29/12/07

Verità di bilancio

Inevitabilmente, l'avvicinarsi del capodanno porta al bilancio - quanto meno! - dell'anno appena trascorso. Nei casi peggiori, ci si lascia prendere la mano e si finisce col fare il bilancio di un periodo di tempo più lungo...

In questo terz'ultimo giorno del 2007, voglio guardarmi indietro.
Mi viene da piangere.
Provo a guardare avanti.
Mi viene da suicidarmi.

E vabbè...

Tirando un po' le somme, credo che la vera novità di questo anno sia stato il termine dell'allattamento al seno (nel maggio scorso) e l'inizio della pillola anticoncezionale (da luglio).
Giusto il tempo di apprezzare queste due novità che la dicono lunga sulla qualità della mia vita, sugli aspetti sorprendenti, entusiasmanti e avvincenti delle mie giornate, che mi rendo conto che la interromperò. Finisco questa scatola e basta.
E' tempo di bilanci, l'ho detto, e considerando il rapporto rischi/benefici, alla fine non ne vale la pena. Mio marito ed io non siamo certo più quei mandrilloni di un tempo, quando ci appartavamo in ogni anfratto, ci ritagliavamo i fine settimana, ci avvinghiavamo nelle case materne, con l'orecchio teso all'ascensore ed i vestiti lì a portata di mano, pronti a salvare la faccia e fingere che "non è come sembra".
Di certo la pillola è stata l'ideale quando eravamo fidanzati, ormai non vale più la pena di rischiare così tanto in salute.

E paradossalmente, questa potrebbe essere la novità entusiasmante del prossimo 2008. E allora mi viene sempre di più da piangere.

Ma ritorniamo ai bilanci. Perché è facile lamentarsi del proprio presente, ma chissà perché nessuno dice mai "quale" vorrebbe che fosse il suo presente.

Il mio presente utopico.
Non riesco a pensare a nulla che cambierei del mio presente. Mia figlia è l'avvenimento più forte che ci sia mai stato in tutta la mia vita. E' la principale fonte dei miei guai, fisici e mentali, dei miei malumori, della mia stanchezza, della mia frustrazione, dei miei momenti di sconforto. Ma non rinuncerei ad un solo istante della sua vita.
Il lavoro. Beh, ho deciso di metterci una croce sopra quando ho "stabilizzato" la mia relazione col mio attuale marito. Gli ho detto "So che sei intelligente e capirai quello che sto per dirti, ma mi fai venire voglia di fare la casalinga"
E così è stato.
Sognavo lo spettacolo, studiavo per lo spettacolo. Mi sarei fatta cementare i piedi dentro un teatro.
Ma non è un mestiere per chi ha bisogno di un lavoro. Anche solo per lo studio (comprendendo la riduzione per studenti) spendevo comunque una cifra in biglietti di teatro. E troppo spesso mi dovevo limitare ad ascoltarmi i cd dell'istituto universitario, e fotocopiarmi le partiture, e guardarmi le opere in dvd. Mi si sarebbe richiesto un impegno economico che avrebbe reso ridicoli i salti mortali che stavamo facendo per il mutuo della casa. E così ho lasciato perdere. Ma non rimpiango la scelta che ho fatto, anzi! Guardando la mia casa, il mio matrimonio, mia figlia... non posso far altro che ringraziare di aver avuto una simile fortuna.
Ma ogni tanto non posso fare a meno di pensarci.... a come sarebbe stato.... a cosa sarei stata... e in periodi di bilanci mi capita spesso.
Però ho inseguito a lungo mio marito, prima di "acciuffarlo" definitivamente, e quando l'ho preso non ho lasciato che mi sfuggisse di nuovo.

Mi fai venir voglia di di fare la casalinga.

Credo che non avrei mai saputo esprimere il mio amore meglio di così.
Talvolta mi chiedo se lui se ne sia mai reso conto.

