your side.” “Ah, ah, I didn’t say ‘Lucy Says.’”

Lucy is the boss, so listen to Lucy.
And here is what Lucy says:
Lucy says, “Take your hands off your head.” (Listen to Lucy. Listen to Lucy)
Lucy says, “Put them on your hips, now.” (Listen to Lucy. Listen to Lucy)
“Now jump up and down.” “Ah, ah, I didn’t say ‘Lucy Says.’”

Lucy is the boss, so listen to Lucy.
And here is what Lucy says:
Lucy says, “I wanna be the queen of the world. Yes I do.”
Lucy says, “I want everything my way.”
Lucy says, “I’m gonna be a beautiful girl. Yes I am.”
Lucy says, “I’m gonna marry Schroeder someday!”

Oh, good grief!

Lucy says, “Pick up your right foot.” (Listen to Lucy. Listen to Lucy)
Lucy says, “Now hop on your left foot” (Listen to Lucy. Listen to Lucy)
“Now start running in place.” “Ah, ah, I didn’t say ‘Lucy Says.’”

Lucy is the boss, so listen to Lucy. And that’s what Lucy says.


Come si fa a non desiderare di essere come lei? :-D

05/04/08

Round Robin "Aria"

Dato che la mia abbinata per la prima tappa, Marcella, ha ricevuto, posso pubblicare la fotografia:


Questo RR accomuna le partecipanti tramite l'elemento "Aria" che presiede i nostri segni zodiacali, e si tratta di uno scambio a rotazione di sacchettini profumati per la biancheria.

04/04/08

Si stava meglio quando si stava peggio

Da questa settimana le nostre abitudini serali sono cambiate.
Prima, intorno alle 20.30, cominciavamo le operazioni della buonanotte: pigiamino, preghierine, latte, letto, viavai per  le più svariate ragioni.
Il risultato era che fino alle 21.30-21.45 io facevo la spola, dalla stanzetta alla cucina, perché la bambina faceva la finta di addormentarsi, poi trovava sempre una scusa per chiamarmi: c'è stato un rumore, devo fare pipì, che cosa stai facendo, e roba simile.
Non ha mai amato il dormire, e in questo ha preso proprio tutto dal padre.
Risultato: io arrivavo coi capelli ritti alle 22 e ancora dovevo preparare la tavola, forse anche cucinare, quindi cenare. Il post-cena mi vedeva quasi sempre a letto in stato di momentanea instabilità mentale.

Con l'ora legale abbiamo cambiato: ceniamo alle 20.30 e la bambina ci fa compagnia, quindi verso le 21.10-21.15 pigiamino, preghierine, latte, letto........... viavai infinito.
Risultato: arrivo alla cena che già non ne posso più e vorrei che fosse dopodomani, ceno con una bambina che mostra di avere tutto il sonno che non le veniva mai quando alla stessa ora era nel suo lettino, e vuole stare in braccio e vuole il pane e poi non lo vuole e non sta zitta un secondo finché non mi decido a infilarle in bocca un pezzo di pane, per avere 3 secondi di silenzio. Quindi, dopo tutta la tiritera della buonanotte, immancabile almeno una visita o due, perché non sia mai che me ne vada a ballare mentre lei è *costretta* a dormire.
Il post-cena continua a vedermi a letto in stato di momentanea instabilità mentale.

Mi chiedo se davvero ci sia stato un cambiamento... e se c'è stato... se questo cambiamento abbia apportato migliorie alla mia qualità della vita.

Buongiorno Luna - The ultimate version

buongiornoluna
Non temete, non ho ri-ri-ri-riscritto nuovamente parti del mio romanzo. Questo è semplicemente il file completo. Per chi non lo avesse ancora scaricato...

Oggi ho ufficialmente pubblicato il romanzo con Lulu.com e ne ho appena comprato una copia, per vedere come viene stampato.

Mi sento un po' in ansia e non so il perché.

Il campo del vasaio

E' l'ultimo romanzo "montalbaniano" di Camilleri.
La prima cosa che mi sono ritrovata a pensare (ma non è un pensiero nuovo) è stata una considerazione sull'editoria. Il "Tailleur grigio", edito da Mondadori, è scritto quasi interamente in italiano, come tutti gli altri romanzi di Camilleri pubblicati da Mondadori.
Quelli editi da Sellerio (come la quasi totalità dei romanzi con Montalbano) sono un crescendo di dialetto, a cominciare da "La forma dell'acqua", fino all'ultimo "Campo del vasaio", sempre più dialetto, sempre più dialetto.... tanto che si ha l'impressione che le uniche frasi in italiano siano quelle dell'avvocato Guttadauro, e quelle di Mimì Augello quando s'incazza (che, al contrario di tutti gli altri, quando s'incazza parla solo in italiano)

Allora...
Purtroppo anche questo romanzo mi ha lasciato un po' delusa. E allora mi chiedo se sia Camilleri a "fagliare" oppure sono io che sto cambiando.
A metà romanzo avevo già capito chi era l'assassino.

