31/10/09

La Streghetta Sissi

"Lucy... ehm... c'è un gatto nel terrazzo!"



Mio marito stava per uscire in terrazzo, oggi pomeriggio, quando ha visto lei appollaiata sotto il tavolo.

Un gatta completamente nera, ma proprio nera nera senza nemmeno un filo bianco.

Cosa ci facesse sul nostro terrazzo (che si trova all'incirca al terzo piano, rispetto la strada) non lo sappiamo, e nemmeno da dove sia arrivata. La strada dove abitiamo è popolata di cani e non abbiamo mai visto gatti in giro, nemmeno randagi.

Sta di fatto che una gattina nera che piomba all'improvviso nel nostro terrazzo la sera di Halloween, non può che farmi pensare che sia una strega... ed è così che l'abbiamo chiamata, Streghetta Sissi (il secondo nome è stato scelto da Matilde...)



Non ho alcuna intenzione di allevare un gatto in casa, anche se è una strega trasformata che terrà per sempre lontani gli spiriti maligni dalla nostra famiglia, ma di certo non potevo restare indifferente a quel fascino sublime e magnetico...

Un piattino di latte non si nega a nessuno e un filo di spago un po' sfilacciato è stato un giochino divertente, soprattutto per Matilde!











Non abbiamo intenzione di adottarla, ma spero che abbia capito che se vuole, da noi avrà un po' di cibo e un po' di coccole ogni volta che vorrà.



E insomma, questa la novità di oggi.

30/10/09

Lo spasimante

"Mamma, oggi Salvo mi ha dato schiaffi!"
"E tu l'hai detto alla maestra?"
"No"
"La prossima volta, allora, lo dici alla maestra... "
"Ho capito"
"Ma quando te li ha dati questi schiaffi?"
"Quando eravamo seduti"
"E tu non ti sedere più vicino a lui... E' la maestra che decide dove sedervi oppure scegliete voi?"
"No, a me me lo dice Salvo che mi devo sedere accanto a lui"
"Scusami, ma 'sto Salvo chi mi rappresenta? Non può essere lui a importi di sederti accanto a lui, soprattutto se poi ti da schiaffi..."
"E mi tira pure i capelli...."
"Appunto! Allora tu da domani ti siedi dove vuoi tu, perché su di te non comanda Salvo... è chiaro?"
"Ma lui dice che se mi siedo accanto a lui poi mi dicono tutti che sono bellissima..."
"Ma tu sei bellissima comunque!"
"Ho capito..."

Insomma, questo Salvo pretende che Matilde si sieda accanto a lui, le chiede di mostrargli parti innominabili, poi le tira i capelli e la maltratta.
Non ci sono dubbi: è innamorato perso....

29/10/09

...vero!

"Mamma mi porti in braccio?"
"In braccio?! Ma come? Grande e grossa come sei!!"
"No... io sono piccola e magra...!"

27/10/09

Un'esperienza illuminante

Oggi pomeriggio mi sono offerta di rimanere in classe con la maestra di Matilde e rivestire il ruolo altisonante di "Presidente" del seggio elettorale.
Io non credevo neanche che esistesse la figura della rappresentante di classe all'asilo...
Comunque, siccome io sono tendenzialmente asociale e solitaria e dopo un mese e mezzo di scuola non so neanche chi siano le mamme dei compagni di mia figlia, mi sono detta che valeva la pena di sforzarsi, e quanto meno avrei potuto conoscerne parecchie. In fin dei conti mia figlia gioca, colora, impara e si diverte coi loro figli... e qualcuno le chiede anche di mostrargli le sue zone segrete, per cui è fondamentale conoscerne le mamme...

Con le mamme ho socializzato abbastanza, anche perché per forza di cose dovevo parlare con ognuna di loro, quando si avvicinava per votare.
Ho finalmente conosciuto alcuni bambini di cui avevo solo sentito parlare Matilde, e le rispettive madri. Non credo di aver trovato tra loro la mia "anima gemella" così come neanche Matilde ha ancora eletto la sua compagna o compagno "del cuore".

L'esperienza è stata, però, illuminante sotto ben altri aspetti.

I genitori dovevano firmare due fogli e ognuno di loro, ma proprio tutti, al mio invito "Metta una firma qui" chiedevano "La mia?".
Ora... è vero che - per lo meno dalle mie parti - è usanza piuttosto comune firmare a nome d'altri... ma che sia la domanda di rito...! Poi, insomma! Se viene il postino con una raccomandata allora posso capire che preferisca che io firmi a nome di mio marito, se la raccomandata è destinata a lui, ma se io dico ad una mamma "Firmi lì" è il "lì" in questione è un rigo accanto al quale c'è scritto il suo nome... non può pensare di firmare a nome del marito!

E ancora: c'erano due candidate, si poteva esprimere solo una preferenza e solo una sarebbe stata eletta. Avevamo un foglio su cui avevo scritto a chiare lettere i nomi delle due candidate e le indicavo ad ogni genitore-elettore. Sapevo bene che per la maggior parte di loro erano solo nomi, ma bisognava comunque esprimere una preferenza.

Arriva una ragazza (perché sono sicura che è stata lei!), le do la scheda, le indico il foglio e le spiego "Questi sono i nomi delle candidate, deve scrivere il suo voto sul retro della scheda..."
"Ma chi devo votare?"
"Questi due sono i nomi delle candidate" e indico ancora il foglio
"Ma devo scrivere il nome?"
"Si, deve scrivere sul retro della scheda il nome... anche solo il cognome è sufficiente..."

In fase di spoglio salta fuori una scheda che aveva scritti su due righe solo i cognomi di entrambe le candidate.