Ma tant'è. Anno nuovo, vita nuova. Facciamo un respiro profondo e speriamo bene.

Saturazione

Guai a chi mi parla di torte al cioccolato! Ho appena finito l'ultimo pezzo di quella per celiaci rimasta dalla festa di compleanno di mia figlia. Basta.

Burp!

Finalmente abbiamo finito tutti gli avanzi del pranzo di Natale.
Ma oggi che giorno è? COOOOOOOOOOOOOOOOOOOOSA??? Già solo dopodomani si tornerà a mangiare???

...sigh...

24/12/07

Due anni

Due anni son tanti, se ci si pensa bene. Ma sono davvero pochissimi, se si fa una più attenta riflessione.
Hai solo due anni ma riesci a tenere completamente in mano tutta una famiglia. Hai solo due anni e già parli, fai frasi complesse, esprimi concetti complicatissimi, complementi di luogo e di tempo (anche se approssimativi) avverbi, complementi di termine e di specificazione. Distingui perfettamente "te stessa" dagli altri e usi con sicurezza "io" e "me". Esprimi opinioni e giudizi, fai complimenti agli altri ("Mamma ma come sei elegante con questa maglietta coi fiorellini!!").
Riconosci le vecchie canzoni, come "Volevo un gatto nero", "Quarantaquattro gatti", "Il pulcino ballerino" già dal primo accordo... roba che sarebbe da mandarti a Sarabanda.
Sai a memoria alcune poesie, molti libri di Giulio Coniglio, e tutti gli script dei cartoons dei Peanuts. Quando balli fai "Come Piperita Patty con Charlie Brown, nella puntata di capodanno".

Hai due anni, figlioletta mia.
E due anni fa, esattamente a quest'ora, io pregavo per te e perché stessi bene. Per ché eri nata da solo 4 ore ma avevi già scopetrto sulla tua pelle che la vita non è affatto facile, che il mondo liquido e caldo della pancia della mamma non sarebbe tornato mai più, e che fuori da lì la vita era difficile e complicata, e l'aria bruciava dentro i polmoni.
Io pregavo, perché sebbene mi avessero detto che andava tutto bene, non riuscivo a crederci in pieno. Non ti avevo nemmeno ancora vista, se non un attimo, di sfuggita, in sala parto, prima che ti portassero in neonatologia.
E questi, figlia mia, sono momenti e pensieri che mi segnano ancora l'esistenza. Un trauma che non supererò mai. Mai dimenticherò la faccia dell'ostetrica, mentre cercava di ricucirmi i pezzi, che chiede alla pediatra "C'è qualche problema?".
Poi è come se si fosse fatto il silenzio, dentro e fuori di me. Chiedevo che problema ci fosse e nessuno mi dava retta. L'ostetrica non si raccapezzava coi punti e ha dovuto chiamare il ginecologo, ed io ancora che chiedevo "Ma cos'è successo alla bambina? C'è qualche problema?" e niente, tutti lì a ravanarmi tra le gambe, per una complicazione di cui a me non importava nulla. Non riuscivano a suturarmi, ma io pensavo che volevo solo sapere che tu stavi bene. E nessuno mi dava retta, e tuo padre era uscito insieme all'infermiera, seguendoti.

Ed è stato inutile che poi si siano prodigsati tutti a dire che andava tutto bene, che era stato un problemino da nulla, niente di grave, si risolverà da solo e così via...
Mi hanno rubato il tuo primo sguardo, e nessuno me lo restituirà mai.

Ti ho vista solo alle 6 del mattino, quando mi sono alzata e mi son fatta quei 20 metri che mi pesavano come 200 chilometri, per arrivare a neonatologia e poterti, almeno, vedere. Eri bellissima, e adesso lo sei ancora di più, ma la paura che ho avuto non la dimenticherò mai.