Montalbano sta invecchiando, ed è una cosa che mi piace davvero tanto di questa "saga", ossia che il tempo passa anche per i personaggi, e dal 1986, anno de "La forma dell'acqua", al 2008, sono passati 22 anni anche per il commissario.
Già i riferimenti ai fatti di cronaca ma soprattutto di politica, rendevano Montalbano un personaggio attuale, non una figura incastonata in un periodo immobile, durante tutti questi 22 anni. Ogni romanzo è ambientato *oggi*.

Ma torniamo al "Campo del vasaio". Si dice che nel vangelo di Matteo, il campo del vasaio sia il campo che i sacerdoti che scoprirono il cadavere di Giuda comprarono coi suoi 30 denari "del tradimento". Il campo del vasaio è un luogo argilloso, dove la terra non si accumula, la vegetazione non cresce, e se piove si scivola, si cade, si rimane imprigionati nel fango cretoso, e sporchi. Che quando si asciuga l'argilla sul corpo e sugli abiti, rimane lì, con tutta l'aria di volerci rimanere per sempre. Il campo del tradimento.
Dove viene trovato un uomo, fatto a pezzi, 30 per la precisione, subito dopo essere stato giustiziato con un colpo alla nuca. Più mafia di così...!

Ma non vi racconto il seguito, nel caso voleste leggerlo.

Da notare: Montalbano ricorda l'episodio del campo del vasaio del vangelo leggendo un libro di Camilleri "La scomparsa di Patò".
Piccola parentesi: "La scomparsa di Patò" fa parte di quei romanzi "storici" che adoro, perché Camilleri rende al meglio nell'argomento storico. E' edito da Mondadori ed è una garanzia linguistica. Inoltre è una storia interamente raccontata attraverso cose scritte. Non c'è una narrazione vera e propria, ma ci sono articoli di giornale, verbali dei carabinieri, lettere anonime, lettere firmate, scritte sui muri... Un saggio preziosissimo su come si possa scrivere una storia lasciandola scrivere agli altri... bellissimo.

Altra nota: una specie di postfazione di Salvatore Silvano Nigro, che credo sia uno importante nella casa editrice, ma che scrive uno sproloquio pieno di parole da vocabolario che alla fine ci si chiede "Ma che voleva dire?"
Probabilmente niente.

03/04/08

Round Robin "Scottadita"

Ho appena finito la mia presina per il RR "Scottadito", organizzato sul forum Follie a punto croce
Io farò girare solo i pezzi di tela, poi assemblerò le 4 presine alla fine.



Credo che sia in assoluto il ricamo più complesso che abbia fatto, decisamente non per le dimensioni, quanto per la quantità di colori usati. Dalla foto non si capisce e vi assicuro che non si vede nemmeno dal vivo, ma sono tre sfumature di rosso chiaro, tre sfumature di rosso scuro e tre sfumature di verde. Al di fuori di un progetto in comunità, avrei usato un rosso chiaro, due scuri e due verdi... non sono una ricamatrice da sfumature impercettibili, però devo ammettere che il papavero ha una profondità che è dovuta solo alle sfumature dei 6 tipi di rosso... Molto simili, indistinguibili, ma che messi accanto danno il risultato d'insieme che fa valere la pena di sforzare un po' di più la vista.

Compleconcepimento

Oggi (stasera...) mia figlia fa 3 anni.
Tre anni da che si è impadronita del mio corpo, della mia anima e della mia vita.
Come faccio a saperlo? Beh, perché quando una donna la gravidanza non la cerca, anzi preferirebbe evitarla, sa molto bene qual è stato l'unico momento di disattenzione.

Ogni volta che ripenso a quel momento (e ci ho ripensato spesso in questi 3 anni, più nel bene che nel male) mi piace pensare che la mia piccolina svolazzava allegramente tra le nuvole, come un angioletto... mi ha vista e le sono piaciuta, e allora ha approfittato del primo minuscolo spiraglio lasciato aperto per infilarsi. Non mi voleva lasciare scappare... ci teneva tanto che fossi io la sua mamma, e ne ha subito approfittato.