Ci lamentiamo dell'Italia che va a rotoli... la verità è che c'è davvero gente che non ha ancora capito cosa significa andare a votare...


Progetto quilt

"Aspettiamo che la mamma si sieda... vi devo dire una cosa..."

Mio fratello l'Ingegnere ha esordito così, qualche giorno fa, mentre eravamo a pranzo dai miei. Io - sarà perché ho un certo fiuto per queste cose - avevo già intuito di cosa si trattasse.

"Mamma, siediti. Ecco. Ho deciso di cambiare casa. Resto a Torino, ma cambio casa. C (la sua zita ndr) ha chiesto il dottorato a Torino, e abbiamo deciso di andare a vivere insieme."

Mia madre non fa una piega.
Non batte ciglio.
Non respira.
Dopo 5 secondi si riprende: "Bene sono contenta."

Mia madre non è per niente contenta. Non perché abbia problemi con C, tutt'altro: tratta molto meglio lei di me, ma è una donna che si lascia molto influenzare dal "cosa penserà la gente". Nessuna delle sue amiche ha un figlio "che convive", ma solo figli regolarmente sposati, quindi il fatto di essere "la prima" la spiazza un po'.

Io come l'ho presa? Tutto sommato bene. In fin dei conti mio fratello "me lo sono giocato" già 3 anni fa, quando è partito per Torino promettendo di tornare ma si sapeva già che non l'avrebbe mai fatto. Mi mancherà? Non più di quanto non mi manchi adesso. In fin dei conti ha 26 anni, lavora in piena regola da un anno ed è anche giusto che decida di concretizzare qualcosa.

Però mi sono messa in testa di fare un regalo alla neo coppia ufficiale... mi è venuto il pallino di fare per loro un quilt, tutto colorato e allegro, per il letto matrimoniale.
Sono pazza? Si, abbastanza... ma mi sembra un'idea carina, no?
Vedremo cosa verrà fuori...

26/10/09

La band del bosco dei cento acri

"Dai, mamma, dimmi di si!!!"
"Dimmi di si, che si può fare, senza sparare parole d'amore..."
"Ma chi la canta questa canzone?"
"I Pooh"
"..."
"..."
"...se, vabbè, i Tigro!"


Ecco, appunto....

Dopo un intero e lunghissimo, interminabile, fine settimana passato *senza* colori, stamattina ho detto a Matilde: "Se quando vengo a riprenderti la maestra mi dice che hai lavorato in classe e hai colorato e disegnato e hai fatto quello che lei ti diceva, allora la punizione dei colori finisce"
Lei mi ha promesso (in effetti molto fiaccata dai giorni passati chiusi in casa a causa della febbre-laringite che è tornata alla ribalta e senza il suo passatempo preferito) che oggi avrebbe colorato.
E così è stato.

Sono andata a riprenderla e la maestra (dopo avermi incastrata come presidente di seggio per le elezioni della rappresentate di domani.... visto che non mi portavo come rappresentante!) mi ha detto che oggi è andata molto meglio.

Matilde ha fatto la strada di ritorno di volata, impaziente di riprendere, finalmente, il sacco grande con tutti i colori presenti in casa sequestrati giovedì pomeriggio, quindi si è subito messa a colorare mentre io preparavo il pranzo.

"Lo sai, Salvo voleva vedere il mio fiorellino"
"Eh?!"
"Salvo voleva vedere il mio fiorellino"
"Ma quando?!"
"Mentre guardavamo il film"
"E tu che cosa gli hai detto?"
"Niente, me ne sono stata zitta come aveva detto la maestra"

Ecco, appunto... passa un problema e ne arriva un'altro: l'adolescenza precoce!

23/10/09

NUOVO al quadrato

L'ho letto e riletto, infine mi sono decisa. Lo riprendo in mano.

Ho già tagliato 4 pagine inutili ed aggiunto un capitolo. Insomma.... ci sto lavorando...

22/10/09

L'amica D

Tutte le domeniche pomeriggio va a messa. Prima andava in un paesino qua vicino, poi hanno trasferito il sacerdote e adesso viene nella chiesa vicino casa mia. Partecipa alle processioni della via crucis. Fa la comunione ogni settimana e si confessa almeno due volte l'anno.

Legge libri. E' diventata assidua frequentatrice di una libreria al punto che con la proprietaria si danno di tu. Lei le ordina libri strani e introvabili e la libraia glieli procura nel giro di qualche giorno o settimana, a seconda.

Ha fatto un fioretto e non mangia dolci da un anno e mezzo, eccetto un cucchiaino di zucchero nel caffè.

Ho passato il pomeriggio scoprendo una nuova amica D. Se qualcuno mi avesse detto queste cose sul suo conto mi sarei scommessa un braccio o una gamba che si trattava di uno scambio di persona...

L'amica D, quella pazza e scatenata, che a 28 anni si innamorava ancora di un divo dello spettacolo ogni tre mesi e di un ragazzo nuovo ogni due, che si lanciava in avventure senza pensarci due volte con la sola cura delle giuste precauzioni del caso, che ha tenuto sul comodino "Il profumo del mosto selvatico" per qualcosa come 5 anni giustificandosi sempre con un "Devo finire di leggerlo".

Quando ci siamo salutate le ho detto: "Speriamo che la prossima volta che ci vediamo non mi annunci che hai avuto LA CHIAMATA e stai per chiuderti in convento".
Lei mi ha assicurato che non c'è pericolo, ma a questo punto chissà...

Bocciata all'asilo

"Signora, ma come dobbiamo fare con Matilde, che non vuole lavorare?"

Questa la doccia fredda di stamattina, al mio arrivo a scuola.
A quanto pare da qualche giorno Matilde si rifiuta categoricamente di colorare e, se la maestra insiste un poco, si mette a piangere.