Adesso sei qui, bellissima, grande, intelligente e meravigliosa... forse un po' troppo birichina, ma senza dubbio stupenda. Adesso sei qui, a distanza di due anni, a dire che per oggi qualunque scritta è "Buon compleanno", e allora io sono qui a dirti che è davvero così, perché ogni parola, ogni lettera, ogni istante di questo post è per te.
Buon compleanno, bambina mia.

21/12/07

Il ricamo orfano

Doveva essere una copertina per un quadernetto, da regalare a mia madre.  Ma si è rovinata la tela (e non costringetemi a rinnovare il dolore raccontandovi *come*.... sigh.... sob.... sob..... sigh.....).
Sta di fatto che adesso è un quadratino di circa 7 X 12 cm, e non so che farne.

Suggerimenti?

19/12/07

Musica, maestro!

Stasera mio marito è alla cena natalizia coi colleghi... la bambina è molto raffreddata ed io sono rimasta a casa.
Sola.

Questa casa è davvero molto silenziosa dopo il calar delle tenebre. Viviamo in quartiere del centro storico, dove la bambina, per fortuna, abbassa l'età media degli abitanti, portandola a 68 anni.

La vita inizia il suo brulichio prima dell'alba, e non sempre siamo noi i primi a svegliarci qui intorno.... Verso le 5 e mezza passa il signore del latte fresco... o per meglio dire, esce di casa, col suo ape piaggio di duemila anni fa... probabilmente si arrampica in collina dove ha le bestie, le munge, per poi tornare in paese in mattinata.
Poi alle 7 suonano le prime campane della chiesa, e allora tutta la strada si sveglia, e le vecchiette escono fuori, come le lumachine dopo la pioggia, imbacuccate e raggrinzite, per rispondere alla chiamata delle campane ed iniziare per bene la giornata.
C'è la signora che ogni mattina, alle 7.40, passa sotto il nostro balcone con due sacchetti della spesa. Il giorno in cui non la vedrò passare mi piglierà un colpo.

E poi tutto il resto della città si riversa dalle mie parti, passano gli ambulanti, quelli del pesce, quelli della verdura, quelli che vendono pigiami, lenzuola, tovaglie, secchi, stracci e manici di scopa. Ed è tutto un grido, un chiacchiericcio, le mamme che portano i bambini al catechismo, le sartine che vanno nella merceria sotto casa, due vicini che si fermano a scambiare quattro parole, bambini che si rincorrono in bicicletta, e persino la banda del paese, che si esercita proprio nel salone parrocchiale della chiesa.

Ma la sera cala il silenzio.
C'è solo il ronzio della radiolina attraverso la quale sento mia figlia, ogni tanto, tossire, o lamentarsi, girarsi e rigirarsi... poco fa ce l'aveva con Sally, immagino fosse la sorellina di Charlie Brown...

Silenzio.

Vorrei accendere la tv, ma perché non provare a fare il bis di quella meravigliosa esperienza di qualche giorno fa?
Prendo in mano i miei ricami ancora incompleti, ma stavolta mi butto sul jazz.
Keith Jarret. The Koln concert.

Musica maestro.

Un giochino simpatico

L'indirizzo è questo http://0.xmau.com/
Vi si aprirà una pagina col numero 1. Ci cliccate sopra e comincia il gioco vero e proprio. Ogni numero, nel modo in cui appare nella pagina, vi da la "chiave" per trovare il modo in cui deve apparire il numero successivo. Questa "chiave" va scritta nella barra degli indirizzi, per arrivare direttamente alla pagina del numero successivo.
Bene, speravo di riuscire a spiegarlo chiaramente, invece mi sembra di averlo reso più complicato di quel che è...
Comunque, giocando sarà chiarissimo il meccanismo...

Io sono ferma al 14, ossia non ho trovato la chiave per passare al 15.... e voi? :-)

18/12/07

La paura pallida

E' stato un botto spaventoso. Ho guardato in faccia mia figlia e l'ho vista impallidire.
Le era caduto il coperchio della cassapanca sulla mano.
La prima cosa che ho pensato è stata: "Le è saltato il dito". Le ditina piccole e tenere, schiacciate dal coperchio pesantissimo di legno che cade proprio "sul taglio" delle pareti della cassapanca.