Questa immagine tenera è quella che ripercorro mentalmente, ogni volta che ripenso a "quella" volta e mi rimprovero di esser stata "leggera".
Ogni volta che ho passato le giornate in bagno a vomitare
Ogni volta che entravo a casa e sentivo l'odore del parquet
Ogni volta che dovevo rinunciare al prosciutto crudo col melone
Ogni volta che mi veniva l'affanno a salire una rampa di scale
Ogni volta che il mal di schiena non mi faceva dormire
Ogni volta che avevo bisogno che qualcuno mi tenesse per mano uscendo dalla vasca da bagno
Ogni volta che mi guardavo l'ombelico rivoltato in fuori
Ogni volta che le veniva il singhiozzo ed io dovevo far pipì ogni tre minuti
Ogni volta che i suoi gomiti puntellavano i miei polmoni ed io non riuscivo a respirare
Ogni volta che il dottore controllava il collo dell'utero perché avevo già contrazioni a 29 settimane
Ogni volta che dovevo mandar giù un cucchiaio di quell'orribile sciroppo anti reflusso al gusto di finocchio
Ogni volta che facevo un passo lungo il corridoio dell'ospedale
Ogni volta che le doglie mi toglievano il fiato
Ogni volta che venivano in 12 a visitarmi per sapere a che dilatazione stavo
Ogni volta che l'anestesista mi diceva di provare a mettermi su un fianco ed io non riuscivo già più a muovere le gambe
Ad ogni spinta
Alla paura di aver capito che la bambina aveva un problema
Ad ogni punto di sutura
Alla tortura dei capezzoli col tiralatte
Alle notti in bianco
Alle coliche
Alle notti in bianco
Alla febbre
Alle notti in bianco
Alla stanchezza
Alla depressione
Alla sensazione di solitudine
Alle notti in bianco
Alle ore passate a piangere
Alle smagliature sulla pancia
Ai capelli miseramente caduti
Al mal di schiena
Alle notti in bianco
Alle amiche ragazzine, che pian piano si allontanano
Alle dita torturate durante le notti in bianco per fare male a me e resistere alla tentazione di far del male a lei
Alle docce interrotte a metà
Alle notti in bianco
Alle tettine che son tornate ine ine
Alla cellulite che è diventata ona ona
Alle cerette rimandate
Ai bagni caldi cui ho rinunciato
Alle uscite diventate corse verso casa
Ai pasti interrotti
Alla crociera nel mar Baltico che ho trascorso per lo più in cabina
Alle notti in bianco
Ai libri di Giulio Coniglio letti fino alla nausea
Alle mutandine bagnate e lavate in continuazione
Alle poesie ripetute all'infinito
Alle domande sui passanti che incontriamo per strada
Alle idee sui premi del cassetto magico
Alle volte che aspetta che mi siedo, per saltarmi addosso.

Sono tante le situazioni in cui ripenso a lei, angioletto, che mi sceglie come mamma e si impadronisce di me.

E' il pensiero che mi aiuta a tirare avanti.

Operazione dita - 24h

E sono 24 ore che non rosicchio nè unghie nè pellicine. Nel frattempo da stamattina sono già a quota 4 mandorle.
Tengo duro. Ce la farò.


...spero...

02/04/08

Piccolo quiz in bambinese

Chi la capisce è bravo!









Lasciate le vostre soluzioni nei commenti. Domani vi darò la soluzione! :-D

Il premio per il grande concorso

Yersinia ha ricevuto il suo premio, quindi adesso posso mostrarvelo:


Un segnalibro ricamato per una studentessa, lettrice e futura ostetrica! :-)

Il cassetto magico

Nel mio armadio c'è un piccolo cassetto vuoto. E' un cassetto magico. Quando mia figlia fa la cacca nel water invece che nelle mutandine, va lì e ci trova dentro un premio. Stamattina c'era un libro bellissimo, l'altro ieri addirittura il pupazzetto di Giulio Coniglio in peluche... e poi lì dentro ci ha trovato tanti libri, cd di fiabe, piccoli puzzle di cubetti...

Però c'è un problema... ossia dalla sera di pasquetta, quando gli eccessi di cioccolato dei precedenti 4 giorni le hanno provocato un'irritazione "fumante", e fare la cacca si è rivelato doloroso fino alle lacrime, la cacca nel water è tornata ad essere uno spauracchio. Quindi sono necessari tanti premi di incoraggiamento...
Il problema è che le riserve di premi, che si trovano in un altro e inaccessibile cassetto, stanno esaurendosi.

Speriamo che la situazione si normalizzi al più presto, altrimenti ci tocca dichiarare fallimento.

Le mie dita

Le mie dita fanno schifo. Specialmente in punta.
Mi rosicchio ossessivamente le unghie e le pellicine tutto intorno. Ma non me ne rendo conto... poi mi capita di vedere immagini come queste:



Fotografie scattate per spiegare ad alcune amiche come ho fatto a sfilacciare in obliquo la tela aida. E dove le altre hanno guardato la tela, io ho visto le mie dita. Nonostante le abbia sotto gli occhi costantemente, solo vedendole in questa voto le ho "viste" davvero.