Sembra il giochino della Settimana enigmistica: "Come fareste voi?"

Quello che ho fatto io è stato un calmo ma deciso cazziatone davanti alla maestra, ribadendo che il suo non è un comportamento corretto, perché a scuola lei ci va per lavorare e imparare e fare le cose insieme ai compagni; che se dice di arrivare a scuola troppo stanca di colorare perché ha già colorato a casa, allora io faccio sparire tutti i colori che ci sono a casa perché si colora *prima* a scuola, e *poi*, se restano tempo ed energie, a casa.

Per il resto delle attività, cantare, ballare, imparare le poesie e le filastrocche, invece lo fa senza problemi, l'unica cosa che non vuole fare sono quelle attività manuali, colorare, dipingere, ritagliare, incollare...

Più che vietarle di fare queste cose a casa finché la maestra non mi dirà che ha ripreso a farle in classe, che posso fare? Ogni consiglio sarà ben accetto.

20/10/09

Cacca al diavolo, fiori a Gesù

Stamattina, dopo esser tornata a casa dall'aver mollato la piagnucolona a scuola, ho sentito un vociare tipico di "sciarra" (=rissa) per strada.
Mio marito, che si è ben ambientato nella cultura da viuzza popolare dove abitiamo, non avrebbe esitato e si sarebbe affacciato a vedere cosa succedeva. Io, invece, no. Tra lavatrice e cucina da sistemare, figuriamoci se mi mettevo ad assistere a chissà quale discussione animata... a rischio, poi, di essere coinvolta, tirata in ballo come "giudice", o come "testimone"... no... non lo faccio mai.
Però, dopo un'oretta, sono uscita in balcone e allora ho visto questo.

Il portoncino di casa mia è subito dietro la macchina rossa parcheggiata.
A questa visione, però, il mio spirito popolano è saltato fuori. Ho visto per strada la Signorina Bicentenaria della merceria qua sotto e le ho chiesto cosa fosse successo.

"E' stata la signorina G., stamattina, che dice che buttiamo la spazzatura sotto la Madonna, allora si è messa lì e l'ha buttata tutta in mezzo alla strada... Ora stiamo aspettando, il signor S ha chiamato i vigili, vediamo se la tolgono perché non si può passare nemmeno con le macchine".

Nella mia cittadina non ritirano la spazzatura da almeno 10 giorni. La situazione è tremenda anche se devo ammettere che qui, purtroppo, è l'abitudine: tutto il 2009 è andato avanti così: 10 giorni di raccolta e 10 giorni di stallo. Effettivamente (anche se viene da piangere solo a pensarlo) la situazione è grave ma lo era di più in estate, quando sta robaccia fermentava sotto le finestre delle case e non si poteva respirare... in qualche modo adesso è meno pesante... ma torno a dire che mi viene da piangere a pensare di "consolarmi" così.
Che la signorina G sia una fanatica religiosa lo sapevo. E' stata l'unica a "rimproverarmi" una volta perché non mi vedeva mai in chiesa... l'ho messa gentilmente a tacere ma ogni volta che mi incontra noto il suo sguardo che mi dice "Peccatrice! Brucerai all'inferno!"
Ma da qui a disseminare (con le sue nude mani?! ma che schiiiiiiiiiiiiiiiiifo!!!) la spazzatura che stava all'angolo della strada *solo* perché a quell'angolo c'è pure la cappelletta della Madonna...!

Ha ragione mio marito: in tutto il vicinato quelle più normali sono le nostre dirimpettaie, che si tagliavano le unghie dei piedi scavalcando la ringhiera del balcone!

Il recupero

A parte un altro topolino che era stato venduto, ho recuperato tutti gli oggettini che avevo portato al negozietto in conto vendita.

Beh, se non altro ho recuperato tutto.

19/10/09

La torta

Il mio compleanno è passato sotto tono, quest'anno. Eravamo in terra d'Albione, presso amici, e abbiamo solo ordinato un gigante coppa di gelato con le candeline al ristorante dove abbiamo pranzato quel giorno. Questo è stato il mio festeggiamento. Tra una raffica di starnuti e l'altra.
Mia madre mi aveva mandato un sms tragico, sul quanto le mancavamo, sul quanto bene ci vuole e sul quanto avremmo festeggiato il mio compleanno al nostro ritorno... per forza di cose, il "festeggiamento" si è svolto ieri.

A casa dai miei nonni, con gli zii... l'unica nota "di festa" è stata la presenza inaspettata di mio fratello l'Ingegnere che da quel di Torino è tornato a casa per tre giorni.
Mia madre prende la torta, mia zia mette la candelina, mio padre l'accende, tutti intonano il coretto stonato ed io mi preparo a soffiare. Puuuuuuuuuuuuf! Evviva! Auguri!

Mio padre comincia a tagliare le fette di torta e lo sento confabulare con mia madre. E allora capisco.

"Mamma, non mi dire che ci hai messo la pesca..."
"Eh... non ci ho pensato...!"
"Non ci hai pensato?!"
"E vabbè, i pezzi sono grossi e glieli puoi levare!"
"Ma che cosa devo levare?! E' tutta nell'impasto!"
"E non me lo sono ricordata!"
"Dovevi fare la torta per il mio compleanno e non ti sei ricordata che da 15 anni sono allergica alla pesca?!"

Io non capisco se sono io *estremamente* paziente nei confronti di mia madre, oppure se, al contrario, la mia immensa pazienza non sia stata forgiata proprio su di lei e sul suo modo di comportarsi con me.
Non mi interessa niente della torta, nè del compleanno. Non è la prima volta che mia madre sbaglia la torta del mio compleanno e ormai non ci faccio più caso.