Ho aperto il coperchio, mentre la bambina aveva iniziato a piangere, e le dita erano ancora tutte lì. Allora ho pensato, vedendo il pollice rosso che cominciava a gonfiare "Se l'è rotto".

E di corsa in cucina, due rampe di scale fatte in tre salti con le urla della bambina nelle orecchie, esattamente come se fosse una sirena dell'ambulanza...

Ghiaccio.

Per fortuna teniamo sempre una ben nutrita scorta di ghiaccio, compreso l'anello che si raffredda per i dentini dei piccoli.... che sul pollice non faceva effetto, ma dato in bocca alla bambina le ha dato quantomeno conforto spirituale.

Il pollice tenuto "a panino" tra due blocchetti di ghiaccio. La bambina smette di piangere, e da un lato la cosa mi tranquillizza, ma dall'altro mi dico che il ghiaccio serve proprio a quello, a far cessare il dolore.

Nel frattempo penso a quanto possa essere pericolosa una frattura di un dito a quest'età... il pollice destro poi! E se l'articolazione restasse compromessa? E se dovessero operarla? E se non riuscisse mai più a muovere bene il ditino?

Ogni tanto controllo il gonfiore. L'arrossamento, ormai, sembra causato dal freddo, e il dito non mi sembra più gonfio. Controllo l'altro, quello illeso, e mi sembrano uguali. Quindi provo a toccarlo.
Le chiedo se le fa male e lei mi racconta di nuovo tutta la storia, che la cassapanca ha fatto BUM e la mano si è fatta male e la cassapanca non si tocca. Nel frattempo provo a muovere delicatamente il dito e lei non piange: non le fa male. Inoltre lo piega anche... ma non vuole che lo piego io, forse è ancora un po' indolensito... le do in mano un giochino e lei lo afferra subito, piegando il pollice  e giocando....

La stanchezze e la disperazione, le rinunce, la frustrazione, il sonno rubato, i pensieri canalizzati, il tempo libero scomparso, la vita lavorativa messa nel dimenticatoio, la vita privata che fa i salti mortali per sopravvivere.... ogni cosa perde il suo significato quando si ha paura per la salute del proprio figlio.

A distanza di un paio d'ore controllo con attenzione il dito: è normale. Non ha nemmeno un livido. E allora mi dico che è vero che i bambini hanno gli Angeli custodi.

14/12/07

Le gioie della maternità

Vorrei mettermi a letto e svegliarmi dopodomani.

13/12/07

La barcarola di Mendelssohn

Mi è venuta la nostalgia, quella vera. Per fortuna ho un cd-rom di backup del mio vecchio hard-disk, della mia vita precedente...
Incredibile, ripensando al modo con cui mi sono registrata... col vecchio portatile e il microfono.... da sola, tant'è che si sentono anche i miei passi, prima e dopo del pezzo. Certo la qualità non è un granché, e nemmeno l'esecuzione, a dire il vero...

Mi son sentita strana, stamattina, riascoltandomi a distanza di praticamente 10 anni o quasi (doveva essere il '99 ma non ne sono certa). Oggi la suonerei un po' più lenta, ad esempio, e instillandoci la maturità che ho acquisito in questo tempo.... niente tentativi azzardati di virtuosismo... accelerati e trattenuti...

Beh, a ripensarci mi sembra assurdo che sia trascorso così tanto tempo da allora...

Beh, che dire, godetevi l'ascolto.
Lucy che, per una volta, "soffia" il pianoforte a Schroeder per suonare lei.

Felix Mendelssohn-Bartholdy - "La barcarola" Op.30 n.6.
Al pianoforte, Lucy Van Pelt.