Da oggi si cambia! Ritorno alla mia "droga", le mandorle sgusciate da tenere in bocca e rosicchiare millimetro per millimetro, per tenere impegnati i denti, e fornire un surrogato alla bocca.
Perché è solo questione psicologica e di "soddisfazione" orale.

Comincio oggi e tra una settimana metto qui una foto delle mie dita, per vedere a che punto sono arrivata.

Il pesce bagherese

Strepitoso...

«Contrada Incorvino, ritrovate delle ossa: "Sono preistoriche, scoperta sensazionale"». E la città impazzisce: mille contatti in quattro ore

Ma il vero "pesce" l'hanno preso i giornalisti dell'unica emittente tv locale, che hanno riportato la notizia pari pari nel telegiornale, e *senza* nemmeno citare la fonte, spacciandola per propria. Quindi non solo hanno dimostrato di essere dei "fanghi", che scopiazzano le notizie dai siti internet, ma sono anche degli incompetenti perché danno le notizie senza nemmeno verificarle.

...e dire che nella mia vita precedente ho condiviso con loro un muro di tramezzo...

01/04/08

La Signora e il corriere

Piripiripiripì. Citofono.
"Chi è?"
"Sono il corriere, c'è un pacco per suo marito"
"Scendo"

Stump stump statatump. Scendo le scale.

"Ecco qui. Firmi qui. Arrivederci"

Guardando il corriere scorgo la Signora dietro di lui. Lui mi guarda strano e capisco subito cosa voleva dirmi con quello sguardo. Allontanatosi il corriere, accenno un sorriso alla Signora, la quale, per la prima volta da quando viviamo qui, mi saluta per prima: "Buongiorno"
Ricambio il saluto, poi lei continua "Era da firmare, perché altrimenti me lo prendevo io". Il mio sorriso accennato, dapprima viene totalmente riassorbito dai miei muscoli del viso, poi ritorna più sorridente di prima "Si, ha ragione, buongiorno!" e chiudo la porta.

Per fortuna tutti i postini, ormai, la conoscono e non si azzarderebbero mai a lasciarle qualcosa per me, se non dovessero trovarmi in casa. Ma i corrieri non lo sanno.
E allora comincia a venirmi il dubbio su *dove* realmente siano andate a finire quelle bellissime scarpe da camera in vera nappa di vitello che avevo ordinato l'anno scorso dalla Germania e che non mi sono mai arrivate.

Signora, ad occhio e croce, il mio piede è molto più lungo del suo... ma - la prego! - non le venga mai in mente di restituirmele. Se le ha davvero tenute lei in casa per 10 mesi, preferisco che rimangano lì dove sono.

Sognando la Danimarca

Qualche tempo fa ho raccontato del progetto di fare un viaggio in Danimarca, io e i miei fratelli, da soli. Lucy, Linus e Rerun: precisi.
Avremmo aspettato che P (nella fattispecie Rerun, il piccolino) avesse compiuto 18 anni, poi saremmo partiti. E invece ci sono buone probabilità che il viaggio per settembre salti. Perché mio fratello T (che sarebbe Linus, per esclusione ma anche per affinità) si laurea a settembre, chissà quando, ma con buone probabilità per la seconda metà del mese.
Lui sarà dottore, io sono libera e schiffarata, ma il piccolino dovrà andare a scuola, e secchioncello com'è, sarà dura convincerlo a saltare qualche giorno di lezione, visto che si tratterebbe di spostare il viaggio per ottobre.
Per non parlare, poi, della maggiore probabilità di trovare maltempo in autunno conclamato, a quelle latitudini.
Mah.... questo è il punto interrogativo che mi tormenta da stamattina, chissà poi perché.

Conseguenze del cambio dell'ora

Stamattina mia figlia si è svegliata alle 7, col suono delle campane. Il suo "Mamma mamma" mi è piombato addosso come un macigno... ho barcollato fino alla sua stanzetta, l'ho recuperata dal suo lettino anti-evasione e le ho chiesto, implorante: "Ti va di stare un po' nel letto della mamma..." .
La frese doveva continuare così "...perché la mamma deve assolutamente terminare la fase REM, perché diosolosa cosa potrebbe combinare se si mettesse in attività in questo stato.... non vedi che ho ancora gli occhi chiusi? i miei piedi, si sa, ormai conoscono a memoria il tragitto dal tuo al mio letto, ma 'nsisammai...", ma mi sono limitata a pensarlo, per non allarmare la mia passeggera.

Il letto l'abbiamo raggiunto sane e salve. Il mio pilota automatico funziona ancora.