Ma ca##o, non si può sbagliare, con me, sulla pesca! Lo sanno pure i fermenti lattici che è l'unica cosa che potrebbe veramente uccidermi! E che diamine!

La tredicesima storia

Di Diane Setterfield.

L'avevo in casa da un annetto o quasi e solo ultimamente mi sono decisa a leggerlo.
Parte un po' lento e "spiazza" con quel linguaggio narrativo meticoloso e fin troppo descrittivo, ispirato alla narrazione ottocentesca che è tanto cara alla protagonista.
Poi, però, si rianima e finalmente "prende".

La storia diventa affascinante e coinvolgente, le pagine scorrono via veloci e si fa fatica a interrompere la lettura perché "chissà cosa succede dopo".

Ma purtroppo la fine perde di nuovo mordente, quasi come se l'autrice non "volesse" finire di scrivere e allora si inventa l'acqua per allungare il brodo e quattro foglioline di prezzemolo per insaporirlo, ma sa sempre di brodo allungato...

Comunque, in fin dei conti, mi è piaciuto, è stata una lettura piacevolissima come difficilmente mi succede ultimamente.

16/10/09

Una pausa risolutiva

Quando ad agosto mio marito mi aveva annunciato il nostro viaggio a Londra ai primi di ottobre, ho subito pensato a Matilde e alla sua prolungata assenza da scuola.
E' chiaro che non ero certo preoccupata per i compiti o per il programma non svolto... piuttosto temevo che la settimana di "vacanza" le facesse perdere un'abitudine che all'epoca stimavo come già acquisita, e che il rientro avrebbe comportato problemi.
Poi, invece, è andata come è andata... l'abitudine non è stata acquisita e fino al giorno prima di partire i saluti all'asilo erano annaffiati di lacrime.

Poi siamo partiti.
Alla vigilia del rientro, la streghetta, diceva alla nostra padrona di casa che voleva restare lì con lei e non voleva tornare a casa. Si è convinta a partire solo perché B le ha detto che comunque, anche se fosse rimasta a Londra, lei doveva andare al lavoro quindi l'avrebbe portata in un asilo inglese.
Poi siamo tornati.

Già mercoledì mattina Matilde è andata a scuola.
Come al solito, durante la colazione è iniziata la tiritera: "Io non ci voglio andare a scuola".
Io stavo ancora male, ero molto sorda e molto stanca, poco paziente e per nulla tollerante. L'ho serenamente portata a scuola e l'ho salutata in fretta con un "Ciao amore, racconta alla maestra che ti sei seduta nell'autobus a due piani!" e via! Zut!
Il segreto è la rapidità.
Anche ieri, durante la colazione, la stessa solfa "Io non ci voglio andare a scuola", ma ad ogni battuta io le rispondevo "Ma va là" ed è diventata una specie di canzoncina, un duetto canoro.
Arrivati a scuola l'ho salutata, lei mi ha guardato aprendo la bocca come a voler dire qualcosa ma io gliel'ho impedito con un "Non cominciare."
Anche stamattina, stessa storia, stesso duetto, stesso sguardo appena arrivati ed io "Non dire sciocchezze".

Insomma, sta di fatto che non piange più. Il duetto romantico orami credo che ce lo trascineremo fino all'università, come rituale di pre-saluto, e in fin dei conti, forse, quella pausa dalla scuola ci voleva proprio.

Meglio così.

Uhmmm...

Ieri pomeriggio sono andata al negozietto a ritirare tutte le mie cosucce... però era chiuso. Chiuso senza un cartello, senza una spiegazione.

Saranno forse scappati alle Maldive portandosi dietro il malloppo?!

Il profumo delle arance

Stanotte ha piovuto. Come molto spesso capita, ultimamente.
Stamattina, camminando lungo il corso principale, l'aria era intrisa di un profumo agrumato e invernale. Dapprima pensavo che si trattasse della merce esposta da un fruttivendolo, ma il profumo era molto lieve eppure costante e persistente, e ci ha accompagnato per molta strada.

Poi mi è caduta tra i capelli una goccia d'acqua. Ho alzato lo sguardo ed ho capito.
Gli aranci, gli alberi di arance amare che decorano i marciapiedi del corso erano stati lavati e tirati a lucido dalla pioggia notturna, e le loro foglie emanavano quel profumo di arance che mi ha fatto pensare all'inverno, al Natale, ai pomeriggi piovosi, al pleid sulle gambe e alla cioccolata calda.

Non vedo l'ora.

15/10/09

Partiti gli abbinamenti per lo scambio "Amarcord"!

Mi confermate di aver ricevuto l'indirizzo del vostro destinatario segretissimo?? :-D

Troppo bello per essere vero...

Driiiiiiiin driiiiiiiiiin....
"Pronto? Ah, si! Ciao!.................. ah........................ capisco....... si....... va bene................ d'accordo.............. ci vediamo più tardi allora............. va bene, ciao."
Click.
Sgrunt!

Mi hanno chiamato dal negozietto dove espongo le mie creazioncine... devo andare a ripredermi tutta la roba perché hanno deciso di lasciare perdere visto che a quanto pare l'attività non va avanti.

Va bene. Capisco. Comprendo.
Hanno sostenuto delle spese che non hanno ancora riscattato, ma è anche vero che hanno aperto a luglio, quando la gente scappa al mare e stanno chiudendo a metà ottobre quando la gente aspetta ancora 10 giorni prima di saccheggiare i negozi per i regalini di natale... Insomma, a me non importa granché, non ci ho mai riposto grandi speranze proprio perché le due titolari non mi hanno dato l'impressione di professionalità imprenditoriale, ma... e che cavolo! Ma almeno aspetta fino a natale!