Notturno

E' stato sublime.
Ho recuperato un vecchio cd di Chopin dei miei tempi d'oro e l'ho messo nel lettore.
Se la bambina non avesse dormito, l'avrei sparato a tutto volume, invece ho dovuto "sussurrarlo", ma è stato magnifico lo stesso.
Luci basse e notturni. Qualche valzer, una mazurca e un paio di studi. Chopin.

Un pianoforte solo, che accarezza il silenzio della stanza.

Avrei pianto di felicità.

12/12/07

La recita di Natale

Stamattina mi ha telefonato mia cognata, invitandomi per la settimana prossima alla recita natalizia di sua figlia, nonché mia nipote.

Mi son venute in mente le mie vecchie recite delle scuole elementari, quando, chissà poi perché, la maestra mi metteva sempre nel coro, e non mi ha mai fatto fare alcuna parte importante.... ma neanche secondaria... Lì, insieme agli altri, a cantare "Astro del ciel".

Mio fratello, invece, quando lo mettevano nel coro, cantava con la mano davanti alla bocca, perché si vergognava di far vedere che cantava.... Sempre stato un tipo strano, lui.

Quello che se la passava meglio di tutti, invece, è stato il fratellino piccolino, al quale è stato dato addirittura il ruolo di San Giuseppe nella famosissima recita che inizia "Consolati, Maria, del tuo pellegrinare! Siam giunti! Ecco Betlemme ornata di trofei!"

E allora, in onore a tutte le recite scolastiche che affolleranno le palestre e le aule magne delle scuole nei prossimi giorni, appiccico qua sotto una tavola di Schulz tra le mie preferite.



Beh... se ho scelto Lucy come mia seconda identità, un motivo c'è... :-)

11/12/07

Croce e delizia

"Tu sei la disperazione della mia vita..."
"La gioia..."
"Sei la gioia e la disperazione della mia vita"
"Si...."
"Ma secondo te sei  più gioia o più disperazione...?"
"....gioia!"





Certo, dialoghi come questo potrebbero anche svolgersi un paio d'ore *dopo* le 6 del mattino, senza perdere nemmeno una briciola di tenerezza, ma forse è proprio questa sua *tenerezza* che rende sopportabile una giornata che inizia prima del sorgere del sole.

Detersivi per le mie mani

Le mie mani implorano pietà! Urlano straziate, piangono e si disperano.
Possono scrivere sulle etichette tutto ciò che vogliono: senza tensioattivi, con vitamina E, arricchito con amido più, aggiunta di crema idratante, latte burro e uova, ma i detersivi per i piatti mi scorticano la pelle delle mani. Tutti. Indistintamente. Quelli da 50 centesimi il bidoncino da 5 litri, fino a quelli da 3 euro il flacone da 250 ml.

Le mie mani piangono e mi chiedono una goccia di pappa reale, come fosse ossigeno in fondo all'oceano.

Vado.

09/12/07

Che la festa abbia inizio...

Per me, il *Natale* sono le luci gialle dell'albero che illuminano i rametti verdi. Esattamente quell'immagine.
E adoro le sere passate a guardare l'intermittenza delle luci, aspettando il giallo.




Forse perché l'albero di vent'anni fa, a casa dei miei, aveva prevalenza di luci gialle. E le lampadine erano enormi, in confronto a quelle che ci sono adesso, e avevano un nome ridicolo: piselline.
E bisognava fare attenzione, a non farle battere, perché si fulminavano e se si fulminava una sola, l'intero filo non si accendeva più. E la lucina dell'intermittenza era una lampadina bianca, col filamento di due metalli, che quando riscaldava da un lato staccava il contatto e apriva il circuito, e tutto il filo si spegneva... poi si raffreddava e il circuito si richiudeva, illuminandosi. E l'intermittenza era davvero random: poteva stare spenta anche due tre secondi, oppure solo pochi istanti.
Adesso ci pensano le centraline elettroniche a regolare l'intermittenza e il gioco di luci. E le lampadine non si fulminano mai.