Ehm...
Chi vuole uno stock di 8 topolini, 4 tazzine, uno svuotatasche, un guantone da teglia, 3 bavaglini, 11 sacchettini profuma cassetti, 2 alberi di natale tintinnanti e 3 coppie di presine natalizie?

Ho tutto!

Anche l'ultimo indirizzo mi è giunto! Avrete a breve il vostro messaggio privato con l'abbinamento segreterrimo per lo scambio "Amarcord"!

Strani modi di dire

"Mammina, cosa stai facendo?"
"Sto pulendo il pesce..."
"Lo stai pulendo??? E di che cosa era sporco?!?!"

67,3

E' il mio peso di stamattina. Ci pesavo a 14 anni.
In poco più di un anno ho perso 10 chili abbondanti senza fare nulla.

Ho una malattia che mi ucciderà, me lo sento.

Il viaggio a Londra

Mi rendo conto che lo aspettate da tempo, quindi eccomi qui a raccontarvi di come è andata.

Il viaggio.
Il viaggio è stato ottimo, sia all'andata che al ritorno, nonostante giungessero notizie preoccupanti da Palermo, di nuovo sotto il temporale fino alla notte prima del nostro rientro.
Matilde è stata tutto sommato tranquilla, nonostante le 3 ore di volo. Ci siamo armati di libro e colori e così ha ingannato il tempo.

Il clima.
Mi sono chiesta spesso il perché - visto che sono notoriamente freddolosa - mi ostini a viaggiare in direzione nord. L'autunno di Londra è più o meno come gennaio a Palermo. Uscivamo di casa la mattina nemmeno tanto presto, verso le 10 - 10,30 e c'erano sempre circa 8-9 gradi, che diventavano anche 12-13 dopo mezzogiorno, per scendere a 3-4 la sera. Quando ho preparato le valigie, ho messo dentro i nostri giubbottoni invernali pesanti e imbottiti, mentre mio marito - beffardo - si è portato solo il giacchino jeans... RIcordo chiaramente l'esitazione che ho avuto davanti alla sciarpa, al cappellino e ai guanti, ma poi mi son detta che forse stavo esagerando. Ebbene, in più di un'occasione, in quei 5 giorni di permanenza a Londra, ho rimpianto di non averli portati. Venerdì - poi - abbiamo preso in pieno un acquazzone infinito proprio mentre ci trovavamo nel bel mezzo del nulla al St. James Park, in direzione di Buckingham Palace... io mi sono bagnata fin dentro le mutande, senza esagerazione: il cappuccio del mio giubbotto è separato dalla giacca ed è attaccato solo con dei bottoni. Incredibilmente la pioggia mi si è infilata all'attaccatura dei bottoni e mi ha inzuppato anche il maglioncino... ovviamente è colata giù lungo il giubbotto ed ha bagnato anche i miei pantaloni e logicamente mi ha anche alluvionato la borsa che conteneva documenti, cartoline, guida turistica, mappe ecc. Per fortuna avevamo la cappottina impermeabile per il passeggino di Matilde, per cui almeno lei è rimasta asciutta: claustrofobica ma asciutta.
Fortunatamente gli altri giorni non abbiamo più preso pioggia, ma solo freddo.

La salute.
Inutile dire che io mi sono praticamente ammazzata. Dopo il diluvio mi è venuto un raffreddorone che ha consumato tutte le scorte di fazzoletti che mi ero portata. Il giorno del mio compleanno mi sentivo anche la febbre ma mi sono limitata ad una compressa di paracetamolo, giusto per stare su.... che cavolo! Mica ero andata a Londra per starmi chiusa in casa! Insomma, in qualche modo (sicuramente la pluriennale pratica di "mamma" che non ha diritto di ammalarsi mi è servita molto) sono stata in piedi e in giro, nonostante il raffreddore, il mal di testa, la stanchezza e l'innegabile bisogno di stare coricata a letto. Alla fine sono sopravvissuta. Per condire il tutto, probabilmente a causa del fisico già debilitato, lunedì mi è rispuntato l'herpes, ma fortunatamente avevo portato la cremina quindi ho potuto agire tempestivamente. La ciliegina sulla torta è stato, però, l'atterraggio a Palermo, martedì mattina... Non viaggiate mai in aereo quando siete raffreddati, mai! Appena abbiamo iniziato a scendere ho cominciato a sentire fitte dolorose alle orecchie e così fino a quando non abbiamo toccato terra, poi è rimasto l'indolenzimento solo da una parte, ma in compenso mi si sono otturate completamente e sono rimasta sorda tutto il giorno. Oggi stavo meglio, non ho avuto più dolore e il lato sinistro è più libero mentre dal destro sono ancora mezza sorda... E vabbè... pazienza...

L'inglese.
Come tutti sanno, I don't speak english. O meglio... io non ho mai studiato l'inglese (tranne un corso di due mesi fatto una decina d'anni fa) e quello che so l'ho imparato da sola, grazie molto anche al computer e a internet... motivo per cui non lo parlo assolutamente, ma se lo leggo sono in grado di capire il senso di quel che c'è scritto, ho una pronuncia orribile e una scarsa capacità di comprensione all'ascolto. Però mi arrangio, riesco a farmi capire il più delle volte... Forse perché non ho una "gabbia" di regole grammaticali da rispettare.... parlo per "termini", mi esprimo a gesti, ma alla fine mi faccio capire ed è questo ciò che conta.
Gli amici che ci ospitavano sono entrambi italiani, quindi parlavamo italiano... devo ammettere che dopo tre giorni cominciavo già a comprendere i loro discorsi in inglese mentre non riuscivo a cogliere i discorsi degli inglesi. Poi ho capito il perché... Perché noi italiani siamo più espressivi degli inglesi. Quando guardavo la mia amica B che parlava ne coglievo le espressioni del viso, il tono della voce, i gesti... e da lì riuscivo a ricostruire il senso del discorso. Gli inglesi, invece, ti parlano stando seri, guardandoti negli occhi e tenendo le braccia lungo i fianchi: insomma o capisci ciò che dicono oppure non lo intuirai mai...

Londra.
Londra è davvero una grande metropoli. Immensa e piena. Ho scarpinato per chilometri e chilometri, arrancando dietro al passeggino e col fazzoletto sempre in mano. Non ho colto la topografia della città e non sono mai stata in grado di capire dove fosse il nord e dove il sud, non capivo in che direzione ci muovevamo ma l'importante era sapere a quale fermata della metropolitana scendere, e il numero di bus da prendere. La stanchezza, la malattia e la bambina ci hanno impedito di visitare approfonditamente qualcosa. Siamo passati sempre e solo davanti e fuori da ogni monumeto, chiesa, museo ecc... La nostra tappa fissa quotidiana era il parco giochi esattamente sotto il London Eye... anzi.... per tutte le mamme di passaggio qui: prendete nota di questo parco giochi perché è stato l'unico che abbiamo trovato. Dice che a causa di "loschi figuri" che si appostavano ai giardinetti ad osservare i bambini hanno deciso di togliere tutte le giostrine dai parchi, tranne che in quelli rionali dove si conoscono tutti ma chiaramente sono ben lontani dal circuito turistico... Ebbene, ricordatevi che sotto la ruota panoramica c'è un piccolo parco giochi con qualche altalena, uno scivolo, due travi per camminare in equilibrio e un ponte tibetano.
Forse ci tornerò a Londra, per visitarla meglio, ma lo farò sicuramente a giugno-luglio!

Il cibo.
La cucina inglese, praticamente, non esiste. Fanno il fish&cips che non è altro che filetto di simil merluzzo, impanato e fritto, con contorno di patattine fritte... insomma, roba che si fa ovunque... il pudding altro non è che un budino... certo fanno le jacket poteto e forse quelle sono un po' più tipiche e caratteristiche, ma per il resto è una cucina anonima. Abbiamo mangiato cinese, giapponese, thailandese, messicano e alla fine persino la pizza... i ristoranti sono per un terzo italiani, per un terzo orientali e il restante terzo sono catane di distribuzione di panini, tramezzini e bibite imbottigliate... L'unico pub inglese dove siamo entrati era vietato ai minori quindi non potevamo stare con Matilde e ce ne siamo andati altrove...

Il bottino.
Non vi aspetterete che sia tornata con le mani vuote solo per l'ostacolo della lingua e un marito-interprete che non conosce i termini tecnici del cucito e del ricamo, vero?
Non è stato facile, ma sono riuscita a scovare un superstore che si chiama "sewing & craft" dove mi sono aggirata per un'ora. Poi abbiamo scovato il reparto haberdashery di John Lewis (che sarebbe una specie di Rinascente) e lì ho fatto altre spesucce, anche se molto poco rispetto a quanto avrei voluto... Sostanzialmente, comunque, c'è molta abbondanza e varietà di tessuti... per il ricamo non ho trovato quasi nulla (a parte le matassine DMC a ben 1,85 sterline ciascuna: quasi 2 euro... da pazzi!!!), nemmeno le riviste che tanto avete desiderato... I'm sorry...! Ho comprato due tagli di cotone a fiori, quattro fat quarter di cotonine americane (che mi sono costate meno della metà di quanto costano a Palermo!), due passamanerie carine e basta... In sostanza ho comprato solo quelle cose che economicamente erano convenienti rispetto a qui...
Mi ha fatto ridere un cartello, nel reparto bottoni, che mostrava millemila tipi di bottoni variopinti e di tutte le forme più assurde, etichettati come bottoni "made in Italy", ma io sono sicura che da queste parti bottoni come quelli non se ne trovano...

In definitiva, è stata una bella avventura, anche se la prossima volta che decidiamo di partire ad ottobre accetterò solo mete tropicali!! :-D

Aspetto ancora un indirizzo!

Abbiate pazienza, aspetto ancora un indirizzo per completare gli abbinamenti dello scambio! Al più presto avrete mie notizie! :-D

14/10/09

Chiuse le iscrizioni per lo scambio "Amarcord"!

Orbene, dopo tremila lavatrici, mi appresto a fare gli abbinamenti segretissimi per questo scambio di lettere.

Vi ricordo che l'unico impegno è quello di scrivere una lettera al destinatario che vi assegnerò entro il prossimo 21 novembre. Ovviamente dovrete mantenere l'assoluto segreto sul vostro destinatario!!


13/10/09

I'm back!

Sono tornataaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!

Ringrazio tutti per gli auguri di compleanno, e specialmente Moonsweet per avermi degnamente sostituito su questi schermi!

Mi siete mancati taaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaanto!!! :-D

Ci aggiorniamo prestissimo!

11/10/09

Il compleanno

Oggi la sig.ra Van Pelt compie XX anni (e non sono numeri romani ma 2 x per la privacy :p). Anche se è fuori e non può leggere i vostri auguri, lasciate un commento così al suo ritorno saprà che l'avete pensata :D

10/10/09

Le cronache di Lucy: la principessa Matilde

Per prima cosa mi scuso per l'assenza e la mancanza di aggiornamento, ma vari impegni mi han tenuta lontana dal pc.