Ho nostalgia del mio vecchio Natale, negli anni '80-'90. Ho nostalgia dei regali firmati "Naj Oleari", e dei giochi di società con cui passavo la serata, insieme ai miei fratelli e ai ragazzini che abitavano nel mio stesso palazzo.

Mi hanno rubato quella poesia, e non so a chi dar la colpa.

07/12/07

La tazzina passo a passo

Ieri, complice mio marito, ho fatto un'altra tazzina e, siccome ho trovato un modo per me migliore per mettere la fodera interna che non sia il cucirla a mano, mi son decisa a fare anche il "servizio fotografico".


Innanzi tutto preparo le stoffe da utilizzare



Poi ritaglio le tre parti della tazzina


Le cucio tra di loro


Quindi ritaglio "su misura" l'imbottitura. Quella che utilizzo io è sintetica e la vendono in merceria a fogli da 50X70 cm


Centrando bene la tazzina sull'imbottitura ripasso lungo le cuciture precedenti per fermare l'imbottitura alla stoffa


Quindi aggiungo il merletto



Poi preparo il manico, tagliando una striscia di tessuto e cucendolo in due. Con l'aiuto di una matita, lo rivolto e lo riempio di ovatta


Ritaglio dalla stoffa per la fodera le due metà, leggermente più piccole delle metà delle tazzine e le cucio alla cerniera, mantenendomi "bassa" (ossia verso il bordo della fettuccia) e soprattutto sul dritto, in modo che, una volta finita, guardando l'interno la fodera risulti cucita "sotto" la fettuccia



Quindi cucio le mezze tazzine sulla cerniera


Questo è "il fuori" della tazza



e questo è il "dentro"


Adesso viene il bello: cucio le due metà della fodera *solo sui lati*, lasciando il fondo scucito


E soprattutto ricordandomi di aprire la cerniera (non sempre me lo ricordo...) in modo che alla fine risulti così. Imbastisco il manico su una delle due metà della tazzina. Bisogna ricordarsi di lasciare il manico verso l'interno della superficie (così com'è nella foto). Diverse volte mi è toccato scucire perché l'avevo messo al contrario!


Quindi si passa a cucire le due metà della tazzina (facendo attenzione al manico!!)


Et voilà, attraverso il fondo aperto della fodera e la cerniera aperta è possibile rivoltare il tutto


Quindi adesso tocca alla fodera. Ripiego i bordi verso l'interno


e li cucio, mantenendomi più esterna possibile


Ed ecco l'interno. Certo la cucitura è un po' più evidente, ma per quel che riguarda me e la mia manualità, è molto più facile che applicare la fodera dopo, a mano. Alcuni piccoli aggiustamenti a mano poi li faccio, ma nulla in confronto...


Ed ecco la nostra tazzina!

Al contrario del tutorial di pezzedimondo, ho impiegato mooooooooooooooolto più tempo a fare la tazzina che a scrivere questo post! :-) perché per trovare il modo "ideale" per applicare la fodera, l'ho dovuta fare e disfare tre volte.
Il più contento è stato mio marito :-P

05/12/07

Ho ricevuto il primo regalo di Natale

Mi sono iscritta ad uno scambio di regalini sul blog di Mary ed oggi ho ricevuto quello mio da parte di Marcy
Nel complesso: un sacchettino ricamato e confezionato da lei, due matassine di moulinè, dei bottoncini decorativi (fatti a mano da lei!!!) che raffigurano i Peanuts e un kit per un segnalibro.

Ecco il sacchettino:
Ed ecco i bottoncini:
Giuro che quando li ho visti ho avuto un sobbalzo! Mi sono davvero emozionata! Mi aveva detto che era capace di fare i bottoncini a mano (per me è magia), ma non credevo che avrebbe scelto questo soggetto! Insomma ero davvero emozionata e un po' commossa!