La famiglia Van Pelt è giunta a destinazione ed ha cominciato ad esplorare il mondo che li circonda! E si sono imbattutti in una bellissima principessa, il cui nome hanno scoperto essere Matilde. Come tutte le principesse che si rispettino, anche la principessa Matilde vive in un bellissimo castello ed abbiamo delle foto per dimostrarlo!!!!

Ecco qui l'ingresso del suo castello: un ponte sul fossato!



Ed ecco la torre più alta del suo castello, dalla quale si riesce a scorgere fino ai confini del suo regno.
Le cronache di Lucy: la principessa Matilde
Questa, invece, è l'umile residenza estiva della principessa.



Osservando con attenzione nei favolosi giardini di questa tenuta, si potranno scorgere animali fiabeschi e fantastici, affiancati da piccoli roditori che, noi comuni mortali, chiamiamo scoiattoli.



Inoltre fonti attentibili ci informano che la Sig.ra Van Pelt è in cerca di mercerie.... cosa dovrà acquistare? Cosa vorrà creare?

La risposta a queste ed a tutte le altre domade saranno svelate nel corso del prossimo episodio!!

Buon sabato!


08/10/09

Le cronache di Lucy: la bambina, l'aereoporto e lo zaino

Chi legge questo blog saprà che la famiglia Van Pelt al completo ha lasciato l'Italia per volare nientepopòdimenoche a Londra.
Chi legge questo blog saprà anche che io sono la la Van Pelt sostituta quando la Van Pelt originale se la spassa in giro per il mondo. Quindi eccomi di nuovo qui per farvi la cronistoria di un viaggio!

La famiglia Van Pelt, dopo una levataccia, si è recata in aereoporto e, circa 30 minuti fa, ha preso un volo diretto a Londra. L'atterraggio è previsto per 14, ora italiana!

All'aereoporto l'attesa è stata lunga ma, per fortuna, Matilde sapeva come impegnare il tempo: con il suo nuovo zaino-trolley! In questo modo anche lei aveva la sua valigia da trascinare per tutto l'aereoporto!

Ecco una foto delle telecamere di sorveglianza




Non è fantastica???
Appena ho altre news vi aggiorno :)

07/10/09

La decisione più stupida

Decidi di tagliarti i capelli. Vorresti - in realtà - lasciarli crescere, ma hanno bisogno di una "forma" in cui crescere. Devi decisamente accorciarli davanti, magari sfumando ai lati. In ogni caso il tuo parrucchiere di fiducia saprà come consigliarti.
Ci vuoi andare giovedì.
Niente da fare, devi andare a pagare la bolletta dell'acqua alla posta e a spedire un paio di cose.
Ti piacerebbe andarci venerdì, ma passi tutta la mattina nel panico e nell'indecisione se fare il test di gravidanza o meno.
Il sabato è escluso, la tua religione ti vieta categoricamente di entrare in una parrucchieria di sabato.
Lunedì è - istituzionalmente - il giorno di riposo dei parrucchieri.
Martedì devi andare a cambiare la tuta di tua figlia, che le sta troppo larga, devi andare a fare un minimo di spesa, ritirare una raccomandata della quale hai trovato l'avviso.
Non vorrai mica rischiare di far tardi per prendere la bambina a scuola?!

Resta solo un giorno, perché giovedì mattina parti, all'alba.
Mercoledì, però, tua figlia ha la febbre alta, la tosse mostruosa e la "cozzite" acuta. Vai a comprarle un nuovo paio di jeans, ti compri 6 mutande nuove, quindi compri cibarie e bevande da portare in dono agli amici che vi ospitano, prepari con cura i bagagli e cerchi di lasciare la casa il più pulita possibile, soprattutto la cucina.

Arrivi alla sera del mercoledì e ti guardi allo specchio. Una settimana fa avevi deciso di aggiustarti i capelli prima di partire e - per un motivo o per un altro - arrivi alla sera prima senza aver avuto lo spazio per farlo.

La decisione più stupida che puoi prendere, adesso, è quella di darti da fare con le forbici da sola.

Ecco.
Appunto.

Per fortuna puoi camuffare il tutto indossando un cerchietto.

E te pareva...

Ieri mattina, al ritorno da scuola, Matilde aveva gli occhioni lucidi, la voce rauca, il naso colante e un pallore poco rassicurante. Arriviamo a casa, termometro, 38,5°.

Ma perché i malanni arrivano sempre di venerdì sera o alla vigilia di una partenza?!

Per la mia esperienza, è solo un raffreddorone condito da laringe infiammata (ha la voce di una fumatrice accanita!), le tensille sono mostruose, ma lei le ha sempre avute così, da quando le sono spuntate. Per il resto, una temperatura che non supera i 38,5 in genere non indica robaccia batterica e infatti la gola è infiammata ma "pulita".
Però.... che scocciatura!
Nel pomeriggio la porto dal Dottor Adolf, soprattutto in vista della partenza, anche se sono sicura che mi dirà le stesse cose che penso io: lavaggi nasali a gogò e inspirare il vapore di acqua e bicarbonato. Poi tante coccole e tanta pazienza...

Ma perché non mi ammalo io al posto suo??

06/10/09

Spero

Per ora sono ferma. Ferma-fermissima, in ogni cosa. I miliardi di cose da fare, progetti da ultimare, progetti da iniziare, progetti da progettare, tutto viene spostato a "quando torniamo da Londra".

Vi ricordo che partirò giovedì mattina e tornerò martedì carica di souvenir da Hogwart, da Cross Stitch World e da un negozione di leccornie che ci hanno indicato a Piccadilly Circus.