E' stato bellissimo! Marcy è, per me, una perfetta sconosciuta, ma ha dato l'impressione di conoscermi da sempre.... non so come spiegarlo... ma fa un certo effetto ricevere da una sconosciuta un regalo così carino, simpatico e col cuore e che, soprattutto, va a toccare così bene certe corde del mio animo!
La ringrazio ancora, pubblicamente, per il persiero, per i regalini, per la sopresa.... ma soprattutto per l'emozione che mi ha fatto provare!

Mia figlia mi fa paura

Mentre mangia la pasta (ormai da sola) fa l'appello di tutti i suoi bocconi:
"E questo è il cacciatore....... e questo è la nonna..... e questo è il gatto di cappuccetto rosso...."
Allora le dico "Ma che fai? Ti stai mangiando tutti??? Come il lupo???"
E lei tutta contenta "Si!" E poi mi si avvicina con la bocca spalancata "Aaaaaaaaaaahm!"

...stanotte avrò di sicuro gli incubi...

Ne ho fatte altre due!

Credo che riempite di cioccolatini e/o caramelline possano essere un simpatico (e tutto sommato economico) regalino natalizio per le femminucce della mia famiglia.

03/12/07

Una tazzina particolare

Allibisco! Ho seguito questo tutorial e sono riuscita a realizzare questa pochette a forma di tazzina da the.


Ma la cosa che mi ha entusiasmato più di tutte è stata la facilità con cui ho applicato la cerniera! IO!!! LA CERNIERA!!! CON LA MACCHINA DA CUCIRE!!!
Io che ho *smontato* il piedino della macchina da cucire!!!

...ormai non mi ferma più nessuno: ho figurativamente "aperto il cofano" della macchina da cucire ed ho avuto il coraggio di ficcarci dentro le mani......... non mi ferma più nessuno...............................
Non vedo l'ora di smontare il piedino e fare la prova del ricamo!!! :-D

02/12/07

La sirena

Ho letto l'ultimo romanzo di Camilleri.
Non m'è piaciuto. Non sembra nemmeno un romanzo, sembra più una bozza, specialmente nella seconda parte della storia.

Bah...

Sinceramente ho sempre preferito il Camilleri "storico", rispetto a Montalbano, per quanto non posso fare a meno di lui.
Però credo che, come romanziere, Camilleri dia il meglio di sè nei romanzi storici. Il suo apice è stato "Il re di Girgenti", credo che difficilmente leggerò un romanzo che mi appassionerà così tanto anche alla decima-dodicesima lettura.
Ma anche gli altri romanzi storici sono piccole perle: uno su tutti "La concessione del telefono". Il mio romanzo preferito in assoluto prima del re di Girgenti. La suddivisione tra "Cose scritte" e "Cose dette", dove non c'è alcuna partecipazione emotiva del narratore ai sentimenti dei personaggi se non quella che trapela direttamente dalle loro parole, scritte o dette. Una forma di narrazione che è stata poi estremizzata ne "La scomparsa di Patò", vero e proprio giallo scritto e raccontato esclusivamente attraverso parole scritte, giornali, lettere anonime, biglietti, cartoline, scritte sui muri ecc. Un genio, Camilleri. Un genio che ha scritto "Il birraio di Preston" facendo in modo che i capitoli si potessero leggere in ordine sparso, senza per questo perdere nè la suspance nè il piacere della lettura e della storia. Splendido. Da rileggere, prima o poi.

Ma questa "Maruzza Musumeci" non mi è piaciuta per niente.
Comincia in maniera classica, per poi trasformarsi in un lieve "thriller"... ti tiene un po' sul filo, per qualche decina di pagine, poi smuore. E continui a leggere, nell'attesa che si riprenda, e tra poco succede qualcosa, forse tra qualche pagina, forse nell'altro capitolo, invece è un agonizzare della narrazione, si racconta sempre meno, e la storia assume sempre più la forma di riassunto.
Deludente, davvero.

Rivoglio Zosimo e Padre Uhù.