Spero che il volo vada bene (3 ore di viaggio! TRE! Mi viene l'attacco di panico già adesso che sono ancora a casa!!!), che la permanenza sia piacevole e che il clima sia benevolo con noi.
Spero che Matilde non faccia le bizze per le sballate abitudini alimentari e sonnifere. Spero che le persone che ci ospitano siano tolleranti con noi, specialmente il marito inglese nei confronti della mia pronuncia. E insomma...
Spero.

Spero che, tornando, troverò altre 15 nuove adesioni allo Scambio Amarcord, duemila avvisi di raccomandate di buste per il mio compleanno (hihihihih), il recipiente dell'acqua pieno, i muri del terrazzo asciutti e un risultato del mio dosaggio del b-HCG nel sangue che decida da solo cosa è meglio per me e la mia famiglia.

05/10/09

Dialogo delle 7.50

"Mamma io non voglio andare a scuola!"
"Ma come?! Ma se ti diverti così tanto!"
"No... io non mi diverto..."
"Ma si che ti diverti, lo sai... Hai pure imparato la canzoncina dell'autunno!"
"Si... però io ieri piangevo perché tu non c'eri...!"
"Lo sai che a scuola le mamme non possono restare: lì potete rimanere in classe solo tu, i tuoi compagni e la maestra"
"Lo so, però non è giusto!"
"La vita è piena di cose ingiuste... Andiamo."
"Va bene.... però io devo piangere un poco, ma solo all'inizio e poi smetto"
"Sarebbe meglio che non piangessi del tutto, ma va bene anche così, basta che poi smetti...."
"Si... poi quando cominciamo a colorare io smetto..."
"Va bene.... ma quanto durerà questa storia? Così, per curiosità..."
"Tu quando puoi restare a scuola con me?"
"Mai"
"Allora fino a mai"

Basta saperlo.

04/10/09

La tripla vita di Michele Sparacino

Un libriccino che mi aveva regalato mio marito, un paio di mesi fa... Un nuovo romanzuncolo di Camilleri, edito da Rizzoli.

In pratica è un racconto. L'intervista all'autore, che segue il racconto, è ben più lunga del racconto stesso.
La storia è di chiaro stampo pirandelliano, ma è carina, nonostante l'argomento "tragico".

Si legge in una ventina di minuti e lascia addosso la sensazione di aver messo al posto giusto l'ultimo pezzo di puzzle, visto che fornisce una "soluzione" - fantasiosa ma verosimile - ad uno degli interrogativi che ognuno di noi si è certamente posto almeno una volta nella vita, in quinta elementare. ;-)

03/10/09

Quando fai "il" test

Quando ti senti tremare le gambe e la voce al solo pronunciare la frase "Vorrei un test di gravidanza" davanti al farmacista, dovresti cominciare a riconsiderare la tua scelta.
Quando te ne torni a casa, metti la scatolina nell'armadietto del bagno e speri che la terra ti si apra sotto i piedi e ti inghiotta prima che tu possa fare il test, dovresti prendere in considerazione l'ipotesi di ritornare sui tuoi passi.
Quando mandi un sms allarmistico a tuo marito per il solo gusto di metterlo in agitazione, perché tutto ciò che stai vivendo è almeno per metà colpa sua, dovresti interrogarti su ciò che vuoi veramente e se quello è davvero il momento giusto per cercare di ottenerlo.
Quando fai il test e sei talmente nel pallone che lo leggi sottosopra e vedi colorarsi quella che, in realtà, è la finestrella di controllo e ti viene subito da piangere e urlare, dovresti valutare seriamente l'ipotesi di ritornare ai cari vecchi contraccettivi.
Quando ti accorgi dell'errore e ti scopri a pregare mentre osservi la finestrella del risultato, dovresti decisamente ritornare ai cari vecchi contraccettivi.

Quando vedi che la finestrella del test non reagisce e capisci che il risultato è negativo e ti senti più leggera e quasi ti verrebbe da piangere di gioia, dovresti rivedere tutto nella tua vita, ogni tua singola scelta.

Quando l'indomani mattina ti affacci al balcone, al quarto giorno di ritardo, e pensi che, in realtà, sei stata sciocca ad essere così spaventata, che a prescindere da tutto il resto tu un altro bambino lo vuoi per almeno 15 motivi validi, non ultimo quello del forte desiderio che ti viene a riguardare le vecchie foto o ad incontrare donne incinte per strada, che quello che ti spaventa è solo il pensiero del cambiamento, misto ad un brutto ricordo del parto, che quando stai distesa ti accarezzi la pancia con malinconia, ripensando ai piedini che scalciavano e che chiami ancora "contrazioni" i dolori mestruali, allora forse hai proprio fatto bene a chiamare il tuo blog "Psychiatrich help" e a mettergli quel sottotitolo.

02/10/09

Piove

Mi sa che per andare a prendere la bambina a scuola dovrò armarmi di canotto.

01/10/09

Alla ricerca della pazienza perduta

"Mamma, ho fame..."
"Lo so... aspetta un attimo, il tempo che si cuoce la pasta..."
...
"Mammina, ho fame!"
"L'ho capito, ma che ci posso fare le pasta non è ancora cotta?!"
...
"Mamma! Ho FA-ME!"
"LO SO! Ti ho chiesto un attimo di pazienza! Ma non ce l'hai un attimo di pazienza?!?!"
"Si che ce l'ho.... ma non mi ricordo dove l'ho messo...!"


Il TOTOEDITORE: finito il secondo periodo

Ebbene, avevano scelto l'opzione 2 (che prevedeva che avrei ricevuto una risposta dall'editore Fazi tra il 1° luglio e il 30 settembre 2009) Ornella Patata, Yersinia, Apemaya e Alerina.............................

Inserisco i nomi nel programmino "The Hat".......................


And the winner is..............................................

L'Apemayaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!

Presto manderò un piccolo pensierino, piccino picciò!